Ho rotto il culo a mio figlio!

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    Tutto accadde un radioso giorno di novembre di qualche tempo fa. Io sono sposato da ventidue anni ed ho un figlio che si chiama Carlo.
    Carlo è un giovanotto fantastico, molto sensibile, generoso ed affettuoso con tutti anche se un pochino timido e solitario. Ha un corpo efebico, capelli lunghi e con una caratteristica dominante: un grosso culone che ha ripreso da mia moglie. Le sue natiche sono grandi e sporgenti e si abbinano in modo veramente straordinario con i suoi modi leggermente effeminati.
    Provavo da tempo una grande attrazione fisica verso di lui. Impazzivo nel vederlo sculettare al mare in costume da bagno. Al principio mi vergognavo per questo, poi, con il tempo e l'abitudine, ho cominciato a coltivare nei limiti del possibile questa mia inclinazione. Appena ne avevo l'opportunità, cercavo di spiarlo mentre era nudo oppure di abbrracciarlo con affetto facendo in modo sempre di passare la mia mano sul suo culone. Era diventato un chiodo fisso per me. Spesso annusavo le sue mutande sporche di sborra ed ero preso da una irresistibile voglia di possederlo. Mi masturbavo forsennatamente appena pensavo a lui. Molte volte ho desiderato di scoparlo ma sempre sono stato fermato dal pensiero che non era giusto, che lui probabilmente ne sarebbe rimasto traumatizzato e che se mia moglie lo avesse saputo sarebbe stata una tragedia... Inoltre, pensavo che non sarebbe stato tecnicamente facile. Io, difatti, ho un cazzo molto grosso. Non dico lunghissimo (sarà circa 20 cm) ma certo molto largo con una strana forma a botticella, come dice sempre mia moglie: una cappella non enorme, l'asta che si allarga al centro fino a diventare di circa 4-5 cm di diametro e, alla fine, una base un pochino più stretta.
    Io adoro il culo ed il sesso anale ma a causa della botticella ho avuto sempre grandi problemi di penetrazione. Con mia moglie ci volle parecchio prima di riuscire a sfondarle completamente il culo! Pensavo, quindi, che, oltre a tutte le altre ragioni, non sarebbe stato tecnicamente possibile sverginare il buchetto del culo innocente di mio figlio...
    Un giorno, però, successe qualcosa che avrebbe cambiato completamente la mia vita e quella della mia famiglia. Mia moglie una mattina mi comunica che il weekend successivo lo avrebbe passato da sua madre che non stava bene e che viveva lontano da noi. Era già successo altre volte e non c'era niente di straordinario in questo. Carlo ed io rimanemmo, quindi, da soli durante tutto il fine settimana.
    La mattina del sabato mi svegliai verso le 9 e tranquillo andai in cucina per fare colazione. Lì trovai mio figlio seduto al tavolo che leggeva il giornale. Tutto nella più totale normalità.
    Ad un certo punto, però, Carlo si alza e mi accorgo che indossa solo una magliettina che gli lascia scoperto metà del suo culone nudo. Sentii come una fitta al cuore, non riuscivo a respirare dall'emozione... Lui tranquillo andava su e giù per la cucina mostrandosi con naturalezza. Ad certo punto addirittura si piegò davanti a me per prendere qualcosa che diceva essere andato a finire sotto ad un mobile. Me lo vidi li in ginocchio completamente schiacciato per terra, la maglietta completamente alzata che lasciava il suo culone scopero ed aperto come non lo avevo mai visto prima. La vista del suo buco del culo, del suo dolce piccolo ano lì vicino a me mi fece quasi svenire. Ebbi appena il coraggio di dire, con appena un filo di voce tremolante: "ma non prendi freddo così?". Lui mi rispose con naturalezza: "no papà, oggi fa molto caldo". E' vero anch'io sentivo un gran caldo. Mi sentivo andare letteralmente a fuoco. La mia botticella era diventata dura come la pietra e mi premeva terribilmente contro le mutande. Non sapevo che fare. Non potevo alzarmi perché avrei dovuto mostrargli la mia incredibile erezione. Carlo, intanto, seguitava a farsi vedere come se niente fosse e faceva di tutto per tirare fuori il suo bel culo: alzava le braccia per aprire i pensili della cucina, si piegava sul tavolo, apriva cassetti ecc. In più ora vedevo che aveva notato qualcosa e mi guardava con degli occhi strani da cerbiatta.
