La mia piccola amichetta...

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    Stavamo per partire ad una gita in pullman, occupai un posto nelle ultime file, ormai il pullman era pieno e accanto a me il posto era vuoto, bah, chi se ne frega. "Mi faresti mettere vicino al finestrino, sii cortese qui in mezzo soffrirei per tutto il viaggio", mi voltai, la prof cazzo, acconsentii senza dir nulla ed un pò contrariato, mi spostai di posto e la prof passo e si mise di fianco a me. Indossava una gonna leggermente sopra il ginocchio, che come si sedette lasciò scoperte oltre 15 cm di gambe, aveva inoltre uno spacco che andava oltre metà coscia, che sedendosi mi lasciò intravedere una generosa porzione di coscia. Avevo 16 anni la prof sui 40, ed io forse solo adesso mi resi conto che non era niente male. Si accorse del mio interessamento, perchè coprì le gambe al mio sguardo, con un golfino leggero in cotone che portava appresso. L'estate era vicina c'era aria ormai di vacanze, e noi dovevamo visitare delle grotte, arrivammo e pian piano entrammo nella grotta, la guida disse che se volevamo potevamo visitare anche un nuovo sito aperto di recente, ma che se volevamo visitare quello saremmo dovuti scendere per qualche gradino in una scaletta a pioli, ma che però ne valeva la pena, i prof acconsentirono, pian pianino si scendeva io decisi di non accalcarmi sarei sceso tra gli ultimi, ormai eran quasi tutti scesi mi avvicinai ed alle mie spalle udii "sarà sicura la scala, si muoverà? Io sofro un pò di vertiggini, quando scendi ti dispiacerebbe tanerla ferma mentre scendo", ancora lei, ma che cazzo vuol farmi diventare lo zimbello della classe col suo modo di fare? Comunque scendo e mantengo la scala, gli altri non ci fanno caso assorti come sono nel visitare la grotta, lei inizia la discesa il mio sguardo incontra le sue cosce, son proprio belle cazzo, va bene il locale è abbastanza buio ma a me sembrano meravigliose. Raggiungemmo gli altri, erano davanti ad una balaustra tutti affascinati da delle spendide stalagmiti, eravamo gli ultimi della fila l'ultima era la prof ed a fianco aveva una colonna naturale bellissima, attento a degli sguardi indiscreti, appoggiai una mano sul fianco destro della prof, non fece nessuna mossa, con la mano feci un massaggio, a quel punto lei con una mano allontanò la mia senza dire nulla, sollevai la mano sempre attento che nessuno vedesse e l'appoggiai ad una sua chiappa, di nuovo tentò di levarla ma non disse nulla, la mia mano restò lì e lei desistette dal levarla, massaggiai la chiappa e poi la mano scivolò tra le due chiappe lentamente sù e giù nel canale, la sentivo irriggidirsi nel panico, guardò verso gli altri e si rese conto che erano tanto presi dalla grotta che non potevano accorgersi di nulla, la mia mano si spostò ancora sul suo fianco, si insinuò sotto l'ascella a cercare il seno, avvertii in lei un leggero tremore ed il braccio che si stringeva al fianco cercando di bloccare la mano, fù inutile, la mia mano lentamente raggiunse il suo seno, probabilmente il terrore si impossessò di lei, ruotò il corpo verso la colonna forse per avere la certezza che nessuno vedesse, ma questo fece in modo di agevolare la mia presa sul seno, favoloso, decisi di sbottonare la camicetta, lei si mise velocemente ad indossare il golfino, dopo tre bottoni riuscii ad infilare una mano ed in un attimo mi impossessai di un seno, il capezzolo iniziò ad irriggidirsi il mio cazzo pure, la cosa andò avanti qualche minuto, decisi di cambiare, tolsi la mano dal suo petto, vidi che si rassettava con calma, decisi di inginocchiarmi come per legarmi una scarpa, guardai verso gli altri ed ancora mi resi conto che nessuno faceva caso a me, la mano si insinuò nello spacco della sua gonna, sentii un fremito, non indossava calze, era quasi estate, si era depilata di recente, la pelle dalle sue cosce era liscia e velluttata, ero inebriato, pian piano mi ero alzato in piedi, la mia mano raggiunse le mutandine, ebbe un'altro fremito, dovetti interrompere perchè ci dovemmo spostare, purtroppo durante la visita alla grotta non ebbi più modo di tentare approcci. Continuammo la visita fino a che tornammo alla scaletta a pioli, salirono tutti decisi di salire ultimo dopo di lei, quando iniziò a salire le diedi prima una veloce palpatina ai seni, poi mentre