Le mamme dei compagni di scuola

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    Durante le medie ero molto amico di tre miei compagni di scuola Giacomo, Giorgio e Sergio, spesso ci vedevamo a casa loro o a casa mia per studiare, la terza media era iniziata da qualche mese e il soprannome "il palo" aveva preso piede, si vede che ne avevano parlato anche in casa e uscendo da scuola incrociavo strani sguardi di mamme e parenti varie, anche frequentando i miei tre amici notai dei cambiamenti, sopratutto maggiore attenzione
    La prima che notai fù la madre di Giacomo, Germana una bella trentacinquenne bionda non molto alta ma con un fisico esuberante era sposato con un manager in carriera sempre via per lavoro, ero di casa da loro e lei di solito mi salutava solo quando arrivavo e andavo via, negli ultimi tempi invece ci portava la merenda e faceva tante piccole cose per farsi vedere.
    Un giorno arrivai da loro e Germana mi disse che Giacomo era fuori se le facevo compagnia per un caffè, era vestita con una gonnellina a tubo fasciante e una camicetta chiara truccata a puntino, servì il caffè in salotto e mi chiese della scuola, eravamo seduti uno di fronte all'altro e la sua gonna era salita mostrandomi parte delle sue cosce, lei si muoveva spesso e la gonna saliva, quando intravidi che le calze erano autoreggenti il mio uccello cominciò a crescere, mi parlò di lei e di quanto si sentiva sola
    Germana: tu cosa pensi di me
    Gian Filippo: che è un'ottima madre che si trova a crescere un figlio da sola, ed è un gran bella donna
    Germana: grazie, mi trovi davvero bella
    Gian Filippo: si signora, mi piacciono molto le sue gambe
    Germana: vuoi vderlo meglio
    Gia Filippo: non voglio chiedere troppo
    Si alzò e si sfilò la gonna, indossava autoreggenti nere e uno slippino traforato nero che lasciava intravedere il boschetto biondo, roteo su stessa e mi mostro il suo culo bello alto e all'apparenza sodo, mi si avvicinò
    Germana: sei contento ti piacciono, toccale pure se vuoi
    partii ad accarezzare le caviglie e risali lungo l'interno coscia lambendo le mutandine, lei chiuse gli occhi e allargò le gambe, infilai una mano sotto l'orlo delle mutandine e accarezzai la sua fica stimolando il clitoride ancora incappuciato, cominciò a bagnarsi
    Germana: sei un impertinente potrei essere tua madre
    Gian Filippo: io vedo solo una bella donna vogliosa
    Le calai le mutandine e piazzandole le mani sulle chiappe la tirai a me, infilai la testa tra le sue cosce e cominciai a leccare l'esterno della fica poi con le dita aprii le grandi labbra e mi dedicai all'interno e al clitoride, lei gemeva e mi accarezzava la testa
    Germana: bravo bimbo hai trovato un frutto che ti piaceeeeeee
    Gian Filippo: si una bella pesca succosa
    Germana: oraaa ti dò tutto il succo che vuoiiiiii
    M innaffiò il viso e crollò seduta sul divano, mi piazzai in mezzo ora leccavo anche il buchino che era molto chiuso ma palpitava ai miei colpi di lingua
    Germana: ohhhhhh li non mi avevano mai leccata continuaaaaaa
    La portai una altra volta all'orgasmo con la lingua lei mi alzò per le spalle e mi sbottono i pantaloni
    Germana: sei bravissimo con la lingua, ora vediamo che ometto sei
    Il mio cazzo torreggio appena abbassati gli slip e la colpi sotto il mento
    Germana: maaaa io vedo un omone non un ometto, ora ti assaggio
    passo la lingua per tutto il cazzo ma riuscì a prendere in bocca solo la cappella, non era molto pratica di pompe ma molto infoiata, mi lavorò per 10 minuti mentre si toccava la figa
    Gian Filippo: signora avrei voglia di metterlo nella sua patatina
    Germana: (mettendosi a 90° gradi appoggiata al divano) si ma infilalo piano sei l'unico oltre a mio marito che non è cosi grosso, ma ho voglia del tuo uccello
