Una intrigante sveltina in famiglia

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  1. dargheon
     
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    Anche al caldo di questa estate afosa e torrida, nella nostra casa a mare, mi trova quotidianamente impegnata in quelle faccende domestiche che solo il più stolto degli uomini pensa che non debbano essere fatte anche durante le ferie estive. Una casa, per quanto piccola, è pur sempre una casa e va gestita alla stessa stregua di una casa in città. Certo gli assili non sono gli stessi ma gestire due uomini in casa impone anche di fare il bucato. E se uno dei due uomini è un ragazzo diciassettenne sempre impegnato in attività sportive di giorno ed in ore piccole di notte capirete che il gravame di una moglie e di una mamma, anche in estate, è altissimo!

    Sfaccendo con un fastidiosissimo mal di testa. Ieri sera abbiamo fatto quasi l’alba.
    Mi sono fatta convincere da mio figlio Marco e da Peppe, quel suo amico surfista, ad andare in discoteca per una serata organizzata nel nostro complesso residenziale estivo.
    “e che caspita a che vi serve la scuola di danza … se poi non manifestate la vostra arte”.
    In effetti sono quasi due anni che con Mariateresa facciamo coppia fissa alla scuola di danza. Rigorosamente latino americani che con il suo fascino ben si addice a corpi sinuosi e plastici come i nostri.
    Ovviamente sola, Gianni, mio marito, poco incline a manifestazioni, ove rumore e confusione imperano, al solito ha preferito crogiolarsi in veranda con quei grappini da gustare con gli inseparabili amici estivi.
    In compagnia di due titanici giovanotti due belle tardone (di età ma non certo di spirito) io e Mariateresa, abbiamo dato spettacolo anche con riferimento al nostro passato di esperte cubiste (quando lo facevamo noi i tempi erano diversi) ed al presente di femmine mature e piacenti.
    Mary, carissima amica, separata da anni e ora single per consapevole scelta, donna piuttosto esuberante e sicuramente libertina, non disdegna ricercare nuove peccaminose esperienze che riempiano le sue notti e soddisfino nel contempo il vuoto di ore lunghissime da trascorrere in solitudine. Mi ha sempre confessato il continuo appetito sessuale che la pervade. Si dice che il marito l’abbia beccata in fedifrago accoppiamento con un aitante garzone di bottega. Una botta di vita è sempre un piacere anche quando si paga è la sua riflessione che io accetto in quanto tale senza alcun commento. Ovviamente dalla sua migliore amica mai alcun cenno, né una condanna. Un’amica è sempre un’amica, ma quello poteva essere suo figlio!
    Intendiamoci non sono una santa, il mio passato ne sa qualcosa.
    Io invece da mamma di famiglia riservo il mio calore in intime notti di passione riservate solo al mio compagno. Certo con una fantasia che continua a
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    galoppare… e la voglia di trasgredire non manca.
    Ci piace passare ore impegnate in piacevolissimi gossip estivi sotto l’ombrellone. Inevitabili sono i pettegolezzi sul jet society della nostra città. Maldicenze sempre dal tenore pernicioso e scopareccio, ed in uno di questi nostri momenti c’è stato l’invito dei ragazzi.

    Una serata nel complesso simpatica. Era parecchio che non passavo una notte in discoteca, e siamo state capaci di fare le quattro del mattino.
    Io con il mio sobrio abitino estivo, piuttosto aderente, indossato con quel giusto mix che ha saputo esaltare la femminilità di una seducente quarantaseienne senza incidere nel mio ruolo di moglie e mamma. Un delicato trucco, i lunghi capelli raccolti in una sbarazzina coda di cavallo capace di mascherare la mia età.
