Chiara e la sua famiglia incestuosa

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    Gli occhi della ragazza, erano fissi, sullo schermo della tv, che gli rimandava le immagini sconvolgenti, di un uomo maturo che, in un grande letto, che lei ben conosceva, faceva sesso, con un ragazzo giovane, assieme ad una donna, anche lei matura, che, a fianco della coppia maschile, si stava divertendo, con una ragazza, giovane anch’essa, leccandola e accarezzandola in tutto il corpo. L’uomo, ansimante, possedeva da dietro il giovane, che godeva sonoramente e anche la coppia lesbica, manifestava il proprio godimento, con gridolini e mugolii soffocati, di intensa passione.
    Lo stupore, di Chiara, questo era nome della ragazza, non era dovuto, alle scene che vedeva, ma era provocato dagli interpreti di questo video pornografico, a sfondo lesbico e gay.
    Loro, non erano altro, che i suoi genitori, il suo amato papi, la sua amata mamma e per di più, i giovani partecipanti, alla piccola orgia, erano sua sorella Marta e suo fratello Dario.
    Lei, aveva trovato, cercando un libro per le sue ricerche scolastiche, una custodia di plastica, nascosta dietro la fila di libri in bella mostra nella libreria di casa. Questo contenitore, si apriva e conteneva un DVD anonimo e lei, presa dalla curiosità, che si sa è prioritariamente femmina, lo aveva introdotto nel riproduttore collegato alla tv e ora, si trovava di fronte a scene alle quali mai avrebbe creduto di poter assistere.
    A mano a mano che “la trama” si andava sviluppando, si vedevano i quattro “artisti” cambiare le posizioni, sostituire il partner, senza curarsi molto a quale sesso appartenesse il nuovo interprete, a volte si vedevano tutti e quattro che si univano in un solo groviglio di corpi sudati, la mammina che succhiava il cazzo a suo figlio, mentre il papà se lo inculava a fondo e la sorellina che distesa fra le cosce della mamma gli leccava la figa. Si vedeva Marta e Dario scopare fra di loro e a volte anche papi e mami fare l’amore “secondo tradizione”. Ma poi la scena cambiava ancora e allora era Marta a prenderlo nel culo da papi e la mamma Alessia che se lo prendeva sempre nell’orifizio anale dal suo amato figliolo Dario. Ancora Alessia distesa supina sopra a Mario, e suo marito, che glielo infilava nel culo, mentre Dario stava sopra di lei e la scopava in figa con colpi violenti, mentre la Marta leccava il culo a suo fratello.
    Chiara, quasi inconsapevolmente, aveva cambiato la sua posizione sul divano, passando da seduta a semisdraiata, le sue cosce si erano aperte da sole, la sua mano destra, aveva spostato le mutandine e si stava masturbando lentamente, mentre le immagini, scorrevano sullo schermo eccitandola e facendogli bagnare la figa copiosamente.
    L’orgasmo arrivò, all’improvviso, lo sentì arrivare a ondate, il bacino iniziò a muoversi dapprima dolcemente lentamente e poi in modo più rapido, a scatti, fin quando le sue cosce si chiusero a tenaglia imprigionando la mano, e bloccando le dita artigliate sulla clitoride. Si calmò, il respiro divenne meno affannoso, le cosce si riaprirono e lasciarono libera la mano, lei come da abitudine, si portò le dita alla bocca e le succhiò per sentire il piacevole sapore agrodolce della sua fighetta allagata. Mentre le immagini incestuose continuavano a scorrere, ora era il babbo che lo prendeva in culo da suo figlio Dario, mentre la sorella Marta infilava un grosso vibratore di colore nero, nella figa di mamma Alessia, Chiara decise di far terminare l’orgia e premette il pulsante “stop” sul telecomando, lo schermo proiettava adesso le scene di una soap di grande successo dove due attori, interamente vestiti, si baciavano romanticamente e appassionatamente.
    La doccia, diede a Chiara, la possibilità di tornare a ragionare con il cervello, lei, sottraendosi al getto d’acqua, indossò l’accappatoio e si asciugò lentamente, cosa doveva fare adesso che era venuta a conoscenza della incestuosa situazione famigliare? Tutti e quattro gli “attori”, erano fuori casa per lavoro e lei sola soletta si buttò nuda sul letto e si mise a riflettere sulla nuova situazione che coinvolgeva lei, anche se solo parzialmente, ma soprattutto coinvolgeva totalmente l’intero nucleo famigliare.
