Fantasie porche e perverse sulla vicina di casa

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    Questa storia, è, frutto di una mia fantasia masturbatoria , su una mia vicina di casa, una splendida signora meno pausata, non molto alta, bionda, quinta abbondante di reggiseno, culo e cosce abbastanza prosperose e,”immagino”, figa pelosa.
    Lei, rimasta vedova da parecchio tempo, vive sola con sua figlia, Iolanda, una splendida morettina, trentenne, alta circa un metro e settanta, bruna, capelli lunghi, lisci, una terza di reggiseno; e, “presumo,” figa depilata o, al massimo semi rasata. Ma, a me, sinceramente, mi eccita, più sua madre, la signora Wanda.
    Ha su di me, come si suol dire! Un certo, sex appile, m’arrapa, mi eccita, quel suo sculettare da gran femmina in calore, desiderosa d’appagare i suoi piaceri carnali, desiderosa d’un maschio che, la potesse soddisfare!
    Durante una solenne sega, la mia fantasia, porca e perversa, immagina la seguente situazione: “ero solo in casa, disteso sul letto, tutto nudo, con il mio tronco carneo, duro come una mazza di ferro; e, cosi, pensai bene d’iniziare a farmi una solenne sega su di lei, la signora Wanda, la mia vicina di casa.
    Tutto d’un tratto, “m’addormento”, precipitando in un sonno piuttosto profondo; e, nel sonno, sento suonare il campanello della porta.
    Per la verità, mi spaventai, credevo fosse mia moglie, mi alzai di soprassalto, ricomponendomi velocemente e, m’incamminai verso la porta d’ingresso, l’aprii e, vidi che non c’era nessuno.
    La richiusi e, mi distesi nuovamente sul letto, riprendendo a segarmi come un forsennato.
    Sempre su di lei, immaginando un sessantanove; lei, me lo succhiava voluttuosamente! Si notava che, non scopava da parecchio tempo, l’afferrò con ardita violenza, facendoselo arrivare fino in gola, da gran troia golosa! E, mentre le leccavo la figa, bagnata, fradicia lei, gemeva e, godeva come una vacca”.
    Wanda: ahh! Siii!! Leccamela, leccamela, ti pregoo!! Fammi sentire la tua lingua fino in fondo al cono uterino! Ohhh!! È da molto tempo che, non sbrodo! La mia figa, cola, cola, colaaaaa!!!!! Siiii!!
    Mentre, fantasticavo e mi segavo, mi riaddormentai e, sentii il campanello di nuovo suonare; incurante, continuai a dormire. E, nel sonno, aprii la porta ; era lei, la bellissima signora Wanda , indossava una maglietta decolté e un paio di pantaloncini corti. La scrutai tutta, menando l’occhio al canaletto delle tette, scendendo giù , giù, ammirando le sue stupende e prosperose cosce, abbronzate dal sole cocente d’agosto.
    Lei, s’accorse che, la guardavo con malizia, capì subito che , mi piaceva ; e, arrossendo, mi chiese: “ciao, scusa il disturbo; avresti, per caso, un pacco di farina? Sai, dovrei fare un dolce per mia figlia e, mi sono resa conto che, è finita; con l’impegno a restituirtela”.
    Io: aspetti un attimo, signora che, glie la vado a prendere.
    Lei, ringraziandomi mi chiese: “ non c’è tua moglie”?
    “ No, è uscita per andare a fare la spesa”, risposi.
    E lei: “ potrei entrare, se non ti dispiace”?
    Io. Certo, signora, s’accomodi pure! Che intanto, le prendo la farina dalla dispensa, e le offro un caffè.
    Grazie, sei molto gentile, sorridendo, mi rispose.
    Finito di sorbire il caffè e preso il pacco della farina, lei si trattenne ancora un po’ di tempo, a chiacchierare con me; e, approfittando dell’assenza di mia moglie, notando che, la fissavo in continuazione, mi chiese, timidamente e con un po’ di malizia: “ascolta, Mimmo, secondo te, nonostante i miei sessant’anni suonati, sono ancora una donna ancora piacente!? Insomma gli uomini, mi correrebbero ancora dietro”?
    Io, con altrettanta timidezza: “beè! Mm!! Direi proprio di si! Lei, nonostante, l’età, è ancora molto bella e desiderabile; ma, perché, m’ha fatto questa domanda”?
    Lei: perché, ho notato che, mi stai scrutando di continuo, mi guardi in continuazione, le tette e le cosce; vuol dire che, ti piaccio, vero!?
    Io. Le confesso, signora Wanda che lei, mi è sempre piaciuta, è stata l’oggetto dei miei desideri erotici, fin da quando, l’ho conosciuta mettendo piede in questo condominio!
    Lei: mmm!! Che porco che, sei! L’ho sempre sospettato che tu, eri un porco! Allora, ce lo metteresti, un cornino a tua moglie con me! (mentre lo diceva, s’alzava dalla sedia, iniziando a sculettare molto passionalmente).