    Mariateresa, invece, con un tubino rosso, stretto e corto a fare bella mostra di culo e tette. La profonda scollatura lasciava scoperte le spalle, forse un po’ troppo osè per la serata e senza reggiseno era provocante il vertiginoso decolletè. Un sandaletto alto di vernice tono su tono, un trucco da vamp piuttosto accentuato e i lunghi capelli neri sciolti il tutto a rendere estremamente graffiante la sua mise. Certo non indicato per una serata dedicata a qualche ora di goliardica danza in compagnia di ragazzini di primo pelo.
    Devo riconoscere, comunque che più di una mise era piuttosto provocante, come se le signore presenti fossero a caccia di qualche ganzo con il quale dividere, gaudenti, le ore che le avrebbero separate dall’alba!
    Ridendo ho subito le avances di Peppe, la cosa poteva farmi piacere se le stesse non fossero sconfinate un po’ sullo sfrontato. Una provocazione sfacciata che ha rivolto al mio corpo con quei suoi sguardi ripetuti e costanti sulla mia figura. Strusciare provocatoriamente il suo bacino al mio al ritmo di una baciata, inizialmente poteva starci, se rapportato al senso dell’erotica danza, poi ha cominciato ad assumere aspetti licenziosi quando i passi di danza presupponevano contatti fisici. Una donna riesce sempre a capire quando si supera ciò che è lecito. E ieri sera l’atteggiamento di quel ragazzino poco aveva di permissivo per una donna sposata e per lo più mamma!
    Sicuramente il mio sguardo duro e poco conciliante deve averlo distolto da chissà quali pericolosi pensieri. Cosa che però non gli ha inibito il piacere di sfriguliare poi Mariateresa.
    Pur non considerandomi una puritana non ho gradito l’insolenza di quel ragazzino e, mi sono ripromessa di parlarne a Marco.

    Alle quattro siamo rientrate, in compagnia di Marco e salutandoci
    “Certo tu non hai problemi un bello stallone in casa te lo ritrovi stanotte pensa a me che ho un certo friccichino… e sono sola..."
    Ridendo la saluto.

    È vero, Sono una donna sposata. Un rapporto coppia di quasi vent’anni con le inevitabili limitazioni insite in tanti anni di unione.
    Nel mio intimo non si scopa più come una volta. Quell’iniziale ardore si è lentamente spento limitando ormai ai giorni festivi quei momenti di calda passione. Come si dice: chi si accontenta gode!
    Ma stasera Gianni non risponde! Le dita intriganti hanno sfiorato più volte intime parti. Che delusione per il mio essere focosa amante prendere atto che nessuna maschia reazione a vogliose richieste!
    Con la voglia di sesso repressa, al sorgere del sole mi appisolo
    E alle nove del mattino sono già in piedi a sfaccendare. Dal bow windows della lavanderia ho di fronte la finestra della camera da letto di Mariateresa. Stranamente ancora chiusa.
    Il primo bucato fatto. La cesta dei panni da stirare è finalmente vuota.
    E alle dieci quella finestra è ancora chiusa. Una sorpresa perché anche lei è mattiniera.
    Il ballo deve averla stancata!
    Anche la seconda lavatrice è quasi pronta, è il momento in cui Mariateresa apre le persiane. Sono le undici. C’è qualcuno nel suo letto. È completamente nudo, ma che fa? Si trastullo un bigolo che a riposo già sembra enorme. Ma è Peppe. Quel ragazzo che ieri sera è stato veramente sfacciato, è adesso nel lettone di quella libertina. Mariateresa con uno straccetto indosso, che tutto copre tranne che il corpo, gli è accanto sorridendo maliziosa in atteggiamenti piuttosto lascivi. Si avvicina per servigli un fumante caffè offrendogli provocatoriamente in visione lo stratosferico culo.
    Si sdraia al suo fianco rapita dal maschio fare. Segue con particolare interesse quel muscolo lentamente assumere proporzioni stratosferiche, quasi da far paura!
    La situazione è altamente intrigante e piuttosto coinvolgente, una crescente eccitazione coinvolge la troiona e il suo giovane amante. E non solo loro!