    Ad un certo punto si avvicinò, scansò il tavolo con decisione, si sedette sulle mie gambe e disse: "papà, prendimi in braccio come quando ero piccolo...". Sentii il suo culo nudo poggiare sul mio cazzo in erezione. Fu troppo. Non ci vidi più. Fui preso come da una furia. Ricordo a malapena quei momenti. Lo presi con violenza per i capelli, lo tirai su e con un urlo disumano lo spinsi con forza con
    la faccia contro al tavolo. Intanto meccanicamente abbassai pantaloni e mutande lasciando finalmente il mio cazzo libero di vibrare felice nell'aria. Lui si piegò leggermente per guardare il mio membro
    e sussurrò: "sì, papà prendimi, prendimi, lo voglio". Io gli rovesciai addosso una valanga di parolacce: puttana, lurida troia, ora ti rompo il culo... Sputai un pò di saliva sul suo buco del culo ed inizia a premere il cazzo contro il suo ano. La cappella entrò subito ma come avevo sempre temuto l'asta no. Iniziai a spingere, a spingere come un matto senza pensare minimamente al dolore che gli stavo provocando. Niente da fare, non entrava. Fui preso da una rabbia che mi fece quasi paura. Tirai fuori il cazzo e misi altra saliva e poi lo infilai di nuovo con una violenza inaudita. Ancora niente. A questo punto vidi il viso di Carlo coperto di lacrime ed una voce che mi diceva singhiozzante: "ti prego papà insisti lo voglio dentro, non temere di farmi male..". Allora mi venne un'idea, allungai una mano e presi dal lavabo della cucina una confezione di detersivo liquido per i piatti. Ne presi un bel pò e me lo spalmai sulla botticella e, quindi, cominciai a spingere di nuovo con veemenza. Finalmente dopo un ulteriore terribile sforzo, l'asta entrò nell'ano di mio figlio. Invece di piantarlo tutto dentro, però, tornai subito indietro di qualche centimetro in modo da far ripassare la parte più larga dell'asta attraverso lo sfintere. Non fu sadismo anche se vedere mio figlio gemere dal dolore in quel momento mi eccitava terribilmente. Sapevo per esperienza che per vincere definitivamente la resistenza dell'ano occorreva insistere. Passai e ripassai il mio cazzo infinite volte aumentando sempre
    di più la violenza dei colpi fino a che non sentii più nessun ostacolo. Allora iniziai ad incularlo veramente. Non lo stavo semplicemente sverginando, lo stavo letteralmente sventrando.
    Cambiammo posizione più e più volte e alla fine finimmo sul divano del salotto. Feci sdraire Carlo di schiena, gli alzai le gambe, e mentre lo infilzavo con la botticella cominciai a masturbarlo. Il suo cazzo e le sue palle ancora inesperte mi fecero impazzire. Fu qui che Carlo ebbe il suo primo orgasmo da rotto in culo: 3-4 schizzi veramente copiosi coprirono di sborra il suo petto ed il suo viso. A quella vista non ce la feci più. Tirai fuori il cazzo, mi avvicinai a lui e gli riversai un fiume di sborra sulla faccia e sui capelli.
    Carlo era in estasi e muoveva la lingua velocemente cercando di divorare quanto più sperma poteva. Inaspettatamente il mio cazzo rimase duro senza ammosciarsi. Non mi succedeva da anni!
    Andammo avanti a scopare per tutto il giorno. Non so più dire quante volte avrò inculato mio figlio quel giorno. Era meraviglioso dopo tante difficoltà vedere finalmente la mia botticella entrare ed uscire dal suo buco del culo come se nulla fosse. Sembrava quasi che quel cazzo e quel culo fossero stati realizzati apposta per stare sempre insieme.
    Alla sera quando la fatica iniziò a farsi sentire cominciammo a parlare delle nostre storie. Gli raccontai come avessi sempre desiderato fare con lui ciò che era accaduto quel giorno e rimasi molto sorpreso dal sapere che anche lui aveva avuto sempre la stessa irrefrenabile voglia. Scoprii che quando poteva cercava di spiarmi nudo. Che passava a volte i pomeriggi a masturbarsi succhiando le mie mutande sporche di sborra.