    Cosa cambiava da oggi in avanti? Avrebbe dovuto tacere, fingendo assoluta indifferenza?
    Poteva forse, confessare la sua scoperta e metterli di fronte alle loro responsabilità?
    Anche, l’idea di entrare nel “clan” era una soluzione da tenere in considerazione!
    Volendo, aveva la possibilità di provocare suo padre, suo fratello, anche la mamma, mostrandosi, in abbigliamenti discinti, magari indossando completini intimi provocanti, reggiseno e mutandine di pizzo neri, con il reggicalze, lasciando la porta di camera sua aperta. Forse poteva anche “farsi scoprire” a farsi un ditalino, distesa sul letto con le cosce aperte. L’idea di diventare il quinto elemento del gruppetto, la stuzzicava, le sembrava la cosa migliore da fare e forse anche la più divertente. Il sesso gli piaceva e lei quando poteva si dava da fare con i ragazzi che gli davano i giusti stimoli che la sapevano portare a desiderare il loro cazzo duro nella figa o in bocca e qualche volta se proprio il maschietto era uno capace concedeva anche il suo buchetto posteriore, provandone godimento, spesso, con il cazzo che la scopava in culo, aveva raggiunto l’orgasmo, molto intenso forse più intenso di quando la scopavano nella figa, in modo tradizionale. Distratta da questi pensieri Chiara, alzò lo sguardo sull’orologio fissato alla parete di fronte a lei e si ricordò improvvisamente che i suoi genitori sarebbero arrivati da li a poco dal lavoro e che dopo altri quindici minuti sarebbero arrivati anche Marta e Dario, doveva apparecchiare la tavola, e magari mettere l’acqua per la pasta sul fuoco. Coerente con i pensieri precedenti, indossò l’accappatoio senza chiuderlo, poi davanti allo specchio, lo riaprì per guardarsi bene, e l’immagine riflessa fu alquanto gradevole, il seno era sodo ben fatto, la sua pelle era lattea, liscia, vellutata, il ventre era piatto e si tuffava dopo aver superato una lieve collinetta, fra le sua gambe, lasciando intravedere l’inizio della sua fessura, completamente depilata. Sollevò l’accappatoio oltre la vita e comparvero, la parte posteriore delle cosce, esse erano piene, sostenevano un culetto tondo, sporgente, invitante, che dopo le dovute iniziazioni, era diventato pure caldo e accogliente.
    Chiara era di sicuro quello, che in termine “tecnico” ,si può definire “una gran bella figa! ”
    Si affrettò in cucina e in pochi attimi apparecchiò la tavola, e mise l’acqua sul fuoco, poi rapidamente, ripose il DVD nella sua custodia e lo rimise al suo posto nella libreria dietro i libri, esattamente dove lo aveva trovato. Si lasciò cadere sul divano in salotto con il libro di Diritto in mano, aperto su una pagina a caso, che, al momento, i suoi occhi vedevano, ma che la sua mente, si rifiutava nel modo più assoluto di leggere e memorizzare. Beh, la sua mente, aveva memorizzato bene le scene del video, vedeva benissimo e nitidamente, il grosso membro di papà entrare e uscire dal culo di Dario, lo vedeva anche entrare e uscire dalla figa della mamma. Come le nuvolette dei cartoni di Paperino le immagini erano multiple, una nuvoletta raffigurava suo fratello che inculava sua sorella, un’altra presentava la mamma che leccava la figa di Marta, era un po’ tutto ancora confuso e non così ben delineato, era una specie di incubo, ma non spiacevole, non lo si poteva magari definirlo sogno, ma il suo corpo, al mentale ripercorrere delle scene pornografiche, rispondeva positivamente, donandole calore al basso ventre che si trasformava in liquido colante, filante, scivoloso, lubrificante, che le inondava la figa e fuoriuscendone, formava una piccola chiazza scura sul tessuto chiaro del divano, sul quale era seduta. Suo padre la sorprese sognante, con il solo accappatoio addosso e per di più aperto abbondantemente sul seno e sulla fighetta che le cosce dischiuse mostravano liscia e libera alla vista del genitore.

