-Soluzione-Runaway

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ||max||
     
    .

    User deleted


    CAPITOLO 1: SVEGLIAMI PRIMA DI MORIRE

    La storia era intrigante, e il seno di Gina non smetteva di salire e scendere sotto le lenzuola, motivo sufficiente per interessatmi alla faccenda e rimandare il mio viaggio all'ovest. Decisi di restare a proteggerla e vedere cosa sarebbe successo. In bagno presi un flacone d'alcol e un pennarello, entrambi al cestino dei rifiuti. Vicino a Gina c'erano delle pastiglie, che presi insieme a un bicchiere di plastica.
    Sul letto vuoto trovai un lenzuolo che avrebbe potuto essermi d'utilità. La borsa di Gina nascondeva una scatoletta di fiammiferi. Esaminando la mappa affissa alla porta mi resi conto che, accanto, c'era un locale.
    Iniziai a elaborare un piano per difendere la ragazza da possibili inconvenienti, quindi mi decisi ad uscire dalla finestra ed entrare nella stanza.
    Mi trovai in un magazzino contiguo. Presi in prestito (ehm...) una cartella medica che sporgeva dall'archivio e sopra questo un vademecum, oltre alla testa del manichino. Dagli scaffali sulla sinistra presi un paio di cuscini, uno spray e una siringa nascosta nelle scatole dei medicinali.
    Tornato nella stanza di Gina, diedi un'altra occhiata nella sua borsa e vi trovai una parrucca, che insieme alla testa del manichino sembrava (quasi) vera. La usai con il letto, e l'insieme di lenzuolo, cuscini e testa con la parrucca fece l'effetto di una ragazza che dormiva. Adesso, per rendere perfetto l'inganno, riempii la siringa con l'alcol e la usai con il pennarello. Riuscii così ad allungarne la vita e potei scrivere sulla cartella medica i dati di Gina. Scambiai le targhe e quando mi assentai provvisoriamente in bagno entrò nella stanza un sicario che sparò, attentando alla vita...del pupazzo. La commedia aveva funzionato.
    Gina dormiva profondamente ma adesso era urgente condurla fuori da lì. Lessi nel vaemecum che solo una doccia fredda avrebbe potuto svegliarla. Usai lo spray con l'allarme antincendio sul soffitto e Gina finalmente si svegliò, anche se l'ospedale si incendiò leggermente. Ops!

