Tema sulla legalità

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  1. trilli_na
     
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    salve ragazzi...devo fare un tema sulla legalità e il comportamento da assumere delle istituzioni come la scuola, la famiglia o i cosultori!please help me!!!!
     
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  2. rascal
     
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    ho trovato questo, potra' servirti kome spunto ciao trilli^^


    Il principio della legalità, valore universalmente condiviso, è spesso oggetto di violazioni che generano disagio sociale e inquietudine soprattutto nei giovani.

    Se gli uomini vivessero come animali, l’istinto li porterebbe ad impossessarsi di tutto ciò che serve loro per soddisfare i propri bisogni naturali e ad evitare ciò che li disturba; ne conseguirebbe inevitabilmente un perenne stato di lotta: il più forte sopravvivrebbe a danno del più debole destinato a soccombere. Gli uomini però possiedono sia lo spirito di conservazione che la ragione, scelgono ciò che loro conviene maggiormente: si accordano con i propri simili, rinunciando ad avere diritti naturali su tutto e su tutti e autorizzando la legge a stabilire quali sono i comportamenti da tenere e quali quelli da evitare. È così che nasce la società civile con le sue regole e le sue limitazioni.
    La trasgressione delle leggi avviene per ottenere dei vantaggi personali violando il principio di legalità, valore universalmente condiviso, e generando disagio sociale e inquietudine. Queste violazioni vanno dalle più insignificanti alle più gravi, dalle baby gang, dove dei ragazzini derubano i coetanei e li costringono con violenze verbali e fisiche a tacere, alla mafia, organizzazione malavitosa gerarchizzata che si configura come un sovrastato.

    Le motivazioni che spingono le persone a trasgredire le leggi sono anch’esse svariate e abissalmente diverse. Ad esempio il ragazzino che sottomette e deruba il coetaneo lo fa per ottenere soldi facili con cui comprarsi vestiti firmati, alcol, droga, ma anche per il desiderio di superiorità e di potere sugli altri, generato spesso da disagi personali o familiari, o talvolta semplicemente dalla noia.
    La mafia si configura invece come alternativa allo stato riconosciuto nazionale, cioè come una sorta di organizzazione indipendente all’interno dello stato, con il quale entra in conflitto o talvolta raggiunge un compromesso infiltrandosi nelle istituzioni.
    Un altro caso di violazione della legalità purtroppo in questi giorni tornato prepotentemente d’attualità è quello della violenza negli stadi. I tifosi provano un senso di esaltazione nel manifestare con la violenza il loro odio verso la polizia e le regole e dunque nei confronti della legalità. Questo esempio può forse chiarire meglio come alla base delle violazioni ci sia una sbagliata cultura di fondo che contraddice il principio della legalità nella sua essenza, ovvero vede lo stato con le sue istituzioni come una limitazione, un avversario che ci priva della libertà, quando al contrario lo stato dovrebbe rappresentare quel compromesso tra i cittadini dettato dalla ragione, che con le sue regole, le leggi, permetta la convivenza pacifica tra gli individui.

    Per promuovere una cultura della legalità gli organismi sociali, in particolare le scuole, dovrebbero trasmettere l’ideale di legalità come qualcosa di conveniente per l’individuo, non come una privazione, ma come ciò che permette di vivere liberi senza calpestare i diritti delle altre persone. Inoltre potrebbe essere utile affrontare problemi come quello della mafia perché guardandone la pericolosità e drammaticità i giovani possano rendersi concretamente conto di quanto la il rispetto della legalità costituisca una via di giustizia. La legalità può essere presentata ai giovani facendo conoscere loro personaggi che hanno incarnato questo valore, dando la loro vita per difendere i principi dello stato, come ad esempio i giudici Falcone e Borsellino, che persero la vita assassinati dalla mafia.
    Sono anche convinto però che per quanto l’educazione possa sensibilizzare una persona, molto dipenda dalla morale personale e dalla coscienza che possono portare un giovane a seguire un percorso di vita ispirato ai valori di solidarietà e giustizia. Questo non è facile soprattutto per coloro che vivono circondati dall’illegalità, ai quali per intraprendere un percorso nella legalità è necessaria non solo la volontà, ma anche un atto di coraggio.

