Dal Fornaio, racconto erotico

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  1. gaetano1291
     
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    Mi piaceva farmela leccare tutta. Era un piacere che avevo scoperto fin da giovane. Quando avevo sedici anni venni sverginata con la lingua da un vicino di casa molto più grande di me poteva essere mio padre. Faceva il fornaio,mi piaceva quell'uomo grosso e rude con quelle mani grosse e quella lingua enorme.

    Andai a trovarlo nel suo locale. Era ora di pausa pranzo. Entrai con una scusa. Sinceramente non pensavo che quel giorno avrei perso la mia verginità e iniziato ad apprezzare la lingua sulla mia patatina. Ero vestita con una gonnellina e una magliettina,faceva caldo. Chiesi a Giorgio,così si chiamava la mia preda,uno sfilatino di pane, e lui di risposta ridendo :

    "come lo vuoi lo sfilatino? Grande o piccolo" e io maliziosamente mettendomi il dito in bocca:

    "Più è grande meglio è no?" . Giorgio mi guardò interessato.

    " Ehi Marta hai mai visto come si impasta il pane?" io di risposta feci cenno con la testa di no.

    "Dai Vieni dietro al laboratorio" io lo segui. La cosa mi eccitava parecchio.

    Arrivammo vicino ad un tavolo enorme tutto sporco di farina , c'era una massa di pasta di pane .

    Giorgio mi fece vedere come si impastava poi mi chiese se volevo provare anche io e io gli risposi di si.

    Misi le mani in quella pasta morbida. Giorgio appoggiò le sue con le mie e insieme impastammo la pasta. Sentivo la sua presenza su di me. Iniziò a strusciarsi contro di me,sentivo il suo membro duro contro il mio culetto. Improvvisamente iniziai a bagnarmi tutta. Sentivo i miei umori bagnare le mutandine. Che voglia di quell'uccello duro. Poi Giorgio si spostò dietro di me, si abbassò e enti le sue enormi mani entrarmi dentro le mutandine. Non dissi nulla anzi divaricai le gambe per sentire meglio quello che voleva farmi. Senti le mutandine cadere per terra e poi le sue dita accarezzarmi.

    Poi improvvisamente la sua lingua calda dentro di me,mi fece andare in estasi. Leccava,leccava ero vergine,ma con la lingua non sentì nessun dolore. Mi piaceva .Lo tenni con le mani sul mio sesso.

    Sentivo la mia vagina caldissima e pronta ad esplodere. La sua lingua calda dentro e fuori era grossa come un uccello. Giorgio mi stava scopando tutta e io mi piegai di più per farlo entrare meglio. La sua lingua andò a toccare il clito in modo vertiginoso fino a quando sentì esplodere tutto riempendo la bocca di Giorgio il quale continuò ancora a leccare. Poi si alzò,sentì la zip dei pantaloni abbassarsi e dopo due secondi senti qualcosa di enorme dentro di me. Era il suo uccello grandissimo,mi riempiva tutta .Con le mani mi piegò ancora di più andai a finire con la faccia dentro la pasta di pane e sentivo il suo pompare forte dentro di me. Non mi faceva male. Sentivo Giorgio stringermi i fianchi con quelle mani enormi.

    "ti piace puttanella? Se verrai tutti i giorni ti farò fare una grande scorpacciata" . Poi di colpò levò il suo uccello da dentro di me,mi sputo sul culo e li ebbi paura.

    "No li no" gridai io ma Giorgio non mi ascoltò. Si abbassò e iniziò a leccare il mio buchetto. La cosa mi piacque molto e mi rilassai.

    "Brava piccola,cosi rilassati" e con fare sapiente ed esperto dopo che il mio culetto fosse bagnato a dovere Giorgio levò la lingua e appoggiò la cappella bagnata che con poca fatica la sentì entrare dentro me. Lui rimase fermo e mi disse di respirare. Io ascoltai e respirai .Quando espiravo lui mi spingeva quel trave sempre più in fondo fino a quando entrò tutto. Faceva male ma mi faceva eccitare tantissimo che appena mi toccai venni ancora. Sentivo Giorgio pomparmi forte ,fino a quando sentì le sue mani stringermi forte i fianchi e un fiume in piena mi riempi il culo. Era caldissimo. Dopo poco quando quel trave si sgonfiò un po' Giorgio lo tirò fuori mi diede uno straccio e mi disse di pulirmi.

    Io mi rimisi le mutandine. Mi accompagno verso l'uscita, poi si fermò e mi disse:

    "aspetta lo sfilatino" sorridendo me lo porse.

    E io di risposta :

    "non ti preoccupare Giorgio domani ritorno,ne voglio ancora". Lui mi guardò sorrise e mi disse:

    "Ti aspetto allora "
     
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  2. caligola2
     
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    mi piacciono i racconti di queste giovani puttanelle
     
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1 replies since 22/10/2012, 10:35   6343 views
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