una pizza gustosa

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    Pizzaioli per lavoro, affamati di sesso per piacere, Aldo ed Enzo portavano avanti le loro serate guardando tutte le clienti con fare allupato: le discussioni erano sempre le stesse, " guarda che culo...che tette...quella me la farei subito...".
    Le solite frasi di tutte le sere, le solite clienti.
    Marta era incazzata con il mondo intero quella sera; aveva litigato di brutto con il suo ragazzo, aveva voglia di spaccare il mondo e di farla pagare a quello stronzo.
    Aveva trovato un sms inequivocabile sul suo cellulare e il resto era stato solo squallore: si trovava a mezzanotte con una rabbia addosso fuori dal comune e con una gran fame nervosa e quella pizzeria, ancora aperta, capitava a puntino.
    Entrando aveva visto gli sguardi del cameriere e del pizzaiolo, era abituata ad avere gli sguardi dei ragazzi addosso, sapeva di essere una bella ragazza, quella sera poi, era uscita per stare con il suo ragazzo e avrebbe voluto fare ll´amore, quindi, si era vestita anche provocante.
    Indossava un vestitino nero che finiva sopra le ginocchia, non portava reggiseno e i capezzoli, per il freddo, puntavano forti contro la stoffa; sotto, un piccolo perizoma metteva in evidenza i suoi glutei palestrati facendo pregustare il ben di Dio che vi era sotto; la sua abbronzatura, unita alla sua chioma bionda, faceva il resto.

    Immaginava i pensieri dei due ragazzi che la guardavano.
    Ne sentiva gli occhi addosso e, per la prima volta, da quando era fidanzata, pensò di lasciarsi andare per fargliela pagare al suo ragazzo.
    Aldo era simpatico e l´aveva subito abbordata con battute scherzose a doppio senso.
    " Desidera?"
    " Una pizza"
    "Qui siamo famosi per la pizza"
    " Cosa mi consiglia?"
    " Facciamo una pizza sexy, veramente buona, basta avere voglia di mangiarla"
    L´allusione era ovvia, ma l´aveva detto in un modo talmente simpatico che Marta sorrise di gusto.
    Guardò Aldo e poi Enzo che nel frattempo si era spostato dal banco della pizza per aggiungersi a loro.