    -->EDUCARE ALLA LEGALITÀ

    È necessario per vivere nella legalità che in un paesi i cittadini siano educati a rispettare le regole e a convivere rispettando se stessi e gli altri.
    Perché ciò avvenga è indispensabile iniziare dai più giovani.
    Il problema legalità è stato più volte affrontato a causa di alcuni avvenimenti accaduti nelle scuole come lo spaccio di droga, professori in atteggiamenti equivoci, atti di bullismo, ma anche fatti positivi come conventions, iniziative che promuovono la legalità in tutti i campi comprendendo anche la mafia e la malavita in generale.
    Una di queste iniziative chiamata “La nave della legalità” ha riunito oltre 1200 fra studenti e professori provenienti da 350 scuole italiane. Salpata il 22 maggio alle ore 20,30 è arrivata a Palermo per commemorare il quindicesimo anniversario della strage di Capaci.
    Un gruppo di ragazzi ha continuato il suo viaggio della legalità a Corleone, per stendere le lenzuola della legalità realizzate dalle loro scuole; gli altri indossando la maglietta con una frase detta da Falcone sono andati nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone dove si sono sostenuti dibattiti ai quali hanno preso parte il procuratore antimafia Grasso, il ministro dell’istruzione Fioroni, Giuliano Amato ed il presidente del senato Marini.
    In questi dibattiti si è sottolineato come combattere la mafia significa affermare la legalità e si ha invitato i giovani ad amare le istituzioni e la Repubblica nonostante le imperfezioni, le contraddizioni, gli errori e spesso l’inadeguatezza degli uomini in cui esse prendono forme e realtà.
    Il procuratore Grasso ha inoltre ricordato come Falcone e Borsellino hanno lasciato un patrimonio morale di coraggio e di umanità.
    Invece al Palaraffini si è aperta la Festa della Legalità in Toscana, un appuntamento al quale hanno partecipato oltre 600 ragazzi. Una festa che offerto l’occasione per riflettere e discutere ma anche per stare insieme e divertirsi.
    Questa Festa è nata da una scommessa fatta con Rita Borsellino a fine agosto, a conclusione dell’esperienza dei ragazzi che hanno deciso di lavorare come volontari nei terreni confiscati alle mafie.
    L’impegno e la passione che ci hanno messo e che ci mettono tutti questi ragazzi, la loro forza, devono costituire la spinta maggiore per le istituzioni per proseguire nella lotta a tutte le forme di mafia. Gelli dichiara: “Vogliamo che proprio da qui, dalla Toscana, parta un messaggio forte che possa coinvolgere tutte le altre Regioni e tutte le istituzioni in questa lotta. Essere cittadini del futuro passa proprio dal rispetto delle regole e della legalità ed è per questo che i nostri ragazzi fin dalla scuola devono imparare questi principi fondamentali”.
    Hanno partecipato alla festa: Rita Borsellino, Pier Luigi Vigna, Vanna Van Straten, Tiziana Di Salvo, Filippo La Torre. Vigna ha detto che durante la sua attività nel corso degli interrogatori con i mafiosi si è trovato di fronte persone che attribuivano la colpa alla Stato perché non gli aveva insegnato l’educazione civica.
    La mafia vuole la non conoscenza e la non cultura ed è per questo che bisogna attivare un piano di educazione nelle scuole per eliminare l’illegalità dalla mentalità dei cittadini di un paese.
    Uno dei problemi che maggiormente coinvolge la scuola è il consumo e lo spaccio di droga. Addaction ha indetto un sondaggio: “nella tua scuola gira droga?” a oggi hanno risposto si il 60% dei partecipanti, “no” il 4%, “penso di si” il 16% e il 26% “non so”.
    A quanto pare la linea proibizionista della legge Fini-Giovanardi è fallita, perciò bisogna educare i ragazzi a rifiutare tutte le sostanze pericolose e dannose. Intanto occorre lavorare sull’educazione per far sì che chi fa uso di alcool, spinelli, nuove sostanze, cocaina, stupefacenti in generale non sia più considerato un criminale, ma una persona da aiutare e curare. Non serve proibire ai giovani, ma dissuadere e far capire che fa male attraverso l’educazione.
    Livia Turco ha proposto al ministro Fioroni di attivare un’attività ispettiva dei Nas nelle scuole italiane di tutta Italia questa proposta è stata contestata da più organi e da Fioroni per primo che ha ammesso che solo in casi estremi è plausibile l’intervento delle forze dell’ordine. Altri invece ritengono che Livia Turco abbia estremizzato e che la prevenzione consiste prima nella relazione educativa tra insegnanti e ragazzi.
    Negli ultimi anni il consumo di droga nell’età giovanile è senza dubbio aumentato a dismisura, i ragazzi appena entrano nelle scuole superiori incominciano se non a provare il primo spinello almeno a sentire le voci in giro e farsi idee di cosa può portare fumarlo o no

     
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  3. alexietta 21
     
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    anch'io dovevo fare un tema sulla legalità e questo va benissimo ...la mia era la stexa traccia.<3 <3 :lol: :B):
    ^_^ :P :rigeniv: :D
     
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  4. iNNAMorata.
     