    CAPITOLO 2: LO STRANO CROCIFISSO

    Che mistero nascondeva quel crocifisso? Parlai della faccenda con la dottoressa Susan Olivaw fino al termine della conversazione. Approfittai della situazione per avvicinarmi allo scaffale vicino alla dottoressa Olivaw e scambiai un'oggetto maya antico con il crocifisso. In questo modo la dottoressa si sarebbe occupata di restaurare la mia antichità prima delle altre. Nella saletta sulla destra presi dello smalto e un pennello per il talco.
    Al piano inferiore parlai con Willy, l'addetto alle pulizie, che mi diede il suo biglietto da visita. Quando parlò al telefono capii che Willy sapeva come entrare nel laboratorio di analisi. Mi nascosi all'interno della mostra d'arte maya finchè non uscì dal laboratorio. Spalmai lo smalto sui tasti del pannello d'entrata del laboratorio di analisi e chiamai, utilizzando il telefono accanto, il numero del biglietto da visita di Willy.
    Apettai pazientemente nella mostra l'uscita di Willy dal laboratorio, quindi usai il pennello sopra il pannello e ottenni la combinazione segreta, composta dai numeri 1, 3, 7 e 8.
    Aiutandomi con i suoni provai fino a ottenere la combinazione giusta: 8137. Nel laboratorio presi la chiave antica e mi diressi verso l'ufficio di Clive.
    Nel prendere i libri sul tavolo scoprii una fessura in cui inserii la chiave. Si aprì, allora, un cassetto segreto, da cui presi il registratore. Chiusi il cassetto segreto e, con il registratore in funzione, parlai con la dottoressa Susan Olivaw registrando così il suo nome (non riuscirò a registrare il suo nome se prima non proverò ad aprire la camera che contiene la maschera utilizzando il mio nome, azionando il pulsante).
    Entrai nel laboratorio di analisi e guardai la camera termica, e mi resi conto che c'era un pulsante da usare per azionare il meccanismo. Usai il registratore con il pulsante e...proprio in quel momento doveva esurirsi la batteria! Sul fondo del laboratorio presi il mestolo. Introdussi la batteria nel mestolo e quindi lo inserii nella bombola di nitrogeno liquido e, in seguito, inserii la batteria nel registratore. Con la pila ricaricata riuscii finalmente ad aprire la camera termica.
    Presi la maschera e ne estrassi il rubino con l'aiuto dell'oggetto maya antico. Inserii il rubino nel laser della dottoressa Olivaw ottenendo così che distruggesse l'oggetto su cuilavorava, il che la gettò nella disperazione. Scesi alla mostra maya e nelle ciotole trovai qualcosa di simile a semi di caffè. Le mostrai a Willy. Macinai il caffè con il tornio della dottoressa e le mostrai a Willy. Nel corridoio presi dal cestino il pacchetto vuoto di caffè e lo riempii.
    Tornai per dare il pacchetto a Willy che, non sospettando niente, riempì la macchina del caffè. Usai la macchina per riempire una tazza piena. Diedi il caffè alla dottoresa Olivaw, che lo prese subito. Ormai calmatasi, si mise a lavorare fino a completare il crocifisso.
    Una volta in mio possesso,andai allo scanner e ottenni le informazioni di cui avevo bisogno, ma proprio inquel momento Clive mi chiamò concitato. Era una trappola: Clive mi aveva tradito e i gangster ci catturarono.