    Le calde labbra di Mariateresa con trasporto, risalgono superficialmente accarezzandolo il pube del giovincello, mentre una nervosa lingua inumidisce calde labbra.
    Peppe sorride ambiguo, allo strusciamento di Mariateresa al suo corpo, mentre la galeotta sua mano risale tra lunghissime cosce. È palpabile l’eccitazione che ha preso il sopravvento tanto che, pur non potendo ovviamente sentire, mi sembra percepire tra le labbra della porcona i mugolii di piacere che mi confermano la piena disponibilità della stessa a concedersi al bello stallone.
    Ma tu guarda che troia!
    “Mamma è per caso passato Peppe, non mi risponde al telefonino, doveva tenere la sua lezione di surf e non si è fatto vivo. Dopo che vi ho accompagnato ieri sera è sparito. Che caspita io ho dormito solo poche ore per essere puntuale!”
    Marco è un fiume in piena.
    “credo abbia altro da fare ora! Guarda dov’è.”
    Alle mie spalle, segue, incazzandosi, le scene diventate, in breve, apertamente hard. Mariateresa quasi prona maschera ai nostri sguardi il crescere di un muscolo che, onestamente, comincia a intrigarmi.
    “che stronzo eravamo rimasti che saremmo andati assieme dopo la lezione di surf”
    “che vuoi dire?”
    “Niente!!”
    Mentre rapido digita i numeri di un cellulare.
    Vuoi vedere che la libertina intendeva adescare vigorosi ragazzi per una privata lezione di sesso e lussuria ma ha anticipato il suo fare per una lezioncina privata. In lontananza sento squillare un telefonino in casa di Mariateresa. Ma squilla a vuoto. Nessuno risponde!
    Peppe sta tastando le prosperose chiappe di Mariateresa impadronendosi delle procaci tette che fuoriescono provocatoriamente dallo straccetto. Un attimo ed è intento a succhiare entrambi i capezzoli, alternando piccoli morsi alla rotazione di una famelica lingua sulle rosee aureole della troiona che, compiaciuta, soggiace all’erotica stimolazione.
    I piccanti preliminari dei due amanti continuano. Il puttanone comincia a tastargli le intime parti alla ricerca del già eccitato cazzo.
    Inebetita assisto alla scena.
    Intendo vedere fino a che punto la troia è disposta ad arrivare, come se non è abbastanza chiaro che una megalattica scopata da li a breve sarà l’impegno di Peppe.
    Mariateresa, inginocchiata sul letto, si impadronisce dell’uccello, ormai durissimo, del ragazzo per dare corso ad un sontuoso pompino che il giovanotto subisce inebriato.
    Non riesco a gradire quanto sta svolgendosi dietro quella finestra, sarà la mia innata indole di mamma, ma devo prendere atto del conturbante impegno di Mariateresa. Guardo Marco per rendermi conto che lui, invece, gradisce continuando a profferire le sue invettive verso l’amico traditore. Le ragioni però non sono identiche.
    Le scene sono veramente provocanti e, per quanto incazzato, mi accorgo che Marco si sta eccitando. Tra le gambe un bozzo cresce a dismisura spingendo, proteso in avanti, con tutta la sua forza. Un muscolo particolarmente corposo traspare sfacciato dai suoi bermuda. Per vedere meglio si avvicina ancor di più a me. Non era mia intenzione ma ad ogni colpo inferto da Peppe nella bocca di Mariateresa, indietreggio quasi impaurita. Senza rendermi conto che il mio fondoschiena è a diretto contatto con quel suo uccello così duro che riesco a percepire le pulsazioni frenetiche dei suoi ormoni in fermento. Sobbalzo nel seguire quel magnifico muscolo sparire tra le labbra di Mariateresa. Spingo, ancor di più, il mio corpo contro quello di Marco.
    Un fremito lungo una infinità mi sconvolge!
