Orgia in classe con la professoressa porca

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    Mi chiamo Antonio, ho 19 anni e frequento il quinto superiore.
    Adoro la mia scuola e mi dispiace tantissimo che quest’anno dovrò lasciarla, soprattutto perché non rivedrò più la nostra professoressa di matematica.
    Lei è una bella donna sui 45 anni: alta 1,65 circa, labbra carnose, capelli castani lisci che le arrivano fin sotto al collo e un fisico mozzafiato!
    Due tette favolose, un culo grosso ma non troppo e la vita sottile.
    Purtroppo si veste sempre castigata. Solo gonne sotto al ginocchio o pantaloni larghi, niente scollature.
    Nonostante questo, è impossibile non accorgersi del suo fascino e in classe mia hanno tutti pessimi voti in matematica.
    Eh si perchè mentre lei spiega, noi non facciamo altro che guardarla, ridacchiare e fare battutine.
    Lei aveva sempre fatto finta di nulla e ignorato i nostri apprezzamenti, ma un giorno decise di mettere fine al suo silenzio.
    "Ma insomma la piantate di fare gli stupidi? Io sono la vostra insegnante e vorrei un po' di rispetto."
    "Professoressa ma non è colpa nostra se lei è così bona!" disse Giovanni, un mio compagno di classe.
    "Ah, ho capito. Quindi adesso sarebbe colpa mia se voi siete distratti e se non studiate. Bella scusa!"
    Dal suo sorriso si capiva che sotto sotto era lusingata di essere ammirata così tanto.
    "E' vero. Non riusciamo a concentrarci!"
    "Scusate ma io non vi capisco. Lo vedete come mi vesto. Non mi trucco mai. Penso di spiegare abbastanza bene. Che devo fare?"
    "Venga in classe nuda!" disse uno in fondo alla classe e tutti ci mettemmo a ridere.
    "Dai ragazzi smettetela con questa storia e cominciate a studiare seriamente, che quest'anno avete gli esami."
    Purtroppo non c'era proprio verso di farci venire a genio la sua materia.
    Dopo l'ennesimo compito in classe andato una schifezza, lei ci rimase davvero male.
    "Ma insomma, mi avevate promesso che vi mettevate sotto con lo studio e invece state sempre allo stesso livello se non peggio. A me non va di punirvi, siete adulti ormai e tutti maggiorenni, però di questo passo sarò costretta a farlo."
    La parola "punizione" mi fece venire in mente tanti pensieri perversi.... lei vestita da padrona, con un corpetto nero stretto, le calze autoreggenti e due spuntoni sopra i capezzoli che prendeva un frustino nero in mano a tre code; noi chinati sui banchi, con il sedere scoperto, pronti per essere frustati da lei.
    "Perchè non ci fa un corso di recupero di pomeriggio?" disse Paolo, un mio amico.
    "Se mi promettete di studiare lo farò volentieri."
    E così fu. In realtà era un altro pretesto per vederla.
    Al corso di recupero parteciparono i più asini della classe: io, Paolo, Giovanni e Franco.
    Per non deluderla ancora, decidemmo di metterci a studiare seriamente e già dopo due settimane avevamo imparato molto.
    Oltre a farci il corso e avendo saggiato il nostro impegno, lei ci lasciò molte confidenze sul preside e sulla sua vita matrimoniale.
    Questo perchè Franco le chiese come mai, una donna così bella e sensuale come lei, vestiva sempre in modo troppo serioso.
    "Il vostro preside, che come sapete è anche il mio caro marito, non gradisce che io riceva attenzioni da altri e quindi vuole che io adotti un abbigliamento che non metta in risalto le mie forme."
    "Ma guardi che è inutile, perchè si vede lo stesso che lei è una bellissima donna. E scusi se mi permetto, ma è proprio sprecata con lui." le fece Paolo.
    "Quanto vorrei darti torto! Purtroppo hai ragione."
    "Davvero?"