saliva la agevolai mettendole una mano sotto il culo, infine salii io. Salimmo sul pullman per raggiungere la trattoria dove avremmo consumato il pasto, avevo intenzione di accarezzarle le cosce e non solo, ma mi resi conto che avrebbero potuto vederci, lei probabilmente intuì il mio assillo, e mi disse sottovoce "non fare cazzate", raggiungemmo la trattoria ed anche li picche, il pomeriggio lo passammo visitando dei siti sempre all'aperto addio petting. Ormai eravamo all'imbrunire, si tornò verso il pullman ognuno al suo posto, il mezzo partì sulle gambe della prof c'era ancora il golfino, ma adesso c'era abbastanza buio da poter abbordare senza che nessuno vedesse, le appoggiai la mano sul ginocchio, non percepii nulla, la mano iniziò a salire carezzevole, ormai il punto dove le gambe si incontrano era raggiunto, la mano sulle mutandine percepivo il pelo, lei divaricò leggermente le gambe, col dito percepivo il culmine del suo sesso, giocai un pochino poi mi sentii dire "basta ti prego, non andare oltre". Arrivammo in città e mi disse "vuoi che ti accompagni?" Poi senza aspettare risposta continuò "se vuoi avvisa casa, dille che ti accompagno io ma che prima devo passare a fare una commissione", lo feci. Con l'auto prese una strada di periferia, si fermò al buio, spense il motore, cominciammo a baciarci, si sbottonò la camicetta e il reggiseno, mi ritrovai finalmente con le mani su quelle meraviglie, poi una mano scivolò sulle sue cosce lei si sollevò la gonna, si tolse le mutandine ed agevolò un mio timido ditalino, poi le sue mani si interessarono alla patta dei miei pantaloni, estrassero circa 20 cm di nerbo che la lasciano a bocca aperta, iniziò per qualche secondo una masturbazione, poi vidi la sua testa che si abbassava verso il centro del mio corpo, sentii le sue labbra appoggiarsi sul glande, un brivido caldo mi percorse il corpo, divina, le venni in bocca, mandò giù quasi tutto, poi reclinò i sedili e mi chiese se volevo vedere la sua figa da vicino, mi abbassai sul suo pube divaricai le grandi labbra, non seppi trattenermi dall'appoggiare le mie labbra su quelle, percepii umori aspri na non sgradevoli, giocai col clitoride, dopo un pò la sentii sussultare ebbe un orgasmo, tutta la figa si inumidì di umori gradevoli, ricominciammo a limonare, il mio cazzo si irriggidì ancora lei era eccitatissima, un mio ginocchio si insinuò fra le sue gambe, poi l'altro le sue gambe erano divaricate al punto giusto, cominciai una lenta penetrazione, sù e giù lento, lento, lento il mio cazzo le incendia la figa, la figa mi arroventa il cazzo, minuti eterni tanti lenti minuti eterni fino ad un ciclopico orgasmo sincronizzato. Ci abbandoniamo per qualche attimo, poi con dei fazzolettini ci diamo una pulita, ci rivestiamo. "Se sei daccordo la cosa finisce qui, ho goduto tantissimo come non mai, ma la cosa non può andare avanti ne convieni?" "Si" risposi, la vita continuò come se niente fosse, restò e continuerà a restare un segreto tra noi.Dopo più d'un anno ho, incontrato Matteo: Quante ne avevamo fatte assieme e fu appunto lì al bar, che mi snocciolò la sua avventura con quella bambina, mi descrisse così bene i fatti che, confesso, mi sono eccitato alquanto.Pur essendo ancora taboo fare sesso con delle minorenni, le confidai che anch'io quando avevo 22 anni mi strapazzavo una mia cuginetta che all'epoca ne aveva appena 12. --Se ti piacciono le bambine, potrei suggerirti di andare a trovare alessia, ti ricordi quella puttana di Fausta, che gran mignotta era? Ti ricordi che aveva una bambina che aveva sui 6 o 7 anni, ora avrà sai undici, dodici anni non di più, e se il sangue non mente, vai a trovarla , forse essendo così gran troia potrebbe lasciarti fare qualcosina con la piccola.- Non mi è servito prendere appunti, 20 giorni dopo allungando il mio tragitto, mi sono fermato da Fausta e sono andato dalla nostra ex puttana. Mi fece entrare, discorremmo per un bel pò del più e del meno, mi offrì gentilmente un paio di cognacchini, poi io azzardai -- Ma tu non avevi una figliola? -- Si si,e fra poco sarà qui e la vedrai, è cresciuta sai? E' una signorinetta ormai.- Cazzo era vero, quando entrò in casa pareva fosse entrato il sole, la piccola non era troppo alta ma era ben proporzionata. Subito me la sono spogliata con gli occhi, mio Dio che bel corpicino aveva, portava i capelli tagliati alla frattina, lisci e neri come la pece, l'incarnato anche se abbronzato, nel contrasto sembrava più pallido.Il taglio della bocca era un'opera d'arte, due labbra carnose, un fiore tutto da baciare. Mentre la bambina gironzolava per casa, la madre, una volpe, s'accorse delle mie occhiate - Bella la mia bambina vero lupo? dì la verità ti piacerebbe sbrnare quell'agnellino lì vero? - poi aggiunse, ho un progetto per lei, dato che primo o poi farà anche lei il mio mestiere, potresti tu, non ora ma se vieni un poche di volte e magari ti fermi a cenare qui, faresti un poca di amicizia e...- Così fu infatti, mi fermai a
