DON PLINIO

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    L'ultimo anno delle Magistrali lo trascorsi stando in collegio . Con l'aiuto di Don Matteo , il padrone della nostra casa e parroco del paese , fui ospitato in un collegio gestito da preti e con istitutori laici . Avevo circa 17 anni ed una voglia di fica pazzesca . Siccome mancava fu gioco forza rivolgere le mie attenzioni ai compagni della camerata che , peraltro , erano nelle mie stesse condizioni . A tutte le ore del giorno e della notte c'era uno smanettamento ed un ondeggiare di lenzuola con finali zampilli di sborra in tutte le direzioni . Dal mio lettino riuscivo a schizzare il viso del mio vicino di letto . All'inizio eravamo titubanti perchè non ci conoscevamo ma man mano che il tempo trascorreva il bisogno di sfogarsi si faceva più impellente e non riuscivamo ormai a controllare le nostre voglie sessuali e cominciammo ad esibire i cazzi duri e vogliosi che appena toccati zampillavano i nostri semi bollenti . Fui ospite in quasi tutti e trenta i lettini della camerata e quasi tutti e trenta miei compagni furono ospiti nel mio .
    Non c'interessava chi fosse il maschio e chi la femmina importante era sfogarsi e sborrare in mano o in bocca od infine nel culo di qualcuno che fiatasse . Ogni sera , appena spenta la luce centrale ed appena uscito l'istitutore di turno , c'era un saltellare di corpi nudi , un rincorrersi di cazzi eretti ed un infilarsi sotto le lenzuola di uno o dell'altro alla ricerca di un compagno disposto a prenderlo ed a darlo . C'è chi accettava , chi rifiutava perchè non eri tu quello che voleva ma infine la metà dei letti era occupata e l'altra vuota . Un continuo e frenetico cigolìo del letti , un continuo gemere sordo , un continuo ciaff ciaff di cazzi nel culo o in bocca ed infine lo sfogo rumoroso di ragazzi soddisfatti ed appagati per un momento e pronti a riprendere con un nuovo compagno e qui di nuovo un ballonzolare di cazzi eretti e semieretti e culi dai quali colavano le sborrate appena ricevute .
    Alfine le nuove coppie si ricostituivano e di nuovo i sospir i ed i gemiti , ora però più controllati e lievi , fino a godere con estenuanti 69 ed inculate feroci . Non c'erano gelosie o invidie di sorta , tanto il cazzo di ognuno sarebbe arrivato nel letto di tutti prima o poi . Io ero una preda ambita da tutti . Tutti volevano fottermi per la dolcezza dei miei pompini e per la capacità del culo atto a prendere cazzi di tutte le misure . Spesso mi capitava in una sola notte di dover , con piacere sommo , ospitare sei sette cazzi uno dietro l'altro . Mi riempivano di sperma lo sfintere e la gioia di ognuno era scivolarmi dentro nello sperma del precedente . Trasbordava dall'ano lo sperma caldo e colloso ed oltremodo denso e sentivo scivolare dentro i cazzi piccoli o grossi che fossero ed irrorarmi le viscere di felicità . Ero la puttana della camerata e di ciò ne ero fiero . C'erano dei montanari rozzi e superbi che riuscivano a fottermi a lungo arrivando a sborrarmi nel culo per tre quattro volte di seguito senza mai estrarre il loro bastone nodoso .
    Bei tempi . Peccato che durò solo un anno scolastico . Però devo dire che ne approfittai godendo al meglio. A Natale fummo obbligati a fare la Novena . Cioè per nove mattine di un giorno alla settimana di seguito confessarsi e comunicarsi prima di Natale . Le solite cazzate dei preti per assoggettarti colla promessa di indulgenze e balle varie . A quell'età ero ancora credente e praticante perchè obbligato . Mi capitò come confessore Don Plinio : un prete molto giovane , vicino a me come età , ed al quale mi sentivo di fare le mie confidenze . Nell'interno del collegio c'era una cappella con attigua sagrestia e qui , lui seduto ed io in ginocchio sul pavimento , mi confessava . Don Plinio era un bel giovane, dai tratti gentili con due labbra sensuali che spesso mi distraevo pensando di baciarle o di chiavarle col mio cazzo sempre eccitato . Lui aveva modi gentili ed un eterno sorriso col suo viso fine e pulito gli occhi vispi e curiosi i capelli lisci e corti con la riga . Ma gli occhi , neri ed umidi , mi ipnotizzavano . Mi piaceva guardarlo fisso . Mi piacque già al primo incontro ed ebbi subito fiducia in lui e mi abbandonai confessandogli tutti i miei segreti .