    Era veramente stretta non capivo come potesse aver partorito, lo infilai lentamente fermandomi più volte finche battei contro la cervice, un quarto del mio uccello era ancora fuori, mi sembrava di scopare una ragazzina, incominciai a muovermi lentamente ruotando le pelvi
    Germana: sei enormeee mi stai slargando la fica, ho avuto Giacomo con il cesareo, e mi sembra ora di partorireeeee
    Ora mi spiegavo tutto, mi stava gustando quella donna bambina, aumentai il ritmo prendedola per le tette, una bella terza
    Germana: non ho mai goduto cosiiiii, sbattimi fino in fondooooo godooooo
    La sua vagina mi massaggiava contraendosi e mi portava in paradiso la limai per oltre mezzora
    Germana: maaa quanto duri sono venuta 6 volte, non venirmi dentro non prendo nienteeee, siiii ancora sono tuaaa
    Volevo venirle dentro perciò mi sfilai e l'appuntai al culetto che all'inizio fece un pò di resistenza porovando un suo gridolino di paura ma poi mi assorbì tutto, di più che la figa
    Germana: ma cosa hai fatto mi hai rotto il culettooooo quanto sei lungooooo, mi piaceeeeee
    I miei movimenti dapprima delicati crebbero per irruenza ma il suo culetto li assorbiva bene e anzi cercava i miei colpi, la stavo fottendo alla grande nel retto, senti montare la sborra e mi piantai tutto poi eruttai dentro di lei
    Germana: mmmm ohhhhoooohhh siiiiiiiiiiii
    Venne anche lei ma era troppo bello e continuai a fotterla sditalinandole la fica, sino a che tre quarti d'ora dopo e vari suoi orgasmi l'allagai di nuovo
    Germana: goooodooo di piùùùùù con il culooooooooooo
    Mi sfilai da lei e ci sdraiammo abbracciati sul divano
    Gian Filippo: signora ha un culo da favola fatto per essere fottuto e più capiente della figa
    Germana: mi hai fatto scoprire un piacere indicibile, mi piace molto più che in figa e mi è piaciuto farmi sborrare dentro
    Gian Filippo: signora mi sembrava di scopare con un bambina ma ho inculato una donna
    Germana: ti ringraziamo tutte e due, hanno ragione a chiamarti "il palo" ma sei delicato come una donna
    Germana divenne una delle mie amanti fisse e ancora oggi a distanza di quindici anni scopo la bambina e inculo la donna
    Tornando a quando ero tredicenne, eravamo vicino alle feste di Natale, Giorgio mi prese da parte, era molto imbarazzato
    Giorgio: Gian Filippo devo spiegarti una cosa, ma non sò come dirtela è molto personale, vedi mio padre è morto sette anni fà e da allora io vivo con mia madre Laura, mia nonna materna(Lidia), e mia nonna paterna (Paola), loro sono molto unite e mi hanno sempre coccolato, mi hanno anche sempre fatto il bagno, questa estate mentre Paola mi faceva il bagno ebbi la mia prima erezione e mia nonna mi masturbò dolcemente e mi fece venire, da allora anche le altre due donne giocarono con il mio pisello, a me piace e loro sono contente ma...
    Gian Filippo: tranquillizzati ti confido un segreto, anche io ho avuto rapporti con mia madre e mia zia, ti capisco benissimo è un amore speciale quello che le porta ad amarti anche in questo modo.
    Giorgio: sono contento che tu possa capirmi, perché devo chiederti un grosso favore, ho parlato in famiglia di te e del tuo soprannome, è da allora che vogliono conoscerti e credo che abbiano intenzione di fare l'amore con te e per insegnarmi come si fà, mi faresti questo favore
    Gian Filippo: certo con grande piacere, descrivimi un pò le donne di famiglia
    Giorgio: mia madre Laura ha 35 anni mora un metro e ottanta un bel seno e un bel sedere, mia nonna materna(Lidia) ha 55 anni molto simile alla figlia come misure, mia nonna paterna (Paola) ha 56 anni è rossa alta un metro e settanta un bel fisico asciutto ma con un seno prorompente e il culo bello sodo
    Gian Filippo: mi fai venire l'acquolina in bocca quando vengo dai voi?