    La cuoca era appena uscita per fine turno ed erano rimasti solo loro tre.
    "Ho voglia di scopare! C´è questo ingrediente sopra la vostra pizza?"
    Enzo e Aldo si guardarono negli occhi, sorpresi da quella dichiarazione diretta, il tempo di deglutire, gustando quello che sarebbe successo da lì a poco:
    " Hai trovato il locale giusto...di quell´ingrediente, qui, ne trovi a iosa."
    Enzo si era spostato vicino alla ragazza e, mentre Aldo finiva la frase, aveva preso la mano della ragazza e l´aveva messa sopra i suoi calzoni facendole sentire il sesso teso, sapeva d´avere poco tempo e la voglia di farsi quella ragazza era pari alla paura di essere scoperto da qualche cliente ritardatario.
    Aldo stava pensando a quel fisico stupendo mentre tirava giù veloce la saracinesca per evitare disturbi improvvisi.
    Marta guardava Aldo chiudere tutto e capì che ormai era andata troppo avanti per potersi fermare, quello che sentiva sotto i calzoni del pizzaiolo era un sesso notevole e i primi umori cominciavano a liberarsi tra le sue gambe.
    Enzo le fece slacciare i calzoni e le mise il suo desiderio davanti al viso, da sempre i pompini erano il suo massimo piacere nel sesso e quella aveva una bocca stupenda, con due labbra carnose e piene, fatte apposta per farlo morire: se solo ci sapeva fare per quanto era bella, allora sarebbe stato un pompino da favola.
    Aldo si girò e vide suo fratello seminudo che stava col cazzo a pochi centimetri dal viso della ragazza, quando vide che lei apriva le labbra e si portava il sesso dentro di lei, sentì il suo cazzo impazzire e veloce tornò dai due:
    "Falla mettere sul tavolo"
    A malincuore Enzo uscì da quella bocca calda e la fece spostare sopra il tavolo, in quel momento paradisiaco si era completamente dimenticato di suo fratello.
    Il tempo di farla appoggiare sul freddo legno che subito Enzo rimise il suo sesso al caldo della bocca di Marta, nel frattempo Aldo aveva cominciato a palpare il corpo della ragazza assaporandone la durezza dei tessuti, gli sembrava impossibile che i desideri mille volte scambiati tra fratelli su una serata erotica a fine chiusura potessero per davvero concretizzarsi, eppure, quello che sentiva sotto le sue mani era vero.
    Marta stava succhiando quel cazzo e nello stesso tempo sentiva l´altro che la frugava da tutte le parti, le era sempre piaciuto fare pompini e sapeva che era brava, come sapeva che gli uomini impazzivano per quell´arte erotica.
    Aldo era andato sotto quel vestito nero, aveva appoggiato la mano sul perizoma trovandolo bagnato, spostò il piccolo lembo di stoffa, fece scivolare due dita dentro quella tenera carne e cominciò a muoversi col ritmo della bocca di Marta.
    Enzo stava impazzendo: era un pezzo che non trovava una che fosse così brava con la lingua, gli sembrava di scopare una figa stretta che lo avvolgeva tutto dandogli sensazioni fortissime, quando poi lei aveva cominciato ad accarezzarlo sotto le palle...
    Aldo si liberò di tutto e fece spostare la ragazza al bordo del tavolo, era sempre stato un patito del culo delle donne, ma si rendeva conto che prima doveva preparare quella ragazza e quale modo migliore di scoparsela...
    Marta non l´aveva mai fatto con due uomini contemporaneamente, ma in quel momento l´avrebbe fatto anche con tre, tanto era incazzata con il suo ragazzo: quando sentì la carne dura di Aldo entrarle dentro, strinse forte il sesso di Enzo sbuffando e gemette per quello che le era possibile...tenne la poca aria che le era rimasta per continuare nel suo intento sessuale..
    Aldo entrò senza tanti tentennamenti, aveva paura che la ragazza volesse fermarsi ripensandoci, così si spinse tutto dentro andando avanti e indietro come un indemoniato, sentiva i gemiti della ragazza affievoliti dal sesso di suo fratello e questo l´aveva eccitato ancora di più.
    Enzo non credeva alla sua fortuna, guardava suo fratello che scopava la ragazza e sentiva i brividi che la stessa trasmetteva sul suo cazzo, le prese i capelli tirandoli verso di se e cominciò a riempirla col suo sperma.
    Marta sentì che le vene del pizzaiolo battevano forte, sentì le mani sulla sua nuca e capì che presto avrebbe assaporato lo sperma di quello sconosciuto.
    Aldo aveva una bella resistenza di solito, ma quella situazione era totalmente diversa dal normale: capì che stava per venire, fermò i suoi movimenti e si rilassò pensando al culo di Marta, poi, uscendo da lei, la fece mettere in piedi con la schiena rivolta verso il suo cazzo e le mani protese contro il tavolo, le fece allargare le gambe e, deciso, puntò verso le strette natiche della ragazza.
    Marta era ancora presa da tutto quello che stava facendo e sconvolta dalle sensazioni che stava provando, non si era resa conto del pericolo che stava creandosi per il suo sedere, allargò le gambe aspettando di sentire ancora il calore del sesso dentro la sua figa.
    Enzo aveva capito cosa voleva fare suo fratello, ne conosceva i gusti, mise una mano tra le cosce di Marta e cominciò a sditalinarla per facilitare il compito di Aldo.
    Aldo mise le mani sui glutei della ragazza, vide il fratello che stimolava il clitoride e allargò le natiche posizionandosi sullo stretto buchino, poi, spinse deciso a cercare il proprio piacere.
    Marta non ebbe il tempo di reagire, urlò per quel sesso che la stava sodomizzando e cercò di estrometterlo, ma il cameriere aveva previsto quel tentativo e la teneva ben salda dai fianchi; respirò forte e cercò di rilassare i muscoli per attenuare il dolore, non era la prima volta che lo prendeva così e non sarebbe stata neanche l´ultima, sapeva bene che effetto faceva il suo sedere agli uomini, piano si abituò a quell´intrusione contro natura e cominciò a pensare alle dita dentro di lei che sfregavano il clitoride duro e ormai paonazzo dal piacere.