    trovarle per altre cinque o sei volte, e con la piccola riuscii a rendermi simpatico, finchè un pomeriggio, prendendo accordo con la madre, mi lasciò solo con lei. Si era stabilito che potevo fare tutto tranne "quello". Le avevo portato un bel cono gelato e dalle leccatine che le dava, trovai lo spunto. Le altre volte l'avevo abbracciata scherzosamente per più di una volta, ma quella sera non solo me la tenni abbracciata ma essendo lei in piedi e io seduto su una sedia, la tenni da dietro mentre si leccava il cono.- Lo sai Ginetta che sei bellissima? Mamma mia, senti che pelle vellutata hanno le tue braccia, che cosa mangi per averle cosi liscie? - Mangio tanti gelati mi rispose ridendo. Ginetta indossava un vestitino cortissimo, sbracciato ma aderente nel corpetto. Il colore bianco del vestitino rendeva ancora più fragile quella creatura e io mia sentivo come il lupo che la stava azzannando. Il flebile rimorso che in fondo tentava di fermarmi fu presto ricacciato in fondo al richiamo del proibito. Il cazzo era durissimo tanto da farmi male, stringevo a me la piccolina che poco dopo sentì le mie mani frugarle le gambette. --- Ma sei proprio una donnina ormai - riuscii a dire con la voce roca - continuando a palparmele per bene. Ginetta si lasciava fare continuando a leccarsi il gelato. Forse vivendo in quella casa sapeva tante cose del sesso perchè non reagì neanche quando le sfiorai la ciccina da sopra le mutandine. Incoraggiato proseguii a bearmi nel sentire la forma della fessura e le bombate labbra virginee. - Fammi sentire amore come sei fatta...fammi sentire come è bello il tuo culetto... che bello, sodo, sembra di burro, è meraviglioso...oohhh Ginetta ma sai che con questo culetto qui farai impazzire gli uomini? Fammi sentire cara fammia sentire ,- e intanto avevo infilato le dita sotto il bordino e lì nella fichettina sentii un pochino di bagnato. Era senza dubbio pipì, ma io volli credere fosse il frutto del suo piacere. Mi feci ardito e agganciato l'elastico delle mutandine, le tirai giù.- No Mario, sono ancora una bambina...devo
    crescere ancora per fare l'amore. - Caspita, la piccina sa, sa tanto, forse tutto e io marpione sono lì che colgo la palla al balzo, ho una fanciullina di undici anni che si lascia toccare la fessurina, non posso lasciare lì la mia preda, ormai c'è l'ho tra le fauci e...affondo. Le calo fin sotto le ginocchia e comincio a farle le carezze del ditalino ( saprò dalla madre che fu il suo primissimo) le accarezzo il vellutato pancino su su oltre l'ombelico. Sono momenti indescrivibili, il cuore batte all'impazzata, il cazzo strattona per uscire. Ecco ora il gelato è finito, la tengo e la palpeggio sempre standole alle spalle, con la destra continuo a sditalinare la fessurina che si inumidisce sempre più, con l'altra mano passeggio sulle gambette e le coscie e mettendola un pochino di fianco, anche i paffuti glutei di quel culetto strepitoso. Un bel quarto d'ora dura quell'indimenticabile piacere, ma il mio cazzo scalpita, fatico tenerlo a freno. Calmati le dico fra me e me prima devo baciare la rosa della sua bocca ed ecco allora che i primi bacini le fiaccano sulle morbide gote, poi, mentre mi regala un bel sorrisino, glielo soffoco con le mie labbra. Bacio la bocchina profumata di questa bambina, ha solo undici anni questa bocca, non sa ancora baciare, sarò io che le insegnerò di farlo. La punta della lingua forza l'entrata di quel scrigno, raggiunge le perle dei dentini , li vellica con una decina di andate e ritorno, col cuore che folleggia, Ginetta apre un poco la bocca, io le entro e quando s