    Io. Certo! Signora Wanda; anche adesso, mi sta già venendo il cazzo duro!
    Lei: e, cosa vuoi che, ti faccia, umm! Carognone!
    Io: spogliati e sculetta, zoccola!(mentre, tiravo fuori , l’arnese e cominciavo a masturbarmi).
    Lei, iniziò ad abbassarsi i pantaloncini, sculettando molto lentamente, comparvero, le sue enormi chiappe, ricoperte da uno slippino nero, molto provocante ed eccitante! Mentre se lo sfilava, esclamò: “ti piaccio, porco! Guarda, ho un fisico arrapante; segati come un depravato”!
    Si voltò, divaricando le gambe, come una vacca e si ficcò le dita nella fregna, sditalinandosi come una dannata, godendo e gemendo sottovoce.
    Lei: ahhh!! Ti piace, come mi masturbo, porcone! Ahhhh!! Son tutta bagnata fradicia! Ho bisogno urgentemente di un cazzo siiii!! Ohhh!!! Mi piace, il tuo giovane cazzo, siiii!!!
    Io, iniziavo veramente ad andare in escandescenza per l’eccitazione, non capendo più nulla, chiamandola con un altro nome, Maria, pronunciandolo in dialetto.
    Io: sii! Marììì!!! Datte n’a botta Marììììì!! Accam’ na vacch’ Marììì!! Ahhhh!! Marììììììììì!!! (si , Maria, smanettati come una vacca, Maria ahhh!! Maria).
    Lei: ti piace, Maria!?
    Io. Siii!! Maraje!(volgare dialetto molfettese).
    Lei. E, chiamami Maria! Guarda, come si masturba, la tua Maria immaginaria!
    Io: adesso, inginocchiati e succhiamelo, leccandomi prima la capocchia!
    Lei, s’inginocchiò, afferrò bruscamente il cazzo in bocca, dando prima dei colpi di lingua sulla cappella; e, iniziò a succhiare voluttuosamente come una dannata, facendomi godere come un porco.
    Io: sii!! Succhiamelo, succhiamelo come una troia assatanata! E, da molto tempo che non assapori un cazzo, ummm!? Ohh!! Siii!! Continua a succhiaree!!
    Lei, all’improvviso: “adesso, mi devi fare il culo, bastardo”!
    Io: con molto piacere, gran vacca in calore! Ti piace, essere inculata!? Vieni di la, nella cameretta!
    Dalla cucina, ce ne andammo nella cameretta, dove, ho un altro lettone a due piazze, si mise a pecora(90gradi) e, mi ordinò, in maniera piuttosto autoritaria: “adesso, inculami forsennatamente, lurido depravato! Fammelo sentire fin dentro le viscere”!
    Io: molto volentieri, signora vacca!
    Lei: oh! Se ti va, puoi chiamarmi Maria!
    Io: d’accordo, signora Maria, la vacca in calore!
    Le saltai addosso, ficcando il mio cazzo nel suo retto; che non era molto aperto “a dir la verità”, all’inizio sentì un po’ di dolore ma poi, iniziò a piacergli, tanto che, quando stavo per sborrare ……
    Lei: ahhh!! Attento, mi stai facendo male! Uuuuuu!!!! Ficcalo bello, bello! Ahhh!! Mmm!!! Come mi piace! Spingi, spingi! Chiavami tutta, bastardo! Ti piace, il culo della vicina di casa, eh! Mm!! siii!! Fin dentro le viscere! Si! Spingi, spingi! Entra ed esci, entra ed esci, si! Cosi, da bravo! Sei fantasticooo!!
    Io: ti piace, lurida zoccola, insospettabile casalinga! Ti faccio scaricare tutti i tuoi nervi, gran porcona! Si nota, che non chiavi da parecchio!
    Lei: si, si, da parecchio, sono disperata per la mancanza dell’uccello! E, la notte, sola, soletta, mi ficco le dita nella fregna, smanettandomi come una dannata! O, al massimo qualche carota; ma, la carne è sempre la carne! Sfondami tuttaaaaa!!!! “urlò a squarcia gola”.
    Io: si! Grande zoccola, te lo faccio sentire fin dentro l’intestino! Mm!! Siii!! Sborro, sborro, Mariii!! Mariii!!! Ahhh!! Mariiii!!! Ahhhh!!! Mariiiiiiiiiii!!!!!!!
    Lei: sii! Sborrami nel culo, tutta nel culo! nel culoo!! Ohhh!1 com’è bella calda!
    Le sporcai anche le chiappe.
    La fantasia, si concluse con la sborrata in culo; ma, intanto sborrai per davvero, lasciando una chiazza di sborra sul lenzuolo, soddisfatto di aver scopato con la fantasia la mia signora della porta accanto.
    p. s. vi confesso che, la signora Wanda, me la vorrei fare veramente! Magari con un lesbo –incesto preliminare madre _figlia.
     
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