    Ero oltremodo innamorato della sua voce calda ed intensa . Con un tono confidenziale mi chiese dove mettevo le mani quando dormivo :- In mezzo alle cosce , risposi . -E ti tocchi ? - Sì , beh sì , mi tocco , gli confidai . - A nudo ? - Certo , a nudo . -E provi piacere ? . - Sì , a volte . Quasi sempre , anzi , proprio sempre . - E poi ? - E poi niente , mi addormento . - Ma , ci giochi ? - Sì , ci gioco . - Cioè ? - Faccio su e giu con la mano , delicatamente . - Poi dormi ? - Prima vado a lavarmi le mani . Ero intimorito ed un po' vergognoso ma mi stavo eccitando . - Lo fai spesso ? , mi chiese ancora . - Tutte le sere . - Tutte le sere ? - Anche di giorno , ammisi con fierezza . - Anche di giorno ? . Vista la sua età mi meravigliai della sua meraviglia che sentivo falsa . - Quante volte ? - Due tre di più non lo so , quando mi capit! a . - E da cosa dipende ? - Se vedo delle ragazze . - Lo sai che Gesù piange nel sapere che ti tocchi ? - Ma se non mi tocco mi fa male , qui , sotto la pancia e dopo che ho giocato non mi fa male più , intanto gli indicavo il basso ventre alla base del cazzo . M'inflisse non so quanti pater ave e gloria per farmi perdonare dal suo Gesù piangente .
    A quell'epoca ero ancora credente ma gli studi appassionati di filosofia mi stavano portando lontano dalla religione e mi facevano riflettere di esere cristiano solo per un desiderio di associazione che non di fede religiosa . Cominciavo già a contestare la confessione e cominciavo già a rinnegare l'esistenza di un altro mondo nel quale i buoni sarebbero stati immobili a godere della vista di un dio creatore mentre i cattivi sarebbero stati all'inferno a godersi la compagnia delle puttane . Di lì a poco mi dichiarai ateo e lo sono tuttora e più convinto ancora . La settimana successiva non ci furono domande preliminari ma furono più dirette ed esplicite . - Quando la sera ti tocchi non ti vede nessuno ? - Sì , ma si toccano anche i miei compagni . - E vi spiate ? - A volte , e a volte lo facciamo insieme . - Come insieme ? - Nello stesso letto . - Non capisco , come sarebbe ? - Qualcuno viene nel mio letto o io vado nel suo e giochiamo insieme . - Hai un amico in particolare ? - No , sono tutti amici miei . - Cioè , vai a letto con tutti i tuoi compagni ? - No , uno per volta . E non sempre a letto . Volevo confessare tutto per vedere la sua reazione ed avevo infatti notato come era diventato rubizzo . - Quando non giochi a letto dove giochi ? - Nei bagni mentre facciamo la barba o la doccia . - E che giochi fate ? - Beh , ci tocchiamo con le mani o con la bocca . Qualche volta ci penetriamo . - Come sarebbe vi penetrate ? - Ci penetriamo come se uno di noi fosse donna . - E tu lo fai con tutti ? - Sì , con tutti ma uno per volta quando il mio fidanzato non c'è . - Chi è il tuo fidanzato ? - Giuseppe . - Non lo conosco , ah sì , quello piccolino .
    Ma con un cazzo grosso così volevo aggiungere , e sempre infoiato e riesce a fottermi per tutta la notte e mi tiene incollato a pancia in giù sul letto o lui seduto sul vater del cesso ed io col suo cazzo infilato nel culo . - Oddio , oddio , e Gesù piange .....e poi cosa fate ? - Gioco con la bocca . Gli altri mi mettono il pistolino in bocca e mi dicono di succhiare e loro si eccitano fino a riempirmi del loro seme . - Oddio , oddio . E poi ? Aveva una faccia rubiconda e vedevo le labbra fremere . Pensavo che fosse arrabbiato ed ebbi timore ad illustrargli quello che mi eccitava descrivergli . - Io succhio fino a che sento il seme uscire e mentre loro spingono con forza mi costringono ad ingoiare il succo del loro amore . - Amore , amore , che amore , il loro non è amore . - Dicono che mi amano . Ed anch'io li amo quando fanno uscire il seme anche a me . Don Plinio aveva le mani in tasca e vedevo un certo tremolio della tonaca come se si masturbasse ma non volli credere che fosse così . D'altronde era un prete e sapevo che al sesso non ci pensava .
