scheda del libro "la montagna incantata" di Thomas Mann

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  1. -Alessandra-
     
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    ho bisogno della scheda del libro"la montagna incantata"(analizzando + informazioni poxibili) di t.mann.....grazie :rigeniv:
     
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  2. <Mariux>
     
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    alessandra la prossima volta evita i puntini nei titoli.

    grazie della collaborazione :ciao:
     
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  3. ¦ Morgan ¦
     
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    Questo romanzo di Mann è uno dei più rappresentativi e pregni del XX secolo. Lungo una struttura narrativa di ampio respiro, si dipana la storia di Castorp, un giovane che si ritira per anni in un sanatorio di alta montagna a curare i suoi (presunti) problemi respiratori.
    Le vicende narrate e l’intreccio della narrazione passano in secondo piano rispetto alle sensazioni che riesce a suscitare l’opera. Durante la lettura si smarrisce il senso del tempo, in un rifluire delle situazioni, dei dialoghi, delle riflessioni. I capitoli sono creati in modo da favorire questo smarrimento temporale, e si giunge ad un punto di non ritorno, in cui le tematiche, le descrizioni, le avventure dei protagonisti vengono assimilate dal lettore come un tutto omogeneo, una danza spumeggiante come la risacca del mare, uno stormire sommesso di fronde che rappresentano i diversi caratteri, le diverse inclinazioni dei personaggi.
    Un libro immenso decisamente più come valore che come dimensione. Un’esperienza di annullamento del tempo e di proliferazione del pensiero, che raggiunge apici di intensità stilistica ed espressiva che raramente si ottengono nella creazione di un’opera.

    Tutti dovrebbero leggere questo romanzo: è a suo modo la summa di concetti, speculazioni, considerazioni, sull’arte, sulla letteratura, sull’umanesimo e la religione. Un’opera di vastissima portata che affascina per il suo incedere maestoso e per la sua ricercatezza espressiva.


    La trama è semplice. Nel libro prevale la non azione. Il romanzo fu ispirato da un fatto realmente accaduto da Mann: egli stesso visse tre settimane in un sanatorio, dove sua moglie fu curata per sei mesi. Anche Castorp il protagonista dell’opera inizialmente deve trascorrere solo tre settimane nel sanatorio per far visita a suo cugino, che soffre di tisi. Ma il giovane ingegnere Castorp per delle complicazioni alle vie polmonari finirà per trascorrere ben sette anni nel sanatorio svizzero. In questo periodo si innamorerà di una russa, la Chauchat, a cui si dichiarerà e che gli concederà un bacio sulle labbra. Qui avrà modo di conoscere anche il letterato Settembrini ed il gesuita Naphta. Settembrini è carducciano, massone, razionalista, volterriano; Naphta un nichilista, un conservatore, un adulatore del terrore. Castorp ascolta sempre le loro discussioni colte ed oscilla continuamente tra i due poli: tra l’evasione dell’arte e lo spirito religioso, tra l’impegno pratico ed il riconoscimento della decadenza dei valori, tra la critica all’oscurantismo della chiesa e l’idea della chiesa sopra il potere temporale, tra rivoluzione e conservazione. Ma il contrasto tra le due posizioni non è così netto. E’ difficile per Castorp tracciare una linea di demarcazione. Si aggiunga che ogni discussione è un insieme di intuizioni, salti logici, provocazioni, e riferimenti culturali, che sorreggono ed inverano le tesi proposte. Come se non fosse sufficiente le posizioni di Settembrini e Naphta contengono delle contraddizioni interne e delle antinomie e le loro argomentazioni talvolta vengono esposte in modo non organico.
    Non esiste nei due personaggi inscindibilità tra pensiero ed azione. Settembrini dichiara che a volte bisogna utilizzare le ali d’aquila, eppure quando si trova a duellare con Naphta non mira all’avversario, ma spara per aria. Quest’ultimo decanta il misticismo cristiano, dicendo che anch’esso è libertà, ciò nonostante soccombe alle proprie tare esistenziali e si suicida. Paradossale è anche il motivo che li spinge al duello. Settembrini dice a Naptha di finirla con certe scurrilità, perché con esse può molestare i giovani.
    Nonostante questo, due persone così colte e profonde come loro arrivano allo scontro mortale per avere delle opinioni divergenti. Inoltre nel romanzo di Mann non è Naphta a sfidare a duello Settembrini per l’offesa ricevuta, ma l’esatto contrario.
    Altro aspetto rilevante del libro è che tutti i personaggi sono borghesi e Mann in gran parte delle sue opere fa un’analisi spietata della borghesia della sua epoca e del suo paese.
    Altro punto importante del romanzo è il rapporto stretto tra voglia di conoscere e malattia. Se da un lato la malattia, come pensa Settembrini, è disumana perché umilia l’uomo, dall’altro per Castorp è occasione per approfondire determinati argomenti, che nella civiltà frenetica della pianura non avrebbe mai minimamente trattato. Difficile stabilire la relazione che intercorre tra queste due concezioni.
    Su questa ambivalenza di significati gli studiosi non sono mai riusciti a mettersi d'accordo: chi ha privilegiato ora l'una ora l'altra, chi le ha unite, chi ha ritenuto che la prima concezione sia la causa e la seconda l'effetto. Allo stesso modo potremmo fare con il rapporto tra uomo e malattia in quest'opera di Mann. Per quanto riguarda il ponte tra sofferenza e conoscenza bisogna ricordare che è un legame antico: ad esempio è uno dei cardini del cristianesimo. Il cristianesimo principalmente si basa sulla colpa, sul perdono e sulla sofferenza.