    Un giorno, poi, mi raccontò, fu beccato dalla madre con il cazzo in mano mentre mi stava spiando dal buco della serratura. La madre lo riprese aspramente e non lo lasciò stare finché Carlo non le confessò tutta la sua angoscia ed il chiodo fisso che da tempo lo ossessionava. Mia moglie ebbe compassione
    di lui e gli disse che avrebbe cercato di fare tutto il possibile perché il suo sogno potesse diventare realtà. Per come mi conosceva, disse, pensava proprio che non ci sarebbero state grandi difficoltà. Da tempo aveva indovinato i pensieri incestuosi che mi frullavano per la testa. Allora, scoprii che tutto ciò che era avvenuto quel giorno era stato pianificato a tavolino. La nonna stava benissimo e la mamma era andata via solo per lasciare a suo figlio il campo libero. Inoltre, mia moglie aveva fornito a Carlo tutti i consigli utili
    per arrivare sicuro alla meta. "Fatti vadere il più possibile con il tuo bel culone nudo: a tuo padre piace tantissimo. Quando vedi che è eccitato a puntino e non ce la fa più dagli la spallata finale strofinando
    il tuo bel didietro nudo contro il suo cazzo eretto. Vedrai che ti salterà addosso! Attento, però, figlio mio: tuo padre ha un cazzo enorme. Preparati a soffrire un pò prima di raggiungere i tuoi scopi. Successe anche me molti anni fa,,,".
    Scoprire il piano mi diede una felicità ed una eccitazione enormi. L'idea di poter vivere finalmente una vita in famiglia libera e senza tabù mi inebriava.
    Durante la notte Carlo mi svegliò più volte per ricevere ancora il mio cazzo nel culo. Sembrava che non ne avesse mai abbastanza!
    La mattina presto sentimmo mia moglie che rientrava in casa.
    Le andammo incontro nudi e raggianti. Io avevo il cazzo rosso paonazzo dallo sforzo fatto ma ancora mezzo eretto. Carlo era completamente coperto di sborra ed aveva tutti i capelli raggrumati dallo sperma copioso che aveva ricevuto. Aveva addosso un terribile odore di sudore e sborra.
    Quando ci vide mia moglie disse: "Ecco i miei porcelloni! Vedo che vi siete dati molto da fare. Carlo spero che ora tu sia felice. Hai ottenuto ciò che volevi" e, rivolta a me, disse: "porco, maiale spero che tu non gli abbia fatto troppo male... sei veramente un depravato!".
    A questo punto mio figlio si voltò di scattò, si piegò a 90 gradi ed allargando le chiappe con le mani disse alla madre con orgoglio: "ecco mamma guarda". In mezzo al suo culo si aprì
    una voragine di 3-4 cm tutta contornata da un terribile alone violaceo. In quel momento mi resi conto che avevo veramente rotto il culo a mio figlio!
    Mi moglie a quella vista si incupì improvvisamente e, quasi con odio, mi disse: "Cosa cazzo hai fatto lurido porco!".
    Il resto della giornata lo passai a dormire. D'altronde dopo una tale fatica... Nel letto, che ancora sapeva del culo di Carlo, ero felice anche se un pò dispiaciuto per l'ultima reazione di mia moglie. Avevo paura che questo potesse definitivamente rompere l'armonia dei nostri rapporti.
    Ma c'era ancora una sorpresa che il destino aveva riservato per me.
    Quella sera, mentre stavo guardando la televisione un pò triste per la piega presa dagli eventi, vidi arrivare mia moglie insieme con Carlo. Mio figlio, truccatissimo in viso, aveva indosso la biancheria intima della mamma: un bellissimo perizoma, autoreggenti nere, tacchi a spillo, un profumo inebriante... Era irriconoscibile. Una vera perfezione della natura. Mia moglie per l'occasione indossava anch'essa una mise molto eccitante.
    La mia felicità si risveglio subito così come il mio cazzo. Andai loro incontro e li abbracciai
    teneramente.
    Passai la serata, la più bella della mia vita, ad inculare alternativamente mio figlio e mia moglie. Quando tiravo fuori il cazzo dall'ano di Carlo arrivava subito mia moglie con la bocca aperta pronta a succhiarlo gustando il sapore del culo del figlio. Durante le pause vedevo la mamma fistare con tutto il braccio il culone del proprio adorato tesoro.
    Alla fine sfiniti, io e mia moglie pisciammo addosso a nostro figlio mentre lui, felice come una pasqua, con avidità, cercava di ingoirne il più possibile. Carlo era diventata la nostra puttana!!!
    Eravamo finalmente una famiglia felice!
     
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