    Mio figlio è morbosamente eccitato!
    “RAGAZZO è il caso che tu vada a farti una bella doccia fredda!”
    Imbestialito torna in camera sua mentre Mariateresa, nel frattempo ha abbandonato il suo eccitante pompino e si è abbandonata alla lingua di Peppe che le sta leccando il pube rasato in un conturbante sessantanove.
    È un attimo l’incrocio del nostro sguardo. L’espressione di donna lasciva è stampata sul suo volto.

    Riprendo a sfaccendare tentando di distogliere la mente da una voglia irrefrenabile di sesso che devo confessare mi sta assalendo. Quelle scene intriganti mi hanno procurato particolari sensazioni. L’eccitazione mi sta praticamente rapendo!
    Gianni è in veranda sta preparando i suoi documenti per la settimana che sta per entrare. Le sue ferie son finite. Stasera rientra a casa, e verrà solo per i fine settimana.
    Mi avvicino con un sorriso, divertita al pensiero del fascino intrigante della classica sveltina…….. Gli passo ripetutamente davanti, ancheggiando un po’ più del solito, chinandomi provocatoriamente contraggo i glutei davanti a lui, solo per pochi secondi per fargli notare il disegno di un fondoschiena che, chiaro, traspare dal corto vestitino, mi giro, lo guardo sfacciata offrendogli la profondità di un seno plastico e prosperoso.
    Incredulo segue le mie movenze e con una abbondante dose di spudoratezza allunga una mano sotto la gonna risalendo velocemente sino a sfiorarmi l’intimo.
    “Ehi stamattina lo faresti diventare duro anche ad un morto”
    “Ma è a te che deve venire duro! Stanotte mi hai piantata..”
    Mi scosto e divertita torno in lavanderia non senza mandargli uno sguardo di ammiccante accondiscendenza. Perché non farmi travolgere da una crescente passione carnale nella più classica delle sveltine. In piedi nella piccola lavanderia ostento un corpo che reclama la sua porzione di minchia, mentre Gianni mi è accanto. Non è rimasto insensibile al mio morboso richiamo!
    Sollevo lo scamiciato sui fianchi per offrirmi provocante, ed eccitata, al suo uccello per soddisfare il mio cresciuto appetito sessuale, devo dire, purtroppo, non sempre soddisfatto al massimo dal mio uomo. Ma immagino la sua lingua sul mio corpo, e le mie mani alla ricerca del suo bel muscolo.
    “Guarda!”
    Lo invito a partecipare all’amplesso di Mariateresa che intanto ha scatenato, la sua libidine coinvolgendo l’aitante stallone. Il procace seno è offerto al giovane amante, i capezzoli inturgiditi dall’eccitazione, si ricevono una plastica lingua sulle aureole, mentre lei palpeggia un cazzo diventato veramente enorme, contemporaneamente una mano risale dalle gambe alla ricerca dell’intimo cespuglio che, trovato, sicuramente bagnato, si riceve un dito. La vedo sobbalzare!
    “Sai anche tuo figlio doveva essere li…”
    “che dici?”
    “ma Peppe è stato scorretto credo abbia dormito da lei stanotte”
    “dormito mi pare eccessivo…”
    La maschia mano di Gianni lentamente si è infilata provocante dal mio coprisole impadronendosi di capezzoli diventati duri e gonfi. Il suo respiro sul collo mentre la lingua gioca con i lobi delle orecchie
    “ma che fai?”
    Voglio fare la preziosa. Tento di manifestare il mio dissenso e, come prima reazione, provo a dissuaderlo dal continuare nella sua azione. Mi scuoto ma, paradossalmente, il mio fare agevola i suoi movimenti.
    “TI SCOPO”
    La forza della sua eccitazione mi costringe a subire l’erotico palpeggiamento. I capezzoli sono schiavi delle sue mani e, lentamente porta una mano tra le cosce e cominciare una mirata ricerca del mio intimo.