    "Eh si. Forse non dovrei dirlo.... lui è una persona squisita ma non è portato per il divertimento, per la vita sociale. A volte mi annoio. Di sabato per esempio, ce ne stiamo sul divano a guardare la TV. Io vorrei uscire.... anche solo per fare una passeggiata o bere una birra... ma lui, niente. E dire che ha la mia età, non è mica un vecchio."
    "Se vuole la facciamo divertire noi...." disse Giovanni.
    "Ah si? E come?" disse lei un po' divertita e un po' perplessa.
    "Magari potremo darle quello che non le da' suo marito.... un po' di divertimento e di sano sesso. A tutti noi piacerebbe vederla sorridere."
    "Mio caro, ma tu pensi che sia facile soddisfare una donna della mia età?"
    "Perchè non ci lascia provare?"
    Giovanni, che non era mai stato così sfacciato, andò a chiudere a chiave la porta della classe, poi andò verso di lei, che era seduta sulla cattedra, e iniziò ad accarezzarle le gambe, partendo dal ginocchio e andando più su verso le cosce.
    "Lo sai che quello che stai facendo potrebbe rovinarmi la vita, se qualcuno lo venisse a sapere?"
    "Non lo saprà mai nessuno...." disse lui e le tolse la maglietta, lasciandola solo con il reggiseno "Mammamia quanto sei bella..... mi fai impazzire...."
    Io anche andai verso di lei e iniziai a baciarla sulle labbra mentre Giovanni le accarezzava le tette.
    "Dai fermatevi... non possiamo....."
    "Tranquilla, ti facciamo godere. Guarda qui cosa ho per te." le disse Paolo, tirandosi fuori il cazzo gonfio dai pantaloni.
    "Però... stai messo proprio bene!"
    "Sono 18 cm di cazzo tutti per te. Lo vuoi assaggiare un po'?"
    Lei lo prese in mano, per fargli una sega.
    Intanto, io le avevo abbassato il reggiseno, scoprendo le sue belle tette grosse, e mi ero attaccato a un capezzolo. Giovanni le stava succhiando l'altro.
    "Mmmmh... adoro quando mi succhiano i capezzoli...."
    Franco, che fino a quel momento era rimasto in disparte, si mise in ginocchio, davanti a lei, che era seduta a cosce aperte sulla cattedra.
    Le alzò la gonna, facendola rimanere scoperta e scostò le mutandine, per scoprirle la fica: ce l'aveva completamente rasata, con una striscia sottile di peli sul monte di Venere. Che porca la nostra professoressa!
    Dall'odore di sesso che emanava la sua fica, tutti capimmo che era eccitata e bagnatissima, anche senza toccarla.
    "Adesso te la lecco tutta...."
    "Si bravo maiale leccami la fica, fammi godere con la lingua!"
    Franco cominciò a titillarle velocemente il clitoride con la punta della lingua e intanto la penetrava con il dito medio.
    La professoressa porca era in estasi e mentre faceva la sega a Paolo, con l'altra mano mi tirò fuori il cazzo duro e iniziò a segare anche me.
    Giovanni intanto si era staccato dal capezzolo duro e adesso era lui che la baciava, anzi, la slinguazzava tutta.
    Eravamo un po' stretti con lei seduta e non c'era facilità di muoversi, così la facemmo stendere sulla cattedra, sempre a cosce aperte e con la gonna arrotolata ai fianchi.
    "Quanto sei porca.... io non vengo quasi mai con le seghe ma di questo passo mi farai sborrare di brutto...." disse Paolo.
    "Perchè non me lo strofini addosso? Strofinamelo sulle tette e sporcami tutta...."
    Paolo fece come diceva lei e dopo qualche secondo schizzò tanta sborra sul suo corpo caldo.
    "Mi hai sporcata tutta di sborra. Adesso per punizione pulisci...."
    Lui non se lo fece ripetere due volte e la leccò sulle tette e sull'ombelico, dove era finito tutto il suo seme.
    "Chi è che mi vuole scopare per primo?"
    Franco senza dire una parola si tirò fuori il cazzo e glielo fece scivolare nella fica.