    “Ehi, Chiara, che ti succede, sei in trance?”

    Chiara si risvegliò di colpo dall’estasi in cui era caduta, chiuse le gambe, accostò i lembi dell’accappatoio e….

    “Oh scusa papi, non mi sono accorta che sei arrivato, c’è anche la mamma con te? “

    “Si, si, sono passato a prenderla in ufficio come al solito”

    “Stavo ripassando Diritto ed ero concentrata, non mi sono accorta che eravate arrivati”

    “Me ne sono accorto, eri mezza nuda! Anzi lo eri per intero! “

    “Va beh papi, non ti scandalizzerai mica no? Sono tua figlia!”

    “Si, si, non c’è problema, ma siccome non ti ho mai vista nuda a parte quando eri piccolina, non ci sono molto abituato”

    Chiara lasciò cadere distrattamente lo sguardo verso la patta dei jeans di suo padre e vide che, dalla parte sinistra, un cilindro piuttosto ingombrante, riempiva il pantalone, tendendone il tessuto…….

    “Eeehhmmm, papi, è meglio che vai a darti una rinfrescata, si nota, che è la prima volta che mi vedi nuda da adulta!”

    Imbarazzato, Mario, si coprì alla meglio con le mani il grosso rigonfiamento, e farfugliando qualcosa si allontanò verso il bagno.

    Da lì a poco arrivarono anche Dario e Marta e lei fingendo ancora di studiare tenne le cosce leggermente dischiuse con l’accappatoio che formava sulle cosce una V con il vertice aperto sulla fighetta nuda…..

    In coro i due nuovi arrivati salutarono Chiara…..

    “Ciao bella bimba”

    “Oh ciao ragazzi, come va?”

    Marta rispose…

    “Bene, tutto bene, vedo che tu hai caldo oggi!”

    “Beh si in effetti fa un casino caldo”

    E Dario intervenne…..

    “Vedo, vedo, anche lei ha bisogno di prendere aria ogni tanto! Sempre chiusa dentro le mutande!!”

    “Spiritoso che sei, non hai mai visto una figa in vita tua? Fratellino, anche tua sorella ce l’ha come tutte le altre al mondo. Credevi che fossi asessuata?”

    ”La figa è la prima volta che te la vedo, niente male, se non fossi mia sorella ci farei un pensierino, eh eh eh! “

    “Se il bozzo che vedo nei tuoi jeans è il tuo pisello, sei ben dotato eh? Chissà le ragazze come se lo spupazzano!!!”

    “Chiaretta, vieni in camera mia, che ti faccio vedere una cosa!”

    “Cos’è? La solita collezione di farfalle? “

    “Si, si, vieni, vieni, così vedi il più grosso farfallone della tua vita!!”

    “Ok, guarda che non mi fai mica paura, eccomi qui, portami con te mio eroico cavaliere!! Eh, eh, eh “

    Quando Chiara entrò in camera di Dario, lui veloce chiuse la porta della camera a chiave e si avvicinò alla sorella aprendogli l’accappatoio e facendoglielo scivolare sulle spalle lo lasciò cadere ai piedi della ragazza.

    “Madonnina mia, ma che figa sei????. Sei proprio bella, io sono eccitatissimo, guarda il mio “farfallone”

    E così dicendo si slacciò i jeans e poi fece scendere i boxer fino alle caviglie, quando si rialzò completamente in piedi, lei vide un cazzo che fino ad ora non aveva mai avuto il piacere di vedere. Era curvato verso l’alto completamente scappellato, con le grosse vene che formavano dei piccoli e gonfi sentieri che ne percorrevano la superficie fino a perdersi poco prima del glande violaceo, gonfio, largo, lucidissimo. Lei si avvicinò al fratello e…..

    “Madre mia, che cazzo che hai, fa venire voglia di prenderlo fratello mio! Ed io la voglia ce l’avrei pure, ma tu purtroppo, sei mio fratello e non mi sembra proprio il caso di farmi scopare da te”

    “Chiara, ora non abbiamo tempo, ma una volta che siamo soli magari ti spiego alcune cose delle quali non sei a conoscenza.”

    “Dai rivestiti, mi voglio fare male, rivestiti che già mi hai fatta bagnare la figa”

    “Sul serio ti sei bagnata per me?”

    Lei aprì le cosce e prendendo la mano di Dario gliela porto fra le sue gambe divaricate e schiudendosi con l’altra mano le labbra della fighetta gli fece infilare le dita facendogli tastare il calore e l’umidità che esse celavano.

    “Wowww, Chiaretta, basta, dai basta, se no ti scopo qui, in piedi, andiamo a pranzo che ci aspettano, è un grosso sacrificio che faccio, ma prima è meglio che noi ci parliamo un po’ poi vedremo e decideremo sul da farsi.”

    “Ok, vado a mettermi qualcosa addosso e vengo anche io a tavola, ciao fratello supermaschione!!!”

