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Mi comunicano che devo andare a conoscere il mio nuovo capo a Stoccolma. Vado con poco entusiasmo, pensavo di essere io il nuovo responsabile delle vendite europeo.
Invece hanno nominato una donna, io il suo nome l’ho sentito una volta sola ma deve essere una tosta, una che ha fatto carriera velocemente e, sembra, realizzando grandi cose. lo spettacolo. Una specie di istrione con un fisico incredibile, più gonfio di un culturista, ha chiamato vicino a lui una signora che sedeva, assieme ad un suo accompagnatore, dalla parte opposta della sala. Ed inizia una strana ma conturbante scena. Sempre accompagnati da una musica languida ed eccitante che crea una atmosfera carica di allusioni, l’uomo si mette sulle ginocchia la dama che ha richiesto e, mentre le sussura qualcosa che evidentemente la fa sorridere, inizia a lisciarle il collo ed i fianchi. Poi le dà un flacone pieno di un liquido oleoso e chiede di essere spalmato e massaggiato. La donna prima toglie la giacca all’uomo, poi comincia a toccargli i muscoli del torace e sempre più giù quelli della pancia. Lei è chiaramente eccitata, l’uomo si allarga i pantaloni e, a gesti, le chiede di metterci dentro le mani, cosa che lei fa solo leggermente frenata dalla paura di apparire per quella che è davanti a tutta la platea. Poi l’uomo prende un asciugamano e lo pone fra noi e loro. Lui è in piedi e lei è a sedere su una sedia. Non si vede nulla ma si immagina. La testa della donna si muove avanti e indietro, si vede solo l’ombra proiettata sul telo bianco e tutta la sala è nel silenzio più assoluto, nessuno riesce a respirare, tutti vorrebbero vedere, forse anche l’accompagnatore di quella signora. Quando fa cadere il telo la donna è evidentemente come drogata di voglia, è un pò imbarazzata e lui è nudo, senza pantaloni. L’istrione si avvolge l’asciugamano nei fianchi e ringraziando la donna con un bacio voluttuoso dove si vede la sua lingua insinuarsi fra le labbra di lei, le chiede di andare al suo posto e lui ritorna nel backstage fra gli applausi. Claire è veramente eccitata, non riesce a parlare, ha il fiatone e beve tanto, forse troppo. Mi chiede se mi è piaciuto ed io dico sì, molto, però ora ho un problema perchè mi sento carico di voglia di scopare. Mi guarda come se non mi ascoltasse e ritorna a bere. E l’istrione torna. Racconta qualche barzelletta sempre carica di sottintesi per ricreare la giusta atmosfera e poi dice di volere un’altra spettatrice vicino a lui. Vede Claire, questa donna bellina e con il puntiglio della professoressa e la chiama a sè. Lei si alza e, come iptonizzata, va verso di lui. E tutto è di nuovo come prima: il flacone, i massaggi ed il telo. Di nuovo non si vede ma si immagina e quando l’asciugamano cade lui ha un cazzo enorme che svetta all’insù, chiaramente bagnato e Claire con la bocca umida e gonfia dispiaciuta del fatto che tutto stia finendo. Un altro applauso ed un altro bacio con le lingue che si incrociano. Quando torna al tavolo io mi alzo di scatto e le dico che dobbiamo andare subito, non riesco più a trattenermi, ho voglia di lei e la devo avere. Ti devo riempire ovunque, le sussurro e lei risponde con un fremito. Non ho ancora chiuso la porta della camera d’albergo che le nostre bocche si inseguono, mi spoglia con impeto e quando vede il mio cazzo turgido si allarga le mutande e se lo infilza in un colpo solo. E’ fradicia da far paura e la sbatto finchè, urlando di piacere viene con dei sussulti vigorosi. E’ gonfia all’inverosimile, i suoi umori escono dalle grandi labbra creando una schiumetta biancastra odorosa e viscida. La sua pelle è liscia e morbida, il suo culo tondo e disponibile. Quando la denudo svettano due tettine con dei capezzoli irti ed impetuosi, piccoli, sostenuti ma morbidi, come piacciono a me. Vorrei stringerla ed amarla, ma lei non vuole, lei vuole solo uno stallone da scopare e succhiare. Ed è quello che facciamo tutta la notte. La mattina dopo quando mi sveglio la vedo vicino a me con gli occhi chiusi, le allargo le gambe, le salgo sopra e la chiavo di nuovo. La scopo con passione ed amore, poi la giro e glielo pianto nel culo aperto, la sodomizzo con brutalità e le innondo anche l’intestino. Dopo un pò lei si volta mi prende in mano il cazzo molle, mi masturba finchè non ritorno vigoroso ed inizia un succulento bocchino. Riesce a metterselo in gola tutto quanto, fino in fondo, non so come faccia, ma è talmente brava ed esperta che in pochi minuti e con un urlo soffocato le riempo la bocca di calda e cremosa sborra che lei ingurgita golosamente. Dopo un pò lei si alza, si mette gli occhiali da professoressa, mi guarda con occhi distanti e mi dice, anzi mi ordina, di fare presto perchè c’è una riunione in ufficio e dobbiamo andare. E’ gia tutto finito. Bella porca di manager, ma poteva andare peggio…
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