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Trovare lavoro nel mio campo era sempre più difficile. E così decisi di tentare una nuova esperienza.
Dopo varie ricerche, trovai lavoro come baby-sitter in una famiglia bene di Milano. Lui un uomo d’affari sempre in giro per lavoro. Lei, la classica signora con la puzza sotto il naso che si fa bella coi soldi del marito.
Scelsi quella famiglia perché le ore combaciavano con gli orari di un corso che stavo frequentando, ma non ero troppo entusiasta…
Io, tipica ragazza che anche il sabato sera usciva in jeans, felpa e converse!
Arrivò il primo giorno di lavoro. Cercai di presentarmi nel miglior modo possibile, la prima impressione è sempre fondamentale. Venne Lei ad accogliermi.
Una donna molto bella, sulla quarantina. Di quelle che non passano inosservate.
I miei occhi furono catturati dalla sua scollatura… pensai che per stare in casa era un tantino esagerata! Dopo il primo momento di smarrimento mi presentai:
“Buon pomeriggio signora Rocchi, sono Emilia. Ho fatto il colloquio con suo marito ed eccomi qui”. Sforzai un sorriso, ma quella donna mi metteva in imbarazzo. Il suo sguardo era freddo, inquisitorio. E sulle labbra aveva una specie di sorriso di chi la sa lunga.
Insomma, presi servizio quel pomeriggio, il bimbo aveva sei anni e i miei compiti erano pochi ma precisi. Aiutarlo con le faccende di scuola, assicurarmi che non si mettesse in pericolo, preparargli la cena intorno alle 19.30 e una volta finito me ne potevo andare.
Tutto procedeva per il meglio, lo sguardo della Signora Rocchi ormai non mi faceva più soggezione come i primi tempi, anzi ogni tanto ci capitava di chiacchierare e non era malaccio come avevo pensato all’inizio!
Una sera mi chiese se potevo fermarmi più a lungo. Il marito come il 90% delle volte era all’estero per lavoro, e lei aveva una cena con le amiche alla quale non poteva proprio mancare. Accettai… più ore, più soldi.
Verso le 21.00 misi a nanna Edoardo, e passai la serata facendo zapping davanti alla tv…
La signora Rocchi tornò a casa verso le 2 di notte, mi sembrava un po’ brilla!
“Oh Emilia, che cara che sei… un angelo davvero! Se non ci fossi stata tu non avrei potuto passare una serata in compagnia delle mie amiche…”
“Di niente signora, si figuri! Io vado allora”
“No” disse lei “che fretta c’è?”
Mi prese per mano e mi porto nella sua stanza. Non c’ero mai entrata in quei mesi e wow! Una vera suite con tanto di angolo bar…
“Ti va un drink Emilia?”
“No signora grazie, devo guidare e sono già parecchio stanca…”
“Ma tesoro, non sei obbligata ad andare a casa, puoi restare qui a dormire, magari vicina a me”
Io non sapevo che dire, ero scioccata. Cosa voleva da me?
Probabilmente la signora aveva inteso perfettamente la mia espressione e mi disse:
“Su Emilia, non fare la bambina innocente… Dimmi, non ti piaccio? Non vorresti toccarmi le tette?”
Io continuavo a tacere, o era un sogno o la signora era impazzita!
No, non era un sogno… la signora si avvicino a me, mi prese i capelli per tenermi ferma la testa e mi infilò la lingua in bocca. Io cercavo di divincolarmi, ma ero molto minuta e facevo fatica a ribellarmi.
“Avanti Emilia, lasciati andare… ho visto come mi hai guardato le tette la prima volta che sei venuta qui… Adesso puoi fare quello che vuoi…”
“Signora, lei mi ha fraintesa, io non volevo…”
“Oh, tu volevi… tu vuoi!”
Mi slacciò il bottone dei jeans e infilò una mano dentro, sopra le mie mutandine
“Piccola, sei già bagnata?”
Io non capivo più niente, mi si accese dentro qualcosa e la spintonai sul letto. Mi tolsi jeans e maglietta e restai in biancheria intima davanti a lei.
“Ecco, mi faccia quello che vuole…”
Lei si alzò dal letto, mi venne incontrò, si inginocchiò e mi sfilò le mutandine. Le annusò:
“Che buon odore che hai Emilia, adesso l’assaggio con la mia bocca”
Mi fece divaricare un po’ le gambe e cominciò a leccarmi la figa. Io ero in estasi. Lei, una donna insospettabile, di classe, inginocchiata per terra a leccare la figa a me.
Ero eccitatissima, non avevo mai avuto esperienze prima con una donna e wow… Come me la stava leccando lei era una cosa da manuale… mi tolsi il reggiseno e mentre lei continuava a leccarmi, io mi strizzavo i capezzoli. Venni in pochissimo, le inondai la faccia coi miei umori, poi mi inginocchiai e la baciai per sentire il mio odore dentro la sua bocca.
La spogliai e la feci stendere sul letto… le leccai da capo a piedi, era stupenda, aveva un profumo incredibile. Ero partita per la tangente…
Dopo un po’ lei da un cassetto tirò fuori uno strap-on, mi chiese di metterlo e di penetrarla… Feci come mi disse, e la penetrai, prima con dolcezza poi sempre più voracemente.
I suoi gemiti rochi aveva un effetto strano su di me, non riuscivo a smettere di sbatterla.
“Sì Emilia, continua così, non ti fermare…”
La feci venire con un urlo soffocato, poi pretesi di essere anche io penetrata da lei. Era fantastica, si capiva che di esperienza ne aveva a palate, mi mise a pecora e mi fece godere come mai nella vita. Avrei voluto che quella scopata non finisse mai. Andammo avanti un bel po’, fino a quando nel cielo non si videro le prime luci dell’alba… Lei si addormentò, e io sgattaiolai via in silenzio.
Il giorno dopo chiamai il Signor Rocchi dicendo di avvisare la moglie che non sarei potuta andare a lavoro. Mi sentivo un po’ in colpa. Non sarei mai riuscita ad affrontarla.
Ma poco dopo lei mi mandò un sms: “Emilia, puoi anche non venire oggi se ti vergogni, ma sappi che tra due giorni sarai di nuovo mia!”
Sì, sarei stata di nuovo sua, e là sotto, al solo pensiero, ero già un lago.
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Lalà13.
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WOW . -
doruktavals.
User deleted
hi . -
giamin 573.
User deleted
brava emilia volevo stare io al tuo posto a prendermelo nel culo il suo cazzo do gomma mi ai fatto sburrare ha morire!! .
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