    "Mmmmmh....! Com'è grosso....! Me l'hai aperta in due!"
    A queste parole lui iniziò a sbatterglielo dentro fino alle palle, scopandola con foga.
    Io e Giovanni intanto, con i cazzi fuori e in tiro, la baciavamo e la leccavamo tutta.
    Devo ammettere che, sebbene abbia molta esperienza sessuale alle spalle, visto che sono fidanzato, stavo quasi per sborrare... anche se non me l'aveva nemmeno toccato.
    Il suo profumo... la sua eccitazione... i suoi gemiti.... tutto contribuiva a portarmi ad un piacere estremo.
    "Dai porco sbattimelo dentro più forte...aaaah! spingi...mmmmh! si porco spingimelo in fica fino alle palle!" diceva la professoressa porca a Franco.
    Dopo un po' lui lo tirò fuori, gonfio all'inverosimile e le sborrò addosso.
    "Chi è il prossimo? Chi mi vuole scopare?"
    Stavolta fu il mio turno e dopo aver avvicinato la cappella alla sua fica, la penetrai.
    Non so perchè... o era il mio cazzo a essere eccezionalmente grosso, o era lei.... sentivo le pareti della sua fica che aderivano perfettamente al mio membro anzi... stavo pure stretto!
    Ogni volta che glielo pompavo dentro, mi pareva di essere vicino all'orgasmo.
    E per questo, nonostante lei smaniasse sotto di me, andavo molto piano e con calma, per evitare di sborrare subito, dopo due secondi.
    Non avevo mai scopato una donna così appassionata e porca.
    La mia ragazza era una porcellina ma ogni suo atteggiamento pareva "costruito", come se lo facesse più per fare bella figura con me che perchè le piacesse.
    Alla professoressa di matematica piaceva proprio il cazzo, piaceva essere penetrata fino in fondo, essere leccata, essere succhiata.
    "Dai scopami... scopami! Non andare così piano è una tortura per me! scopami!
    "Ma io... ho paura di sborrare... sono così eccitato...!"
    "E dai sborra... sborrami nella fica....! Dai porco fammi sentire quanto ti piaccio...!"
    Mi afferrò il culo e mi spinse verso di lei.... a quel punto non potei più trattenermi: il cazzo fu attraversato da tante onde di piacere sempre più forti e mi sembrava scoppiare...schizzai una quantità immensa di sborra nella sua fica.
    "Bravo stai sborrando lo sento... mmmmh che bello....!"
    Si appoggiò al mio culo letteralmente e lo fece entrare fino in fondo, finchè non finirono i sussulti del mio orgasmo.
    Adesso era il turno di Giovanni, che senza nemmeno pulirle la fica dai residui di sborra del nostro amico, glielo sbattè dentro senza tante cerimonie e cominciò a sbatterla, con gli occhi chiusi.
    "Mmmmh.... che maschione... così ti voglio: di poche parole e di tanti fatti..."
    "Ma quali parole... zitta e scopa troia!" le disse lui, dandole uno schiaffetto sulla natica e accelerando il ritmo della chiavata.
    Io e Franco, dopo quella sborrata epica, ce ne stavamo seduti a guardare, ripulendoci i nostri cazzi con i fazzolettini, mentre Paolo, a cui era tornato duro, gliel'aveva piazzato in bocca.
    "Perchè non me lo succhi un po', eh troia? Ti va di farmi un pompino?"
    Lei lo accolse tutto nella sua avida bocca e iniziò a succhiarlo voracemente, a spompinarlo, come se fosse una pietanza prelibata da gustare.
    "Ti piace il cazzo eh?" diceva Paolo accarezzandole la testa e strizzandole i capezzoli.
    "Siii.... mi piace.... un cazzo in bocca e uno in fica... mmmmh.... è bellissimo... sono la vostra troia!"
    Ed era proprio così: non era più la nostra professoressa ma era una cagna in calore da riempire di cazzo e di sborra.
