Anna la compagna di classe di mia sorella .

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    11,422

    Status
    Anna era la compagna di classe di mia sorella, ma, mentre mia sorella era molto brava, in parte perché io la seguivo nei compiti spiegandole le cose che non capiva e in parte per il suo impegno, Anna al contrario aveva un rendimento altalenanante, quasi scarso visto che i genitori lavoravano e la madre per di più era ancora incinta e non riusciva a seguirla come voleva; perciò vista questa situazione la madre disse a mia sorella se io potevo aiutarla nei compiti.

    Un pomeriggio mia sorella tornata da scuola mi bacia e mi dice:

    -fratellino ha detto la madre di Anna se puoi aiutarla con i compiti come fai con me.

    -No non mi va già devo seguire te, poi non mi resta più tempo libero.

    -ok, comunque mi aveva detto che ti avrebbe dato qualcosina di soldi, ma le dico di no.

    Sentendo così ci ripensai un’ attimo e richiamai mia sorella, i soldi mi avrebbero fatto comodo anche se non sarebbero stati tanti, avrei potuto uscire con la ragazza dei miei sogni e portarla al cinema e in pizzeria e siccome a 14 anni non si può avere granchè, accettai.

    Il giorno dopo mi recai a casa sua, suonai e venne ad aprirmi la madre che mi lasciò a bocca aperta, non era una strafiga,ma era molto sexy lo stesso anche con il pancione:

    -entra -mi disse- io devo uscire per sistemare delle cose, voi potete stare in soggiorno.

    -grazie signora, non si preoccupi che la faccio studiare e tanto.

    Studiare si, ma cosa? Col senno di poi potrei dire non sicuramente le materie che doveva recuperare…… piuttosto vista la situazione che si creò direi “anatomia sessuale”.

    Anna come mia sorella era molto curiosa, era molto carina un visino dolce e capelli biondini ed aveva dei pantaloncini e una canottierina di hello kitty.

    dopo un po’ di studio venne vicino a me e mi sussurrò in un’ orecchio:

    -Vado a fare la pipì.

    -ok ti aspetto ma poi si studia senza perdere altro tempo.

    -Si si promesso.

    Ci restò molto in bagno e quando tornò vidi le sue guanciotte che erano rosse come peperoni, ma pensai fosse il caldo, quell’ estate arrivò anche a 38 gradi la temperatura, così ricominciammo a studiare senonche dopo 10 minuti mi disse di nuovo:

    -Devo fare la pipì.

    -Ma sei appena andata, non è una scusa per non studiare?

    -No mi scappa davvero.

    -Ok, ti aspetto.

    E anche stavolta ci mise molto e non riuscivo a capire i perché, anche se pensai che dovendosi pulire ci avrebbe messo un po’, ma non sicuramente così tanto e a quel punto decisi che se fosse ricapitato avrei controllato perché perdeva tutto quel tempo in bagno.

    Infatti dopo 15 minuti:

    -Uffa…… devo fare ancora la pipì!

    -Ok vai vai… dissi con aria quasi seccata.

    -Ma non faccio apposta, mi scappa.

    La lascia andare e aspettai un paio di minuti quindi andai verso la porta del bagno e mi misi a spiarla dal buco della serratura……tutto normale si stava alzando dal wc, ma poi non si tirò su le mutandine ma si mise davanti allo specchio e cominciò a toccarsi la fessurina, o da quello che si vedeva comunque si toccava tra le gambe serrandole un po’, comunque anche li la cosa poteva essere normale, ma non era normale quello che vidi dopo. si era sollevata la canottierina e si stava toccando i capezzolini perché le tettine non le erano ancora cresciute e intanto si guardava allo specchio…

    hai capito che maialina?

    Ma del resto aveva 10 anni e stava scoprendo ora il suo corpo e la curiosità era tanta,così tornai a sedermi facendo finta di niente.

    Riprendemmo a studiare e cominciammo a parlare di lei, della scuola e ad un tratto mi disse:

    -Posso chiederti una cosa?

    -Si dimmi.

    -Stamattina un mio compagno di classe è entrato in bagno all’intrevallo e mi ha fatto vedere il suo pisellino, se glielo tocco dopo avrò un bambino come la mia mamma?

    -Anna che mi chiedi – le dissi imbarazzatissimo.