    Questa volta m'inflisse meno preghiere e mi lasciò tornare ai miei studi . La volta successiva confessò e liquidò prima due miei amici e poi si dedicò a me . Prima di farmi la croce mi chiese se la sera prima avevo incontrato il mio fidanzato Giuseppe - No , non l'ho incontrato . - Come mai ? - Per essere puro alla confessione di stamattina . E l'altra sera , e le altre ? - Da un po' di sere non incontro nessuno . E mi fa male qui , schiacciai i pantaloni per indicare la base del cazzo dove avevo male . Lui allungò la mano per tastare e mi chiese perchè non incontravo più i miei compagni come facevo di solito . - Non voglio che Gesù pianga per causa mia . - Beh , Gesù piange di più se ti tocchi da solo mentre piange meno se ti tocchi con altri ed insieme glorificate il creato di Dio che nella sua immensità ha creato l'uomo e la donna ma non ha mai detto come e con chi ci si deve acoppiare . Godere del corpo di un altro Essere è come godere di qualcosa che Dio ha creato tra l'altro a sua immagine e somiglianza . D'altronde i Vangeli non ne parlano ma Gesù era sempre in compagnia di soli uomini e mai ha avuto una fidanzata . Non siamo sicuri ma si presume che anche lui godesse coi suoi compagni essendo giovane e vigoroso come tutti . Ed infine nella sua bontà ha predicato l'amore e quando giochi coi tuoi amici non fate altro che mettere in atto questi suoi insegnamenti . Anche io amo tutti i miei fratelli .
    Non arriviamo a fare sesso tra noi perchè la nostra rinuncia ce lo impedisce ma il dsiderio d'amore cionfia i cuori . Altro che cuori , vedevo benissimo la capocchia del cazzo di Don Plinio che gonfia spingeva contro la tonaca e si distingueva netta . Una mano in tasca lo accarezzava lentamente ed il tremolio alle labra dimostrava quanto fosse eccitato . Anche io lo ero e con una mano mi toccavo lentamente la patta dei pantaloni rigonfi . Il mio sguardo era fisso al gonfiore della tonaca tesa sulle ginocchia ed ora mi toccavo con voglia il cazzo eccitato . Don Plinio si acorse che mi ero accorto della sua ecc itazione e che mi faceva piacere notarla .
    Ci guardammo fissi negli occhi per qualche istante ed io gli abbracciai le ginochia portando il viso sulla tonaca tesa e con la bocca cercai di prendergli il cazzo che ormai senza timore spingeva . Gli sollevai la tonaca e cercai di prendergli in bocca il bel cazzo duro che non chiedeva altro . Lui cercò di dissuadermi con la mano ma senza convinzione tanto che alla fine cedette e permise di fargli un pompino che da giorni sognavo di fargli . Mi accarezzò prima la testa con delicatezza ma man mano che proseguivo nel bocchino benedetto me l'afferrò e la guidò con forza fino a che un fiotto di sborra denso come mai e violento mi riempì la bocca . Mi costrinse a bere il tutto e pulirgli l'asta fino all'ultima goccia . Era bello da vedere cogli occhi stralunati e la bocca semiaperta dal piacere . Mi tenne a lungo fermo così , col cazzo affondato nella mia gola fino a farmi mancare il fiato . Gli carezzavo il membro con gesti lenti e dolci e l'erezione non veniva meno .
    Chissà da quando non sborrava in bocca a qualcuno . Ebbi pietà di lui e delle sue convinzioni che non gli permettevano di godere appieno della sua sana voglia di sesso e frenava la sua vitalità . Quando ritornò sulla terra ebbe voglia di prendermi come i miei compagni mi prendono quando hanno voglia di una donna . Dovevo andare a scuola quindi non c'era il tempo di andare a casa sua alquanto distante peraltro . Mi prese per mano e mi guidò nella cella campanaria dove mi fece spogliare e piegato con le mani appoggiate sul secondo scalino e dopo aver esplorato con delle dita nervose il buco del mio giovane culo mi avvinghiò i fianchi e mi riemp' le viscere col suo cazzo duro come il marmo e mi diede dei colpi violenti che denunciavano la rabbia e la voglia d'inculare il mondo . Mi chiavò per una buona mezz'ora fino a che mi allagò lo sfintere col suo nettare benedetto . Intanto che sborrava mi dichiarava quanto mi amasse e quanto avrebbe voluto ancora amarmi anche dopo che fosse finita la novena .
    E mi amò , perbacco se mi amò . Mi farcì per lunghi mesi del suo nettare che amai bere dalla bocca e dal culo . Non so se guadagnai delle indulgenze con la novena ma certamente godetti un buon momento . Era dolce era denso era tanto ed era ecitante che un pastore di anime inculasse una delle sue pecore . Finita la scuola e diplomatomi le strade si divisero e finora non l'ho più rivisto ma nel mio ricordo è sempre vivo e spero che anch'io lo sia nel suo .
     
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