    Si lasciò andare e, spingendo il bacino all´indietro, godette come da molto non le capitava.
    Aldo stava cercando di resistere tra quelle strette pareti, ma quando lei spinse all´indietro il suo corpo sbattendo contro le sue palle, esplose dentro di lei il suo seme.
    Rimasero tutti e tre diversi secondi senza parlare.
    Il primo a riprendersi fu Aldo:
    "Che ne dite se da oggi mettiamo nel menù una pizza chiamata Sexy?"
    Marta sorrise a quell´idea balzana e rispose:
    " Io, ovviamente avrò diritto a mangiarla gratis..."
    Ed Enzo disse, strizzando l´occhio:

    "Ovvio, ma sempre dopo mezzanotte!"

    Nello non riusciva a dormire, sapeva che, quando l´insonnia lo attaccava, voleva dire che c´erano novità in arrivo e il suo sesto senso non sbagliava mai.
    Decise di andare a vedere in pizzeria com´era andata la serata: i suoi fratelli Aldo ed Enzo erano stranamente in ritardo e questo non era normale. Arrivato davanti alla pizzeria, vide la saracinesca chiusa e la luce accesa all´interno, decise quindi di passare da dietro senza fare rumore e si preparò al peggio; quando arrivò di soppiatto in sala, rimase sbalordito da quello che vide: i suoi fratelli erano intenti a farsi una stupenda ragazza e sicuramente lei partecipava di gusto.
    Capì subito che era arrivato troppo tardi per partecipare, allora decise di divertirsi di nascosto, prese una macchina fotografica e immortalò le prestazioni sessuali dei fratelli.
    Marta fece per rivestirsi, era spossata da quella serata di sesso inaspettato, il suo ragazzo aveva avuto pan per focaccia, si guardò allo specchio per controllare se tutto era a posto e in quel momento vide una figura uscire dalla sala adiacente:
    " Ciao bella, sono Nello, il fratello di questi due ragazzi che hai appena provato, che ne dici di far provare la merce anche a me?"
    " Dico che sei fuso, ormai il tempo dei giochi è finito"
    " Peccato, vorrà dire che le foto che ho fatto di te che te lo fai mettere nel culo mentre lo succhi, le condividerò con i miei amici di "you tube""
    " Ma sei scemo?"
    " No...ho solo voglia di divertirmi, diciamo che il rullino è tuo se riesci a soddisfarmi entro dieci minuti."
    Marta era incazzata con se stessa per la superficialità con cui si era fatta incastrare, valutò i pro e i contro e capì subito che era meglio accontentare anche questo nuovo arrivato.
    Nello capì che la ragazza aveva deciso di accontentarlo e non perse tempo, si slacciò i calzoni abbassando gli slip e, tenendo in mano il sesso duro, le disse:
    " Anzi facciamo così, se riesci a farmi venire entri cinque minuti, ti do tutta la macchina fotografica e non ti rompo più!"
    Marta prese il cazzo in mano e non perse tempo, aprì le labbra e cominciò a succhiarlo forte mentre con la lingua giocava decisa con la cappella, le mani erano scese sulle palle per stimolarlo ancora di più e si affrettò a ritirare il suo premio.

