Fausta, racconto erotico

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  1. gaetano1291
     
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    Ho una piccola impresa e ogni volta che mi reco dalla mia commercialista faccio sempre pensieri
    erotici che mi fanno eccitare tutto come un liceale.
    Molte volte è capitato che Fausta (la mia commercialista) per aiutarmi con i miei orari
    mi ricevesse il sabato mattina.
    Come ogni volta che andavo ci sentivamo il giorno prima e io confermavo.
    "Dott.ssa si Le confermo che ci vediamo domani alle dieci,la saluto"
    La mattina mi sveglia feci una bella doccia e pensando a Fausta mi masturbai con l'acqua calda e lo shampoo sulla cappella. Svuotai le palle. Uscì mi vestì e mi recai all'appuntamento portando tutte le fatture che le dovevo consegnare.
    Fausta è una bella donna sulla quarantina ma qualcosa in più. Alta giunonica e con un seno abbondante ma anche i fianchi sono molto generosi.
    Arrivai con l'auto sempre venti minuti per posteggiare visto che si trova in una zona di Milano sempre ultra trafficata,citofono,mi risponde Fausta che mi dice di salire.
    Il sabato quando mi recavo da lei, solitamente lo studio era sempre vuoto perché lei non lavorava mai il sabato,ma per me faceva un eccezione.
    Sali al secondo piano. Lei era sulla porta che mi aspettava. Un bel completo grigio chiaro,molto elegante. Una camicetta aderente le disegnava il suo bel seno.
    Ci salutammo mi fece cenno di seguirla e io le ubbidì .
    Arrivammo al suo ufficio,grande,luminoso e bello.
    Lei si sedette sulla sua poltrona nera di pelle,accavallò le gambe,scoprendo oltre il ginocchio e iniziò ad esaminare le fatture che le avevo portato.
    Oggi era di buon umore,ogni tanto rispondeva al telefono guardandomi e sorridendomi. Ad uan telefonata però mi incuriosì molto, perché parlando con il suo interlocutore gli disse che avrebbe finito tardi e non sarebbe tornata a casa a pranzo. Sicuramente doveva essere il suo compagno o il marito non sapevo se era sposata o meno.
    La cosa mi lasciò abbastanza incuriosito. Aspettai che Fausta riattaccò e le domandai:
    "Oggi hai un sacco di lavoro,o mi scusi Dott.ssa non volevo mancarle di rispetto dandole del tu" e lei guradandomi sorridendo mi rispose:
    "Ma dai non ti preoccupare ci conosciamo già da qualche tempo e stiamo ancora al Lei,dammi del tu,non ti preoccupare" poi mi guardò e continuò a parlare:
    "Ma oggi veramente avrei solo te,lo sai che il sabato non lavoro mai,ma sai anche che per te faccio sempre un eccezione " allora li decisi di iniziare ad insediarla.
    " E come mai mi fai questa eccezione Fausta ? che ho di speciale?" le chiesi. Lei si alzò sorridendo. Camminando come una pantera si avvicinò e mettendomi una mano sull'uccello escalmò:
    "Per questo no?" . Sentì la sua mano come un rapace che cattura la preda. Il mio uccello era già carico da casa,ero eccitato molto al pensiero di Fausta.
    Lei mi teneva il membro in mano,mi guardava e mi infilò la lingua in bocca. Non potevo crederci Fausta mi si voleva scopare.
    Io la presi la feci sedere su di me e iniziammo a giocare con le lingue che si inseguivano. Umida e peccaminosa,la sua lingua la sentivo dentro di me. Poi si alzò si mise in ginocchio davanti a me ,mi aprì la lampo dei pantaloni,me le scostò un po' in basso e mi fece rimanere con gli slip.
    Sentì le sue mani abbassarmi le mutandine e dopo due secondi le sentì sul mio membro durissimo. Poi la sua bocca inghiottì la mia cappella. Era affamata. Lo sentivo e lo vedevo. Inizìò a pomparmi l'uccello, io le tenevo la testa con le mani indicandole il ritmo da seguire.
