Notte d'amore con mamma

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    Quella che sto per raccontarvi è una storia vera accaduta una notte d'estate, due anni fa, quando io avevo 28 anni e mia mamma 50. Dato che il racconto lo richiede, utilizzerò per me stesso il nome fittizio di "Marco".

    Ho sempre provato una forte attrazione per mia mamma. Bionda, non molto alta ma con un seno da paura ed un fisico decisamente al di sopra della media. Per anni, l'ho ascoltata fare l'amore con mio padre, masturbandomi al suono dei suoi respiri e dei suoi mugolii. Nonostante mio padre fosse un bastardo che la tradiva di continuo e si beveva tutti i nostri risparmi, lei non ha mai avuto altri uomini. Quando lui è morto, quasi tre anni fa, ho continuato a spiarla nella speranza di scoprirla a masturbarsi. Una sera, rincasato tardi, mi accorsi che la televisione in camera sua era accesa. A causa di un cavo volante, la porta della suddetta camera non si chiudeva perfettamente, lasciando un piccolo spiraglio che potevo utilizzare per guardare dentro. Sul letto, in posizione semi seduta, c'era mia mamma con le gambe aperte e una mano che massaggiava leggermente la stoffa nera dei suoi slip. Poco dopo, per mia sfortuna, spense la televisione ma i forti respiri che sentivo non lasciavano dubbio alcuno: mia mamma si stava masturbando. Ciò che mi colse alla sprovvista, però, fu quello che sentii qualche minuto dopo, proprio nel momento in cui raggiungeva l'apice del piacere. Con voce sospirata di chi sta godendo tantissimo, sentì chiaramente la sua voce dire:
    - Marcoooooo -
    Inutile dire che io raggiunsi l'orgasmo insieme a lei, riempiendo di sperma le mutande che avevo in mano. Mia mamma mi desiderava, Mia mamma si masturbava pensando a me.