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    Mi servirebbe un tema sulla legalità: la lotta alla criminalità richiude il ripristino del concetto di legalità ....esponi le tue idee .. Ecco la traccia qualkuno mi potrebbe aiutare ?? :huh:
     
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  5. CINZIA4
     
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    :tesoro: :tesoro: :tesoro: :tesoro: :tesoro: :impicc: :impicc: :impicc: :impicc: :pipi: :pipi: :pipi: :pipi: :pipi: :pipi: :pipi: :ridicolo: :ridicolo:
     
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  6. Pina5
     
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    :pota: :mena: :rigeniv: :superlol: :patkiap: :keishu:
     
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    CITAZIONE (rascal @ 5/1/2009, 22:15) 
    ho trovato questo, potra' servirti kome spunto ciao trilli^^


    Il principio della legalità, valore universalmente condiviso, è spesso oggetto di violazioni che generano disagio sociale e inquietudine soprattutto nei giovani.

    Se gli uomini vivessero come animali, l’istinto li porterebbe ad impossessarsi di tutto ciò che serve loro per soddisfare i propri bisogni naturali e ad evitare ciò che li disturba; ne conseguirebbe inevitabilmente un perenne stato di lotta: il più forte sopravvivrebbe a danno del più debole destinato a soccombere. Gli uomini però possiedono sia lo spirito di conservazione che la ragione, scelgono ciò che loro conviene maggiormente: si accordano con i propri simili, rinunciando ad avere diritti naturali su tutto e su tutti e autorizzando la legge a stabilire quali sono i comportamenti da tenere e quali quelli da evitare. È così che nasce la società civile con le sue regole e le sue limitazioni.
    La trasgressione delle leggi avviene per ottenere dei vantaggi personali violando il principio di legalità, valore universalmente condiviso, e generando disagio sociale e inquietudine. Queste violazioni vanno dalle più insignificanti alle più gravi, dalle baby gang, dove dei ragazzini derubano i coetanei e li costringono con violenze verbali e fisiche a tacere, alla mafia, organizzazione malavitosa gerarchizzata che si configura come un sovrastato.

    Le motivazioni che spingono le persone a trasgredire le leggi sono anch’esse svariate e abissalmente diverse. Ad esempio il ragazzino che sottomette e deruba il coetaneo lo fa per ottenere soldi facili con cui comprarsi vestiti firmati, alcol, droga, ma anche per il desiderio di superiorità e di potere sugli altri, generato spesso da disagi personali o familiari, o talvolta semplicemente dalla noia.
    La mafia si configura invece come alternativa allo stato riconosciuto nazionale, cioè come una sorta di organizzazione indipendente all’interno dello stato, con il quale entra in conflitto o talvolta raggiunge un compromesso infiltrandosi nelle istituzioni.
    Un altro caso di violazione della legalità purtroppo in questi giorni tornato prepotentemente d’attualità è quello della violenza negli stadi. I tifosi provano un senso di esaltazione nel manifestare con la violenza il loro odio verso la polizia e le regole e dunque nei confronti della legalità. Questo esempio può forse chiarire meglio come alla base delle violazioni ci sia una sbagliata cultura di fondo che contraddice il principio della legalità nella sua essenza, ovvero vede lo stato con le sue istituzioni come una limitazione, un avversario che ci priva della libertà, quando al contrario lo stato dovrebbe rappresentare quel compromesso tra i cittadini dettato dalla ragione, che con le sue regole, le leggi, permetta la convivenza pacifica tra gli individui.

    Per promuovere una cultura della legalità gli organismi sociali, in particolare le scuole, dovrebbero trasmettere l’ideale di legalità come qualcosa di conveniente per l’individuo, non come una privazione, ma come ciò che permette di vivere liberi senza calpestare i diritti delle altre persone. Inoltre potrebbe essere utile affrontare problemi come quello della mafia perché guardandone la pericolosità e drammaticità i giovani possano rendersi concretamente conto di quanto la il rispetto della legalità costituisca una via di giustizia. La legalità può essere presentata ai giovani facendo conoscere loro personaggi che hanno incarnato questo valore, dando la loro vita per difendere i principi dello stato, come ad esempio i giudici Falcone e Borsellino, che persero la vita assassinati dalla mafia.
    Sono anche convinto però che per quanto l’educazione possa sensibilizzare una persona, molto dipenda dalla morale personale e dalla coscienza che possono portare un giovane a seguire un percorso di vita ispirato ai valori di solidarietà e giustizia. Questo non è facile soprattutto per coloro che vivono circondati dall’illegalità, ai quali per intraprendere un percorso nella legalità è necessaria non solo la volontà, ma anche un atto di coraggio.