    “Si ok dai ti aspetto di là”

    A pranzo, tutto si svolse come al solito, Dario e Mario parlavano di calcio, mentre la mamma, Marta e Chiara discutevano sul colore dei capelli che Alessia aveva deciso di farsi applicare dalla parrucchiera. A fine pranzo come da abitudine nella stagione estiva, la mamma portava il gelato fuori sul terrazzo e tutti attorno al tavolo si gustavano con ingordigia e golosità le varie creme e i gusti alla frutta.
    Al pomeriggio, verso le quindici i genitori ripartirono per il lavoro e rimasero in casa solo Chiara, Dario e Marta. Loro avevano un lavoro “part time” e al pomeriggio erano liberi.
    Si ritrovarono, dopo la abitudinaria pennichella, verso le diciassette, in salotto, a guardare i programmi della tv. Chiara viveva quella giornata con i sensi in subbuglio, prima il video choc della sua famiglia che faceva sesso sfrenato incestando alla grande, poi suo fratello che le aveva fatto vedere il monumento che aveva parcheggiato fra le gambe, poi ancora la mano di Dario fra le cosce, con le dita che scivolavano fra le labbra della figa fradicia, insomma, troppe emozioni in un solo giorno e lei avrebbe voluto staccare mentalmente la spina per rilassarsi e ricompattare con calma le proprie idee.
    L’abbigliamento di Dario e di Marta non l’aiutava di certo, lui aveva dei pantaloncini estivi corti molto larghi, e stava seduto in poltrona di fronte a lei con una gamba sollevata appoggiata al bracciolo. Chiara pensò che lui si fosse messo in quella posizione apposta. In effetti dal suo punto di osservazione Chiara vedeva il pene di suo fratello che spuntava fuori dalla parte della gamba sollevata, si vedeva perfettamente la cappella, che fuoriusciva per intero e faceva capolino contro la coscia di suo fratello. Anche Marta seduta di fianco a lei, di sicuro aveva notato il cazzo di Dario fuori dai pantaloncini, ma sembrava ostentare assoluta indifferenza.
    Chiara non resistette più e sbottò……….

    “Cavoli Dario! Hai tutto il cazzo fuori dai pantaloncini!! Sembra di essere sul set di un film porno! Dai ricomponiti!”

    “Ehi sorellina, ma prima di pranzo in camera mia non facevi tanto la vergognosa!! Ti piaceva guardarmi il cazzo duro vero?”

    Intervenne Marta………

    “Che cazzo dici Dario! Gli hai fatto vedere il cazzo a tua sorella più piccola? Ha solo diciannove anni la creatura, ma sei scemo?”

    “Senti troia, tu stai zitta, che è una vita che me lo succhi e lo prendi in tutti i buchi che hai!”

    “Ma cosa dici!! Non ci credere Chiara è un raccontapalle!!!”

    “Ehi ragazzi, ma con chi credete di avere a che fare? Ho solo diciannove anni è vero, ma non sono una deficiente! E’ una vita che prendo cazzi a destra e a manca! Non sono più una verginella!!!”

    Dario a questo punto si alzò dalla poltrona e si sfilò i pantaloncini rimanendo nudo completamente, il suo cazzone duro svettava davanti a se e mentre si avvicinava alle ragazze, si muoveva leggermente a destra e a sinistra, sembrava indicare ora una ora l’altra sorella. In piedi in mezzo alle ragazze, lui le prese per i capelli e le tirò con forza avvicinando a pochi centimetri le loro bocche al glande gonfio e gocciolante.
    Chiara fu la prima a impugnargli il pene e a infilarselo velocemente in bocca, dopo alcuni colpi lei se lo sfilò e sempre tenendolo in pugno e segandolo lo offrì alla sorella, Marta si mise dapprima a leccargli la cappella suggendogli le gocce che fuoriuscivano dal meato, poi con mestiere lo prese in bocca, e lentamente lo fece scomparire del tutto dentro la sua cavità orale. Chiara si domandava dove sua sorella fosse riuscita a nascondere il lungo e grosso tronco di Dario, lei aveva provato a ingoiarne il più possibile ma era riuscita a farlo penetrare al massimo fin poco oltre la metà. Poi poco alla volta lo rivide comparire, sembrava che questa escursione non finisse mai e quando la cappella fu finalmente libera Marta lo offerse a lei dicendogli….

    “Dai Chiaretta, ora provaci tu, lo devi sentire contro la gola e poi con movimenti leggeri poco alla volta farlo scendere dentro la faringe molto lentamente, cosi a te non viene il vomito e lui gode moltissimo”

    Chiara seguì i consigli di Marta e con grande sorpresa riuscì quasi a ingoiarlo tutto, poi sentì che gli veniva da vomitare e se lo sfilò rapidamente respirando affannosamente.

