mi piace la zia

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  1. dargheon
     
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    I sedili riscaldabili di zia Faby.
    Un pomeriggio di inizio primavera, mia zia mi invitò ad assistere alla pertita di calcio di suo figlio Matteo. Era una giornata soleggiata con una temperatura mite, che ti mette di fronte al dubbio di prendere il pullover o meno, tentare la manica corta oppure non rischiare. Per arrivare al campo più in fretta, c'era la possibilità di accorciare la strada passando da una zona adibita alla coltivazione di ortaggi. Il viaggio durava al massimo un ventina di minuti. Mi zia era piuttosto facoltosa, anche grazie ai soldi ricevuti dopo la morte del marito, e possedeva un grosso fuoristrada con tutti gli optional.
    Ad un certo punto vedo mia zia aprire il finestrino e dire "ma non ti sembra che faccia un po' caldo qui dentro?" Guardo il climatizzatore e vedo che segna 21°C interni e 17°C esterni. Le rispondo dicendo: "non mi sembra, io sto bene, ma lascialo pure aperto che non mi disturba". Proseguimmo il viaggio e dopo pochi minuti Faby accostò a lato della strada per togliersi il pullover color nero che indossava. Sotto vidi che c'era un top color rosso, piuttosto attillato, che a fatica conteneva il suo seno, forse una quarta. Dalla vita in giù aveva una gonna color nero appena sopra il ginocchio, un paio di calze nere e delle scarpe con tacco altissimo. Osservandola, mi chiesi come avrebbe fatto a camminare attorno all'erba del campo senza incastrarsi tra qualche zolla, e se tanta eleganza fosse necessaria per una partita. Non aveva un fisico perfetto, ma era ben fatta per una quarantacinquenne.
    Ripartiti sulla strada un po' sconnessa, vidi il suo seno seguire l'ondeggiamento dell'autovettura. Quasi mi venne l'intenzione di sfiorargliele. Ma la rimossi. Mi dissi: "ho ventisette anni e lei quarantacinque, ed é mia zia! Rimettiti in riga!". Arrivammo al campo, scesi per primo e l'aiutai a parcheggiare in un posto un po'angusto segnalandole quando poteva ancora avanzare. Tirò il freno a mano, spense il motore e si accorse che l'auto era parcheggiata con le ruote anteriori su un leggero promontorio; il suolo appena sotto la porta del conducente era molto più in basso del solito. Per scendere scivolò di lato dal sedile, come da uno scivolone, ma la gonna fece attrito sul sedile e non la seguì, svelando quasi completamente tutta la sua coscia con il relativo pizzo delle autoreggenti. Io rimasi immobile e godermi lo spettacolo. Faby fece finta di nulla, ma mi sembrò un po' imbarazzata.
    Ci incamminammo e mi pregò di tenerle la mano per evitare di strambare. Molte delle persone che osservavano i bimbi nella fase di riscaldamento si voltò verso di noi. Gli uomini soprattutto non scollavano gli occhi da mia zia. Chissà, forse avevano visto anche loro lo spettacolino di poco fa. La panchine a disposizione erano molto strette e per passare , come al cinema, bisogna quasi strusciarsi sulle persone già sedute. Tutti gli umini seduti sulla fila davanti a quella che stavamo percorrendo voltarono la testa e, con la differenza di alteza tra le file, poterono di siicuro scorgere il pizzo delle autoreggenti di zia Faby.
    Trovammo gli ultimi due posti, e ci sedemmo. Guardai Metteo che ci salutò e poi notai che i due uomini davanti a noi si voltarono e commentarono con lo sguardo fisso sulle gambe di mia zia. La partita cominciò e tra le grida dei genitori e i fischi dei loro amici sugli spalti , i due signori si voltavano sempre più spesso e notai che ogni volta che lo facevano, mia zia spostava le gambe: a volte le accavallava, a volte le apriva leggermente.Pensai che era già più di un anno che Franco era venuto a mancare e che forse quello era l'unico momento in cui mia zia poteva ancora sentirsi desiderata, visto che non l'ho mai visto in compagnia di un uomo. Forse non se la sentiva di cominciare qualcosa di nuovo e preferiva farsi desiderare.
