Mi fa schifo avere la fica. E' sporca, è brutta e puzza

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    Guardavo questa ragazza con disgusto e compassione. Pareva sepolta sotto centinaia di metri di merda e immondizia. Come avesse visto cose che non volesse vedere. La sua bocca puzzava di morto. Perchè? Forse aveva detto cose che non doveva dire. Aveva aperto vasi che non andavano aperti. Ma sotto terra, dentro quella bara, una luce brillante e accecante stava rinchiusa. Avesse brillato con tutta la sua forza sarebbe uscita al cielo. Ma, avesse scavato ancora, sarebbe arrivata dall'altra parte del mondo.
    "Ti lavi?" Fu la mia replica.
    "Sì... Ovvio che sì".
    Pareva cosciente di avere l'anima macchiata.
    "Ho voglia di farti un bocchino". Disse lei.
    Accidenti se era brutta... Ma me lo chiedeva con gli occhi. Mi toccava la patta dei pantaloni. In fondo, aveva delle belle mani.
    Non dissi nient'altro. Lei lo prese come un 'chi tace acconsente' e prese a toccarmi. Io guardavo cosa faceva. Quando iniziò a fissarmi il pacco capii che ne aveva bisgono. Era come assetata e famelica e si lanciò sulle mie palle. Me le morse. Mi prese il cazzo in mano e con il labbro superiore e la lingua mi leccava il buco del culo. Ebbi un brivido. Io ero una persona con un'adeguata igiene personale, ma nessuno mi aveva mai leccato il buco del culo. Alle donne è bello leccare il culo perchè si eccitano da morire e non hanno pelo. Almeno, non tutte.
    Non riusciva a venirmi duro però. Forse perchè mancava amore. Quella tipa, non mi piaceva. Lei prese la cosa con un rammarico rassegnato. Come un altro rifiuto. Forse la vita era stata crudele con lei.
    Così, cercai di farmela piacere. Cercai in lei di nuovo quella luce che avevo visto.
    Era stanca di vivere. Questo mi disse mentre mi sbocchinava con il cazzo molle. Questo è quello che intuii.
    Però, pure se non mi veniva duro, a lei piaceva. Ad un certo punto prese a succhiarmelo come fosse un chewing-gum, fino a staccarmelo. Ahia!
    Lei deglutì.
    Allentò la tensione del mio membro in stanca e inizò a riportarlo verso la vita. Ma sbattendo freneticamente la lingua intorno alla mia cappella, massaggiandomi le palle.
    A quel punto lei si eccitò molto. Mi tastava il viso e il petto. Sembrava volesse divorarmi partendo dalla punta.
    Mi misi a ridere. 'E' brava e ne vuole tanta', pensai.
    Le presi la testa dai capelli e la spostai. Lei non voleva lasciarmi andare. Mi presi il cazzo in mano mentre iniziava a gonfiarsi e glielo sbattei sul viso tenedola per la fronte. A lei piaceva, lo desiderava...
    Piaceva anche a me perché divenne interamente duro, marmoreo come un obelisco. E la feci sbocchinare con una foga che non avevo mai visto. Faceva tanto di quel rumore che pareva sentissero i vicini al piano di sopra... Ahhh... Potevo lasciarmi andare. Potevo proprio lasciarmi andare. Così, mi pieghai un po' sulle ginocchia, con le braghe calate mentre lei in ginocchio muovendo forte la testa spompinava.
    Lo ficcai tutto nella sua gola e venni. E stetti lì perchè lei con i baci mi ringraziava e me lo puliva.
    Quando aprii gli occhi, lei aveva le lacrime mentre ancora mi tenena il cazzo, che ora stringeva e menava col pollice, che intanto tornava alle sue normali dimensioni.
    La rividi dopo un mese.
    Ci eravamo continuati a sentire via facebook. Era partita per la Francia, dove, diceva, avrebbe trovato lavoro.
    In effetti, era tornata in Italia solo per una visita.
    Era cambiata. Era molto più solare, la luce, era risorta.
    "Ti devo ringraziare... Mi hai aperto gli occhi concedendomi quella possibilità".
    "Mi hai già ringraziato a suo tempo Lori".
    Poi, non l'ho più rivista.
     
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