    Contenuto:

    "La montagna incantata", uno dei romanzi che hanno improntato il secolo letterario, fu concepito inizialmente da Mann come racconto. Gli era stato ispirato da una breve permanenza nel sanatorio svizzero di Davos, e, nelle sue intenzioni, 'non doveva essere altro che un riscontro umoristico alla "Morte a Venezia"'. Ma, via via, il racconto crebbe in estensione e complessità fino a diventare romanzo, nella piena tradizione del "Bildungsroman". Il protagonista, il giovane Hans Castorp, quando arriva a Berghof è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese; ha però le sue curiosità spirituali ed è intellettualmente aperto all'avventura. A contatto con il microcosmo del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero dell'epoca, il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia (Behrens e Krokowski), l'amore (la signora Chauchat), il razionalismo e la gioia di vivere (Settembrini), il pessimismo irrazionale(Naphta), senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. Nel mondo della "montagna magica" dove il tempo si scioglie e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l'umorismo di Mann), dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell'inutile strage della "grande" guerra. "Il Graal che egli, anche se non lo trova, intuisce nel suo sogno quasi mortale prima di essere trascinato dalla sua altezza nella catastrofe europea", disse Mann, parlando agli studenti di Princeton nel 1939, alla vigilia di un'altra strage, "è l'idea dell'uomo, la concezione di un'umanità futura, passata attraverso la più profonda conoscenza della malattia e della morte.




    altre notizie:

    http://it.wikipedia.org/wiki/La_montagna_incantata

    http://tecalibri.altervista.org/M/MANN-T_montagna.htm
     
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  4. -Alessandra-
     
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    grz morgan...xò nn c'è + nex kn qlk altra info???
     
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  5. [*Crazy_for_GENIV'S_FORUM*]™
     
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    CITAZIONE (-Alessandra- @ 24/6/2007, 15:21)
    grz morgan...xò nn c'è + nex kn qlk altra info???

    http://www.letteratour.it/tesine/A06mannT01.htm

    http://www.greendayfactory.it/montagna_incantata.htm

    http://spazioinwind.libero.it/letteraturai...ntroduzione.htm
     
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4 replies since 23/6/2007, 18:17   1243 views
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