    -Ti prego non so a chi chiederlo, aiutami tu.

    Così cominciai a spiegarle che se lo toccava soltanto non succedeva niente fino a che non se lo faceva mettere nella fessurina e il maschio non le veniva dentro, ma che comunque alla sua età non si resta incinta.

    Vidi il suo visino sollevato, venne verso di me e mi baciò.

    Dopo poco ancora Anna mi guarda e con’ aria incuriosita mi chiede:

    -Ma tutti i ragazzi ce l‘hanno così piccolino? Il suo si vedeva appena.

    -Anna basta, non sono cose che devi chiedere a me

    -Sei cattivo – e così dicendo il suo visino si imbronciò.

    -Scusami, le dissi, non volevo farti restare male ma devi chiederle a tua madre o a tuo padre queste cose non a me.

    La presi accanto a me e le diedi un bacione fraterno che la fece sorridere e mentre mi guardava mi disse:

    -Mi fai vedere il tuo? Voglio vedere se è grosso come il suo e così dicendo sfiorò le mie labbra con la sua bocca.

    -Non lo dico a nessuno, me lo fai vedere? Dai ti prego.

    Il mio pene si era già indurito a sentirla così, la sua aria innocente e curiosa aveva acceso in me una voglia assurda, ma Anna era piccola aveva solo 10 anni e non volevo turbarla, così dopo un’ attimo di esitazione le dissi:

    -Ok, io te lo faccio vedere ma a parte il fatto che deve restare un segreto, poi tu studi… promesso?

    -Si, si… promesso te lo giuro, studio.

    Si sedette sulla sedia e io mi misi davanti a lei e con un gesto deciso abbassai pantaloncini e boxer, per poi ritirarli su, sentendomi una merda e vergognandomi, stavo assecondando una ragazzina di 10 anni, così chiusi il discorso dicendo:

    -Ora lo hai visto adesso si studia.

    -Ma no, non mi hai fatto vedere niente fammelo vedere ancora, bene, solo un minuto.

    Mi rimisi davanti a lei e abbassai di nuovo tutto, adesso aveva il pene davanti al viso,e rimase a bocca aperta non riusciva a fiatare sentivo solo:

    -ma ma… com‘è grosso… ma è vero?

    Non riusciva a staccare gli occhi da quei 20 cm, ebbene si è lungo 20 cm il mio pene molto grosso anche in circonferenza e con 2 palle grosse e penzolanti, il tutto ricoperto da un folto pelo nero.

    -No ma è finto… pe… però è grossissimo.

    Cominiciò dopo il primo sbalordimento a toccarlo, lo stringeva timidamente, sembrava aver visto un fantasma aveva gli occhi sgranati dallo stupore:

    -Quello del mio compagno era piccolissimo, il tuo fa paura e nel dirlo continuava a toccarlo, tanto che senza volerlo e senza accorgermi le sborrai sulla maglietta tutto.

    -mmmmm

    Non volevo farle capire che mi piaceva mi trattenni dall’ansimare e dal gridare il mio piacere, aveva la maglietta tutta piena di sborra ma la sua mano non lasciava il mio pene gocciolante fino a che non gliela tolsi e le dissi:

    -Adesso hai visto il mio pisello, ora si studia.

    -Pisello? Pisellone… un super pisello, vero che me lo fai vedere ancora?

    Le cose continuavano così, io arrivavo e prima di cominciare a studiare dovevo abbassare i pantaloni e far vedere il mio pene ad Anna, lei lo toccava e ci giocava, lo muoveva in quella che poteva essere una sega, fatta da una mano inesperta e io finivo sempre con lo sborrare nella sua manina, lei non mi chiedeva niente riguardo alla sborra e cosa fosse, ma la intrigava vederla uscire lo capivo da come si comportava, da come tirava giù piano la pelle dalla cappella per vedere da vicino gli schizzi, ma torniamo a noi.

    Le cose che facevamo erano fatte tutte senza forzature, era scoperte spontanee e naturali per lei, la lasciavo fare senza dirle niente in modo che fosse Anna a scoprire pian piano il sesso, un pomeriggio arrivai a casa sua, la madre mi stava aspettando per uscire:

    -Ciao, Anna è in camera sua ti dispiace studiare li, non si sente molto bene vuole restare a letto al caldo.