    Le soprese comunque non erano finite qui. In quel periodo Franco stava frequentando una ragazza, della classe accanto, che era una vera porca, sempre assetata di cazzo.
    Loro due non stavano insieme, era solo una storia di sesso e quindi potevano trombare liberamente.
    Quando lui, proprio in quei momenti, le mandò un SMS per dirle che ci stavamo scopando la professoressa porca, lei rispose subito che voleva venire anche lei.
    "Dai dille di si... daiii!"
    La professoressa, che spompinava Paolo e nel frattempo veniva chiavata da Giovanni senza tregua, chiese a mezza voce cosa succedeva.
    "Una nostra compagna vuole venire qui e partecipare all'orgia.... tu sei d'accordo, troia?"
    "Si... sono d'accordo... fatela venire dai... io sono bisessuale e mi piace anche la fica... la farò godere!"
    La nostra speranza era che fosse bisessuale anche Katia (questo il nome della trombamica di Franco).
    Ci mise pochi minuti ad arrivare a scuola, anche perchè lei abitava proprio davanti e non le era difficile entrare.
    Per fortuna le nostre speranze furono esaudite: quando venne in classe, entrando con molta discrezione, subito si avventò sulla professoressa e cominciò a leccarle le tette.
    "Mmmmh che porcellina... lo sapevo che avevi una cotta per me... dammi un bacio!"
    Katia non se lo fece ripetere due volte e la baciò con la lingua, non dopo aver dato una leccata al cazzo di Paolo.
    Giovanni intanto, le cui scene lesbo lo eccitavano da morire, tirò fuori il cazzo gonfio dalla sua fica e le schizzò tanta sborra addosso.
    "Godo godo... si sborro... "
    "Bravo porco... schizzami tutta!"
    Paolo spogliò Katia e ne approfittò per succhiarle i capezzoli e leccarle le tette, mentre con le dita cercava la sua fica bagnata.
    Lei era tutta presa dalla professoressa e le stava facendo un ditalino.
    "Perchè non vieni sopra di me...?"
    Katia andò a cavalcioni sopra la professoressa e le due porche iniziarono a baciarsi e leccarsi.... prima fu Katia che ancora leccò le tette alla professoressa, poi fu lei che le prese le tette in bocca e le succhiò.
    "Lo vuoi assaggiare anche tu il mio cazzo....?"
    "Volentieri... mettimelo in bocca dai..."
    Katia iniziò a spompinare il cazzo di Paolo e nel frattempo strofinava la sua fica bagnata sulla fica della professoressa.
    "Che porcellina... brava strusciami la tua fica sulla mia... si così.... aaaah... brava... mi stai facendo godere... più forte... più forte... mi sta scoppiando la fica... sento caldo.... siii... siiii... non ti fermare... aaaah.... ahhhh.... aaaaah.... godooo! godoooo! sto godendooo!"
    Finalmente anche la professoressa era venuta e Katia le chiuse la bocca con un bacio appassionato e umido.
    Poi fece una cosa che mi fece impazzire: si mise al contrario, tipo 69, piazzandole la sua fica in faccia, e dopo aver aperto le grandi labbra con due dita, leccò via tutti gli umori di piacere dalla fica della professoressa.
    "Oooh si... leccami la fica mi piace... "
    Ovviamente non era finita lì! Katia si distese su un banco e Franco, il suo trombamico, ben contento di aver visto la sua porcellina scatenarsi in questo modo e di nuovo duro, glielo piazzò in fica e iniziò a scoparla.
    Io e Paolo intanto eravamo alle prese con i desideri perversi della professoressa, a cui il cazzo non bastava mai.
    "Adesso lo voglio in culo... chi è che mi incula per primo?"
    Paolo si sedette su una sedia, a gambe larghe, e dopo averla fatta chinare su di lui, le aprì le natiche con due mani e iniziò a strusciare la cappella contro il suo ano, per lubrificarglielo.
    Io nel frattempo mi godevo la sua bocca e mi facevo fare un bel pompino da quella porca assatanata.
    "Inculami dai stallone che aspetti... sono pronta!"