    FINALMENTE!
    La lussuria di Mariateresa è cresciuta di tono, Peppe è alla totale mercé di sapienti mani che si sono impadronite di un muscolo spaventosamente duro masturbandolo selvaggiamente e lei stessa, lasciva, si abbandona al piacere della carne.
    Nel mentre resisto un po’, per quel particolare gioco del sudare la sua preda e per non passare per troia.
    “c’è tuo figlio in casa”
    “quello si starà tirando una megagalattica sega”
    “ma sei un porco”
    mentre con una eccitazione bestiale comincia ad intrufolarsi tra cosce calde e bagnate.
    Mariateresa cavalca selvaggia godendosi un poderoso uccello.
    Mentre io eccitata come una maiala, sono pronta a gustarmi il mio!
    È veemente nello sfilarmi lo slip. Lo fa strappandomeli da dosso coi denti. Un attimo dopo una impazzita lingua raccoglie il calore del mio corpo
    “SI DAI SCOPAMI”
    Non penso che nostro figlio in casa possa sorprenderci in atteggiamenti non consoni certo ad una mamma di famiglia, ma il suo fare scioglie ogni mia resistenza. Mi sento una zoccola!
    “Sei bagnata”
    Allargo lascivamente le gambe, offro al mio compagno una mia fica bagnata, pronta ad essere posseduta. Tutta la punta della maschia lingua violenta la mia fessura, sento distintamente la forza della sua passione e, socchiusi gli occhi, con la libidine al massimo, cresce in me la voglia di farmi sbattere da quel suo cazzo che immagino imponente e duro.
    “dai scopami…. fottimi…. ora…voglio godere anch’io…mmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhh…….”
    I miei sospiri riecheggiano nel piccolo ambiente. Devo riconoscere che mio marito è un esperto nei giochi di lingua. Lento risale sulle cosce, per soffermarsi sulle grandi labbra, saetta la punta sulla fessura ben intrisa di caldi umori. Il mio respiro affannoso gli conferma l’alta eccitazione che si è impadronita del mio corpo.
    “NO!!
    Il suo cellulare squilla!
    “non rispondere….”
    “aspetta è mia madre”
    “che rompi coglioni”
    Un conciliabolo di qualche minuto per poi assecondare i desiderata della madre
    “mamma vengo subito”
    “ma dove vai sono io che devo venire!”
    “mamma ha bucato prendo lo scooter faccio in un attimo…. tu tieni la topina al caldo”
    Sembra facile con l’eccitazione alle stelle.
    Sono sconvolta dalla voglia di cazzo. E LO VOGLIO ORA!
    Inutile ogni mio tentativo. Gianni in sella allo scooter già sfila dalla traversina.

    Cerco di dissuadere i miei pensieri scoparecci. Particolarmente accaldata riprendo le domestiche faccende. La lavatrice ha finito il suo secondo ciclo.
    Dal balconcino passo davanti alla camera di Marco. Meno male è ancora sotto la doccia.
    Stendo i panni con ancora forte il calore tra le nude cosce.
    Qualche minuto e ripasso dalla sua camera. È a torso nudo, spia ancora la porcina ed il traditore, una mano infilata nel boxer impegnata a tirare su qualcosa che dire stratosferico non restituisce a pieno le dimensioni di un membro possente e, sicuramente, duro.
    “MA CHE FAI?”
    “quello che ha detto papà”
    Sconvolta prendo atto che mio figlio ha spiato il nostro provocante amplesso e adesso si sta masturbando.
    “ma sei un porco!”
    Incazzata ritorno al mio domestico fare con un pensiero fisso: ma che razza di situazione!
    Mentre Mariateresa è ancora in piena attività!Peppe adesso sdraiato sul letto si sta gustando una spagnola con le bellissime tette di Mariateresa, che accarezzano la sua turgida asta, in estasi si gusta lo splendido supplizio. Lenta la zoccola, pennella prima la lingua sul cazzo, in modo da favorire il suo maneggiare e poi, lentamente, risale con il petto l’eccitato muscolo stretto in una morsa libidinosa.