    Sapeva quanto fosse brava e cinque minuti della sua bocca erano più che sufficienti per qualsiasi uomo: quello che non sapeva, era che Nello era fuori dal normale.
    Nello guardava quella ragazza andare su e giù per il suo membro, sentiva quanta passione ci mettesse e quanto fosse abile, pensò che, forse per la prima volta, una donna sarebbe riuscita a farlo venire in meno di venti minuti.
    Marta si stava innervosendo, già era difficile tenere in bocca quel cazzo esagerato, se poi non vedeva da parte dell´uomo un ben che minimo avvicinamento all´orgasmo, allora era un casino, si concentrò al massimo su quel pezzo di carne e ci mise il meglio di se stessa.
    Nello spostò i capelli della ragazza per gustarsi quel pompino, era stupito di come la ragazza riuscisse a prenderlo quasi per intero dentro la sua bocca, sapeva di essere molto dotato, sentiva anche che il godimento era lontano, ma non tanto lontano quanto avrebbe pensato.
    Marta vide finire i cinque minuti e capì d´avere perso, aveva fatto il pompino più erotico della sua giovane vita e aveva trovato uno che non era venuto.

    Dentro di se pensò:
    " Questo, o è malato, o è uno da conoscere meglio".
    Smise di tenere in bocca il sesso del ragazzo e prendendo fiato esclamò:

    "Tu non sei normale...io adesso me ne vado!"
    " Tu vai via dopo che io sono venuto, non penserai mica davvero che io possa rimanere con questa voglia addosso"

    La prese in braccio e l´appoggio alla parete della sala, sapeva che non aveva niente sotto, le sue mutandine erano ancora lacere nelle sue mani, le divaricò le cosce e le fece mettere dietro la sua schiena, in quella posizione era completamente in suo potere:
    "Vedrai che dopo avermi provato, non cercherai nessun altro" e spinse dentro quel caldo pertugio il suo sesso, riempiendola completamente.
    Marta era incredula, le sembrava di essere una verginella al passaggio di quel cazzo dentro di lei, pur essendo stata scopata da poco, pur essendo ancora bagnata, si sentiva piena come non mai, allargò al massimo le cosce e cercò di assecondare le spinte dell´ultimo arrivato.
    Nello se la stava godendo di gusto, le strette mucose della ragazza lo eccitavano in modo esagerato, percepiva le pareti cedere e adattarsi al suo cazzo, quello che lo facevano impazzire d´eccitamento erano i lamenti e i gemiti che la ragazza emetteva.
    Marta si sentiva stravolgere dal piacere, quella sensazione di pienezza era diventata un piacere infinito per le sue intimità, quel ragazzo era arrivato a toccare la cervice in punti estremi e lo sfregare del clitoride l´aveva completamente estasiata; non sentiva più nessun tipo di dolore, anzi, adesso quando lui usciva anche solo un attimo da lei, sentiva un vuoto incredibile.

    Fortuna che aveva trovato uno con una resistenza incredibile.
    Nello la stava sbattendo contro il muro e provava emozioni fortissime, quella scopata imprevista aveva riportato a galla tutte le sue voglie, abbassò una mano e la mise tra le natiche della ragazza, poi, spinse un dito nel il suo stretto foro anale e le sussurrò:
    "Pensa a quando te lo metterò nel culo..."
    Marta aveva sentito la frase, con terrore stava pensando che non sarebbe mai riuscita a prenderlo dietro senza essere spaccata in due, era troppo grosso, sicuramente l´avrebbe fatta morire...poi, si dimenticò di tutto e si lasciò andare a un orgasmo violentissimo.
    Nello, che l´aveva vista posseduta da suo fratello, aveva visto come si era adattata a essere inculata e il pensiero che finalmente potesse stare dietro di lei, lo fece esplodere: venne copiosamente irrorandole l´utero senza domandarsi se lei prendeva qualcosa.

    Ormai era troppo perso in quel corpo burroso per farsi delle remore, l´unica cosa che voleva era continuare ad averla, l´eccitazione che si era creata era ormai al di sopra di ogni suo livello conosciuto.