    “Devi fare piano, te l’ho detto, se no ti viene il vomito, guarda me”

    E così Marta lo fece sparire ancora una volta completamente nella sua bocca, poi iniziò a velocizzare l’azione tenendo per i coglioni Dario e tirandolo verso di se, e lui……….

    “Continuaaaa, troiaaaa, daiii, leccamelo mentre mi pompi!!! Dai che puttanona che sei, la maestra del pompinoooo!!! Ti ficco in bocca anche i coglioni!! E tu verginella mettimi un dito in culo dai scopami il culoooo!!! Siiii brava la porcellina siii mettine un altro allargami il culo, dai che sborrooo, dai sborroooo, troieeee, mi fate godereee, che sorelle troie che ho!!!! Ummmhhhh, daiiiii , vengo, sborro, wowwwww, siiiiiiiiii, aagghhhhh, mmmmm, vi voglio sborrare in facciaaaa! Voglio vedervi piene di schizzateeee!!!! “

    Riprendendo possesso del suo membro il giovane lo usò come un estintore, dirigendo gli schizzi caldi ora verso il viso di una ora verso quello dell’altra, alla fine loro lo pulirono con le lingue voraci che gli nettarono completamente il cazzo ormai mezzo floscio.

    Marta raccolse con le dita la sborra sul proprio viso e se la mise in bocca, e lo stesso fece con quella presente sul viso della sorella, poi prese il viso di Chiara fra le mani e avvicinandosi la baciò ficcandogli la lingua in bocca e riversando lo sperma, trattenuto, nella cavità orale della giovane sorella. Si scambiarono la sborra a lungo le due sorelline fin quando decisero di deglutirne una parte per ognuna. Esse aprirono poi la bocca per dimostrare a Dario di averla ingoiata tutta da brave bambine.

    E Dario………

    “Marta cosa ne dici, insegniamo a Chiara quel giochetto delle manette eccetera eccetera?”

    “Che gioco è?”
    “Vedrai ti piacerà, almeno lo speriamo, vero Dario?”

    “Si dai, eh, eh , eh, vedrai ci piacerà, di sicuro a noi due piacerà vero Marta?”

    Dario a questo punto la prese per un braccio e la condusse su per le scale nella mansarda e una volta arrivati senza mollarla un attimo la fece appoggiare alla rastrelliera dove lui faceva degli esercizi di ginnastica. A destra e a sinistra in alto vi erano delle manette in acciaio e Dario provvide a legargli un polso con una di queste. Poi tirò su l’altra mano e gli bloccò anche l’altro. Le caviglia subirono lo stesso trattamento, Chiara era bloccata come Cristo in croce, completamente nuda alla mercé di suo fratello e sua sorella, senz al apossibilità di effettuare qualsiasi movimento. Marta gli si avvicinò con in mano una specie di museruola di cuoio e gliela piazzò sulla bocca allacciandola con delle fibbie metalliche dietro la nuca. Poi prese una pallina bianca di plastica dura e tirando la museruola verso di se inserì tra il cuoio e la bocca la pallina. Chiara non riusciva più a parlare e respirava a fatica con il naso, si sentivano solo dei lamenti sordi, soffocati, ma i due complici la guardavano e la deridevano…..

    “Ecco la troietta, pronta all’uso”

    “Vuoi scopartela o vuoi che la scopo io con il mega vibratore?

    “Dici quello gigante, quello tutto nero?”

    “Si dai con quello la sfondiamo la porcella”

    “Aspetta Marta, prima divertiamoci un po’ con il frustino e le mollette cosa ne pensi eh?”

    “Si dai, guarda che bei capezzolini che ha, gli mettiamo le mollette leggere o quelle più forti?”

    “Subito quelle forti, cosi vediamo se gli piace alla troia”

    “Poverina, ha i capezzolini delicati, magari gli facciamo male, oppure dici di andarci decisi con la nostra sorellina troietta?”