    -No signora nessun problema.

    Entrai e la madre mi accompagnò nella sua cameretta, quando entrai la vidi con un visino sofferente,stava molto male, di conseguenza dopo che la madre se ne andò le chiesi:

    -Sei ammalata?

    -Si non so cos’ ho mi sento tanto male.

    -Oh povera la mia principessina,la chiamavo così scherzosamente.

    -Vieni siediti vicino a me, mi disse con i suoi occhioni dolcissimi.

    Mi sedetti accanto a lei e la baciai sulla fronte e sui suoi occhioni, poi le dissi:

    -Cominciamo a studiare piccola?

    -No oggi no non vedi sono malata.

    -E allora cosa sono venuto a fare.

    -Adesso vedi, ti faccio una sorpresa.

    Anna sollevò le coperte e mi lasciò intravedere il suo corpicino coperto dalle mutaandine e dalla maglietta del pigiama e dei gambaletti di nylon:

    -Ti piaccio almeno un po’?

    -Siediti sul letto al mio posto.

    Si alzò e mi fece sedere sul letto,ormai avevo il pene in piena erezione e cominciò a toccarlo:

    –Non voglio studiare voglio giocare un po’ con lui, è il mio giocattolo.

    Mi sdraiai completamente e la lasciai fare, tanto non avrebbe studiato in nessun caso quindi era inutile insistere.

    Come al solito lo toccava, ma si capiva che era diventata un po’ più capace e non erano più tocchi con la mano ma una meravigliosa sega lentissima,tirando giù la pelle si accorse del liquido che usciva dalla cappella e mi disse:

    -Ti esce una cosa trasparente dalla punta, cos’è?

    -E’ il liquido che serve per inumidirlo e farlo scivolare meglio.

    -Scivolare dove?

    -Nella mano della mia principessina quando lo tocca o quando si fa l’ amore nella fessurina della donna.

    -Chiudi gli occhi e non guardare, se guardi non lo faccio più.

    -ok.

    Chiusi gli occhi e ad un tratto sentii un calore umido sul glande, un calore che la avvolgeva, socchiusi gli occhi senza farmi beccare e vidi che Anna dopo i primi bacini che aveva dato al suo “Giocattolo”, come lo chiama lei ora lo stava leccando o almeno ci provava e ci riusciva anche bene nonostante alcuni morsi sul glande, ma che mi facevano godere.

    Ogni tanto alzava gli occhi per vedere se la guardavo e vedere lei con quegli occhioni e il pene scappellato stretto nella mano mi faceva morire, mi gustai anche il momento in cui con il pene tutto scappellato cominciò a leccarlo dalla punta alle palle e sentivo sempre più piacere, non volevo sborrare ma il piacere cresceva sempre di più, non capivo più niente. Anna 10 anni, mi stava leccando il pene, mi vergognavo pensando che era piccola ma allo stesso tempo volevo possederla come avevo visto nei film e del resto comunque anch’io avevo 14 anni, non ero adulto, quindi la vergogna pian piano sparì e dopo pochi minuti non riuscii a trattenermi, così tenni la testa di Anna sul pene e le riempii la gola di sborra calda, ne bevve un po’ ma vidi che molta le uscì dalla bocca perché non riusciva a mandarla giù.

    -Sssiii principessina vengo, vengo… ahh che bello

    -Mi guardò con’ aria soddisfatta:

    -Ti è piaciuto?

    -Si piccola mi hai fatto sentire un piacere…

    -Una mia amica mi ha detto di leccare lo sperma che era buono e aveva ragione è buonissimo.

    -Adesso però voglio vedere io la tua patatina, tu ormai sai com’è il mio pene, ma io non ho ancora visto com’è bella.

    -SIII non vedevo l’ ora che me lo chiedevi, però solo vederla non mi tocchi ok? E comunque le mutandine me le togli tu.

    -SI a me piace.

    Sdraiatasi le feci sollevare appena il culetto per sfilarle le mutandine, ma fummo interrotti dal rumore di una macchina, era tornata sua madre, purtroppo il tutto fu rimandato.