    Passarono un paio di mesi prima che io mi decidessi a fare qualcosa. Intanto, era arrivata l'estate e con essa la necessità di dormire semi nudi e muniti di ventilatori o condizionatori. Mia mamma utilizzava un ventilatore simile ad un "Pinguino", che metteva proprio accanto al letto. Una sera di luglio che non scorderò mai, ero chiuso in camera mia a guardare la tv. Lei era fuori a cena con un'amica. Poi, intorno a mezzanotte, udii la porta di casa aprirsi e mia mamma rientrare. Spensi subito la televisione, restando nel buio in attesa di sentirla entrare in camera sua e spegnere la luce. Poi, con mano di velluto, aprii la porta ed attraversai in silenzio il corridoio mentre i miei occhi si abituavano all'oscurità. A quel punto mi accostai allo spiraglio e guardai dentro. La luce azzurra della spia del ventilatore rischiarava quanto bastava la stanza da permettermi di vedere ciò che stava accadendo. Sdraiata sul letto, con indosso solo
    un paio di mutandine, mia mamma si stava chiaramente masturbando. A quel punto, presi la decisione della mia vita: senza fare rumore, mi sfilai i boxer e li abbandonai sul pavimento del corridoio; dopodiché, aiutato dal ronzio del ventilatore, aprii lentamente la porta e mi intrufolai in camera. Arrivato a qualche passo dal letto, mia mamma aprì gli occhi e mi riconobbe.
    - Marco! - disse a voce alta.
    Non ebbe però modo di ricomporsi minimamente perché nel frattempo, io mi ero fiondato sul letto proprio in mezzo alle sue gambe spalancate.
    - Cosa stai facendo? - mi chiese, tentando di liberarsi con poca forza.
    - E tu cosa facevi? - ribattei io.
    Dopo un attimo di esitazione, mi rispose senza guardarmi negli occhi.
    - Marco quello che facevo è normale...-
    - Lo so che è normale - continuai mentre la mia mano destra scendeva in mezzo alle sue gambe. - ma a cosa stavi pensando? A CHI stavi pensando? -
    - Marco ti prego...- sospirò lei, già al limite della resistenza che il suo stato di madre protettiva le imponeva.
    - Mamma io lo so che stavi pensando a me. Non negarlo. -
    Lei non rispose. Intanto, la mia mano era ormai scivolata sotto alle sue mutande e due dita erano già infilate dentro alla sua figa bagnata. Bastò poco, solo qualche movimento del polso, a farle abbandonare ogni pensiero. Subito, il suo respiro si fece pesante.
    - Oddio non è possibile - disse in preda all'eccitazione - Non è possibile...ooooooooh...-
    La vidi inarcarsi sulla schiena, i suoi capezzoli intirizziti mi puntavano e sembravano chiamarmi. Mi chinai su di loro, succhiandoli e leccandoli con gusto. Mia mamma era già al limite. I suoi respiri si fecero più brevi ed intensi. A quel punto, estrassi le dita dalla sua figa e spostai di lato la parte anteriore delle sue mutande. Poi, con estrema naturalezza, scivolai col cazzo dentro al caldo sesso di mia madre. Fu una sensazione che non potrò mai scordare. La mia prestazione durò pochissimo, giusto qualche pompata, ma abbastanza da sentire mia mamma fremere e sussurrare:
    - Vengooooooo...-
    Io non tentai neanche di trattenermi, a mia volta ebbi un orgasmo violentissimo. Sentire il mio sperma defluire dentro alla figa di mia mamma era qualcosa di ineguagliabile. Nonostante ciò, non avevo certo intenzione di concludere. Mentre il mio cazzo si adagiava, mi retrassi velocemente e, senza darle il tempo di fare niente, le infilai nuovamente due dita dentro, stavolta spostando le mutande lateralmente. Volevo che la sua estasi non conoscesse requie, volevo farla godere come non aveva mai goduto prima. Dopo un paio di minuti, mia mamma piegò la gamba destra e, senza difficoltà apparenti, la sfilò dallo slip; dopodiché allungò la mano ed afferrò il mio cazzo, cominciando a farmi una sega. Inutile dire che quello si indurì di colpo, pronto al secondo round. Volevo di nuovo entrare dentro di lei, sentire nuovamente il calore della sua figa calda intorno al mio glande. Così, baciandole il collo ed il seno, mi portai nuovamente in mezzo alle sue gambe.
    - Si amore - sospirò - mettimelo dentro...-
    Ovviamente, io eseguii. Cominciai a pomparla con veemenza, avanti e indietro, per non so quanto tempo. Mentre le ero dentro, mi tirai su con la schiena e la vidi inarcarsi nuovamente, come se la sua figa non volesse più staccarsi da me. Sul suo viso scorsi un lieve sorriso di soddisfazione. Dopo un lasso di tempo infinito, estrassi il mio cazzo e mi sdraiai accanto a lei. Per un attimo, parve titubare.
    - Oddio, cosa abbiamo fatto? - disse tra gli ansiti.
    Io la presi e la portai sopra di me, volevo che fosse lei a scoparmi adesso. E così fece, abbandonando subito ogni fugace rimorso e riprendendomi nuovamente dentro di sé. Vederla muoversi e godere mentre si stringe le tette con le mani è un'altra immagine impressa a fuoco nella mia memoria. Qualche minuto dopo, la stavo scopando da dietro. Il mio pisello era un pezzo di roccia, sembrava davvero inesauribile, al limite dell'insensibilità. Lei cadde sul letto mentre io continuavo a scoparla da dietro, stringendo con forza le sue natiche con entrambe le mani. Sentivo che era sfinita ma volevo farla venire ancora. E godere anche io.
    - Prendimelo in bocca.- le dissi, avvicinando il mio cazzo alle sue labbra.
    - Noooo...- sospirò lei.
    Ma anche quel rifiuto si dimostrò falso. Pochi istanti dopo, mia mamma me lo stava succhiando come nessun'altra donna aveva fatto. Sentivo la sua lingua muoversi sul mio prepuzio mentre la sua testa si muoveva avanti e indietro. Sentii finalmente che l'orgasmo era vicino.
    -Mamma voglio mettertelo ancora dentro!- le dissi, spingendola indietro.
    Lei non si oppose, sdraiandosi di nuovo sul letto con le gambe spalancate.
    -Si amore scopami ancora! -
    Sentivo il cuore in gola, le palle mi facevano male ma avrei davvero voluto che quella scopata durasse in eterno. Mia mamma ansimava più di prima, pronta ad un nuovo orgasmo. A quel punto disse una cosa che non dimenticherò mai:
    - Si amore...lo sento che stai per venire...vienimi dentro...-
    Aveva ragione. Sentii le sue mani avvinghiarsi alla mia vita. Non potevo più resistere.
    - Si mamma ti vengo dentro! Vengo! Vengooooo! -
    E' stato l'orgasmo più intenso della mia vita. Sinceramente, le scosse furono talmente forti che non mi sono reso conto se mia mamma fosse venuta insieme a me o no. Di certo, avevo esaudito il suo desiderio di avere il ventre colmo dello sperma di suo figlio.

    Mi sdraiai sfinito e sudato accanto a mia madre. Allungai la mano, cercando la sua. Lei me la strinse in un gesto di una dolcezza estrema. Poi mi guardò.
    - Marco. Cosa abbiamo fatto? - mi chiese, accarezzandomi il viso.
    - Abbiamo fatto l'amore, mamma. - risposi io - Ed è stato bellissimo. TU sei bellissima. -
    Lei mi abbracciò come solo una mamma sa fare. Io cercai la sua bocca e la baciai con tutta la tenerezza di cui ero capace. Amavo mia madre. Amo mia madre. E ne sono felice...
     
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