    CAPITOLO 3: LA GRANDE EVASIONE

    Guardai attraverso la fessura della porta e vidi la difficile situazione in cui si trovava Gina. Dovevo fare qualcosa.
    Esplorando la stanza, raccolsi il soffietto e dopo, vicino allo scaffale, prsi il pomello, il flacone di liquido detergente e la pelle di camoscio. Usai il detersivo con la pelle di camoscio e con questa pulii la finestra sulla destra. In questo modo potè entrare nella stanza la luce del sole. Tolsi la spina del congelatore e aprii il coperchio per sciogliere il ghiaccio con il calore del sole. Aprii lo scarico del congelatore, si vuotò e lospinsi. Scoprii, in questo modo, una botola. Usai la leva per forzare il lucchetto della botola e la aprii. La strada era aperta.
    Vicino all'autobus delle drag queen guardai nel baule e trovai un pallone da basket sgonfio. Entrai nell'autobus e, sulla mensola al centro, trovai un rossetto e degli occhiali da sole. Vicino alla porta c'era un piccolo aspirapolvere.
    Andai nella parte posteriore dell'autobus e parlai con Carla. Resomi conto che le era caduta una pastiglia nella grata, usai l'aspirapolvere con la grata e la recuperai. Raccolsi, inoltre, l'ago e il filo vicino agli stivali. Usai l'ago e il filo con il pallone e lo aggiustai. Quindi, usando il soffietto, lo gonfai. Uscii dall'autobus deciso a seguire una direzione. Nella zona c'era un vecchio cimitero di aerei della Seconda Guerra Mondiale. Presi la cartuccera che pendeva dalla cabina di pilotaggio e dopo presi l'elmetto. La mitragliatrice è inceppata, avrai bisogno di olio per lubrificarla. Avevo anche bisogno di pallottole per la cartuccera.
    Scoprii un hangar che nasconeva un elicottero e che sarebbe potuto servire come mezzo per la fuga! Purtroppo a guardia c'è un bullo. Sta bevendo birra e ti viene in mente cosa ti raccontò Carla. Provai a mettere la pastiglia nella lattina per neutralizzarlo, ma mi resi conto che avevo bisogno di qualcuno per distrarlo. Forse Lula...
    Ritornato all'autobus lanciai il pallone a Lula e le raccontai il mio piano per distrarre il bullo. Una volta nell'hangar, mentre Lula lo distraeva, senza perdere tempo misi la pastiglia nella lattina di birra. Cadde fulminato. Presi il burro di arachidi (ascoltai con attenzione la storia che mi raccontò il bullaccio sulle formiche divora-legno).
    Per scaricare i nervi colpii la moto con la leva e se ne staccò un aggeggio a forma di manovella. Lo presi. Avrebbe potuto essermi utile.
    Andai a gettare un'occhiata alla capanna dei gangster e raccolsi il secchio che trovai sotto.
    Entrai nel vecchio vagone abbandonato e presi dal secchio una vite. Usai la leva con uno dei barili e ottenni un sacchetto di arachidi. Quindi misi il secchio sotto il barile di polvere. Utilizzai la vite con il pomello dell'attacapanni per creare un cavatappi improvvisato.
    Lo usai con il barile e ottenni un secchio pieno di polvere, che non esitai a usare con il rossetto per poi utilizzare quest'ultimo con la cartuccera. In mancanza di cartucce...rossetto!!!
    Andai all'autobus delle drag queen per riempire la cartuccera con altri rossetti. Ne presi molti, li usai con la polvere e quidi li inserii nella cartuccera.
    Il pezzo di metallo che avevo lo usai con l'asse a mo' di manovella improvvista e così si chiusero le porte dell'autobus, lasciando scoperta una piccola tasca che nascondeva la chiave del frigorifero. Dentro al rigo c'era del burro. La misi nel'elmetto, insieme alle arachidi.
    Tornai alla capanna dei gangster ed entrai nella stanza in cui mi rinchiusero attraverso la botola che usai per scappare. Misi l'elmetto sul congelatore per sciogliere il buroo e...voilà! Ho preparato uno squisito burro di arachidi, dato che quello contenuto nella terrina che rubai al bullo era quasi finito.
    Tornato al vecchio vagone abbandonato scoprii un grande formicaio vicino alla baracca di legno che naturalmente non ero in grado di aprire...Che ne pensate se lasciamo questo lavoro alle formiche, ricordandomi di quello che mi disse il bullaccio dell'hangar? Unsi di burro di arachidi la baracca. Il resto è cosa fatta. Presi l'esplosivo. Mi diressi verso il pozzo di petrolio. Usai gli occhiali da sole con la pozza di petrolio per affumicarli e farli sembrare più scuri. Presi l'esplosivo e lo misi nel pozzo petrolifero. Avevo creato un perfetto motivo di distrazione per i gangster!! Bisognava soltanto impedirgli di seguirmi dopo aver liberato Gina.
    Tornai all'autobus delle drag-queen. Quando Mariola lasciò i suoi occhiali sul camion li scambiai con quelli “affumicati” per farle credere, guardandosi, di essere più abbronzata. Adesso sicuramente mi presterà il suo olio abbronzante.
    Di gran carriera mi diressi verso il cimitero degli aerei. Usai l'olio abbronzante per lubrificare la mitragliatrice e dopo vi collocai la cartuccera riempita con i rossetti.

    Non restava che dare il via al piano, e per farlo avevo bisogno dell'inestimabileYaiuto delle mie amiche preferite.