    Anna doveva partire con i genitori per il ponte di pasqua quindi per qualche giorno non l’avrei vista e la cosa senza rendermene conto cominciava a dispiacermi; mi sarebbero mancati quei giochini fatti dalle sue manine, quelle leccate al glande anche se inesperte ancora. prima di partire mi disse di non metterle le corna perché lei ormai era la mia fidanzatina… a 10 anni non si capisce granche dell’amore, sono frasi dette spinti dal volersi sentire grandi e non è il sentimento vero, quello che fa girare la testa.

    Mi aveva scritto una lettera e mi aveva fatto giurare di leggerla quando lei fosse partita e a casa la lessi, i suoi sogni prima di dormire,le sue voglie e le sue speranze, di come desiderava essere sverginata da me ma al tempo stesso della paura del dolore,di come sognava di trascorrere una notte insieme e addormentarsi con il mio pene dentro la sua fighettina… cose che mi lasciavano senza parole; comunque mi accorsi che anche lei mi mancava e non solo i suoi giochini, quella lettera aveva cambiato le cose.

    Ma fortunatamente tornò e il giorno dopo ci ritrovammo a casa sua, come al solito nella sua camera e lei come al solito visto che la madre era uscita, era in maglietta e stavolta non mutandine ma un perizoma bianco con il pezzo davanti trasparente, da cui si poteva vedere il taglio della sua fighettina.

    Era seduta sul letto in ginocchio e disse:

    -Fammelo vedere.. voglio toccarlo, tiralo fuori.

    Lo diceva con una voce diversa dal solito sembrava più spregiudicata, più vogliosa, mi misi in piedi davanti a lei come piaceva a noi e abbassai piano prima i pantaloni poi i boxer per farla morire un pò.

    -Dai fai in fretta, non resisto più mi siete mancati tutti e 2.

    Tolto il pene ebbi giusto il tempo di gustarmi un massaggio alle palle che Anna cominciò a baciarlo piano, la guardavo e vedevo quell’ aria da bambina innocente mentre baciava la punta e faceva sorrere la lingua sul glande.

    -Mmmmmm principessina… sei bravissima.

    -Si bene siii ahhh continua continua.

    Non me lo aveva mai leccato così, con quella voglia anzi ero io che a volte dovevo chiederle le cose che avrei voluto mi facesse,ma era cambiato tutto e adesso faceva pompini non dico da esperta ma comunque da chi aveva già provato. che avesse fatto pratica con qualcuno nei giorni in cui era partita?

    Mah non mi interessava, volevo solo godermi la sua bocca calda e la sua lingua morbida e e vellutata.

    Si staccò dal pene e si sdraiò sul letto, la guardavo inebetito mentre si toglieva la maglietta, il seno non le era ancora cresciuto e i capezzolini erano ancora acerbi e rosa.

    -Ho visto i mie genitori l’altra sera, mio padre baciava le tette a mia madre. me le baci anche tu?

    Stavo per avvicinarmi al suo orecchio, quando Anna poggiò le sue labbra sulle mie, non potevo crederci la sua lingua era nella mia bocca, lei che non aveva mai voluto…

    -Ehi principessina……

    Non diceva niente ne mi fece dire altro, continuò con il bacio in bocca,anche se non era ancora molto esperta,mi stava facendo eccitare un casino,il pene ormai si era scappellato tutto e premeva sul suo pancino, mentre lei si muoveva strofinandosi contro il glande gonfio.

    -Mmmm mmmm

    Era l’ unica cosa che sentivo uscire dalla sua bocca, cominciai a baciarle i lobi delle orecchie, li leccavo, li succhiavo piano e scendendo sul collo arrivai ai capezzolini che ora avevano la punta dura e cominciai a leccarli piano, baciandoli e succhiandoli, alternando poi ai baci dei massaggi leggeri con le dita mentre Anna sussultava dal piacere o almeno da quello che a quell’ età potrebbe somigliare al piacere.

    -Continua, continua che bello… che bello… ti piacciono le mie tettine? Dimmi di si…

    -Sono bellissime piccola, sono bellissime.

    Non volevo parlare tanto, volevo non staccarmi più da quei capezzolini rosa come dei boccioli e intanto con la mano le facevo dei massaggini prima sull’ ombelico poi vicino al perizoma,dove sussultò perchè mi ero spinto un po’ troppo giù e le avevo carezzato appena la fighettina,ma Anna si ritrasse di colpo:

    -Devo dirti una cosa… sogno da la prima volta di far l’amore con te ma ho paura del dolore tu hai un pene troppo grosso e sicuramente mi farà male, ma è la cosa che desidero di più.