    Lui le sputò sul buco del culo e molto lentamente le fece entrare la cappella dentro.
    "Hai il culo stretto... tuo marito non te lo mette mai in culo?"
    "No... lui no...."
    "Però da altri ti fai inculare eh? Che troia che sei..!"
    "Si sono una troia... sono la vostra troia! Dai spingi, inculami tutta!"
    Paolo glielo fece entrare in culo e cominciò a pomparglielo dentro, lentamente.
    Ma la sua voglia di cazzo non finì qui...
    "Ne voglio uno anche in fica... dai chi è che mi scopa in fica...?"
    Io non avevo mai fatto una doppia penetrazione, in realtà non pensavo nemmeno che mi sarebbe mai capitata l'occasione nella mia vita.
    Sarebbe stato da stupidi buttarla! Franco si stava scopando Katia... adesso l'aveva messa a pecorina, appoggiata al banco, e se la stava chiavando da dietro... Paolo la stava inculando con vigore... e Giovanni ancora aveva il cazzo moscio.... io ero l'unico che potevo accontentare la mia professoressa porca e pensai bene di non tirarmi indietro.
    Andai verso di lei con il cazzo duro, senza sapere bene da dove cominciare... avevo paura che non ce l'avrei fatta... lei già aveva la fica stretta di suo... con un cazzo in culo poi sarebbe stato ancora più arduo penetrarla.
    "Che c'è? E' la prima doppia penetrazione per te? Dai vieni che ti aiuto io...."
    La porca mi prese in cazzo in mano e con le sue mani esperte lo guidò dentro, nella fica....
    "Fai piano ora... altrimenti esce ok?"
    Iniziai a pomparla piano mentre Paolo faceva lo stesso.... sentivo il suo cazzo attraverso un lembo di pelle sottile.... una sensazione strana, eccitante.
    Era impossibile sia per me che per lui penetrarla completamente, ma il fatto che i suoi buchi fossero strettissimi ci dava ancora più piacere.
    Katia intanto, sempre a pecorina, gemeva e gridava, tanto che Franco dovette metterle una mano davanti alla bocca.
    "Zitta troia, che ci fai scoprire... pensa a scopare... ti piace piccola?"
    "Siii mi piace.... sto per godere... spingimelo tutto dentro fino alle palle.... aaaah... così dai...."
    Franco iniziò a scoparla velocemente, quasi non si vedeva il suo cazzo che entrava e usciva ma era tutto confuso, come il rewind di un film... si sentiva il "ciac ciac" della sua carne contro quella di Katia.
    "Godooo... godo!" urlò lei in estasi e il suo trombamico la seguì....vennero in simultanea e quando lui uscì dalla sua fica, uno schizzo di sborra le sporcò il culo.
    Noi intanto continuavamo nella doppia penetrazione, stando attenti a non far uscire il cazzo...e io, superata la mia timidezza "verbale", iniziai a dirle cose sconce.
    "Che direbbe il preside se ti vedesse eh? Pensi che quel cornuto di tuo marito sarebbe felice del fatto che ti stai facendo sbattere come una cagna in calore dai tuoi studenti? Guarda che troia che sei... ti sei fatta sborrare in fica da due maschi diversi... ci hai spompinato i cazzi e adesso stai prendendo un cazzo in fica e uno in culo contemporaneamente..."
    "Hai ragione sono una troia.... sono una cagna in calore...! Ma che ci vuoi fare mio marito non mi soddisfa...."
    "E allora se lo merita di essere un cornuto....!"
    "Perchè non fate a cambio? Tu ce l'hai bello grosso Antonio e adesso voglio provare il tuo, nel culo."
    Purtroppo Paolo non riuscì a trattenersi e dopo un movimento brusco di lei, le sborrò nell'intestino.
    Lei però non sembrò dispiaciuta anzi.... si abbassò perbene su di lui per raccogliere tutta la sborra e non farne uscire nemmeno una goccia.
    Il mio posto lo prese Giovanni, che nel frattempo si stava facendo una sega ed era tornato duro più di prima.