    CAPITOLO 4: INCONTRI RAVVICINATI DEL QUARTO TIPO

    Deserto dell'Arizona. L'elicottero pilotato da Carla ci ha condotto fino a lì. Gina eravamo determinati a risolvere il mistero del crocifisso. Ma Gina cadde in un pozzo profondo e sparì. Un capo indiano e Sushi, una strana programmatrice, mi confermarono l'esistenza di un villaggio hopi e di una cripta sacra. All'interno dell'hotel conclusi la mia conversazione con Sushi. Sembrava chiaro che bisognava trovare una mappa delle miniere, forse contenuta nella cassaforte della banca. Dov'era quella maledetta cassaforte?
    Una volta in banca raccolsi l'oggetto metallico (pinzatrice) dagli scaffali e anche il timbro con le iniziali della banca. La cassaforte non era visibile da nessuna parte.
    Andai all'ufficio dello sceriffo. Presi la legna. Notai una cella con dentro un cadavere. Tornai all'hotel. Sushi mi diede qualche indicazione sul morto. A quanto pare la chiave della cella era in possesso dello sceriffo,che però morì nel deragliamento del treno. Dà da pensare, eh? Forse la chiave è proprio lì! Sushi ti racconterà, inoltre, che la cassaforte della banca dovrebbe essere nel sotterraneo. Dovrai trovare una strada per arrivarci..
    Presi l'oliatore che avevo trovato all'entrata della miniera abbandonata. Come vedi non puoi entrare nella miniera perchè è bloccata da un enorme masso. Dovrai trovare il modo di spostarlo.
    Nel saloon presi il vaso e le forbici da giardiniere che trovai nel ripostiglio vicino alle scale.
    Salii le scale e parlai a lungo con Saturno. Mi diede il permesso di riempire l'oliatore con l'acqua del serbatoio appeso alla parete. Naturalmente dovrai trovare soluzione al suo problema di scarsa ispirazione...Dopo andai al treno deragliato. Riempii con l'oliatore il serbatoio d'acqua del treno deragliato e ripetei la stessa operazione fino a che Brian non dice che è sufficiente. Mi spiace, ma dovrai fare 4 viaggi al laboratorio di Saturno per riempire l'oliatore. Poi entra nella canina del treno e getta la legna nella caldaia. Guarda a cosa servono tutte le manovelle e gli indicatori. Ti rimane da accendere la caldaia. Tra l'hotel e l'ufficio dello sceriffo scoprii un carro. Usai le forbici da giardiniere per tagliare la cinghia. Mi saranno molto utili in futuro!
    Nel cratere parlai a lungo con Joshua. Dovevo aiutarlo ad avviare la macchina che aveva fabbricato. Dato che non c'era energia mi venne in mente di utilizzare la ruota posteriore della moto per farla girare e produrre, con la rotazione, energia per la macchina. Usai la cinghia con la moto e unii le estremità con la pinzatrice. Tornai al cratere per verificare i progressi di Joshua. Adesso aveva bisogno di una chiave del 10 per smontare la ruota.
    Andai al laboratorio di SAturno, al primo piano del saloon, notai il pannello di attrezzi sulla parete e chiesi a Saturno il permesso di prendere la chiave. Parlai di nuovo con lui per dirgli che la chiave del 10 non c'era. Ce l'ha lui e te la lancia tanto goffamente che esce spedita dalla terrazza. Dove sarà caduta? Scesi in strada e vidi che era caduta nell'abbeveratoio. Salii di nuovo al laboratorio e mi affacciai dal balcone.
    Gettai il vaso dalla ringhiera e scesi all'entrata per vedere che risultato aveva sortito. Era caduto proprio nell'abbeveratoio. Presi la chiave del 10 e tornai al cratere. Consegnai la chiave a Joshua. Me ne andai e podo dopo tornai per vedere a che punto era Joshua. Oh, no! Adesso ha bisogno di benzina per la moto. Il laboratorio di Saturno anche in questo caso sarebbe stato la mia salvezza..
    Chiesi a Saturno il permesso di prendere la tanica di benzina che aveva. Mi rispose che se lo volevo avrei dovuto dargli in cambio un capolavoro realizzato da me. Uscii sul balcone e presi una spazzola metallica accanto alla porta di entrata (non si vedeva quasi).
    In seguito andai a casa di Mamma Dorita. Dopo il dialogo con Oscar presi un sasso che trovai vicino al pozzo (hmmm...sembra un capolavoro!) Tornai a casa di Mamma Dorita e parlai a lungo con Oscar. Poi raccolsi da terra il recipiente. Tornai al laboratorio di Saturno e gli consegnai la pietra. Mi disse che dovevo perfezionare la mia opera. Usai, quindi, la spazzola metallica e gliela ridiedi. Accidenti! Manca ancora un ultimo ritocco.