    -Non preoccuparti sei o non sei la mia principessina?

    Eravamo abbracciati stretti lei mi guardava con un’aria preoccupata sul visino mentre stava stretta tra le mie braccia e mi carezzava la cappella.

    -Si ma tu prima o poi ti stancherai e conoscerai una che farà tutto, così mi lascerai, ma io ti amo troppo non voglio perderti sei la mia vita.

    -Erano parole molto grosse, dette da chi prova sentimenti che a quell’ età non andrebbero nemmeno pensati, ma che comunque avrebbero potuto anche spezzare un cuore e causare una sofferenza terribile così decisi di consolarla dicendole che anch’ io la amavo e non l’averi mai lasciata, al contrario avrei accettato qualsiasi decisione avrebbe preso, perché volevo fare l’amore con lei ma quando fosse stata pronta.

    -Sei il mio principe….ti amo troppo, ti prego non lasciarmi mai,ti supplico.

    A quelle parole seguì un bacio caldissimo, Anna prese la mia mano e la guidò verso il perizoma e la infilò dentro, mentre a me non sembrò vero di poter toccare la sua fighettina che sentivo bagnatissima, così dopo l’inizio di un ditalino tolsi il dito pieno dei suoi umori e lo leccai davanti a lei che mi guardava stupita:

    -No amore che schifo…

    -Piccola sono buonissimi e questo è per farti capire quanto ti amo, voglio leccartela tutta, non importa se hai fatto pipì,se non ti sei lavata o sei venuta voglio leccartela e sentire il suo profumo e il suo sapore.

    -O amore mio grande grande……

    Inarcò la schiena per farsi togliere il perizoma che tolsi piano quando a un certo punto non sapevo più che fare; avevo la sua fighettina piccolina e strettissima davanti agli occhi, era bianca e piccolissima veramente, con l’interno rosa e coperto di secrezioni, sentivo il suo profumo, la allargavo con le dita,anche la fighettina era ancora acerba, non si vedeva il clitoride e il buchino si schiudeva appena,poggiai prima la lingua e cominciai a leccarla tutt intorno, poi entrai a fatica nel suo buchino,ma allargai un po’ troppo le labbra e Anna sentì male, così mi fermai un attimo mentre lei mi segava e leccava il pene che stava per scoppiare e infatti dopo esserci girati su un fianco e aver iniziato un 69, mentre le leccavo la fighettina e il buco del culetto anch’esso molto piccolo e rosa le sborrai in bocca:

    -Ecco si… si principessina non fermarti sborro sborro… ahhhh

    -Leccalo leccalo tutto oh che bello, ti amo ti amo.

    Anche Anna ormai era vicina all’orgasmo e dopo poco venne anche lei,tremava come una foglia quando veniva e stringeva la mia testa tra le sue gambe che quasi soffocavo, avevo la bocca piena di suoi umori caldissimi e dolcissimi che continuavano a colarle dal buchino roseo:

    -Ve…… vengo anch’io amore che bello…… si che bello non fermarti continua continua dai i bacini alla patatina…… ooooo siiiiiii

    Restammo sdraiati, Anna aveva il visino rosso e sconvolto dal piacere che aveva provato, le diedi un bacino sulla fighettina e Anna sussultò di nuovo, quando tolsi le labbra vidi di nuovo una colata bianca di umori che fuoriusciva dalla sua fighettina e scendeva piano sul buchetto dietro.

    Passavano i giorni e Anna cominciava a svilupparsi pian piano, le sue tettine ora cominciavano a crescere anche se pochissimo e io morivo al pensiero di baciarle e succhiare i suoi capezzolini,un giorno decisi di farle una sorpresa e aspettai che la madre se ne andasse ed entrai in casa senza farmi sentire, mi diressi verso la sua cameretta senza farmi scoprire scostai appena la porta,Anna era seduta per terra davanti ad uno specchio che si allargava la fighettina, la guardava e se la toccava, provò anche a toccarsi un po’ e le uscì della sbrodina perché la vidi passare il dita sulle sue bellissime labbra rosee della fighettina e poi portarselo alle labbra, dopo 5 minuti si alzò e si mise sulla sedia.

