QUELLA SERA DAVANTI ALLA RADIO

Io e mia sorella - Prima Parte

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  1. jeipei
     
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    QUELLA SERA DAVANTI ALLA RADIO (Io e mia sorella – Prima parte)

    Quella sera alla radio c’era Rosso e Nero, un programma di Corrado. Siamo nel 1958, io Giorgio avevo 17 anni, quasi 18, e mia sorella Laura 16.
    Mamma era in cucina a lavare i piatti mentre papa’ era andato a lavorare, faceva il camionista e lavorava anche la notte. Mio fratello Sandro di 21 anni era fuori con gli amici.
    Da qualche tempo mia sorella mi faceva un sacco di domande sul sesso, ed io cercavo di risponderle come potevo. Non e’ che avessi una grande esperienza, anzi.
    L’unica fica che avevo visto era quella di mia madre, quando una volta uscendo dalla doccia con addosso l’asciugamano, si era aperto un po’ sul davanti e avevo intravisto quel bosco nero nero tra le gambe. Lei aveva subito richiuso ed io avevo fatto finta di niente.
    Mia madre aveva 36 anni ed era veramente una gran gnocca.
    Entrai in bagno dopo che lei era uscita e mi masturbai pensando a quella fica nera.
    Tornando a mia sorella, le sue domande a volte mi eccitavano. Voleva sapere che cos’era l’orgasmo, e io che lo conoscevo quando mi masturbavo cercavo di spiegarglielo.
    Voleva sapere se si sente dolore quando si fa la prima volta ed io le dissi di si, perche un mio amico di 18 anni mi aveva detto che la sua ragazza gridava quando lui la scopo’ per la prima volta.
    Quella sera la vedevo un po’ inquieta.
    La nostra casa era molto piccola, un ingresso, dove dormiva mio fratello piu’ grande, 3 porte, la cucina, il bagno e la camera da letto, dove dormivamo io, mia sorella e i miei genitori.
    La radio era sopra un bel mobile in radica con ai lati due sportelli per i liquori, ed era situata in un angolo tra il bagno e la camera da letto.
    Lei entrava ed usciva dalla camera da letto, si sedeva, si alzava e girava per la casa, Poi ad un tratto entro’ in bagno.
    Mamma era sempre in cucina a riassettare, quando si apri’ la porta del bagno e vidi mia sorella, ferma sulla porta, che mi guardava. Si porto il dito indice sulla bocca, facendomi segno di stare zitto.
    Io la guardai. Portava una camicia da notte rosa fino al ginocchio e naturalmente niente reggiseno perche’ aveva due tettine minuscole.
    Con le mani prese il bordo della camicia da notte e inizio’ a sollevarlo lentamente.
    Mentre saliva, scopriva le sue cosce bianche e poi la sua fichetta.
    Rimase cosi’ ferma, con la camicia alzata e le gambe chiuse.
    Sotto il suo pancino roseo, appariva la sua fichetta con pochi peli biondi appena sopra l’inizio dello spacco delle grandi labbra, che si infilavano tra le sue cosce bianche.
    Il cazzo mi era gia’ diventato duro. Poi con la mano destra, infilo’ il dito medio tra le grandi labbra e comincio’ a stuzzicarsi il bottoncino.
    Non sapevo che fare, guardava inebetito. Lei si accovaccio’ sulle gambe e cosi’ la fica si pari’ mostrando l’interno rosa. Lei continuava a toccarsi. Io potevo intravedere il buchetto, davvero piccolo, dove avrei voluto affondare il mio cazzo duro.
    Lei continuava ridendo e io non sapevo davvero cosa fare con mamma in cucina che aveva quasi finito. Mi venne incontro lei!
    - Giorgio, io vado un po’ da Gioia, la vicina di casa, dov’e’ Laura? – disse
    Laura si alzo’ di scatto e chiuse la porta del bagno.
    - Credo che sia in bagno, mamma – dissi. Infatti in quel momento mia sorella usci’ ridendo dal bagno.
    - Dove vai mamma? – disse