    Il sabato mattina seguente suonai al campanello della casa di Giorgio, mi aprì lui e mi fece entrare, mi presentò la mamma e le nonne erano vestite semplici ma erano tre belle donne molto sexy
    Gian Filippo: Giorgio sei fortunato con 3 donne così sexy, ti ispirano solo a vederle
    Lidia: cosa ti ispiriamo ragazzino
    Gian Filippo: pensieri molto lubrichi signora, certo vorrei vedervi un pò più... libere
    Paola: cioè nude
    Gian Filippo: esattamente
    Laura: il ragazzino ha le idee chiare, voi bimbi sedetevi che ora fi facciamo assistere ad un bel spettacolino
    Le tre donne presero a spogliarsi a vicenda non lesinando toccamenti una sul corpo dell'altra, ci venne duro come il marmo a me a Giorgio, erano tre belle gnocche con la figa rasata, si vedeva che avevano pratica di giochi lesbici tra di loro, si accarezzavano le tette e le fiche
    Laura: ora fateci vedere se vi è piaciuto lo spettacolino
    Io e Giorgio ci alzammo e ci calammo pantaloni e slip, i nostri cazzi erano belli duri, il suo era sui quindici centimetri ma sarebbe cresciuto ancora, le tre donne aprezzarono i nostri cazzi, il mio in particolare attirò la loro attenzione
    Paola: che gran cazzo, non ne avevo mai visti così
    Laura: lo voglio tutto
    Gian Filippo: più tardi, ora iniziamo la lezione per Giorgio, (mi sdraiai sul divano) Laura sdraiati su di me, Giorgio avvicinati alla figa di tua madre
    Spiegai al mio compagno come era fatta la vagina gli aprii le grandi labbra e gli feci vedere il clitoride, poi passai a fargli vedere come leccare entrambe i buchi. lui si applicava per imparare. la madre godeva di questo doppio trattamento e mi ciucciava il cazzo con ardore, io le spompinavo il clitoride e suo figlio gli infilava la lingua nella fica così la portammo all'orgasmo, ci didivemmo le due nonne. io mi occupai della paterna lui della materna, applicò quanto gli avevo insegnato in ottimo modo a giudicare dal godimento della nonna, la nonna paterna era una gran porcona che mi schiacciava la testa contro la patata, aveva il culetto sensibile ma era già aperto, la feci godere infilandogli due dita dentro il culo.
    La lezione dopo è stata sulle posizioni per scopare, mi sdraiai e dissi a Laura di impalarsi su di me, spiegai a Giorgio che lo spegnimoccolo era la posizione ideale per consentire alla donna di regolare la penetrazione, ed era consigliata per lo sverginamento, intanto sua madre si stava calando sul mio cazzo e geneva, consiglia Giorgio di prendere sua nonna Paola da dietro alla pecorina, lui esegui e la nonna lo guidò nella sua fregna, lui prese il giusto ritmo e la nonna apprezzava molto e lo incitava a fotterla, intanto sua madre si era calata tutta sul mio cazzo
    Laura: questo si che è un cazzone ora ti monto ragazzino
    Paola: nipotino mio mi stai fottendo beneeee il tuo cazzo mi fà sentire giovane
    Mentre Laura mi montava, Giorgio fece godere la nonna paterna ma non era ancora venuto gli consigliai di incularla, e lui la infilzò in un colpo solo
    Paola: erano anni che non mi facevano il culo, da quando è morto tuo padre lui si è svezzato nel mio culo
    Laura: brutta porca ti facevi inculare da tuo figlio e ora da tuo nipote
    Paola: siiiii e lo fà molto beneeeeeeee, riempimi nipotinooo miooooo
    Giorgio: siiii nonnnaaaa ti riempio il culo
    Laura: sto godendo anche io su questo palooooooooo
    Laura si tolse e Lidia si coricò su di me appoggiandomi il suo seno addosso e si impalò sul mio uccello assorbendolo tutto, il nipote si portò dietro di lei su mia istruzione e la inculò, anche lai aveva il culo già rotto e godette molto della doppia penetrazione