    Dopo avere usato la pietra con l'ambra gliela mostrai di nuovo. Finalmente! Potevo prendere la tanica, ma avrei dovuto trasformarmi in alchimista per riuscire a miscelare un litro d'acqua con 40 cc di benzina concentrata.
    Riempii la bottiglia da un litro usando il serbatoio sulla parete. Con i misurini che mi aveva prestato Saturno agii così: riempii di benzina il misurino da 50 cc. Lo svuotai nel misurino da 30 cc, in modo che rimasero 200 cc nel misurino da 50 cc. Vuotai il misurino di 30 cc nella tanica di benzina e versai i 20 cc del misurino da 50 cc nel misurino da 30 cc. In questo modo nel misurino da 30 cc restavano 20 cc e quello da 50 cc era vuoto. Al misurino da 30 cc mancavano solo 10 cc per riempirlo completamente. Riempii il misurino da 50 vv e lo versai nel misurino d a 30 cc. Ho ottenuto 40 cc nel misurino da 50 cc! Versai il contenuto nella bottiglia con l'acqua e andai al cratere.
    NOTA: L'ordine dei fattori in qualche caso altera il prodotto. Non puoi usare il misurino vuoto con la tanica di benzina. Devi fare il contrario: usare la tanica di benzina con il misurino o l'operazione non funzionerà.
    Versai la benzina dalla bottiglia alla moto e parlai con Joshua. La macchina funziona! Adesso restava solo da scoprire le note giuste del pannello musicale della macchina: 5 noti senza ripetizioni. La combinazione risultò essere “DO, SOL, MI, SI, LA”. Dopo aver visto scomparire Joshua presi ilsuo casco telepatico (tanto non gli serviva più...) Aprii la sua tenda canadese e trovai una torcia da applicare alla testa e una corda da alpinista.
    Andai al laboratorio di Saturno. Usai la leva dell'aggeggio di legno che si trova sotto un secchio di vernice. Accidenti! In realtà era una catapulta che, coincidenza, era puntata sulla banca. Saturno si arrabbiò parecchio con me e per consolarlo gli regalai il casco telepatico per aiutarlo a risolvere il suo problema di ispirazione. Ora che Saturno se n'era andato, ne approfittai per prendere la sua fiamma ossidrica e dirigermi verso la banca alla ricerca del secchio di vernice.
    Una volta arivato, notai che il secchio era caduto proprio nel mezzo del salone. Ti viene in mente qualche idea per per andare al sotterraneo della banca?
    Tornai di nuovo al saloon e salii al laboratorio di Saturno. Osservai la scultura che pendeva dalla gru. Usai i comandi della gru per spostare la scultura sulla catapulta e lanciarla verso la banca per aprire un buco nel pavimento. Andai velocemente a verificare gli effetti della mia trovata geniale.
    Scesi nel sotterraneo e provai una combinazione per aprire la cassaforte. Troppi numeri per sfidare la sorte! Andai all'hotel e parlai con Sushi. Magari avrebbe potuto aiutarmi. Bingo! Mi disse che la combinazione era di tre numeri e che il primo si otteneva girando la manopola a destra. Era lo stesso molto complicato. Bisognava trovare una scappatoia.
    Andai al treno deragliato. Usai il soffietto con la caldaia e girai il manometro per aumentare la pressione. Azionai l'ugello del vapore. La chiave della cella uscirà velocemente. Uscii dalla locomotiva e raccolsi la chiave (non si vede quasi). Andai all'ufficio dello sceriffo. Aprii la cella con la chiave e guardai nella borsa del medico. Uno stetoscopio e del linimento mentolato! Tornai alla banca. Scesi nel sotterraneo e usai lo stetoscopio con la cassaforte. Girai a estra fino a trovbare il primo numero, poi a sinistra per trovare il secondo e un'altra volta a destra per il terzo. Dentro c'era la mappa della miniera!
    Mi restava solo da sbloccare l'entrata della miniera. Nel suo laboratorio Saturno mi raccontò che riusciva ad avere grossi massi grazie all'aiuto di Oscar, cui piaceva da impazzire masticare il tabacco mentolato.
    Nel ripostiglio del vivaio del saloon trovai delle foglie di tabacco secco. Per triturarle improvvisai un mortaio, usando il timbro della banca con la ciotola. Quindi unii le foglie e il linimento! Era tempo di andare a casa di Mamma Dorita e parlare con Oscar.
    Diedi il tabacco da masticare a Oscar e gli chiesi aiuto. In un secondo spostò la pietra! L'entrata della miniera lasciava intravedere una grotta scura...