    La partita finì e ci apprestammo a raggiungere l'auto. I due signori erano già vicino all'auto di Faby e si fumavano una sigaretta. Subito capii cosa stavano tramando. "Si sono avvicinati per vedere mia zia scalare la sua auto...mica scemi!" dissi tra me. E nello stesso momento pensai a come potevo aiutarla, senza pasparla, ma offrendo il massimo spettacolo ai due spettatori. Con attegiamento deciso aprì la porta, solevò la gonna, ben oltre il necessario e salì sull auto, con un fischio di approvazione dei due. Io che ero appena dietro di lei vidi almeno cinque centimetri abbondanti di pelle scoperta oltre il pizzo dei collant. Forse loro più distanti avevano avuto una visione migliore.
    Partimmo senza dire nulla. Dopo pochi metriFaby abbassò la temperatura del condizionatore, accusando ancora del calore e dicendo che il suo sedile "bruciava". Notammo che il riscaldamento del suo sedille era acceso al massimo e non riuscivamo a spegnerlo. Ogni tentativo inutile. Passarono i minuti e mia zia cominciò ad alzare un po' la gonna perché stava ormai sudando. Poi decise di accostare in una piazzetto di terra battuta a lato della strada e si scusò, ma doveva togliere le calze, non ce la faceva più. Per evitare sguardi indiscreti fece tutto in macchina. Con le mani sollevò lentamente la gonna fino al pizzo delle calze, le prese con dolcezze e le srotolò lentamente, sollevò una gamba e tolse le scarpe; passai rapidamente il mio sguardo dal suo piede alla sua intimità che ormai era in bella vista. Notai un perizona microscopico color rosso, ma non vidi nemmeno un pelo uscire. Mi guardò e disse: "che fai mi guardi le mutandine..?!" io ero in visibilio, il mio uccello stava pompando e aumentava di misura a vista d'occhio, inconsciamnete le risposi: "No guardo la tua fighetta". Interessata dal mio comportamento, ma non stupita, scostò il perizomino e mi chiese: "così la vedi meglio?" Era molto bella, con delle labbra piuttosto presenti ed un piccolo ciuffetto di peli molto curato. Mi prese la mano e mi disse: "é tutta liscia sai? Tocca qui..." e mi spinse la mano contro il suo sesso. Era caldissima, con l'indice mi feci strada nel suo buchino già fradicio. "Sai, durante tutta la partita offrivo uno spettacolino sai due signori seduti davanti, come faccio sempre, e mi eccito da morire; ma ora o vogli di aver dentro qualcosa di grosso". Estrasse il mo dito indice, lo unì alle altre quattro dita, e con una spinta decisa seguita da un rauco genito, si infilò tutta la mia mano dentro. Non capivo più nulla, non ero più padrone di me stesso, cominciai a muovere il braccio avanti ed indierto dentro la sua intimità. Ogni volta che usciva era accompagnato da un rivolo di liquido biancastro, e le i godeva ed urlava ad ogni spinta. Era indemoniata, irroconoscibile. Venne tre o quattro volte squotendo tutto il corpo, poi estrasse di colpo la mano e con le sue cercò di tenere dilatata il più possibile la sua fighetta implorandola di gurdarla come era grossa , profonda e bagnata. "Sei una vera vacca zia..!" esclamai Mi prese la testa, la sbatté contra la su figa dilatata qualche secondo, la ributtò indietro e mi baciò con forza e passione. Sollevandosi sul suo sedile e mettendosi a cavalcioni della consolle centrale, mi ordinò di sedermi sulla fila dietro e di sbottonarmi. Lo feci in un attimo. Mi chiese di venire un pò avanti con il bacino, poi un po' più indietro, non capivo dove volesse errivare poi appena prima di appoggiare la sue carnose labbra sulla mia cappella la sentiì urlare di piacere, come fosse stata penetrata. Notai che dimenava in modo evidente il suo culetto e sbirciando quasi svenni...si era infilata la leva del cambio, mi giuardò negli occhi e ingoio tutto il mio cazzo fino alle palle. Sarà stata l'eccitazione, sarà starta la visione di tutto o quella divina bocca che ingoiava tutto ma bastarono pochi secondi a farmi esplodere. Faby mugolò quando il caldo fiotto raggiunse la sua gola ed ingoiò tutto con avidità. Non smise di sbocchinarmi fino a quado il mio uccello non riprese a rigonfiarsi, poi con l'uccello in tiro si staccò e mi disse: " ti lascio con la voglia addosso, così avrai ancora voglia di me la prossima volta".
    Si riassestò il vestito e ripartimmo, senza dire nulla ma guardandoci spesso negli occhi.
    Entrambi sapevamo che quello sarebbe stato l'inizio di un rapporto molto speciale...che dura tutt'oggi, tre anni dopo quell'avvenimento.
    ...aspettatevi il prossimo incontro, ancora più sconcio ed eccitante...
     
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0 replies since 26/5/2011, 12:13   10978 views
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