Il fuoco arde sotto la cenere Racconto Lesbo

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    Piccolo viaggio nel mondo di Mara e del suo desiderio ardente.

    Ed ecco che un nuovo giorno ha inizio, il sole fa capolino ancora molto timidamente quando suona la sveglia, le sette, ora di alzarsi e di prepararsi.

    Mara, con passo incerto va in cucina, si prepara la colazione, un bel caffèlatte con fette biscottate alla marmellata.

    Mangia e va in bagno, si guarda allo specchio e, come un rito mattutino si compiace.

    In effetti, a 40 anni ancora è una bella donna, il viso ancora non comincia a darle le rughe, il fisico è sempre quello che ha sempre desiderato, ossia snello e bello a vedersi, un seno che sta sù senza aver bisogno di nessun sostegno.

    Si lava, si veste e parte.

    Accende la sua macchina, una piccola citycar di una marca straniera.

    Ecco che si reca al lavoro.

    Ma non solo il fisico è rimasto quello di una ventenne ma anche la sua voglia di sesso è rimasta immutata, ha sempre quell'ardore che l'ha contraddistinta da adolescente.

    Sposata da oramai 10 anni con Fabrizio il fidanzamento era segnato da una voglia incredibile. Non si facevano problemi, dove capitava si davano alla pazza gioia traendo il massimo piacere da qualsiasi situazione.

    In treno, sull'aereo, al mercato, dentro i ristoranti e pure in macchina mentre Fabrizio guidava.

    Tutto questo aveva fatto si che Fabrizio era l'unico ragazzo di Mara che fosse immune da corna.

    "Se trovo un'uomo che regge il mio ritmo lo sposo" diceva alle sue amiche di sempre e infatti fu così che se lo sposò.

    Ma, come tutte le cose, anche questo idilio sessuale finì, il marito, chiusa la sua fabbrica di legnami, si era gettato capofitto nell'alcol facendo diventare il sesso con lui una cosa da dimenticare.

    Il sesso con lui si, se lo doveva scordare ma il sesso in generale no, non voleva scordarlo.

    Dopo i primi momenti di comprensione, capisce che gli istinti sessuali che ha non si possono soddisfare con una masturbazione veloce.

    Lei ha bisogno del cazzo, come si può avere bisogno dell'acqua dopo una camminata nel deserto.

    Infatti lei, complice anche il marito che ogni tanto partiva per provare a disintossicarsi lasciando il loro monolocale libero, comincia a cacciare ed abbordare.

    Un giorno di Marzo il marito era fuori. Lei allora decide di andare a caccia di uomini.

    Vestita con una mini nera, un toppino blu notte e degli stivali comincia la sua strada verso uno dei locali più frequentati della zona.

    Come da pragmatica si avvicina al bancone e ordina un gin lemon, guarda un po' in giro, eccola, preda individuata, balla da solo sulla pista. Perfetto,

    Si fa spazio tra la gente e comincia ad avvicinarsi alla preda, dapprima ci balla in maniera soft, poi strusciandosi sempre di più a lui e assumendo pose molto provocanti.

    Finita la canzone Mara propone: "Andiamo a bere qualcosa fuori?", il ragazzo accetta.

    Il cameriere prende le ordinazioni e se ne ritorna dopo cinque minuti con le bevande.

    Cominciano col fare conoscenza, lui è Pedro, 27 anni dell'Ecuador, un fisico da nuotatore.

    Mentre Pedro parla lei si mozzica il dito, ormai Pedro era un bagno di sudore, salivazione a zero.

    "Complimenti per l'attrezzatura" gli dice Mara.

    Lui, per l'eccitazione domanda: "Quale attrezzatura? non capisco?".

    "Visto che prima ti sei presentato adesso sta a me, sono Mara, ho 35 anni e una voglia di fotterti allucinante, andiamo a casa mia? Si o No? non accetto mezze risposte".

    "Ah, la metti così?" la prende per un braccio e la trascina nella sua macchina.

    Mara accende il motore e il ragazzo tasta le mutandine.

    "Sono fradicie, dai che ho voglia di leccartela per benino".

    Mara guida e il ragazzo esplora facendola venire, "guarda come vieni, non è che adesso t'è passata la voglia?" dice lui molto arrapato.

    "La voglia a me? adesso te ne accorgi con chi hai a che fare".

    Arrivati a casa Pedro scaraventa Mara sul letto, le sfila gonna e mutandine e comincia a leccare molto voracemente, le lecca il clitoride con particolare cura, lei che cade sotto ogni colpo di lingua, "oddio che bello sto godendo dai Pedro che ci sai fare con la lingua", "e ancora non è nulla".

    Infatti, appena vede che la fica è al limite dell'orgasmo le infila il suo bastone da 25 cm.

    "Oddio come lo sento, sembra non finire più" in preda all'orgasmo Mara.

    "Godi puta, anzi da adesso in poi sarai solo la mia puta per me".

    "Si mi piace, oddio madonna, dai che sto per venire aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh Gesù aiutami".

    Mara viene con un orgasmo che le toglie il respiro, tremolante si adagia.

    "Già sei venuta? eppure ancora ti devo pompare come voglio io".

    Però Mara gli dice: "sono venuta ma ancora non mi basta, ora guarda che ti offre la tua puta?".

    Così dicendo si esbisce in una pecorina che al ragazzo gli schizzano gli occhi fuori dalle orbite.

    "Senza lubrificare, voglio che tu mi faccia male" e così succede, dopo i primi minuti di dolore lancinante sente che ormai il piacere le montava addosso.

    Infatti lo incitava:"dai pompami, dai che voglio impazzire", fu così che il ragazzo la scopa nel culo per 30 minuti.

    Mara viene scossa da un nuovo orgasmo, stavolte più intenso, le gambe non le reggono più, infatti esausta decide di accogliere il seme di Pedro tutto in gola.

    Finito l'orgasmo Mara stava stesa sul letto, lui si ricompone un po' chiama i suoi amici e le lascia il suo numero.

    "Chiamami puta", le disse baciandola sulla bocca.

    "Che settimana interessante che si prospetta" pensa lei abbozzando un sorriso.

    Infatti fu così, ogni volta che avevano la possibilità scopavano con passione ardente, ma come ogni cosa bella anche questa ha avuto una fine.

    Ormai è arrivata al lavoro, parcheggia la macchina nel posto assegnatole, entra in ufficio e saluta il capo.

    "Buongiorno signorina" chiosa il Dott. Tamburri, suo principale.

    Mai un sorriso, ormai sono anni, le viene voglia di ammazzarlo, ma prima di scoparlo. Infatti, qualche mese prima lo vedeva solamente come un capo austero ma, un giorno, trovandosi a cercare un documento, si imbatte in una sua foto che lo ritrae in costume.

    Quella foto colpisce subito lo sguardo di Mara ormai costretta a convivere, anche al lavoro, con la sua voglia irrefrenabile di sesso, ma anche per questo era attrezzata.

    Ogni volta che andava in bagno si porta con se sempre il suo fedele Dildo, si mette seduta e si comincia a scopare con quello, ma oggi non ce n'è praticamente bisogno visto che il Dott. Tamburri starà fuori tutto il giorno per un importante corso di aggiornamento.
     
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