    CAPITOLO 5: LA CRIPTA SACRA

    La miniera è infestata di pipistrelli! Stavo per cadere nel precipizio ma fortunatamente riuscii a recuperare l'equilibrio. Vidi per terra un'asse e la raccolsi. Sotto c'era una picozza, una di quella che usano i minatori. Dopo averla raccolta ispezionai il cadavere all'entrata e gli tolsi un osso. In seguito unii il perone con la testa della picozza e creai un fantastico strumento necessario per togliere il chiodo sul legno dell'entrata della miniera. Utilizzai il chiodo con il bordo del precipizio e vi legai la corda per poter scendere. Scoprii Gina in uno stato pietoso. Dopo averle parlato mi sono diretto verso l'enorme statua Hopi. Raccoolsi l'ascia-pipa che era per terra e tornai vicino a Gina. Poi andai verso l'entrata delle case sulla sinistra dello schermo. Era un labirinto. Entrai. Salii le scale e imboccai la porta sulla sinistra. Salii di nuovo fino al piano superiore ed entrai ancora nella porta più sulla sinistra e mi ritrovai a lato del luogo dov'era la corda, salii ancora e questa volta mi ritrovo accanto alla corda. Tagliai la corda copn l'ascia-pipa. Poi scesi e raccolsi la corda. Avevo tutto il necessario per steccare la gamba della mia compagna d'avventura. Cio nonostante decisi che Gina poteva soffrire ancora un po', cosicché la abbandonai e me ne andai a cercare la cripta. Alla mia sinistra c'era una strada. Dopo aver attraversato la valle trovai l'entrata della criupta sacra. Usai la chiave hopi con la bocca della statua, ma l'aperura bera sporca. Decisi di raccogliere dei rami da una pianta vicino alla statua e provai, con queste, a pulire la bocca dell'”orso”. La chiave funzionò e la porta si aprì. Entrai. Dopo aver preso il dito immerso nella formalina tornai al villaggio hopi dove Gina mi stava pazientemente aspettando. Con la pipa-ascia ruppi l'asse di legno in due parti per poter stecare, insieme alle corde, la gamba di Gina.