    Dario aprì un armadietto, tipo angoliera, in legno chiaro, che stava appunto, in un angolo, della mansarda e Chiara vide disposti su uno dei piani interni, una serie di vibratori di diverse misure sia di circonferenza sia di lunghezza, disposti uno di fianco all’altro, essi formavano una scala dal più corto al più lungo. Su un altro piano vi erano alcune fruste di color nero, delle quali lei non riusciva a distinguerne le differenze. In un altro piano si notava, una scatoletta quadrata, larga circa dieci centimetri con dei fili collegati ad essa e delle pinzette metalliche ai capi dei fili che erano di colore diverso tra di loro. Nella parte superiore, si vedevano tre manopoline, anch’esse di colori diversi e un pulsante rosso. In un contenitore di plastica trasparente vi erano vari oggetti, ma Chiara, dalla posizione in cui stava, non riusciva a distinguerne le forme. In basso si vedevano chiaramente alcune matasse di corde di diverse lunghezze e dimensioni, a fianco a queste vi erano dei pesi di forma cilindrica in materiale metallico, anche questi pesi, una decina in tutto, erano di grandezze diverse, disposti sul piano in modo tale da formare una scala dal più piccolo al più grande. A fianco di questo armadio, vi era un tavolo in legno massiccio, di colore noce scuro, circa due metri per uno, discostato dalla parete di circa un metro e mezzo, con nella parte superiore delle strane morse in legno, situate nei quattro angoli del tavolo stesso. La particolarità di questo tavolo, era che il piano superiore, non era formato da un unico grande asse di legno, ma era diviso in varie parti. A fianco del tavolo, in corrispondenza di queste aperture, fuoriuscivano dei cilindretti di ferro, dentro i quali vi erano infilati dei perni lunghi, il tutto, somigliava vagamente ad una morsa da banco, di quelle usate dai falegnami.

    “Marta, sai da cosa cominciamo? Iniziamo a usare la macchinetta speciale eh?”

    “Va bene, ma tienila bassa, se no gli fai troppo male, alla nostra maialina!”

    “Ok, cominciamo”

    Dario prese la scatoletta con i fili e si avvicinò a Chiara, le accarezzò i capezzoli fino a farglieli ergere e indurire, poi aprì con due dita una delle pinzette e vi chiuse in mezzo il capezzolo destro.

    Chiara a quel punto, sentì un forte dolore e dalla sua bocca uscì un suono acuto e al tempo stesso soffocato…

    “Aaahhhiiiiiiiiiii”

    E Dario….

    “Zitta troietta, fra un po’ ti divertirai ancora di più, vero Marta?”

    “Si certo, ti facciamo divertire, verginella santa, credevi di provocarci con la figa al vento eh? Ti facciamo capire cosa vuol dire, appartenere al nostro clan”

    E Dario stringendo fra le dita l’altra molletta…….

    “Senti che bello, amoruccio del fratellino tuo, ti piace di più adesso?”

    “Aaaaaahhhhiiiiiiiiii, mmmmmmmm, aaoooooo…….”

    “Adesso viene il bello, te lo garantisce la tua sorellina, guarda cosa sta facendo Dario, lo vedi? Sta collegando il filo alla corrente, sentirai che figata pazzesca!!”

    Dario inserì la spina nella presa di corrente e poi girò appena, appena, la manopola verde.
    Chiara sobbalzò, spingendo in avanti il bacino arcuandosi più che poteva, cercava di attenuare il dolore che sentiva sui capezzoli. Dario a questo punto riportò la tensione a zero e attese che Chiara finisse di lamentarsi, poi posò la piccola macchinetta in terra e slacciò la “museruola” dalla bocca, togliendole la pallina che ne limitava il respiro e che la rendeva praticamente muta. A questo punto Chiara………

    “Siete dei bastardi! Liberatemi subito! Lo dico a papà e mamma appena tornano stasera, sono cavoli vostri! Toglimi ste cazzo di pinze dal seno, mi state rovinando le tette, figli di puttana! “

    “Ehi, la creatura si ribella, cosa ne pensi Dario, le facciamo chiedere pietà? “

    “Ok Marta, ora la facciamo divertire ancora più di prima, vedrai che godi come una vacca!”

    “Maledetti! Lasciatemi! Giuro che ve la faccio pagare! Toglietemi le manette!! Bastaaaaa!!!”

    Dario riprese la macchinetta, ma Marta gliela tolse di mano e disse………

    “Voglio divertirmi un po’ io adesso, sai che sono più sadica di te no?”

    “Vacci piano sorella mia, che questa ci sviene qui appesa! “

    Marta agì sulla manopola verde ma molto lentamente, mentre Chiara lamentandosi ad alta voce inarcava di continuo il corpo e si lasciava ricadere contro la spalliera. La mano di Marta aumentò ancora la tensione e Chiara si muoveva ancora più a scatti ma ora sembrava muovere il bacino offrendo la figa. I suoni che uscivano dalla sua bocca non erano più di protesta ma sembravano di godimento.

    “Brava Marta, la stai facendo godere, vedi quanto è troia la nostra Chiaretta?”

