Riassunto de "DAL DIARIO DI UNA BAMBINA TROPPO OCCUPATA"

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. <Petrosyan>
     
    .

    User deleted


    DAL DIARIO DI UNA BAMBINA TROPPO OCCUPATA



    Se pensate di essere bambini stressati dalle troppe attività che papà e mamma programmano per voi, se fate danza ed invece vorreste fare pallavolo, se siete costretti ad imparare il pianoforte ed invece vorreste suonare la chitarra con gli amici, la protagonista di questo libro fa al caso vostro: frequenta la quinta elementare, è felice perché ha due genitori che non litigano mai, la riempiono di attenzioni e pensando di fare il suo bene le organizzano giornate intensissime. Fra scuola, corsi di piano, di danza, di nuoto, di inglese la nostra giovane protagonista, però, non ha mai un attimo per giocare, per guardare la televisione, per fare attività liberamente scelte e naturalmente opposte a quelle decise dai genitori. Nessuna paura perché la bambina ha mille risorse: tiene, ad esempio, un dettagliatissimo diario che noi curiosi leggiamo con il gusto della scoperta e con il piacere di trovarvi ironia, inventiva, capacitá di sottrarsi ai troppi obblighi indesiderati. Come farà, dunque, la bambina a convincere i genitori ad impegnarla meno e a lasciarla per un po' padrona del suo tempo? Saranno mille misteriosi e preoccupanti puntolini rossi ad aiutarla, ma questo è un segreto del diario che non vogliamo rivelare per non togliervi il piacere di scoprire come i bravissimi autori di questo libro sottile e coinvolgente, Stefano Bordiglioni e Manuela Badocco, abbiano risolto, aiutati dalle stupende illustrazioni di Grazia Nidasio, i problemi del loro simpaticissimo personaggio. Età di lettura: da 8 anni.




    oppure



    La vicenda comincia il 12 giugno 1942, il giorno di compleanno di Anna dove le viene regalato un diario. Anna è una ragazza di 13 anni, di origine ebrea. La sua è un'agiata famiglia e il padre esercitava la professione di banchiere. Costretti a trasferirsi ad Amsterdam per sfuggire alle persecuzioni (1942), dopo l'occupazione tedesca dell'Olanda, Anna e i suoi famigliari si sistemarono in un alloggio segreto che si trovava sopra una vecchia fabbrica di spezie. A loro si unirono la famiglia Van Daan e il Dottor Dussel. La loro non fu una convivenza felice, poiché erano costretti a vivere nascosti e segregati in locali piccolissimi, scomodi e molto freddi. Fu un'esperienza molto dura soprattutto per i tre ragazzi: Anna, Margot sua sorella, e Peter figlio dei signori Van Daan. Erano troppo spesso tristi e desiderosi di libertà. Anna, nei due anni di segregazione, decide di scrivere un diario, in cui racconta le sue gioie, i suoi dolori, le sue speranze. Racconta fatti spesso banali: le discussioni sul cibo, sull'uso del bagno, le piccole insofferenze tra persone costrette a vivere troppo vicine. Lei scrive ogni lettera per un'amica immaginaria, che non esiste: Kitty; emerge un prepotente spirito libero, senza età: sembra di poter vedere un'anima matura in un corpo di bambina, fiduciosa nell'avvenire, nella bontà dell'uomo. Spesso parla di Peter, il ragazzo di cui pian piano si accorge di essersi innamorata. Non riesce quasi più a trovare un minimo di equilibrio in quell' ambiente: il padre sembra allontanarsi da lei, la madre solo un'amica e nulla riguardo all'affetto materno, la sorella disperata quanto lei, il sig. Van Daan noioso, la sig. Van Daan sempre pronta a criticare ad ogni pretesto... Costretta a dividere la stanza col dottor Dussel, non aveva più uno spazio letteralmente suo, solo il diario, suo e di nessun altro. Studiava molto, le sue passioni si basavano sulla storia, sul francese e sulle materie letterarie, ma odiava la matematica. Per Anna in quel suo ambiente non vi era nulla di speciale, se non la sera, quando andava in soffitta da Peter, per il quale provava un sentimento d'amore da lui contraccambiato. A seguito di una segnalazione spionistica, il 4 agosto 1944 un tedesco e quattro olandesi, fecero irruzione all'alloggio segreto: tutti i rifugiati clandestini furono arrestati e l'alloggio fu saccheggiato e perquisito dalla GESTAPO. Qualche giorno dopo, il gruppo di rifugiati fu avviato a Westerbork, il più grande campo di concentramento in Olanda. Il 2 settembre 1944 i Frank furono condotti ad Auschwitz, dove il padre venne separato dalle figlie e dalla moglie, che da lì a poco, morì di consunzione. Nel febbraio 1945 Anna e Margot si ammalarono di tifo, e in marzo Anna morì, pochi giorni dopo sua sorella. Furono entrambe sepolte in una fossa comune. Tre settimane dopo le truppe inglesi liberarono Bergen Belesn.


    oppure



    Martina è la protagonista della storia. Ella è una bambina troppo occupata perchè ogni pomeriggio ha un corso da fare. Martina fa danza, nuoto, pianoforte e inglese, ma nessuno di questi le piace, e cerca in tutti i modi di farlo capire ai suoi genitori, ma loro dicono sempre che tutte le cose che fa fanno bene alla salute e che inglese è la lingua del futuro e bisogna impararla, ma lei vuole fare pallavolo e basta! Un mattino, Martina si sveglia piena di puntini rossi e sua madre si spaventa, così la porta a fare gli esami del sangue e il dottore dice che è una forma di stress dovuta ai troppi impegni. ed è così che Martina ora fa pallavolo ed è molto più contenta di prima.
     
    Top
    .
  2. BEBBA94
     
    .

    User deleted


    grazie <petrosyan> 6 il mio "salvatimageore"!!!!!!
     
    Top
    .
  3. giorgia manzi
     
    .

    User deleted


    si questa bambina era l'unica occupata a procuparsi a lasciarci un segno per ricordarla....

    Grazie a questo diario come abbiamo sentito nel film Anna Frank non è morta infatti rimane sempre una nostra sorella ricordata con cuore....e le uniche cose che le possiamo dire sono due che ha avuto coraggio e che le vogliamo bene,molto bene..............

    TI VOGLIO BENE ANNA:
    T.V.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.Tanto Bene <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)



     
    Top
    .
2 replies since 12/5/2009, 16:49   4782 views
  Share  
.