Insegnante lesbica

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  1. dargheon
     
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    Fringuellina mi ha fatto ricordare cose ormai dimenticate. La ringrazio e vi rendo partecipi. E' solo una prima parte. Se vi piace, posso continuare!

    Ho cominciato a studiare francese a 25 anni, una classe come tante, un corso come molti, maschi e femmine simpatici e antipatici, come spesso accade. L’insegnante, una affascinante signora francese di circa 45 anni, a Roma da 15 anni, dopo essersi sposata con il marito. A suo dire un matrimonio felice, una storia serena e di piena soddisfazione.
    All’epoca ero studentessa universitaria, fidanzata con un ragazzo del quale ero molto innamorata, ma che forse, per la mia esuberanza, sentivo non sufficiente. Cercavo altro e non sapevo cosa. Arrivò un giorno di sciopero degli autobus e c’era lezione dalle 19 alle 21. Non avevo problemi tanto giravo in motorino e quindi... Passai a prendere Giusi, una collega del corso, qualche anno più di me, e ci incamminammo. Era fine maggio, una bella serata tiepida ed era particolarmente piacevole girare in motorino. Giusi non era abituata al motorino, era anche un po’ spaventata, e mi chiese di potersi aggrappare a me. Mi mise le braccia intorno alla vita e le mani aperte sulla pancia. Non capii come mai, ma non conoscendola bene pensai fosse un suo modo di tenersi. Alla prima frenata sentii le mani muoversi sulla pancia e ebbi un sussulto. Non dissi nulla, tirai avanti e arrivammo alla scuola. Grazie mi disse. Entrammo in classe e come potevamo immaginare eravamo solo noi e l’insegnante, Corinne.
    Corinne ci chiese se volevamo fare lezione ugualmente e, al nostro assenso, ci disse che forse era il caso di procedere con una lezione di ripasso molto particolare ed efficace. Aveva una gonna molto corta con due gambe esaltate dai tacchi e al tempo stesso esaltanti per chi la osservava. Si levò la giacca e fece per appoggiarla su una sedia, girandosi. Si chinò appena e vidi che le sottili calze erano autoreggenti che facevano intravedere un pezzetto di coscia. Strana questa giornata, pensai, e mi girai verso Giusi per trovare consenso alle mie sensazioni. Lo stupore aumentò quando la vidi passarsi la lingua sulle labbra. Aveva gli occhi attaccati a Corinne e la lingua che leccava le labbra senza vergogna. Corinne si rigirò in pochi minuti e in quei pochi minuti cominciai a capire. E anche a bagnarmi. Strinsi le gambe e feci finta di nulla. Corinne aveva una camicetta bianca sobria nel modello, ma slacciata fino al taglio del seno, eccitante e piuttosto prorompente. Si avvicinò verso di me e mi chiese di ripeterle il verbo essere in francese. Una volta finito chiese la stessa cosa a Giusi. Brave disse! Giusi, ora fai tu cara, io esco un attimo e torno subito. Giusi, ancora si leccava le labbra, si avvicinò a me che ero in piedi appoggiata a un banco, e mi diede una strusciata senza chiedere nulla. Sentii tutta la sua fica sulla mia gonna di seta e i sui capezzoli sulla mia maglietta che girava e ruotavano... la lingua bagnatissima di saliva sul collo. “Ma che fai Giusi, c’è lezione e tra poco torna Corinne”. “Non ci hai mai pensato, Alice, ma sono sicura che sei già tutta bagnata, vero? E’ tanto che ti guardo, dall’inizio del corso e lo sento che non vedi l’ora di godere con una donna”, queste furono le parole di Giusi che sembravano venire da chi aveva esperienza da vendere. E in effetti mi ricordai che durante l’anno ogni tanto mi era caduto l’occhio sulle sue tette quando lei, scollata al punto giusto, si era avvicinata a me chiedendomi se mi piaceva la sua collana. Erano tonde e sode e ben erette, due tette da succhiare.
    Fin qui pensai e basta e per me, era già strano pensare a due tette da succhiare. E l’unica cosa che riuscii a dire fu “Smetti che Corinne sta tornando.”
    La vedrai la nostra bella Corinne, e sorrise. Senza aggiungere altro mi sollevò la gonna con la mano, mi scostò le mutandine e mi disse: Piaciuto il massaggio sulla pancia? Ne vuoi ancora anche qui?” E mi mise subito due dita nella fica trovandola zuppa. O vuoi veramente fuggire? Io non potei che spingere, volevo sentire quella mano fuori e dentro, mi sarei strusciata ovunque, ero bollente, avevo le tette ben sollevate e anche loro cercavano un contatto.. Mi fece sdraiare sul banco e mi sollevò la maglietta e la gonna, ma non mi spogliò, facendomi sentire una vera troia da fare godere in fretta... In quel momento, mentre mi teneva una tetta nella mano e la fica con l’altra, entrò Corinne. “Brava Giusi, disse, che bello spettacolo hai preparato per me!” Ti ripagherò...” Corinne si sedette sul banco vicino e si sollevò la gonna . Non aveva slip, ma solo una bella fica carnosa. Che spettacolo, non potevo staccarle gli occhi di dosso. Corinne allargò le cosce e con una mano le labbra. Con l’altra si cominciò a masturbare guardando noi . Continuate ragazze, fatemi bagnare e poi... E poi cosa?, pensai io, ma non avevo molto modo di pensare. Giusi continuava a titillarmi, a mettermi le dita dentro, poi mi ficcò la lingua in mezzo alle cosce, avanti e indietro, dal buco del culo alla fica leccando e succhiando, succhiando e leccando. Mentre mi faceva questo servizio, Corinne era con la sua fica spalancata davanti ai miei occhi... E chi poteva immaginarselo? Doveva essere una lezione di francese e stavo godendo come mai prima. Corinne disse che adesso voleva una lingua, si mise a cavalcioni su di me e prima mi fece sentire la sua bella fica carnosa sul seno strusciandola da morire e inarcandosi per il piacere. Poi me la portò sulla bocca e mi ordinò di succhiargliela. Solo così avrei imparato il francese, mi disse, facendola godere da morire. Mentre Giusi correva con la lingua sul mio clitoride io leccavo la fica di Corinne che mi cavalcava. Più godevo e più leccavo, e più leccavo più sentivo le chiappe di Corinne sbattere sulle mie tette e i capezzoli indurirsi. Corinne decise che era ora di fare l’insegnante, scese da cavallo e ordinò a Giusi di mettersi alla pecorina su di me. Corinne voleva avere il culo di Giusi e la mia fica alla sua portata. “Leccale le tette” disse Corinne a Giusi, mentre io vi prendo tutte e due. Nel dire questo spalancò prima il culo a Giusi e cominciò a inumidirlo con la lingua, poi le infilò un dito e poi due. Con l’altra mano continuò a titillarmi il clitoride e a farmi bagnare ancora anche se ormai stavo scoppiando. Giusi mi succhiava i capezzoli e si dimenava con i fianchi e il culo tentando di girare e spingere intorno alle dita di Corinne. Corinne cominciava ora a leccarmi la fica sempre più velocemente. Quando mi sentì venire prima mi succhiò avidamente poi mi lasciò per un attimo. “Per un attimo”, disse Corinne a Giusi, “lasciamola riposare”.
     
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0 replies since 26/5/2011, 12:12   9703 views
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