    Lidia: nipotino mio il tuo cazzo è perfetto per il mio culo come lo era quello di tuo padre
    Laura: anche tu mamma ma mio marito inculava tutte tranne me
    Lidia: tu avevi paura, e con te scopava e a noi ci inculava, fottetemi ragazzi sto venendo
    Accellerammo il ritmo e in 10 minuti facemmo venire la nonna
    Laura scostò la madre e si impalo sul mio cazzo faccia a me
    Laura: ero cornuta in casa e ora mi vendico io, Giorgio bimbo mio vieni a spaccarmi il culo, lui si appuntò e poi inchiavardò la madre, la fotteva con forza e lei godeva urlando
    Laura siii mi hai sfondato il culo figlio mio, più forte fottetemi più forte
    continuammo per mezzora facendola venire e sborrandogli nei due buchi
    Giorgio: mio padre ti ha rotto la fica e io il culooooooooo
    Paola: lo svezzamento del piccolo è andato molto bene
    Lidia: ha il fottere nel sangue, gli faremo fare molto esercizio
    Laura: grazie Gian Filippo, Giorgio aveva delle remore ma il tuo esempio lo ha sbloccato
    Gian Filippo: con questre tre avrai parecchio da fare se hai bisogno di una mano sono a tua disposizione
    La madre di Sergio era una donna somala poco più che trentenne, Jasmine aveva incontrato il padre di Sergio nel suo paese lui era li come militare nella forza di pace dell'ONU, si erano innamorati e lui l'aveva portata in Italia si erano sposati e dopo pochi mesi era nato Sergio,il marito era morto pochi anni dopo durante un'altra missione di pace,lei aveva una società di import export bene avviata, era alta un metro e ottanta carnagione caffelatte seno imponente culo alto e tondo, una vera pantera, con loro abitava la sorella minore della madre Shamira venticinquenne con lo stesso fisico della sorella, era arrivata in italia per studiare e lavorava come medico in un ospedale
    Qualche tempo dopo l'avventura a casa di Giorgio, eravamo nel cortile della scuola io lui e Sergio
    Giorgio: sabato se ne hai voglia sei invitato da me, le mie signore vorrebbero rivederti
    Gian Filippo: con piacere, ma facciamo la settimana prossima, questa settimana mio padre è fuori per lavoro e devo servire da solo le signore di casa
    Giorgio: quante ne hai da soddisfare
    Gian Filippo: sei più tre sabato
    Sergio: scusate, fatemi capire in che senso intendete
    Gian Filippo: nel senso biblico della conoscenza, mi raccomando deve restare tra noi
    Sergio. certamente, così tocca anche a voi, io ne ho solo due
    Giorgio: anche tu sei dei nostri allora
    Sergio: da più di sei mesi ormai, prima mia zia e poi mia madre
    Gian Filippo: allora siamo messi benem è un compito gravoso ma molto piacevole
    Giorgio: moltissimo piacevole a forza di usarlo mi stà crescendo e che da solo non posso fare i panini e a loro è piaciuto molto
    Sergio: sono d'accordo, ma cosa è il panino
    Gian Filippo: due uomini come fette di pane e una donna come ripieno
    Sergio: piacerebbe alle mie signore dovete venire da me
    Giorgio: d'accordo, per fare pratica quado viene Gian Filippo da me vieni anche tu
    Sergio: con immenso piacere
    La settimana fu impegnativa mamma mi voleva con se ogni due giorni e chiavavamo tutta la notte le altre sere c'erano le signore di servizio, la zia e mia cugina vollero essere trombate l'intera domenica, quando torno mio padre ero scarico meno male che lui era stato impegnato per lavoro ed era stato in astinenza perciò saltava da un letto all'altro senza problema
    Il sabato stabilito io e Sergio bussammo a casa di Giorgio, venne ad aprirci tutto rosso in faccia
    Giorgio: meno male che siete arrivati, è da stamattina che le signore sono in fregola girano nude ma non mi fanno avvicinare, non ce la faccio più.