    - Vado da Gioia, voi fate i bravi e non litigate, altrimenti torno e ve le suono. – disse in tono minaccioso.
    Ero sicuro che quella sera non avremmo litigato.
    - Vai mamma non ti preoccupare non litigheremo, - rispondemmo in coro.
    - Senti mamma, metteremo il catenaccio per stare piu’ sicuri, quando torni suoni e ti apriamo noi. – dissi io guardando mia sorella che accenno’ un sorrisetto malizioso.
    - Va bene – rispose lei ed usci’
    Andai alla porta, misi il catenaccio, mi girai e vidi Laura sdraiata sul letto di mio fratello.
    Non dissi nulla, le andai vicino e cominciai a sollevare la camicia da notte.
    Mi si ripresento’ lo spettacolo di prima, ma stavolta in primo piano.
    Lei mi guardava, ma poi chiuse gli occhi.
    Le aprii un po’ le gambe e lei non fece resistenza. La sua fichetta vergine era un po’ umida e mandava un odore inebriante.
    Un mio amico, mi aveva fatto vedere una foto in bianco e nero anni 30, dove c’era un uomo che affondava la testa tra le cosce di una donna, e si vedeva chiaramente la lingua dentro la fica. Lui mi aveva detto che alle donne piace molto farsi leccare la fica.
    Non ci pensai due volte, volevo provare. Non so se mi faceva un po’ schifo, ma volevo comunque provare.
    Con le mani le aprii’ le grandi labbra e vidi il bottoncino. Mentre mi avvicinavo l’odore era sempre piu’ intenso e mi piaceva molto.
    Affondai la lingua dentro e.............
    - Giorgio ma che fai, sei matto, e’ sporca, io da li ci faccio la pipi’ – disse, ma non ebbe il tempo di dire altro.
    - La mia lingua comincio’ a leccarle il bottoncino . Mi piaceva, cazzo se mi piaceva, e piaceva anche a lei.
    Non disse piu’ nulla, ma comincio’ a dimenarsi. Muoveva il culetto a destra e a sinistra, poi mise le mani sulla mia testa e mugolando se la spingeva contro la fica.
    Sentivo i suoi umori sempre piu’ intensi. Infilai il mio dito medio tra le piccole labbra e spinsi un po’.
    Emise un gridolino. Era proprio stretta.
    Il mio dito entrava a fatica. Cominciai a muoverlo un po’ dentro e fuori mentre muovevo la mia lingua sempre piu’ veloce.
    Ne avevo infilato solo’ meta’ quando la sentii gridare.
    Un grido forte, inaspettato...la mia sorellina stava venendo, godeva per la prima volta.
    Le misi una mano sulla bocca e continuai con la lingua e con il dito. Lei si muoveva sotto di me, godendo. Aveva scoperto cos’era l’orgasmo, le avevo dato una dimostrazione pratica.
    - Ragazzi state litigando, lo sapevo, aprite –
    La voce di mia madre ci riporto’ alla realta’.
    - No mamma, - rispondemmo in coro, Laura con la voce un po’ roca – stiamo giocando, non ti preoccupare, vai, stai tranquilla – aggiungemmo.
    - Va bene torno fra poco – disse lei.
    Laura si ridistese sul letto, le gambe aperte, la fica bagnata. Mi guardo’ e mi disse.
    - Grazie Giorgio, la prima lezione pratica e’ stata fantastica. Quando ci sara’ la seconda? – disse
    - Anche subito – le risposi - Sai cos’e’ un pompino? – le dissi guardandola negli occhi.
    Lei non rispose, ma il suo sguardo si sposto’ sul mio pigiama dove si poteva intravedere il mio cazzo dritto e duro che spingeva in avanti i pantaloni del pigiama.
    - Non lo so, ma sono sicura che me lo insegnerai per bene. – rispose e le sue mani presero l’elastico dei pantaloni e lo tirarono giu’ facendo uscire il mio cazzo duro proprio all’altezza della sua bocca.

    (Continua)
     
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0 replies since 24/10/2012, 07:59   3219 views
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