    Io entrai bussando e facendo finta di niente, ma era rossissima in viso per il piacere che aveva provato:

    -Ciao principessina.

    -Ciao amore mio… non vedevo l’ora arrivassi.

    -Anch’io non vedevo l’ora di vederti.

    Mi sedetti sul letto e Anna si sedette con la sedia di fronte a me, sollevò lae gambe e le mise sulla mie:

    -Ti piace? Ho messo lo smalto sulle unghie.

    -Si tanto sei davvero la mia principessina, il mio cucciolo.

    -L ho messo anche sulle mani…….

    -Sei bellissima e dicendo queste parole presi un suo piedino e cominciai a carezzarlo, era piccolo ma affusolato, le diedi un bacio sul piedino ma scoppiò a ridere:

    -Mi fai solletico.

    Smisi di baciarglielo, ma solo perché volevo baciare la sua fighettina, era intrisa di umori e mi sa che aveva un sapore fantastico, ma Anna mi disse:

    -Ti va di stare abbracciati nudi?

    -Si piccola mi va eccome.

    -Spogliati principessina.

    -ho freddo, mi devi abbracciare però.

    Sfilai io il perizoma ad Anna,restavo sempre estasiato nel vedere le labbrucce bianco candido della fighettina che si schiudevano anche se pochissimo davanti ai miei occhi e lasciavano intravedere la carne rosa della sua fessurina.

    Restammo abbracciati completamente nudi, Anna si copriva ogni tanto per la vergogna anche se ormai avevo visto tutto, ma penso lo facesse di più per farsi desiderare ,stringevo il suo corpo e intanto con la mano massaggiavo la sua fighettina piena di secrezioni vaginali passavo le dita sulla sua fighettina e poi le toglievo per leccare quel nettare dolcissimo, dopo un po’ Anna si girò e cominciò a leccarlo, un69… e che 69; io godevo sentendo la sua bocca avvolgere il mio pene mentre guardavo la sua fighettina che allargavo piano per non farle male e leccavo avidamente anche se a 13 anni non si è granche esperti ma comunque riuscivo a darle piacere e a farle avere orgasmi molto forti, che terminavano con lei che sussultava.

    Leccavo fighettina e buchino del culetto, leccavo le secrezioni che ricoprivano l’ interno della sua fighettina, così candida stava diventando ormai un delizioso frutto dell’ amore, non ancora ricoperto dai peli, provai a infilare piano il dito ed ebbe un sussulto:

    -Mmmmmm……

    Non riuscivo più a resistere, vedere la sua fighettina nuda che si schiudeva appena la tocco del mio dito o delle mie labbra mi fece godere,avevo detto ad Anna che se mi sentiva spingere il pene nella sua bocca come se la stessi scopando era perché stavo per sborrare e di staccarsi, ma la cosa non le passò proprio per la testa, mi fece sborrare nella sua bocca calda che a malapena riusciva ad avvolgere la cappella quand’ era dura:

    -Anna- dissi con voce tremante per il sopraggiungere dell’orgasmo.

    -Si amore……

    -Anna sborro, sborro… ahh siii eccola… eccola…

    Fu una sborrata liberatoria, quando anche l’ ultimo schizzo era uscito strofinai la cappella sulle sue labbra per farle bere le ultime goccioline che uscivano dalla cappella gonfissima,poi la presi in braccio e tenendola sollevata con la fighettina all’ altezza della mia bocca la leccai furiosamente fino a farla venire, passando infine la lingua sul buchetto del culo per assaporarne il gusto di quel caldo buchino roseo:

    -Cont…… continua, leccala, leccala tutta, tutta… è bellissimo… vengo, vengo… ohhhhh!

    Si abbandonò in un orgasmo sempre più violento, tanto che fu anche la prima volta che vidi veramente una colata di sbrodina bianca abbondantissima uscire dalla sua fighettina e carezzare le sue labbrucce.

    -Non posso stare senza di te, sei il mio ragazzo ormai!

    La strinsi e la baciai prima sulla fronte poi sui suoi occhioni spalancati per il piacere appena provato che aveva sconvolto il suo corpo.