    Diedi loro e presi anche io una pastiglietta per l'evenienza e ci spogliammo nudi, entrammo in salotto e c'era nell'aria un aroma di figa le tre signore erano sedute sul divano Giorgio fece le preseantazione, Sergio attirò l'attenzione perché era di pelle ambrata e aveva un cazzo sui venticinque centimetri, Laura la mamma di Giorgio lo volle assaggiare e lui si avvicinò per essere sbocchinato, Lidi nel loro lavoroa spompinò me e Paola suo nipote, le donne erano brave nel loro lavorio e in una mezzoretta bevvero il nostro succo, le feci sistemare alla pecorina una a fianco all'altra e noi maschietti cominciammo scopandole, lo scambio era libero e i buchi anche per due ore fu un vorticare di fottute e inculate, le donne ad un certo punto non capivano più chi le penetrava e venivano a fontana, noi irrorammo i loro buchi per benino.
    Dopo pranzo cominciammo l'addestramento di Sergio ai :panini, La prima fu Paola presa da me in figa e da Sergio in culo, poi toccò a Paola subire i nostri assalti infine a Laura, lasciai il posto a Giorgio che inculava mentre Sergio fotteva in fica e si giostrarono le tre donne l'ultimo giro fu di Giorgio nelle fiche e io nei culi era ormai sera e giacevamo stanchi
    Paola: oggi ho fatto una vera indigestione di cazzo ma stò benissimo
    Lidia: ho i buchi grondanti, ne ho presi più oggi che in un anno di matrimonio
    Laura: Giorgio hai degli ottimi amici e quando vogliono sono bene accetti
    Sergio: vi ringrazio del sabato stupendo siete tre donne di fuoco, sabato ho invitato Giorgio e Gian Filippo a casa mia, ma quando voi vorrete verrò volentieri a trovarvi.
    Il sabato dopo eravamo da Sergio, appena entrati ci accolsero Jasmine e Shamira coperte solo da un sottile velo trasparente ci spogliarono loro fino a lasciarci tutti e tre nudi
    Jasmine: ci fate un gran onore a venirci a trovare, mio figlio mi aveva raccontato di voi ma constatare con i propri occhi è un altra cosa, siete molto ben forniti per la vostra età, vogliate deliziarvi con i nostri corpi.
    Gian Filippo: sara un immenso onore per noi deliziare due magnifiche femmine come voi, vogliate prendere il vostro piacere, il nostro sarà conseguente, vorremo onorare la vostra natura
    Le due donne ci condussero in camera e si sdraiarono sul letto io e Sergio ci mettemmo tra le loro gambe per poter leccare quei magnifici frutti nascosti da un boschetto riccio, mi gustai in ogni anfratto la gnocca di Jasmine, mentre Giorgio si occupava di Shamira e Sergio aveva dato loro il suo cazzo da leccare, cosa che facevano insieme di buon accordo, leccammo le donne fino a farle venire sui nostri visi, e poi le coprimmo alla missionaria
    Shamira: ohhh che ragazzini vivaci mi piace variare
    Jasmine: mmmmmm altro che ragazzini ci stanno scopando da veri uomini
    Erano caldissime e vennero ambedue in poco tempo io e Sergio ci sdraiammo e Shamira si impalo con dolcezza sul mio cazzo mentre Jasmine possedeva suo figlio, Giorgio si portò dietro Jasmine e la inchiavardò nel culo
    Jasmine: ohhhhh questo piacere mi era sconosciutooooooo
    Sergio e Giorgio sbattevano Jasmine come un fuscello e lei venne insieme a suo figlio, Shamira era cotta a puntino e bastarono pochi colpi di Giorgio nel suo culo per farla venire in pochi minuti venimmo anche io e Giorgio strappando un altro orgasmo a Shamira
    Shamira: due cazzi che sensazione sublimeeeeee
    Continuammo fino a sera a fottere le due sorlle in tutti i buchi, bevvero anco i nostri succhi, insomma fecero una scorpacciata di cazzo e ci invitarono per ripetere l'orgia.

     
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