    “Ti piace? Ti sto facendo godere, vero amoruccio mio? Dillo alla tua sorellina! Vuoi che alzo ancora un po’ eh?”

    “Siiiiii, piano, piano, ti prego, continua, ancora, siete dei bastardi ma mi state facendo godere, ho la figa che colaaaaa”

    Marta, aumentò al massimo la tensione e Chiara ora si muoveva velocemente, sembrava cercare di portare la mano verso il basso, ma chiaramente non riusciva a liberarsi, e Marta notando le manovre della sorella…..

    “Vorresti masturbarti e porcellina? Non è possibile, devi godere così senza le dita sul clitoride, è più lento ma è molto intenso, vedrai che orgasmo avrai!! “

    “Continua, continua, più forte, più forte daiiii, che mi fai godere, continua!!”

    “Aspetta amoruccio mio vuoi che Dario te lo metta dentro? Vuoi essere scopata da tuo fratello eh maialina?”

    Dario stava più indietro in piedi e si era denudato completamente, con il membro durissimo si stava masturbando lentamente. Marta ora spostò la mano sull’altra manopola e le fece fare uno scatto, le scosse elettriche arrivavano ora ai capezzoli di Chiara in sequenza più rapida, tipo una ogni cinque secondi e durava altrettanti secondi, poi altri cinque secondi di pausa e di nuovo la scarica……….

    “Uuuummmhhhh, belloooooooo, cosìììììì, fantasticoooooo, wowwwww, siiiiiiii, siiiiiiiii.!

    Marta portò uno scatto più avanti diminuendo ancora l’intervallo tra una scossa e l’altra……

    “Aaaagggghhhhhhh, maleeeee, maleeeee, troppo maleeeeee, torna indietro mi fa malissimoooooo”

    “Calmati, ti ci devi abituare, vedrai che fra un po’ ti piacerà più di prima”

    Chiara, si muoveva di continuo e i tre secondi di pausa tra una scossa e l’altra gli sembravano pochissimi, poi un po’ per volta, si abituò al nuovo ritmo e ricominciò a godere……..

    “Siiiiiiiiii, adesso va beneeeee, uuummmmmmm, mi fai venire, sei una troia e lui un maschio bastardo! Dammi il cazzo! Ficcamelo dentro, dai che voglio farti sborrare!!!! Scopami, prendimiiiiii, sfondami la figaaaaaa!!!”

    “Ehi sorellina, il cazzo te lo darò solo se te lo meriti e fai la brava bambina! Per ora io e Marta vogliamo eccitarci vedendoti soffrire, Dai Marta ora metti la velocità massima, voglio vedere come gode la nostra bella troietta!!!”

    “Ok Dario, guarda come si muove adesso, la sorellina maiala!!!”

    Marta mise al massimo diminuendo a un solo secondo l’intervallo delle scosse, poi usando la terza e ultima manopola aumentò la durata delle stesse. Ora vi era un solo secondo di pausa ma le scosse duravano dieci secondi, in pratica erano quasi continue.

    “Aaahhhhhhiiiiiiiaaaaaaa, noooooooo, cosi nooooooo, non resistooooooo, ti prego bastaaaaaaaa!!!”

    “Dai troia, che fra un po’ vieni, ti devi solo abituare, vedrai che ti faccio venire come mai ti è successo in vita tua!!!”

    “Marta, ti prego sento dolore forte, mi manca il respiro, credo di svenire, bastaaaaaa!!!”

    “Calmati, Chiara, respira lungo, guarda che ste cose le ho fatte anche io, che sono un maschio ed ho sborrato senza nemmeno toccarmi il cazzo! Anche papà e mamma lo hanno fatto e hanno goduto come dei maiali. Devi superare questo esame se vuoi essere dei nostri!!”

    Chiara, cercò di mettere in pratica i consigli di Dario e un poco per volta recuperò la calma anche se le scariche continuavano senza sosta a colpire come frustate i suoi martoriati capezzoli.

    “Va meglio, continuaaaaa, godooo, dai che vengoooo, daiiiii, siiiiiiii, vengooooo, sono una troiaaaaaa, vengooooo, siiiiiiii, ooohhhhhhhh, uuummhhhhhh, uuuuummmmmhhhh, ahhhh, ahhhh, siiiiiiiiiiiiiiii…..”