    Ha sempre detto di essere una esperta di questi giochini! E devo confermare che ha ragione!!!!!
    La mia mano, intanto, senza alcun preciso comando, lentamente raccoglie il calore dell’intimo mio incrocio. Cazzo sono veramente eccitata! Le dita si pervadono dei miei caldi umori. Mi sfugge un gemito
    “Si mamma fallo anche tu!””
    Marco è alle mie spalle. Mi giro e resto senza fiato!
    Sussulto!!!!!
    Sfacciato mi offre la visione di uno splendido cazzo completamente avvolto da quel mio slip, raccolto da terra, intimamente pervaso dal mio calore
    “MA SEI PAZZO!!!!”
    “mamma continua sei bellissima!”
    “ma che dici?”
    Stringo le cosce tenendo ben serrate le labbra per non rendere palese la mia eccitazione, mentre un tentativo di ceffone, tale resta! Al massimo della sua insana provocazione si impadronisce della mia mano che indirizza sulla propria intima parte, completamente scoperta e immensamente eccitata, ed al solo sfuggevole tatto riesco a percepirne la corposa turgidezza …
    “mamma è così duro quasi mi fa male”
    È sfrontato nel suo parlare,
    “smettila!!!”
    Perché c’è poca convinzione nel mio invito.
    “papà ti ha lasciato sul più bello vero?”
    Rivivo la stessa sensazione di prima, ma con una differenza il suo cazzo pulsa veemente come frustate tra le sue mani. Devo assolutamente evitare spiacevoli situazioni che mi vedrebbero comunque coinvolta!!! Il mio primo errore non reagire immediatamente da mamma mentre guardo quel po’ po’ di mazza svettare stretta tra il mio slip.
    “dai mamma ora ci sono io, smanettami l’uccello! … dai so che ti piace……”
    Frasi sfacciate sussurrate all’orecchio, alternando alle parole colpetti di lingua sul collo e sui lobi delle orecchie..…come se conoscesse le mie zone più sensibili….
    “MA COME TI PERMETTI!!!!!”
    Non mi sono assolutamente reso conto, intanto, Marco sta stringendo forte il mio petto, la sua mano è penetrata all’interno del mio scamiciato e con il palmo della mano sta palpeggiando il mio seno con i grossi capezzoli tra le dita, l’altra mano risale lenta dalle cosce.
    Il secondo errore cedere al richiamo del corpo e non al mio ruolo di mamma
    “ma tuo padre potrebbe tornare”
    “…..è tanto che aspetto questo momento!”
    distinguo in maniera chiara la voce eccitata che fattosi coraggio confessa tutto il suo perverso interesse al mio corpo.
    “quale momento?”
    La mia ritrosia, per quanto forte, non riesce a sostenermi nel tentativo di svincolarmi dalla assurda situazione. La sua forza, non cattiva, ma imperiosa non mi consente di reagire.
    La sua mano riesce a guidare la mia
    DIO COME È GROSSO!!
    Esterrefatta non riesco a divincolarmi, la sua mascolina forza riesce con un braccio a mantenere fermo il mio busto mentre la sua mano libera cadenza i miei movimenti sul suo cazzo ormai pronto ad esplodere dalla eccitazione.
    “dai mamma… so che ti piace… siii… io mi sto consumando a pugnette guardandoti”
    La sua confessione ed il suo contemporaneo gemito di piacere mi privano della forza di reagire.
    Impugno il muscoloso cazzo, lo stringo forte, voglio fargli male, solo così può smetterla. Ma quel cazzo palpita violento tra le mie dita. Stringo ancora più forte! Mentre la sua mano guida la mia lentamente su tutta l’eccitata asta. Riesco a saggiare le dimensioni di un uccello che sembra voler scoppiare. Nitide percepisco le pulsazioni.