    Io mi sedetti sulla sedia e glielo misi in culo, senza grandi difficoltà.... dopo essere stata pompata per quasi venti minuti, aveva l'ano ben dilatato e lubrificato. Forse nessuno prima d'ora le aveva allargato il culo in questo modo.
    "Mmmmh Antonio che bello come ce l'hai grosso... mmmmh.... mi hai riempito il culo...!"
    Giovanni glielo piazzo nella fica e così cominciò una "seconda" doppia penetrazione.
    Io penso che nemmeno una prostituta di strada, adeguatamente retribuita, sarebbe stata così porca.
    Ed era proprio questo il bello: una donna che non mercificava il suo corpo ma scopava per il piacere di farlo, in un gioco perverso che gratificava tutti, nel corpo e nella mente.
    "Che dici eh? Siamo meglio del tuo marito cornuto? Che direbbe se ti vedesse ora, così porca e disinibita?" le dissi io.
    "Penso che ci caccerebbe tutti da scuola.... ma dai non ti fermare... scopami... mnmmmh.... le chiacchiere dopo!"
    Mentre Giovanni la chiavava in fica, prese il cazzo in pugno, per non farlo entrare tutto dentro e non farlo "scontrare" con il mio cazzo che la inculava... in questo modo, riusci a penetrarla con un ritmo veloce, che piaceva anche a lei.
    Io intanto le palpavo le tette e le strizzavo i capezzoli duri... la baciavo sul collo....
    Dopo poco, in un crescendo di gridolini, lei venne.... anche il suo buco del culo si strinse, seguendo i sussulti dell'orgasmo, e io mi sentii quasi stritolare il cazzo.
    Prima che potessi trattenermi, ebbi un orgasmo anch'io e mi svuotai le palle nel suo culo, riempendole l'intestino di sborra.
    Lo feci uscire dal suo culo dopo essermi scaricato perbene e ammosciato.
    Lei era sopra di me e aveva aperto la bocca, perchè Giovanni era uscito da lei e voleva sborrarle nelle sue fauci.
    "Dai porco sborrami in bocca... fammi ingioiare tanta sborra... lo sai che mi piace...!"
    Lui si faceva una sega veloce e lei gli picchiettava la cappella con la punta della lingua.
    Finalmente il liquido caldo e denso fiottò dal suo cazzo duro e lei accolse tutto in bocca.
    "Ora però devi ingoiare troia, se è vero che ti piace..."
    La professoressa porca non se lo fece ripetere due volte e ingoiò tutto.
    Dopo esserci vestiti e ripuliti tutti, ci accorgemmo che era veramente tardi e il bidello sarebbe venuto a chiamarci se non fossimo subito usciti dalla classe.
    "Dai su ragazzi sbrigatevi, dobbiamo andare via!"
    Così andammo tutti a casa, ma lei prima baciò ognuno di noi. Katia comunque andò in macchina con lei e io penso che ognuno di noi (io, Franco, Paolo e Giovanni) avrebbe dato l'anima per andare a spiarle e sapere quello che facevano.
    La nostra compagna di scuola era proprio fissata con la professoressa e i più maliziosi e attenti se n'erano accorti... ogni volta diceva che era una bellissima donna, faceva di tutto per farsi notare, prendendo degli ottimi voti in matematica e odiava il preside.
    Chissà cosa avrebbero fatto... dove si sarebbero infrattate, visto che a quell'ora sicuramente il marito cornuto della professoressa porca era a casa.
    Comunque da quel giorno io e i miei tre amici, forse per una sorta di riconoscenza verso la nostra cara insegnante, ci impegnammo tantissimo e da voti come 3 e 4, arrivammo a 7 e 8!
    Purtroppo di momenti così lussuriosi non ne abbiamo più passati, perchè dopo quel giorno anche il preside è venuto ad assistere al nostro corso di recupero: gli davano fastidio i nostri apprezzamenti.
    Ah se avesse saputo... altro che apprezzamenti!
     
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    Avessi io una prof. così...
     
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