    Per un po’ di tempo non riuscimmo più a vederci, Anna mi faceva trovare bigliettini a scuola tramite la sorella di un suo compagno che frequentava la mia stessa scuola, bigliettini dove descriveva come si toccava mentre pensava a noi che ci toccavamo e ci masturbavamo, di come aveva cominciato a toccarsi lei da sola e ad avere i primi orgasmi toccandosi la pallina( il clitoride come lo chiamava lei), che si gonfiava man mano i giorni passavano.

    Un giorno sempre tramite questa sua amica, mi fece avere un regalo incartato di tutto punto e mi scrisse un bigliettino dove diceva di aprirlo a casa in camera mia, ero tentato di aprirlo ma resistetti.

    Una volta a casa corsi in camera e aprii il regalo…era un paio di sue mutandine bianche sporche di secrezioni; inutile dire che mi chiusi in camera a chiave, avvolsi il pene nelle sue mutandine e sborrai dopo pochi colpi.

    Ma fortunatamente la scuola finì e ci ritrovammo di nuovo a casa sua,nella sua camera con Anna in costume da bagno, truccata e sdraiata sul letto con la mano nella fighettina che si carezzava lentamente:

    -Vieni qui vicino a me amore grande grande.

    Mi sedetti accanto a lei e mentre ci baciavamo, la sua mano prese la mia e la poggiò sul suo seno un appena sviluppato, era diventato una prima con 2 capezzolini rosa turgidi, dopo poche carezze scesi con le labbra a baciare il suo seno acerbo, mordevo piano i capezzolini, leccavo tutto intorno all’ aureola, mentre Anna mi slacciava i pantaloni e prendeva il pene in mano cominciando a segarlo.

    -Mi è mancato il tuo pisellone, voglio dargli tanti bacini, li vuoi?

    -Si piccola, ne voglio tanti tanti, tutti li.

    Scese con la testa e cominciò un pompino che da li a poco mi avrebbe portato a riempirle la bocca di sborra calda, mentre la mano infilata nel costume solleticava il buchetto dietro:

    -Ma amore… sei venuto… quanta ne avevi dentro le palline?

    -Non ho resistito me lo hai leccato troppo bene piccola, da quando non ci siamo visti non l’ ho fatto con nessuna, solo seghe pensando a te alla mia principessina.

    -Oh amore mio, aspetta un attimo.

    Si alzò in piedi e si mise davanti a me e mi disse:

    -Spogliami toglimi il costume amore grande.

    Tolsi il costume e vidi un ciuffettino di peli che incorniciava le labbra della fighettina, ma notai anche un’ altra cosa, Anna aveva un’ assorbente con delle macchioline leggere di sangue, era diventata una donna ormai, le era venuto il ciclo:

    -Piccola ti è venuto il ciclo?

    -Si amore mio, mi sono spaventata anche perché non ti avevo vicino, il mio principe non era con me.

    Si sdraiò al mio fianco e cominciò una sega favolosa con la sua manina mentre io la sditalinavo sul clitoridino che non era molto grande ma si sentiva ora al contatto con le dita e la sentivo sussultare ad ogni tocco del dito:

    -Devo fare la pipì, vieni con me? Ti faccio vedere come la faccio.

    La curiosità la faceva sembrare una maialina esperta a volte,ma era solo la curiosità, mista alla voglia di farmi eccitare, scoprirò poi che erano cose che vedeva sui giornaletti hard che suo padre nascondeva.

    -Ho fatto amore, ti va di darle dei bacini adesso?

    -Si alzati che te ne do tanti tanti…

    Cominciai a leccargliela, le allargavo le labbra per entrare con la lingua fino in fondo alla fighettina e Anna provava piacere, mi carezzava la testa mentre la leccavo e io come ipnotizzato le leccavo davanti e dietro, anche se la fighettina aveva uno strano sapore, pipì mista a mestruazioni, anche se ormai erano solo poche gocce.

    Andammo in camera e ci sdraiammo sul letto baciandoci e stringendoci, fino a che non arrivò il momento che avevo sempre sognato, anche se adesso Anna aveva 11 anni e io 14:

    -Amore voglio farlo con te, voglio che mi entri dentro e mi svergini.

    -Piccola sei sicura? Non è che poi te ne penti?

    -No però promettimi di non farmi male, ho paura del dolore che si sente.

    -Non preoccuparti faccio pianissimo, ma se senti dolore dimmelo e mi fermo ok piccola?