    ento, poco dopo, la sua linguetta che schermaglia con la mia, capisco che la bimba conosce almeno in teoria, l'arte del bacio alla francese. Ecco , mi freme fra le braccia, ha indubbiamente provato il brividino, mugola, si agita ansa, ecco i sintomi esteriori del suo primo orgasmo. Che porco che sono, ho fatto godere una bambina di undici anni, undici anni, è ancora un bocciolo di rosa e io l'ho odorata come fosse già fiorita.- Ginetta, - riesco a dire - senti qui amore cosa mi hai fatto nascere, guarda - le dico mostrandole la gobba dei calzoni - Noi maschietti quando abbiamo vicino una bella bambina, il nostro pisello diventa grosso, guarda, guarda. Lo tiro fuori, lei ammutolisce, tace, poi come fosse mossa da ancestrali comandi, allunga la manina, lo saggia con l'indice, poi le sue esili dita lo prendono, lo tastano, stringono un pochino per saggiarne il turgore. E' la mia mano che la guida - Fai così Ginetta mia fai così ecco ancora, così, su e giù sue giù, ancora, continua. Col fazzoletto ho fagogitato la memorabile sborrata che la mia bambinetta mia ha fatto godere. Ero troppo eccitato e fu solo una decina di su e giù che mi hanno impedito di gustarmi una sega fatta dalla manina di una fanciulla di undici anni. Appena scaricato i testicoli, ho riordinato le idee. Le ho tolto dal tutto le mutandine e presala in braccio al volo, l'ho deposta sul divano. Mi ha detto che pesava 32 kili, ma io non li ho sentiti, era così leggero quel fagottino d'amore che il rimorso aveva cominciato nel mio cuore a fare capolino. La fighetta della bambina che mi si parò davanti agli occhi, mise a tacere quel mostro. La mia lingua lisciava l'interno delle cosciette di quell'angelo, passando dall'una all'altra, col naso inebriato dai profumi del mixer pipì-sughetto, ho cominciato a leccare la fossetta vaginale, mordendole con le mie le labbra. Mi pareva di morire, stavo leccando una fica di undici anni, una fica che doveva ancora servire per fare pipì e invece c'era la bocca, la lingua di un uomo di 46 anni, che potrebbe esserle padre che leccava, leccava, leccava.
    Non sono mai stato un mandrillo ma in quell'occasione, aver fra le mani un bocconcino così prelibato, il mio lui alzò di nuovo la testa. Mi sedetti, volevo che Ginetta assaggiasse il mio gelato, ma come fare. Ho ripreso a baciarla in bocca, altri dieci minuti di allenamento, valutai che quella linguetta che dardeggiava la mia avrebbe saputo farla anche sul mio priapo.- Ginetta cara, prova a fare a me quello che io ho fatto alla tua passerina...vuoi? Su da brava...sei già una donnina e devi imparare quste cose sai? Mia figlia - inventai - ha imparato proprio a undici anni come te, e il suo fidanzato mi ha detto che è bravissima...su prova anche tu.- Che emozione vederla piegarsi verso il mio grembo. Io avevo allungato le gambe sul tappeto e quasi fossi di un solo pezzo, offrii la mia verga a quell'immacolata bocchina. Le dette d'apprima un bacetto sul glande, poi dopo avermi dato on'occhiata come volesse dirmi "va bene così?" lo leccò come quel gelato. Credo che la piccola abbia apprezzato anche il mio cono, perchè se l'ho imboccò ciucciandolo. Fui io a guidarle il capino su e giù e per vedere bene le sue labbra a contatto con la verga di carne, le scostai i già corti capelli. Che meraviglioso quadro; Il visino angelico contrastava ferocemente con l'oggetto che si succhiava. Teneva gli occhi aperti attenta all'opera che stava eseguendo, sono certo che la piccola diventerà una delle più richieste della regione. Non lo so cosa mi prese, ma anche se ero ancora lontano dall'orgasmo, avevo deciso di goderle in bocca, così per completare al massimo il piacere del bocchino, le cercai le chiappette e quando per la senda volta sentii che stavo sborrando, le infilai un dito nel buchino che le avevo ben lavorato. Venni tenendole la testa premuta su di me. Solo dopo averle ingolfato la boccuccia, m'accorsi del suo tossire. Una buona parte del mio succo, la bambinetta se lo era ingoiato. L'opera fu completa e quando mezzora dopo rientrò la madre, fu tutto uno scambio d'occhiate, voleva sapere subito com'erano andate le cose. La rasicurai e mentre Ginetta si puliva al bagno, resi edotta la mamma. - Vieni quando vuoi.- mi disse congedandomi. Tornai a casa alleggerito totalmente del mio sperma, e parzialmente prosciuga
    to il portafogli pochè il conto è stato molto salato. Ma tornerò.
     