    Lei leccava e succhiava,intanto si sbottono la camicetta e rimase solo con il reggiseno che io prontamente slacciai. Fausta si prese i seni i mano e li avvolse intorno al mio cazzo tutto duro e bagnato, facendogli una spagnola fantastica. Mi guardava e rideva. Che troia era Fausta.
    Le sue tette cosi grandi mi massaggiavano la cappella in un modo stupendo,me le premeva forte,aumentando e diminuendo il ritmo. Mi sputava la cappella, e con le tette mi faceva una sega.
    Poi si alzò si stese sul tavolo dello studio tirò su le gambe,le allargo e mi fece cenn odi andare. Io mi alzai le spostai il perizoma con la mano e fiondai la mia lingua sulle sue labbra bagnate e calde.
    Inarcò la schiena e mi tenne la testa in mezzo le sue cosce in modo da leccare meglio. Fausta quanto sei bagnata pensavo dentro di me, un sogno si stava realizzando. Allargai tutta la lingua e gliela passai su e giù e poi dentro e fuori. Me la scopai ben bene la porca. Andai avanti a leccare per tanto tempo.
    "guarda che ti tengo qui tutto il giorno a leccarmela" e io " non chiedo di megli" e mi ributtai a capofitto verso quella tana viva e calda che mi risucchiava a se.
    Poi le presi il clito con le dita e con la punta della lingua le diedi tanti colpetti fino a quando quella porca mi spruzzò in faccia e in bocca riempendomi tutto.
    Continuai a leccare ancora e dopo pochi attimi Fausta mi venne ancora in bocca. Appena vidi così la girai sul tavol,la misi a pecora le alzai la gonna,le spostai il perizoma e gli infilai la mia verga . Un sospiro di sollievo provenì dalla sua bocca. La pompai tenendola stretta dai fianchi. Che visione Fausta . Me l'ero sempre immaginata e mi ero sempre masturbato con l'idea di farmela sotto la doccia e ora me la stavo scopando.
    Non volevo venire, me la volevo godere tutta, e a Lei la mia scelta piaceva molto. Sentivo la cappella che veniva risucchiata dentro,poi la tiravo fuori e lei con la mano mi tirava dentro di se. Mi diceva :
    "Spingimi forte,scopami ,fottimi ma non mi spruzzare ,fallo solo quando te lo dico io" poi le allargai il culo con le mani,sputai sul suo buchetto stretto stretto,lei non disse nulla anzi mi aiutò ad allargarselo ,levai il mio cazzo dalla sua figa lo appoggiai all'entrata del suo antro e li piano piano feci entrare la cappella,lei si spinse subito verso di me facendomi entrare tutto dentro.
    Lei si girò mi guardò e mi disse:
    "ora scopami come non hai mai fatto con nessuna" e a quelle parole iniziai a spingerla forte sbattendole le palle contro la sua figa bagnata.
    Per quanto la sbattevo facevo un rumore forte e Fausta gemeva e godeva. Poi si ritoccò il clito e rivenne ancora.
    Andai avanti a cavalcarmela per parecchio senza venire e questa cosa a Fausta piacque parecchio.
    Sicuramente merito anche della masturbata della mattina sotto la doccia.
    Poi si girò e mi disse:
    "Ora voglio che vieni riempimi tutto il culo,fammi godere forte" e a quelle parole la montai ancora più forte e ci vollero altri dieci minuti di pompata per sborrarle dentro tutto il mio latte caldo.
    Nel momento che venni gridai forte e le strinsi forte i fianchi lasciandole i segni. Le sborrai anche l'anima.
    Rimanemmo immobile fino a quando il mio membro si ridimensionò,lo tirai fuori mi rialzai gli slip e pantaloni e lei si risistemo il perizoma e la gonna.
    Ci baciammo al lungo,intrecciando le lingue. Ci sedemmo sul divanetto e lei mi offrì da fumare.
    Fumammo,parlammo e ridemmo.
    Poi si fece tardi ci salutammo e lei mi accompagnò sulla porta .
    "ti aspetto Sabato Prossimo..."
    Fausta non vedo l'ora che arrivi sabato.
     
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0 replies since 24/10/2012, 17:36   1461 views
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