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Un caso grottesco è stato raccontato da un'equipe medica sulla rivista Urology Case Reports: un paziente di 49 anni, rimasto anonimo, si è recato in ospedale a Teheran, in Iran, informando i medici di avere una pila di tipo AA dentro il proprio organo genitale da 24 ore.
L’uomo ha spiegato di avere alcuni sintomi fastidiosi: difficoltà a urinare, irritazione e bruciore ogni volta che faceva pipì. Dalle radiografie i medici hanno osservato una cicatrizzazione “grave e progressiva” della sua uretra, che ha ridotto il canale per i fluidi che a fatica attraversavano il condotto. I medici hanno ipotizzato che l’accumulo di tessuto cicatriziale poteva essere dovuto alle sostanze chimiche tossiche contenute nelle pile.
Un'operazione chirurgica per salvare il paziente
I medici hanno risolto la grave situazione aprendo il perineo (tra pene e ano) per avere accesso all’uretra. Hanno tolto la batteria AA dall’insolito luogo in cui si trovava, e poi hanno richiuso utilizzando un innesto di pelle proveniente dalle guance e dalle labbra, per riparare i danni apportati all’uretra. L’uomo è dovuto rimanere 3 settimane in ospedale prima delle dimissioni ed è poi guarito perfettamente.
Quello che non si comprende è come mai il paziente si sia infilato una pila nell’organo riproduttivo. Si tratta di fenomeni che capitano saltuariamente: alcune persone spingono oggetti nella propria uretra per “autoerotismo, intossicazione, contraccezione percepita o disturbi mentali”. La cosa strana è proprio che il paziente sembrava in buona salute mentale e non aveva segnalazioni precedenti rispetto a problemi di instabilità psichica. Come gli sia venuto in mente di infilare una pila AA all’interno del pene, rimane quindi un mistero.
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