    CAPITOLO 6: L'INDIANO, LA MONACA E IL DITO

    Andai con Gina fino a casa di Mamma Dorita. Parlai con Mamma Dorita della possibilità con i morti e lei mi disse che era imprescindibile trovare un medium. Mi ofrii volontario, e dopo avermi esaminato gli occhi mi disse che le dispiaceva, ma che non ero pronto. Deluso tornai al villaggio. Entrai nel saloon e feci conoscenza di Rutger. Volevo che mi desse qualcosa per sballarmi e mandarmi in “orbita”. Dopo avermi esposto le regole del paese decisi di regalargli l'ascia-pipa hopi. Rutger accettò e mi preparò una pipa. Dopo averla fumata tornai da Mamma Dorita, ma dai miei occhi si capiva che la mia preparazione non era ancora sufficiente. Tornai da Rutger, che mi parlò delle piante utilizzate dagli hopi per entrare in contatto con gli spiriti. Ricordai che conservavo ancora un ramo con dei baccelli, ma non potevo estrarre le bacche necessarie per la preparazione dell'intruglio. Andai all'ufficio dello sceriffo e trovai, nella borsa del dottore, uno scalpello. Tentai di usarlo per separare le bacche, ma non ebbi fortuna. Andai fino al camino che si trovava al pianterreno dell'hotel e riscaldai lo scalpello. Fantastico! Adeso posso rompere i baccelli ed estrarre le bacche.
    Contento per la mia astuzia andai al saloon da Rutger e dopo avergli dato le bacche iniziò a preparare la miscela. Tornai a casa di Mamma Dorita e finalmente potemmo fare l'esorcismo. Velocemente mi trasformai nello spirito dell'indiano johnny. Dopo la seduta spiritica Gina mi raccontò la vera storia. Suo padre non era stato assassinato. La vittima fu Johnny, cui i Sandretti avevano chiesto spiegazioni circa i soldi (scomparsi) di un colpo effettuato tempo addietro. Me ne andai da casa di Mamma Dorita e tornai a Douglasville. Andai a parlare con Sushi. Scendendo presi l'attizzatoio vicino al camino. Poi andai da Saturno che mi parlò dell'esistenza di un caravan abbandonato. Ci andai immediatamente. Non riuscii ad aprire la porta del caravan, così usai l'attizzatoio per aprirla. Dentro al caravan vidi delle cose interessanti, come un abito da suora, ma decisi di non prendere niente, per il momento.. Prima di uscire esaminai coscienziosamente la porta del caravan e trovai un foglietto. Tornai al paese e lo consegnai a Sushi. La lasciai lavorare tranquillamente per un po' e al mio ritorno mi disse che aveva scoperto molte cose. Era giunto il momento di tornare al caravan di Johnny. Raccolsi l'abito da suora e uscii velocemente. Uscendo mi resi conto che qualcuno si stava avvicinando. Erano Feodor e Gustav! Senza perdere altro tempo andai da Gina. Forse era il momento che “provasse” l'abito... Più tardi tornai alla locomotiva abbandonata e rimisi in funzione la cannella del vapore. Si celava una nuova sorpresa: la famosa stella dello sceriffo. E' ora di nominare il nuovo sceriffo di Douglasville! Andai da Oscar che, dopo aver accettato la nomina, arrestò i gangster dei fratelli Sandretti. Mentre ero nell'hotel insieme a Sushi, vedemmo arrivare Oscar con i detenuti. Scesi a parlargli. Entrai nell'ufficio dello sceriffo ed ebbi uno “scambio di opinioni” con Gustav y Feodor.
    Presi la borsa che Oscar aveva sequestrato ai gangster. Dopo aver parlato con loro tornai da Sushi e le consegnai la borsa. Più tardi tornai di nuovo da Sushi. Improvvisamente, mentre parlavamo di cinema, Sushi ebbe un'idea geniale. Con il registratore MP3 registrai le voci di Gustav e Feodor in prigione e la voce di Gina a casa di Mamma Dorita. Consegnai le registrazioni a Sushi che, dopo aver predisposto un montaggio, chiamò i fratelli Sandretti.

    Per il resto della storia saranno utili i vieo...

     
    Top
    .
0 replies since 24/2/2008, 13:53   2292 views
  Share  
.