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Il mistero del Kursk
Alle ore 07.28.27 del 12 Agosto 2000, una misteriosa esplosione danneggia gravemente il sottomarino nucleare sovietico Kursk, appartenente alla Flotta del Nord. Le apparecchiature sismografiche norvegesi registrano la scossa, equivalente al potenziale di 100 kg di TNT. Alle 07.30.42 una nuova forte esplosione, stavolta equivalente a circa 1.500 kg di TNT.
Una tragedia in cui hanno perso la vita 118 (forse 130) uomini della marina russa. Una storia che ha tenuto con il fiato sospeso la Russia e il mondo. Una storia incominciata con il mistero sulle cause dell'incidente,Mistero,tutt'ora irrisolto.
Molto si è discusso sulle possibili cause:
* Esplosione a bordo
La tesi più probabile. Probabilmente si è trattato dell'esplosione di un siluro interno che ha innescato una reazione a catena. Anche perché forse i siluri russi non venivano sparati con aria compressa ma con combustibile liquido...
* Collisione con intruso
Molto discussa l'ipotesi della collisione tra il Kursk ed un altro battello "spia", probabilmente un sottomarino inglese o americano. Ma l'altro mezzo avrebbe dovuto subire anch'esso un ingente danno...
A sostenere con gran decisione l'ipotesi di una collisione con un altro sottomarino, statunitense o britannico, è stato soprattutto il colonnello Valery Manilov, il quale nel corso di una conferenza stampa ha affermato che le squadre di salvataggio russe, giunte per prime sulla scena della tragedia a largo della costa di Murmansk, hanno trovato un rottame, simile alla torretta di un sottomarino nucleare, di fabbricazione inglese o americana. Washington ha confermato che la Marina americana aveva due sommergibili e una nave spia nel Mare di Barents che monitoravano le esercitazioni navali russe al momento del disastro. In seguito i russi hanno fatto il nome del sottomarino Toledo, poi rientrato alla base di Faslane in Scozia.
* Errore di tiro di una nave amica
Un'altra possibile tesi è quella di un missile sparato per sbaglio da una nave da guerra russa,chiamata "Peter il Grande".
Il mistero e gli interrogativi restano,ad infittire l'intricato enigma
Del recupero si è occupata una società olandese,la mammoet,la quale ha segato la parte prodiera e ha agganciato il resto del corpo con 26 arpioni riportando in superficie lo scafo
Del resto del kursk è stata recuperata in seguito in quanto i russi,non volevano fosse visibile pubblicamente,recupero avvenuto probabilmente nell'estate del 2002.
Questi sono i frammenti di una lettera scritta,in punto di morte,da un marinaio del kursk dopo l'incidente:
"Sono le 13 e 15 -si legge nel biglietto - tutto il personale delle sezioni sei, sette e otto si è spostato nella sezione nove. Ci sono 23 persone qui. Abbiamo deciso di spostarci perché nessuno può lasciare il sottomarino. E' buio per scrivere, ma cercherò di scrivere a tentoni. Sembra che non ci siano speranze, il 10-20 per cento. Speriamo che almeno qualcuno leggerà. Qui sono gli elenchi dei membri dell'equipaggio delle varie sezioni che si trovano ora nella nona e che cercheranno di uscire". La conclusione del messaggio è un ultimo addio ai parenti e amici: "Saluti a tutti, non dovete disperarvi".
tenente capo Dimitri Kolesnikov
LA TRAGEDIA DEL KURSK-per non dimenticare-
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Andrea1989.
User deleted
Grazie geniv, cmq c'è da dire che per lìequipaggio era quasi impossibile scappare:
Gli ingegneri avevano costruito le uscite di emergenza(quelle da attaccare al mini sommergibile x i recuperi dei sottomarini in avaraia) a più di 2 metri di altezza, quindi almeno che uno non fosse stato alto piu di 2 metri(x i sommergibilisti c'è un limite di altezza), non sarebbero potuti scappare cmq, e gli ingegneri l'hanno fatto proprio per proteggere i segreti militari a bordo del kursk.