La calda babysitter

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    Sono una ragazza di 21 anni, e mi sono trasferita in un’altra città per motivi di studio.
    I miei genitori mi aiutano un po’ per l’affitto, ma ogni tanto faccio anche dei lavoretti part-time per non pesare troppo sulla mia famiglia, e per concedermi qualche spesuccia in più.
    Ho fatto di tutto, barista, call-center, volantinaggio, commessa, tutto sempre part-time, ovviamente, per avere il tempo di studiare. E’ stato grazie ad uno dei miei lavori che ho avuto un’avventura veramente piccante. Premetto che sono fidanzata, ma non mi dispiacciono assolutamente gli sguardi degli altri uomini su di me, anzi, alcune volte mi intrigano a tal punto che li lascio andare oltre, e quindi spesso capita che io abbia storielle di sesso, tutto ovviamente senza che il mio ragazzo lo venga a sapere.
    Ho lavorato per un po’ come babysitter in una famiglia molto gentile. I coniugi erano impegnatissimi nel lavoro, tanto che a volte mi toccava portarmi i libri a casa loro e fare gli straordinari perchè tornavano davvero tardi.
    Avevo notato come mi guardava il signor R. (lo chiamerò così), era sfacciato, e questa cosa mi stuzzicava, soprattutto perchè aveva circa 48 anni, e, non so perchè, ma mi intrigava un uomo sposato così maturo che fantasticava sulla babysitter ventenne.
    Dopo le prime due settimane tranquille, il signor R. cominciò a rientrare prima, senza avvisarmi, e si portava il lavoro a casa. Mi chiedeva di rimanere perchè diceva che non avrebbe comunque potuto badare a sua figlia, perchè doveva lavorare al computer.
    Passò un’altra settimana, e notavo sempre più i suoi occhi su di me.
    La quarta settimana mi stupì tornando il pomeriggio con una torta presa in pasticceria. Me ne offrì, e ci ritrovammo a chiacchierare molto piacevolmente e a mangiare la torta con dello spumante, e vedevo che mi guardava sempre più curioso.
    Il giorno dopo decisi di giocare un po’. Andai a casa loro con addosso una minigonna un bel po’ corta, per vedere che effetto gli avrebbe fatto. Non mi tolse gli occhi di dosso tutto il tempo, e spesso mi chiedeva di portargli alcune cose alla scrivania dove stava lavorando, e non perdeva occasione per guardare, ma stavolta non si limitò a guardarmi.
    Mi disse: “Sai, ho notato da subito che sei una ragazza davvero bella, potresti lavorare in tv se solo volessi.” Gli risposi che la tv non mi interessava granchè, ma lui continuò a farmi complimenti, in particolare si complimentò della minigonna che indossavo – “Sarebbe capace di stuzzicare qualsiasi uomo questa gonnellina”, mi disse.
    Io sorridevo, mi piaceva stare al gioco. E lui, vedendo che stavo al gioco, andava avanti – “Perchè non ti siedi sulla scrivania, così stai più comoda.” – mi sedetti e accavallai le gambe.
    Lui guardava, mi osservava per bene, compiaciuto del fatto che anch’io stessi giocando.
    All’improvviso, vedendo il mio sorrisetto malizioso, mi chiese: “Ti fa piacere che ti guardo?” – gli risposi di si, e lui aggiunse: “E se… ti facessi una carezza, ti dispiacerebbe?” – gli dissi che forse non era il caso, perchè era quasi l’ora in cui sarebbe tornata sua moglie, e se ci avesse visti in quella situazione mi avrebbe licenziata e a lui avrebbe fatto storie, ma aggiunsi: “Comunque…adoro le carezze” – e sorrisi maliziosamente. Scesi dalla scrivania, e mi allontanai verso la camera della bambina, controllai che tutto fosse a posto, e salutai il signor R., consapevole del fatto che mi avrebbe pensata tutta la notte.
    Il giorno seguente indossai una nuova minigonna, ma stavolta ci misi sotto un micro perizomino.. Mi aprì lui, disse che sua moglie era già uscita, e lo sopresi immediatamente a fissarmi le gambe.
    Verso la pausa pranzo lui tornò a casa, e, con mio stupore, disse che era venuto a prendere la bambina per portarla dalla nonna, che voleva tanto vederla, ma mi chiese di rimanere a casa loro, e disse che sarebbe ritornato in cinque minuti. Impiegò anche meno, e fu subito di ritorno.
