La pioggia nel pineto di Gabriele D'Annunzio - parafrasi

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    scusate ....sempre sulla poesia "la pioggia nel pineto" di gabriele d'annunzio avrei da fr alcuni esercizi ...
    1 il tema centrale della poesia è la progressiva trasformazione dei due personaggi,il poeta ed ermione, in creature confuse e mescolate alla natura boschiva. Sottolinea nel testo i versi ke segnano i vari passaggi di tale trasformazione
    2 la natura sembra assumere a tratti caratteristiche umane: evidenziale nel testo
    3 d'annunzio definisce la storia d'amore cn ermione una << favola bella >> perchè:
    A la considera irreale cm una favola
    B è a lieto fine cm nelle belle favole
    C anch'essa, come il bosco, sembra frutto di un incantesimo, cm una favola
    4 la poesia si chiude cn la ripresa dei versi 20-32, che restano identici, nel finale, eccettuata una variazione significativa: cos'è cambiato? Perchè?
    5 i versi sn liberi, cioè nn rispettano un preordinato numero di sillabe;tuttavia, è stato notato che ricorrono il ternario (tre sillabe metriche), il senario (sei sillabe metriche) e il novenario (nove sillabe metriche). Sottolinea nel testo un esempio per ciascuno di essi ed eseguine la corretta sillabazion.
    7 i versi della poesia sn sciolti, cioè nn seguono uno schema fisso di rime, che pure sn presenti. Rileggi cn attenzione la prima strofa e individua:
    una rima baciata (cioè tra due versi seguenti) :.................
    una rima tra parole poste alla fine di versi distanti tra loro : .........................
    8 nella poesia d'annunzio ha cercato di realizzare un effetto musicale, al fine di riprodurre l'armonica trama dei suoi naturali. Per questo motivo ha utilizzato molte assonanze (accostamento di parole cn vocali simili nelle sillabe finali). Individua quelle contenute nella prima strofa.
    9 il mistero della progressiva trasormazione da asseri umani a creature vegetali è accentuato dall'uso di parole letterarie e ricercate . Sottolineale nel testo.
    Se potreste aiutarmi a rispondere a queste domande ve ne sarei mooolto grata ...GRAZIE =)

    la risposta mi serve x stasera!!!!!!!!!!! perfavoree!!!!!
     
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  2. >Ale>
     
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    Graziee

    Graazie giòòò
     
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    CITAZIONE (<Giangi> @ 25/3/2007, 13:58) 
    LA PIOGGIA NEL PINETO Gabriele D’annunzio

    Taci. Qui all’ingresso
    del bosco non sento
    parole che tu dici
    essere umane; ma sento
    parole diverse
    dette dalle gocce e dalle foglie
    lontane
    ascolta. Piove
    dalle nuvole sparse in cielo.
    Piove sulle tamerici
    Salate e bruciate,
    piove sui pini
    con corteccia a scaglie
    e foglie pungenti,
    piove sui mirti
    soavi,
    sulle ginestre risplendenti
    di fiori raggruppati,
    sui ginepri pieni
    di bacche profumate,
    piove sui nostri volti
    simili alla selva,
    piove sulle nostre mani
    nude,
    piove sui nostri vestiti
    leggeri,
    sui nostri pensieri nuovi
    che l’anima rinnovata
    lascia uscire,
    piove sulla bella illusione
    d’amore che ieri
    ha illuso te ed
    che oggi illude me
    o Ermione.
    Senti? La pioggia cade
    sulla vegetazione disabitata
    con un crepitio che dura
    secondo che le fronde siano
    più rade o meno rade.
    Ascolta. Al pianto della pioggia
    risponde il canto delle cicale
    che non sono impaurite
    dal vento del sud e nemmeno
    dal cielo color cenere.
    Ed il pino
    ha un suono, il mirto
    un altro suono, il ginepro
    un altro ancora, sembrano
    strumenti diversi tra loro
    suonati da innumerevoli dita
    e noi siamo immersi
    nello spirito del bosco,
    viviamo la vita degli alberi,
    e il tuo volto inebriato
    è intenerito dalla pioggia
    come una foglia
    e i capelli
    profumano come le chiare ginestre,
    oh creatura della terra
    che hai nome Ermione.
    Ascolta, ascolta. La melodia
    costruita dalle cicale
    lentamente si fa più attutito
    sotto il rumore della pioggia;
    ma un canto si mescola
    più rauco, più gracchiante
    che sale da lontano,
    dall’ombra lontana e umida.
    Il suono delle cicale si fa
    più soffocato e più tenue
    rallenta il suo ritmo
    e si spegne del tutto.
    Non si sente più la voce del mare.
    Ora su tutta la vegetazione
    si sente scrosciare la pioggia
    luminosa, che pulisce,
    secondo che la vegetazione
    sia più folta o meno.
    Ascolta.
    La cicala è in silenzio
    ma la figlia del fango,
    la rana,
    canta dove l’ombra e più scura
    chi sa dove, chi sa dove!
    E piove sulle tue ciglia,
    Ermione,
    piove sulle tue ciglia nere
    sì, sembra che tu pianga
    ma di piacere; non sei bianca
    ma quasi lo sei diventata,
    verdeggiante sembra tu sia uscita
    dalla corteccia di un albero.
    E tutta la vita in noi
    è fresca e profumata,
    il tuo cuore nel petto è come una pesca
    non colta, intatta,
    gli occhi tra le palpebre
    sono come le sorgenti tra l’erba
    e noi andiamo di cespuglio in cespuglio
    ora uniti, ora sciolti
    (e la rude forza verde del bosco
    ci allaccia le caviglie
    si avvolge nelle ginocchia)
    e ci porta chissà dove, chissà dove!
    E piove sui nostri volti,
    piove sulle nostre mani
    nude,
    piove sui nostri vestiti
    leggeri,
    sui nostri pensieri nuovi
    che l’anima rinnovata
    lascia uscire,
    piove sulla bella illusione
    d’amore che ieri
    ha illuso te ed
    che oggi illude me
    o Ermione.
     
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