Diario di una ninfomane

Masturbata in classe

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    Oggi mi sono masturbata in classe, ho la fortuna di essere all’ ultima fila di banchi così nessuno mi può vedere, ho la mia amica Paola vicina ma lei non dice niente, anzi guarda e mi sa che poi corre in bagno a masturbarsi, comunque come dicevo mi sono alzata appena la mini, ho scostato il perizoma e ho messo un pennarello nella mia micina che per tutta risposta si è schiusa accogliendolo quasi tutto e bagnandomi le cosce di umori caldissimi ed ho cominciato a muoverlo avanti e indietro dentro la micina che sembrava implorasse un vero cazzo, non mi curavo del fatto che ero in classe e mi potevano scoprire,anzi mi eccitava da morire la cosa mi sconvolgeva al punto che venni subito e dovetti farmi un’ alto ditalino, stavolta con la mano ma stavolta avrei coinvolto Davide quel biondino che mi fa morire.

    -Pssssss ehi Davide…..

    Si gira e allargo le gambe, ora può vedere la mia micina rasata e immagino il suo cazzo inturgidirsi e scoppiare nei pantaloni fino al punto che la cappella sfregando contro i boxer stretti gli procuri fastidio e piacere, mi guarda e sussurra:ù

    -Ma sei impazzita?

    -Nooooo ho voglia…….

    Lo immaginavo mentre inginocchiato mi leccava la micina e si masturbava davanti a me, mentre schizzava sperma caldo a litri inondandomi i seni e i capezzoli e dopo poco serro le gambe e comincio a strofinare il clito sempre più forte arrivando ad un orgasmo sconvolgente.

    -Vieni in bagno nell’ intervallo che te la tolgo io la voglia che hai.

    Paola dice che sono una ninfomane e forse è vero, a me piace il cazzo e piacciono da morire dei bei cazzi tesi, quelle cappelle gonfie e lucide, che al momento dell’ orgasmo fanno fuoriuscire tanta crema calda tutta per me….eh si lo so forse sono davvero ninfomane come dice Paola.

    Arriva l’ intervallo e scappo di fretta nel bagno dei maschi dove c’ è Davide che mi aspetta e senza dire niente mi abbraccia e mi mette una mano tra le cosce:

    -Mmmmmm com’ è bagnata…..ho una sorpresa per toglierti la voglia di cazzo per un po’.

    Appena disse così dai gabinetti uscirono 2 suoi amici con i cazzi già fuori dalla cerniera e completamente scappellati, si avvicinarono e uno di loro mi fece inginocchiare mettendomi la testa sul cazzo mentre l’ altro prendeva la mia mano e si faceva segare.

    Davide guardava e intanto si toccava il cazzo, lo scappellava piano e a me vedere quel movimento faceva andare in crisi, ma continuai a leccare con sempre più voglia e portai uno di loro a sborrarmi in bocca tutto il suo seme caldo e a farmi quasi soffocare:

    -Ma cosa sei un cavallo per sborrare così? Quasi mi soffochi.

    -Vedrai quanto sborro io disse Davide, sorridendo.

    -Cosa aspetti allora a farmi vedere gli dissi io.

    Non lo avessi mai fatto, Davide mi prende da dietro e mi rialza mi fa inarcare un po’ il culo e mi punta il cazzo sul buchino bollente della micina ma io lo fermo:

    -No non davanti sono vergine, mettimelo nel culo.

    Non se lo fece ripetere, puntò la cappella sul buchetto e spinse senza inumidirlo provocando un dolore lancinante a me e a lui, ma nella micina non potevo prenderlo almeno finche non sarei andata dal ginecologo se no mia madre sai che rotture….hai 15 anni e lo hai già fatto, quando arrivi a 20 cosa fai? E via dicendo…blah blah blah!

    Matteo l’ altro amico si dedicò alla mia bocca tenendo la mia testa spinta sul cazzo e scopandomi in bocca così mentre Davide mi possedeva nel culetto che adesso non mi faceva più male ma mi dava tanto tanto piacere, quel piacere che m colava dalla micina ch si era schiusa sotto il tocco delle dita di Davide che mi trastullava il clitoride, non molto sviluppato ma sensibilissimo.

    -Ahhhhh sto per sborrare, sto per sborrare cominciò a dire Davide.

    Io per quello che potevo avevo cominciato a toccare le sue palle gonfie per farlo sborrare più in fretta.

    -Fermati fermati, non toccarmele più…..Ohhhhh sborrooooooooooooooooooooooo.

    Tolse il cazzo gonfio dal buchetto e cominciò a spruzzarmi sulla schiena, sentivo il calore della sua sborra che cadeva sulla mia pelle, che sensazione stupenda, eccitante, avrei voluto non smettesse più.

    Anche Matteo troppo eccitato mi spinse tutto il cazzo in bocca e dopo poche leccate alla cappella cominciò a schizzare sborra nella mia bocca, a fatica riuscivo a mandarla giù ma non volevo perderne nemmeno una goccia di tutto quel ben di dio.

    Mi lasciarono così dicendomi di aspettare un’ attimo ad uscire , pensai per fare in modo che nessuno si accorgesse di ciò che era successo e invece entrò un’ altro ragazzo che mi prese e mi puntò il cazzo dritto al culo e cominciò a scoparmi spingendo come una furia, finche non mi sborrò anche lui sulla schiena.

    Lo riconobbi era Daniele, dio quel figone che sogno sempre e mi stava trattando come una porca di quelle usa e getta, ma non faceva niente, avevo sempre fantasticato sul suo cazzo e ora lo avevo provato.

    Dio com’ era duro, mi aveva lacerato il buchetto con i suoi 24 cm, io che non ci credevo pensavo fossero solo stronzate e invece aveva un cazzo lungo come quello di un cavallo.

    Se ne andò ma non era ancora finita, a turno uno dopo l’altro entrarono altri 4 ragazzi tra cui lo sfigato della scuola che dopo aver messo il suo cazzo nella micina mi riempì l’ intestino:

    -Ma sei proprio uno sfigato, chi ti ha detto di sborrare dentro? Sai che le ragazze magari corrono il rischio di restarci?

    -Ma ma continuò balbettando e se ne scappò fuori.

    Quando tornai in classe e mi sedetti Paola mi guardò e si mise a ridere:

    -Ma dove sei stata? Sembra che te lo abbiano messo dietro, cammini a gambe larghe come chi si è fatta rompere il culo.

    -Eh già, me lo hanno rotto davvero, c’ era anche Daniele e Matteo e mi hanno fatto venire come una matta ho il buchetto che mi brucia e fa male ma anche la micina tutta fradicia.

    Ma dove lo avete fatto in bagno?

    -Si prima Davide, con Matteo e un loro amico poi a turno altri.

    -Mmmmmm disse Paola mentre notai che stringeva le gambe e tremava.

    -Sono venuta, sei riuscita a farmi venire senza toccarmi, sei davvero una ninfomane.

    Passai la lezione a pensare a quanto era successo e a cercare di non far notare eventuali macchie sulla felpa, avevo la schiena appiccicosa per le sborrate copiose che avevo ricevuto, ma ero tanto tanto felice di aver goduto così.
     
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