    Gli chiesi: “Perchè ha voluto che rimanessi a casa sua, signor R.?” – mi rispose: “Così possiamo conoscerci un po’ meglio, visto che mia figlia piccola passa gran parte del tempo con te, e devo sapere se sei una persona affidabile”, e mentre lo diceva mi guardava dalla testa ai piedi, e mi sorrideva.
    Si sedette sul divano e mi chiese di sedermi accanto a lui, ma io decisi di iniziare un giochino veramente provocante, e mi sedetti sul tavolino di fronte al divano, quindi di fronte a lui.. ma stavolta, non accavallai le gambe.. le aprii leggermente, sufficientemente per mostrare il perizomino che si nascondeva sotto la minigonna.
    Lui, ovviamente, iniziò a guardare con piacere, e mi chiese: “Dimmi la verità, ti piace stuzzicare gli uomini sposati, vero?..e magari con un bel po’ di annetti più di te” – gli sorrisi con malizia, e feci “si” con la testa.
    Poi lui aggiunse: “Dicevi ieri che adori le carezze, peccato che non ho avuto il tempo di fartene, sei subito andata via.. ma come vedi, ora non c’è nè mia figlia, nè mia moglie, e abbiamo tutto il tempo per rimediare, che ne dici?” – gli ricordai che sua moglie sarebbe tornata tardi, ma che sarebbe anche potuta rientrare in qualsiasi momento, e lui mi chiese: “E questo ti eccita?” – risposi di si, e scoprii che la pensava ugualmente. Eccitava entrambi l’idea del capo quasi cinquantenne che si scopava la babysitter appena ventenne in casa sua, con il rischio che la moglie sarebbe rientrata da un momento all’altro.
    Senza dire niente, iniziò ad accarezzarmi le gambe, ed io continuai ad aprirle fino a spalancarle di fronte a lui.
    Lui proseguì allora, e cominciò ad accarezzare il mio perizoma, e mi disse: “Dimmi che hai la patatina completamente depilata, mi eccita da morire” – sorrisi, e mi spostai il perizoma, e lui diventò pazzo nello scoprire che avevo una fichetta completamente liscia e meravigliosamente rosa.
    In due secondi si alzò e mi fece sedere sul divano. Senza sfilarmi neppure la gonna, e sempre spostandomi il perizoma, iniziò a giocare con la mia patatina, che ormai sembrava un fiore aperto di fronte a lui. Mi disse che gli piaceva di più così, senza togliermi il perizoma, che gli sembravo più porcellina in quel modo. A me la cosa fece impazzire, anche perchè confermò che avevo visto giusto fin dal primo momento: il signor R. era davvero un gran porco, e la cosa era estremamente eccitante per me.
    In quella posizione, io sul divano e lui inginocchiato di fronte a me ho avuto la più eccitante leccata della mia vita.
    Mi alzai il top e gli mostrai i miei piccoli seni, lui incominciò a leccarli e succhiarli, e disse che adorava quel seno così piccolo, perchè era totalmente diverso da quello di sua moglie, che invece era una donna molto formosa, e quindi il mio seno così acerbo gli ispirava trasgressione.
    Poi passò al piano di sotto. Mi baciò le gambe, e mi spostò il perizoma, e immediatamente iniziò a leccarmi la fichetta.
    La leccava con una tale maestria, da farmi raggiungere dopo poco il primo orgasmo.
    Sentivo il desiderio di essere scopata sempre più vivo dentro di me.
    Ma all’improvviso…sentimmo il telefono suonare. Risposi io, anche perchè il signor R. era a casa, ma in realtà avrebbe dovuto trovarsi a lavoro. Era sua madre, che mi diceva che la bambina piangeva perchè voleva tornare a casa. Allora mi ricomposi, e gli dissi di andare a prendere la bambina dalla nonna, tanto ci saremmo potuti vedere altre volte.. ma prima di lasciarci lui mi chiese il numero di cellulare.
    La sera stessa mi telefonò, e mi disse che il giorno dopo non sarebbe potuto tornare prima da lavoro, ma che ci saremmo potuti vedere in serata, per prendere qualcosa in qualche bar.
    Risposi di si, e lui poi mi fece una domanda che in quel momento non mi significò nulla: “Dimmi solo una cosa.. sei una vera porcellina o hai qualche tabù?” – gli risposi di non avere tabù, e lui disse: “ok, allora vedrai che bella serata passeremo”. All’inizio non capii bene, ma sapevo che sarebbe successo qualcosa di piccante.
    Il giorno dopo andai da loro a lavorare, ma non vidi nemmeno una volta il signor R.
