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Lo vidi la prima volta in una delle prime domeniche di primavera.. Il sole cominciava a scaldare la città,
e quel pomeriggio cominciammo a parlare tanto in chat.
Mi propose, dopo un necessario scambio di foto e chiacchiere, di prendere un gelato in centro.
COnfesso che accettai svogliatamente; ho sempre odiato uscire di domenica e senza averlo programmato.
Poco dopo ci accordammo per vederci nel parcheggio vicino casa mia; quando arrivai era già lì ad attendermi.
Alto, occhiali da studioso, capelli ribelli e un fisico atletico. Sguardo da ingegniere navigato, spalle larghe,
bei pettorali disegnati da una polo non alla moda ma molto sportiva.
Dopo il gelato di rito, tornammo alle macchine. Passarono circa due ore prima dei saluti. Una conversazione trasversale,
finchè non arrivò il tramonto.
Venendo a sapere di un mio immenente esame di Fisica, mi propose una serie di lezioni private. Solo io e lui.
Ci incontrammo da lui qualche pomeriggio dopo. Mi aspettava con la sua solita noncuranza per l'abbigliamento o le formalità,
ma la mia voglia di studiare quella materia così lontana da me, fu incentivata dalle sue braccia possenti ed estremamente virili.
Durante le ripetizioni la mia mente viaggiava, pensando al nostro primo ipotetico contatto sessuale.
Nulla di più prevedibile dell'incontro tra allievo e maestro, anche su un letto.
Passati una serie di incontri di approfondimento, decisi di approfondire una materia che conoscevo davvero bene.
In un momento di pausa tra un capitolo e l'altro, seduti sul divano, notai un gonfiore sospetto.
Mi avvicinai con la scusa di guardare una pianta posizionata lì accanto. lo sfiorai, come ogni veterano seduttore avrebbe fatto.
Lui se ne accorse, e mi fece capire di volermi vicino a se.
A quel punto sfoderai le mie tecniche più apprezzate...e cominciai a fargli sentire il sapore delle mie labbra carnose..
Ci prese gusto l'ingegniere, e mi ritrovai su di lui in pochi istanti. Il petting andò avanti ancora abbastanza da farmi venir voglia di
conoscere qualcosa di più consistente della sua lingua...indietreggiai di poco e liberai il fringuello dalla gabbia delle sue mutande.
Era molto imponente, venoso e si concludeva con un grosso prepuzio. Insomma, il cazzo perfetto. Probabilmente poco utilizzato per dar spazio
a numeri ed equazioni.
Non potevo permettere una simile ingiustizia, non potevo permettere che rimanesse in naftalina ancora per molto.. quindi decisi di lucidarlo
con la mia lingua magica..
Tutte le mie tecniche lo facevano impazzire, dalla gola profonda al semplice sfregamento di mani sul suo glande caldo e rosato. Forse in quel
momento stava pensando a quanto tempo
aveva perso dietro a degli stupidi numeri, che non fossero i miei. Numeri da capogiro.
Mi chiese di continuare, di fargli vedere fino in fondo cosa sapevo fare. Non mi risparmiai, andando avanti per più di mezz'ora a deliziarlo della mia arte,
molto migliore delle mie conoscenze in Fisica.
Ad un certo punto, quasi intimidito, sentiva vicino il momento di far esplodere tutta la riconoscenza per un lavoretto di così alto livello.
Mi avvertì dell'imminente orgasmo ma decisi di non tirarmi indietro neanche in quell'istante. Afferrai la situazione in mano e diressi il getto sul mio viso.
L'eiaculazione fu potente, con quattro schizzi decisi e densi. Mi ritrovai gli zigomi completamente pieni della sua acre crema bianca..
Dopo esserci puliti e rivestiti, ritornammo sui libri, a fatica.
La lezione riprese, con sguardi maliziosi e divertiti, fino allo scoccare del minuto finale.
Tornai a casa e non feci altro che pensare all'amplesso del pomeriggio stesso.
Nei giorni seguenti andai a trovarlo ancora un paio di volte prima di dare l'esame.. Ogni argomento era scandito da un energico momento di meravigliosa intimità.
Tante lezioni, a titolo privato.
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