    A questo punto Marta, chiuse tutte le manopole e la corrente smise di torturare i capezzoli di Chiara mentre invece Dario si avvicinò alla sorella prigioniera mentre ancora stava avendo gli ultimi spasimi di piacere, e menandosi il cazzo la schizzò sul ventre facendogli colare la sborra calda in mezzo alle cosce, fino a formare un rivolo, che scendeva lungo la feritoia chiusa della figa, e formava dei lacci tremuli e densi che sembravano danzare dal centro delle sue cosce aperte, rimanendovi attaccati senza mai cadere a terra. Marta a questo punto, si inginocchiò davanti a lei e iniziò a lappargli la figa, raccogliendo contemporaneamente la sborra di Dario e ingoiandola golosamente.

    “E’ bagnatissima la figa della nostra zoccoletta! Ummmm che buona, ha un buon gusto la tua patatina, amore di tua sorella!!! Poi assieme al nettare di Dario è una prelibatezza per il palato!!”

    “Succhiami anche il cazzo Martuccia bella! Puliscimelo bene, mungimelo svuotami per bene il canale, stringimi piano i coglioni cosi mi svuoti per bene anche quelli, sei la mia troiona!! “


    Marta, si sollevò e liberò i capezzoli di Chiara, dalle pinzette, quindi le sbloccò le manette e insieme si diressero verso il piccolo bagno, si infilarono nude sotto la doccia, e iniziarono a insaponarsi a vicenda, fin quando, Marta, mettendogli una mano dietro la nuca, spinse leggermente il capo della sorella verso il basso, facendogli capire la sua intenzione di farsi leccare la figa. Marta si sedette in terra, sul tappetino dell’ampia cabina e mettendosi in posizione ginecologica attese che la sorella si mettesse in posizione per leccargli la figa.

    “Uuuummmmmhhh, brava lecchi beneeee!!! Lo hai già fatto con qualche tua amichetta vero? Sei troppo brava per essere una inesperta!!!! Sei proprio troia come me!!! Continua, leccami il clitoride, scappucciamelo, siiii cosiiiii, bravaaaaa, prendilo in boccaaaa, siiiiii, come se fosse un piccolo cazzooooo, bravata, siiiii, dai che vengoooo, leccaaaaaa, la mia troiettaaaa, siiiiiiii, vengoooo, oddiooooo vengoooooo, siiiiii, uuummmmm………”

    Si rivestirono tutti e chiudendo a chiave la porta della mansarda, scesero la scaletta, rientrando nell’alloggio sottostante.

    Marta fu la prima a parlare…..

    “Benvenuta nella nostra famiglia incestuosa!!!”

    “Si, dai sei stata brava, la prossima volta giuro che ti do anche il cazzo! Lo prendi anche in culo o fino ad ora lo hai preso solo in figa?”

    “Sono una ragazza aperta nel vero senso della parola, ma certo che un cazzone come il tuo non è facile da prendere nel culo, anche se non sono più vergine!”

    E Marta………

    “Tranquilla, vedrai che magari, non la prima volta, ma dalla seconda in poi, di sicuro ti piacerà e lo vorrai solo più nel culo. Chiedilo alla mamma che lo prende spesso!”

    “Sbaglio o anche tu Dario, lo prendi in culo da papi? E lui lo prende da te!!”

    “Cazzo!! Ma come sai queste cose scusa?”

    “Beh ho visto un bel video che vi riprende in tutte le posizioni tu e papi, tu e mamma, Marta con te, con la mamma con papà, eccc… eccc…”

    “Ah lo hai trovato? Che porcellina, sapevi tutto e non ci hai detto niente?!”

    “Beh si l’ho trovato solo ieri veramente, mentre cercavo un libro per la scuola e allora gli ho dato uno sguardo e mi sono fatta pure un magnifico ditalino!”

    “E brava la nostra maialina, quindi d’ora in poi sei ufficialmente socia del nostro speciale club”

    “Lo direte anche ai vecchi?”

    “Si stasera a cena lo comunicheremo ufficialmente e magari…….”

    “Magari cosa?”

    “Magari, dopo cena, in cinque, potremo andare su in mansarda e…………”

    “Si ma non di nuovo io legata alla spalliera!”

    “Tranquilla, non sembra ma li sopra ci sono tante belle altre cose da fare e poi possiamo anche solo giocare un po’ nel lettone di mamma e papà!!”

    “Ok ragazzi, ora vado a mettermi un po’ sul letto e mi riposo, sono stanchissima, distrutta nella mente e nel fisico! Mi devo ripigliare un attimo!”

    “Va bene te lo concediamo, rimettiti in forma perché stasera ci sarà da ….. lavorare…”

    Ognuno si diresse in camera propria e tutti e tre si buttarono sul letto esausti, pensando a cosa potevano mettere in atto la sera dopo cena………
     
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