    La sera mi preparai per bene, un abitino davvero corto e attillato mi fasciava e mi faceva sentire estremamente sexy, e dei sandali dal tacco altissimo mi slanciavano la figura e allungavano di 12 centimetri il mio metro e 65.
    Venne a prendermi a casa, andammo a bere qualcosa, e in quel locale mi presentò un suo collega di lavoro, T.
    Tra un drink e l’altro T. ci propose una cosa: “E se ci trasferissimo in un posto più tranquillo?..diciamo, a casa mia?” – immediatamente capii cosa sarebbe successo di lì a poco. E così fu.
    Andammo da T. Era un uomo davvero bello fisicamente, sui 45, elegante, e che mi guardava ancora più sfacciatamente di R., e questo mi eccitava da matti.
    Una volta nell’appartamento, senza dire nulla R. cominciò a baciarmi, T. arrivò da noi con dello champagne, lo stappò e versò tre calici.
    Bevemmo, poi lasciai che entrambi si sedessero per dare il via al mio spettacolo. Loro seduti sul divano, io di fronte a loro. Mi tolsi il vestitino, rimanendo in perizoma e tacchi. Presi la bottiglia di champagne e la misi sul pavimento, mi chinai su di essa, spostai il perizoma e lasciai che il collo della bottiglia mi penetrasse la fichetta. Loro intanto mi guardavano e cominciavano a smanettarsi.
    Dopo essermi scopata la bottiglia per qualche minuto, mi alzai, presi lo champagne e mi avvicinai a loro. Volevo che leccassero quel collo di bottiglia che fino a due secondi prima era dentro di me.
    Così fecero, a turno. Poi T. iniziò a versarmi lo champagne sul seno, e R. leccava le mie tettine.
    Poi mi misi a cavalcioni su me stessa, e cominciai a succhiare il cazzo a entrambi.
    Non avevo mai fatto un doppio pompino, e devo dire che è stato davvero eccitante.
    Dopo averli spompinati a dovere, mi alzai, e andai sul divano. T. iniziò a leccarmi la fichetta, e R. invece mi leccava i piedini.
    Poi T. e R. decisero di scoparmi contemporaneamente, e così mi ritrovai a fare per la prima volta una doppia penetrazione, con T. nel mio culetto, e R. nella fichetta.
    Dopo un po’ chiesi di cambiare, ora volevo il cazzo di T. nella fichetta e quello di R. nel culetto. E loro mi accontentarono con piacere.
    Scopavano da dio, come due che non riuscivano spesso a sfogare le loro voglie trasgressive con le rispettive mogli, e che ora avevano l’occasione di fare tutto ciò che volevano.
    Mi sentivo porca, e loro, vedendomi così disinibita e vogliosa di essere riempita, decisero di darmi ancora di più.
    R. prese la bottiglia, non sapevo cosa volesse farne, ma ben presto lo scoprii, e mi ritrovai con T. che mi scopava nel culetto, e R. che mi si scopava la fichetta, sia con il suo cazzo, che con il collo della bottiglia. Ebbene si, uno in culo, e due in figa.
    Non so quante volte avrò raggiunto l’orgasmo quella sera. Loro intanto, decisero di esplodere di piacere in due zone diverse.
    R. schizzò il suo succo nella bottiglia, chiedendomi di bere, e T. invece mi schizzò tutto nel culetto.
    Ormai era tardissimo, ci rivestimmo, salutammo T., e R. mi riaccompagnò a casa.
    Sotto casa mia R. mi disse: “Per te mollo tutto, lascio mia moglie e mia figlia, voglio stare con te.” – Gli spiegai che non ero innamorata di lui, che era stato fantastico scoparci ma che amavo il mio ragazzo e non volevo che lasciasse la sua famiglia per me, ma lui insisteva. Allora presi una decisione, e il giorno seguente lasciai il lavoro. Lui mi cercò altre volte, cominciò a sembrarmi patetico, e così gli chiesi di lasciarmi in pace una volta per tutte.. lo facevo soprattutto x non rovinare la sua famiglia, e poi perchè non ne ero innamorata.. e probabilmente nemmeno lui di me, e da allora non l’ho più sentito.
    T. invece l’ho rivisto altre due volte, e ci siamo fatti altre due scopate eccezionali, ma poi nemmeno lui ho più rivisto, perchè sua moglie stava sospettando.
    Ora devo ammettere che è un periodo tranquillo, è da qualche mese che non trasgredisco con qualcuno, e chissà quando avrò qualche nuova avventura piccante da poter condividere.
     
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