    -Ok amore grande.

    La leccai per un po’ per farla bagnare bene e poterlo mettere senza problemi, o almeno quella era l’intenzione,avevo sognato tanto quel momento ma ora avevo paura di farle male, di spingere magari troppo e non riuscire a farle provare piacere ma solo dolore.

    Così alla fine mi decisi, la feci sdraiare su un fianc , le sollevai la gamba e dopo averle massaggiato il clitoride, quand’era molto eccitata poggiai la cappella al suo buchino e spinsi piano piano, solo che il pene era troppo grosso e Anna gridò per il dolore:

    -Ahia amore mi fa male fermati, fermati ti prego mi fa troppo male.

    Mi fermai e dopo qualche minuto ricominciai a spingerlo dentro cercando di riuscire a rompere quella barriera sottile che impediva ad Anna di diventare una piccola donna in tutti i sensi:

    -No amore no, è troppo grosso… toglilo, lo facciamo un’altra volta ti prego toglilo.

    Ma nel dire queste parole io mi mossi troppo e Anna per il dolore cercò di spostarsi ma tutto ciò portò alla penetrazione completa:

    -Ahia che male… che male… mi brucia amore mi brucia diceva piangendo.

    -Ehi principessina, non piangere lo tolgo subito, non voglio che senti dolore ne voglio vederti piangere, il tuo visino non è bello bagnato dalle lacrime.

    Stavo per toglierlo quando Anna mi fermò:

    -Amore no, ormai mi hai sverginata e il dolore è quasi passato, non mi brucia più la patatina.

    -Oh principessina…

    -Sai quando mi hai sentita piangere è stato per il dolore, ma poi anche per la gioia di fare l’ amore con te, non immagini da quanto lo sognavo.

    -Anch’io lo sognavo da tanto e ora è tutto così bello!

    -E’ vero mio principe è fantastico.

    Si rilassò e si sdraio bene, io la scopavo da dietro in modo da poterle toccare il clitoride e baciarla sulla schiena e le spalle, mentre mi gustavo la vista del suo corpicino e del suo sederino, del suo buchino appena socchiuso.

    Si girò e si mise alla pecorina, io feci scivolare dentro la sua fighettina rosa il pene e cominciai a spingere forte:

    -Che bello… che bello amore è bellissimo!

    -SI si si… continua fammi godere!

    La feci godere eccome, infatti dopo una spinta le uscì dalla fighettina uno spruzzini di umori, ma stavo per venire anch’io e accellerai le spinte:

    -Si sii amore siii sto per sborrare…

    ormai snetivo che ero vicino a svuotare le palle dopo aver goduto nel buchino caldissimo di Anna!

    -Amore Sborro, Ti sborro nella fighettina Ohhhh!

    Dopo pochi secondi Anna mi seguì e venne pure lei mentre le toccavo i seni:

    -Amore vengo anch’io Mmmmm che bello che bello, sto godendo amore… Ahhhhh!

    La prima volta di Anna fu rovinata dall’ arrivo della madre che ci colse in atteggiamenti equivoci, Anna alla pecorina ed io che la leccavo da dietro mentre lei veniva un’altra volta:

    -Ma… Ma cosa fate?

    -Ma sei pazzo, ma cosa ti dice la testa?

    Mi mollò 2 sberle che ancora oggi a distanza di anni me li ricordo, tanto furono violenti.

    -Ma sei un maiale, la mia bambina… come hai potuto?

    -Quando torna tuo padre glielo dico, pensa se entrava lui invece di me… vi ammazzava tutti e 2 di botte… tu finisci in collegio, cara mia.

    -Vai fuori da casa mia e non farti più vedere, nemmeno vicino ad Anna se no sono guai.

    Purtroppo una cosa bella si era rovinata e solo un anno fa, a distanza di 25 anni, ho incontrato Anna e ho saputo com’era finita: i suoi l’ avevano mandata a casa degli zii ed era tornata a 18 anni dai suoi genitori.

    Ma abbiamo comunque ricordato i bei vecchi tempi in modo speciale.

    Ora Anna è sposata ed aspetta un bambino ma abbiamo avuto modo lo steso di rifarlo.
     
    Top
    .
0 replies since 8/2/2013, 16:53   17247 views
  Share  
.