    -->EDUCARE ALLA LEGALITÀ

    È necessario per vivere nella legalità che in un paesi i cittadini siano educati a rispettare le regole e a convivere rispettando se stessi e gli altri.
    Perché ciò avvenga è indispensabile iniziare dai più giovani.
    Il problema legalità è stato più volte affrontato a causa di alcuni avvenimenti accaduti nelle scuole come lo spaccio di droga, professori in atteggiamenti equivoci, atti di bullismo, ma anche fatti positivi come conventions, iniziative che promuovono la legalità in tutti i campi comprendendo anche la mafia e la malavita in generale.
    Una di queste iniziative chiamata “La nave della legalità” ha riunito oltre 1200 fra studenti e professori provenienti da 350 scuole italiane. Salpata il 22 maggio alle ore 20,30 è arrivata a Palermo per commemorare il quindicesimo anniversario della strage di Capaci.
    Un gruppo di ragazzi ha continuato il suo viaggio della legalità a Corleone, per stendere le lenzuola della legalità realizzate dalle loro scuole; gli altri indossando la maglietta con una frase detta da Falcone sono andati nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone dove si sono sostenuti dibattiti ai quali hanno preso parte il procuratore antimafia Grasso, il ministro dell’istruzione Fioroni, Giuliano Amato ed il presidente del senato Marini.
    In questi dibattiti si è sottolineato come combattere la mafia significa affermare la legalità e si ha invitato i giovani ad amare le istituzioni e la Repubblica nonostante le imperfezioni, le contraddizioni, gli errori e spesso l’inadeguatezza degli uomini in cui esse prendono forme e realtà.
    Il procuratore Grasso ha inoltre ricordato come Falcone e Borsellino hanno lasciato un patrimonio morale di coraggio e di umanità.
    Invece al Palaraffini si è aperta la Festa della Legalità in Toscana, un appuntamento al quale hanno partecipato oltre 600 ragazzi. Una festa che offerto l’occasione per riflettere e discutere ma anche per stare insieme e divertirsi.
    Questa Festa è nata da una scommessa fatta con Rita Borsellino a fine agosto, a conclusione dell’esperienza dei ragazzi che hanno deciso di lavorare come volontari nei terreni confiscati alle mafie.
    L’impegno e la passione che ci hanno messo e che ci mettono tutti questi ragazzi, la loro forza, devono costituire la spinta maggiore per le istituzioni per proseguire nella lotta a tutte le forme di mafia. Gelli dichiara: “Vogliamo che proprio da qui, dalla Toscana, parta un messaggio forte che possa coinvolgere tutte le altre Regioni e tutte le istituzioni in questa lotta. Essere cittadini del futuro passa proprio dal rispetto delle regole e della legalità ed è per questo che i nostri ragazzi fin dalla scuola devono imparare questi principi fondamentali”.
    Hanno partecipato alla festa: Rita Borsellino, Pier Luigi Vigna, Vanna Van Straten, Tiziana Di Salvo, Filippo La Torre. Vigna ha detto che durante la sua attività nel corso degli interrogatori con i mafiosi si è trovato di fronte persone che attribuivano la colpa alla Stato perché non gli aveva insegnato l’educazione civica.
    La mafia vuole la non conoscenza e la non cultura ed è per questo che bisogna attivare un piano di educazione nelle scuole per eliminare l’illegalità dalla mentalità dei cittadini di un paese.
    Uno dei problemi che maggiormente coinvolge la scuola è il consumo e lo spaccio di droga. Addaction ha indetto un sondaggio: “nella tua scuola gira droga?” a oggi hanno risposto si il 60% dei partecipanti, “no” il 4%, “penso di si” il 16% e il 26% “non so”.
    A quanto pare la linea proibizionista della legge Fini-Giovanardi è fallita, perciò bisogna educare i ragazzi a rifiutare tutte le sostanze pericolose e dannose. Intanto occorre lavorare sull’educazione per far sì che chi fa uso di alcool, spinelli, nuove sostanze, cocaina, stupefacenti in generale non sia più considerato un criminale, ma una persona da aiutare e curare. Non serve proibire ai giovani, ma dissuadere e far capire che fa male attraverso l’educazione.
    Livia Turco ha proposto al ministro Fioroni di attivare un’attività ispettiva dei Nas nelle scuole italiane di tutta Italia questa proposta è stata contestata da più organi e da Fioroni per primo che ha ammesso che solo in casi estremi è plausibile l’intervento delle forze dell’ordine. Altri invece ritengono che Livia Turco abbia estremizzato e che la prevenzione consiste prima nella relazione educativa tra insegnanti e ragazzi.
    Negli ultimi anni il consumo di droga nell’età giovanile è senza dubbio aumentato a dismisura, i ragazzi appena entrano nelle scuole superiori incominciano se non a provare il primo spinello almeno a sentire le voci in giro e farsi idee di cosa può portare fumarlo o no
     
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6 replies since 5/1/2009, 12:59   66705 views
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