    La paura di essere scoperta senza slip mi induce ad incrociare ancor di più le gambe per privarlo del piacere che potrei offrirgli.
    “ma che dici sei un maiale”
    Ma senza volerlo stringo più forte lo splendido cazzo che freme di piacere tra le mie dita. Ed ogni mio movimento fa sì che il senso trionfi sulla ragione e la carne ha il sopravvento sulla prudenza. In un attimo soggiaccio a quanto sta per accadere convinta che … tanto una pugnetta è il massimo che potrà accadere!
    Una sega in piedi a mio figlio!!
    Con questa riflessione, e con l’eccitazione che ormai mi pervade il corpo mi abbandono ai piaceri della sega. Un cazzo duro, con una forza impetuosa che sento in tutta la mano, lo percepisco vivo, grosso, favoloso.é inutile ogni mio tentativo di scacciare perverse fantasie. Mi assale la voglia di succhiarlo, averlo in bocca, avvolgerlo con le mie carnose labbra. La libidine ha ormai sconfitto ogni mio pudore diventando padrona assoluta del mio corpo
    “si dai stringi forte… fammi venire…”
    Eccitata al’inverosimile, è tanto che non saggio un cazzo di siffatte proporzioni. Per quanto ancora inesperto in particolari giochi porta la mia mano alla sua bocca, vi sparge abbondante saliva sul palmo e la indirizzata di nuovo sul suo membro duro. Così lubrificata la mano scivola splendidamente su tutta l’asta.
    Cazzo è bellissimo!
    Il mio coinvolgimento è ormai totale. Sto regalando a mio figliolo un suo momento di soddisfazione, e nel contempo mi fa rivivere i piaceri adolescenziali, quando al buio di un parcheggio, la pugnetta era il massimo consentitomi per regalare, e regalarmi, piacere.

    Assieme osserviamo Mariateresa che abbandona il suo lascivo corpo nelle mani del suo giovane amante.
    “Dovevo esserci anche io la… quello stronzo mi ha fottuto”
    “che vuoi dire”
    “Mary è proprio una gran bella fica è già due mesi che la scopo. E oggi dovevamo farlo in tre!”
    “NO!!”
    Un lampo. Ecco chi era lo stallone a cui ieri sera la troia si riferiva.
    Anch’io sommessamente comincio a gemere morbosamente tirando una pugnetta al mio perverso ragazzo eccitatissimo. Aumento la velocità del movimento stringendo sempre di più il muscolo in tutta la sua dimensione, in poco tempo riesco a farlo godere.
    “sii dai… ancora, non ti … fermare”
    È forte la sua implorazione, inspirando in maniera intensa e profonda,
    “vengoo siii”
    Schizzi forti che sento scorrere su tutta l’asta e distribuirsi sulla mia mano
    “non ti fermare… daii”
    “mmmhh si… vengo… ahhhhggg”
    A denti stretti gemo anch’io, rapita dalla eccitazione, sento scorrono, abbondanti, i miei umori attraverso le cosce per distribuirsi sulla sua mano è fantastico!

    Mariateresa, dopo aver ben giocato di lingua sulla svettante asta del ragazzino, inumidendola a dovere, repentinamente, e con fare famelico, si impala un eccitato cazzo nella classica posizione dello smorza candela. Lentamente vedo sparire il grosso uccello nella scura fica e contemporaneamente l’espressione del suo viso mi confermano il godimento della maiala.
    Ciò esalta ancora di più la mia eccitazione!!!
    Davanti a tanta libidine cerco di scostare il corpo di Marco dal mio, in questo momento mi rendo conto che la sua eccitazione non governa i suoi pensieri figurarsi se controlla la sua perversione.