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  2. EliminatorIceProJect
     
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    bello u.u
     
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  3. Luigino1
     
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    Porca boia è un racconto che farebbe rizzare il cazzo anche ad un eunuco. E' frutto di fantasia, ma la scena della bambina di 11 anni, magari con le treccine fermate da due nastrini azzurri, che china si tiene in bocca u8n cazzo di un uomo, un cazzo grasso che a malapena lo può tenere nella sua piccola bocca, quella scena è di una estrema lussuria. Voglio cercare nei racconti oxè se l'autore ne ha scritto il seguito. Potrebbe descrivere che se l'è scopata che deve essere cosa tremendamente eccitante perchè proibitissima. Mah!!!
     
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  4. Luigino1
     
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    Qui ci sono due racconti; Il primo narra di un studente che si scopa la sua prof. il secondo parla di un camionista che si fotte una troia e la sua bambina di 11 anni, bambina che dovrebbe assomigliare pressapoco a questa fanciulla. Se era così è stato fortunatissimo non vi pare?

    Edited by <geniv> - 31/8/2014, 23:33
     
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  5. Marystella
     
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    Vorrei parcheggiare qui questa bambina , sperando di non ledere a nessuno

    Edited by <geniv> - 15/9/2014, 16:26
     
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  6. faustopistore88
     
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    conoscete un sito dove ci sono questi argomenti?
     
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    Ma certo non si può mangiare e sputare nello stesso piatto. Un mio vicino puritano di facciata e un altro mio amico prete che si stava spretando , disse che questo distinto signore si fotteva la figlia da quando aveva 9-10 anni e continuavano a farlo ancora dopo 13 anni.
     
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7 replies since 28/7/2011, 10:58   16240 views
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