    I suoi fratelli stavano in disparte riprendendo le forze e sapeva che ben presto sarebbero tornati a cercare i loro piaceri, doveva approfittare di quel poco tempo per gustarsela tutto da solo.
    Non si era preoccupato di venire, sapeva come rieccitarsi subito e la ragazza aveva le labbra giuste per aiutarlo, uscì da lei e fece forza sulle sue spalle obbligandola a inginocchiarsi davanti al suo cazzo semi duro: "Adesso datti da fare, che poi finiamo in bellezza."
    Marta era lì davanti a quel sesso rosaceo, quasi viola, ancora sentiva lo sperma in bocca, sapeva che ci avrebbe messo poco se voleva a farlo tornare vigoroso, ma la promessa di lui nel suo culo le era tornata in mente e pensava preoccupata al dopo:
    " Sono esausta...possiamo continuare un'altra volta?"
    " Non ci pensare minimamente bella mia, tu stasera esci da qui con tanta di quella pizza che, vedrai, starai bene per un pezzo"
    L´ironia di quel ragazzo le sembrava fuori luogo in quel momento, ma non sapeva come uscirne, sentì la pressione del cazzo sulle labbra e piano lo lasciò entrare.
    Nello aveva deciso che quella tipa sarebbe uscita dalla pizzeria solo a servizio completo, ormai l´animale che era in lui aveva preso il sopravvento, ragionava con l´uccello e in quel momento il suo era nel posto giusto; sentiva il flusso del sangue spingere forte, sempre più forte e si rese conto che era di nuovo pronto a entrare nella ragazza e questa volta passando per un tunnel molto più stretto.
    Marta sentiva crescere il cazzo dentro la sua bocca, faticava a respirare, poi, lui finalmente usci dalla sua bocca e lei ringraziò il Signore per la libertà ricevuta, subito lo maledì quando il ragazzo, prendendola in braccio, la fece mettere carponi.
    Nello guardava quel sedere aperto prima da suo fratello Aldo e ne apprezzò la perfezione, poi, smise di pensare e si piegò su di lei a cercare il proprio piacere.
    Marta sentì la punta del glande cercare il suo stretto tunnel, cercò di rilassare le pareti anali e allargò al massimo lo sfintere, ma non bastò.
    Nello appoggio il suo corpo a quello della ragazza, cercò i seni di lei e stringendoli decisoe si spinse dentro facendo sobbalzare e urlare la ragazza:
    " Oh mio Dio, fai piano, mi stai spaccando...fermati...ti prego..."

    Aspettò invano una risposta o un atto di clemenza mentre lo sentiva entrare sempre di più
    "Cazzo quanto sei stretta...mi fai morire..." spostò le mani sui fianchi per tenerla nel momento di massima penetrazione e affondò tutto nel suo culo.
    Era senza fiato, le sembrava non finisse mai, poi, finalmente sentì le palle del ragazzo sui suoi glutei e capì che la tortura era finita. Il ragazzo adesso era sceso a toccarle il clitoride e finalmente, oltre al dolore, sentiva anche qualcosa che poteva definirsi piacere, ma certamente era un´esperienza che non avrebbe rifatto, se avesse potuto scegliere.

    Venne riportata alla realtà dalle spinte focose dentro il suo stretto ano e cercò di soffrire io meno possibile.
    Nello era completamente partito, dimentico di dove era, la scopava come se fosse nella figa e solo i gemiti di dolore di lei. attenuarono il suo vigore.
    Marta era ormai senza forze, si girò gridando:
    "Vieni bastardo...non ne posso più..."e con terrore vide gli altri due ragazzi con i cazzi tesi che si avvicinavano.

    Nello spinse forte, ascoltò le richieste della ragazza, vide il suo sguardo e lo seguì: capì che la serata era ancora lunga e in quel momento scaricò il poco sperma rimastogli dentro la tenera carne di lei lasciandosi cadere di peso sul corpo profanato, proprio mentre una voce dietro di lui diceva:
    "Questa la pizza se la ricorda per tutta la vita..."
     
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