    Non intendo andare oltre
    “ora basta starà per arrivare tuo padre”
    “Mamma lo sai meglio di me che non è così e poi non avevi intenzione di farti una sveltina in piedi”
    Sempre più insolente.
    La mia testa reclinata sul suo petto è la conferma che la mia era solo una scusa per non cedere in tentazione. Il suo abbraccio rende palese il suo erotico contatto. Lentamente sto cedendo!
    La sua mano lentamente scivola di nuovo sul mio petto, impadronendosi di turgidi capezzoli confermandogli la mia assurda eccitazione. È spudorato nel portare la mano, ancora intrisa del suo caldo seme, alla mia bocca. Come la più insana troia assaporo il piacere che sono riuscita a dargli. La lingua è famelica nel raccogliere il frutto del suo godere.

    La coppia intanto è ancor di più intenta a scopare oserei quasi selvaggiamente con una foga direi animalesca, Peppe pesta sulla fica mandando in estasi la sua amante, i cui lunghi e prolungati gemiti accompagnano il suo stantuffare, ed il suo piacere sembra riecheggiare distintamente al nostro udito.
    La cavalcata di Mariateresa onora tutto il suo provocante fisico, il seno sobbalza ad ogni colpo infertole dal cazzo di Peppe , il viso è trasfigurato da una libidine che, credo, sia al massimo, cosa che mi confermano i gemiti di sicuro piacere che ripetutamente emette, le mani di Peppe stringono con forza i grossi capezzoli. Lunghi minuti di una scopata forsennata durante la quale mi accorgo che il viso di Mariateresa è pervaso dal piacere. La troia viene ansimando umettando ancor di più il cazzo di Peppe che imperioso continua a possedere il corpo della sua donna facendo scivolare agevolmente nella fica ormai dilatata il suo duro uccello.
    E la mia eccitazione continua a crescere forte. Ormai seguo la scena con partecipazione.
    Ho tramutato l’iniziale fastidio in eccitazione. La mancanza da ormai tanto tempo di un bel cazzo, duro e tosto, l’eccitazione di due corpi impegnati in un amplesso così coinvolgente ed il contemporaneo provocante contatto di un muscolo possente, hanno risvegliato i miei sopiti ardori.
    La voglia di essere selvaggiamente scopata sta prendendo il sopravvento sulla ragione!!
    Marco mi è di nuovo alle spalle. Quel suo magnifico cazzo, spaventosamente duro, spinge verso il mio culo.
    Lo stesso fremito, stavolta più lungo ed intenso mi induce ad abbandonarmi a lui.
    “mamma hai un culo bellissimo… quante seghe ti ho dedicato! adesso lo desidero, ti prego…”
    “Tesoro……”
    Accondiscendente dischiudo leggermente le labbra facendo sì che le sue dita scivolino nella mia bocca, ed in un attimo, con la lingua, comincio a permearle spingendo, provocatoriamente il mio corpo al suo.
    Sono impercettibili gemiti che emetto, ormai rapita dalle scene che con sempre maggiore trasporto seguo e, non riuscendo ad oppormi, mi abbandono ad una eccitazione che chiara ha imprigionato il mio corpo.
    Per quanto assurdo, mi sto facendo compromettere!
    Struscio il culo sul suo uccello percependone distintamente la sua enorme eccitazione. La mia mano esplora le mie intime parti alla ricerca di un duro muscolo che da tanto tempo mi manca.
    Senza rendermi conto tra quello che vedo e quello che faccio, rapita dall’eccitazione assecondo i movimenti di mio figlio. Le sue dita in bocca raccolgono la mia saliva mentre mimo l’azione fallica di un intrigante pompino. L’altra mano continua ad accarezzare il mio prosperoso seno ed i duri capezzoli. Qualche secondo per rendermi conto che ormai il nostro coinvolgimento è totale, e per quanto assurdo possa essere, non riesco (o non voglio!) rinunciare al perverso piacere.
    Lentamente porta una mano sulla mia fica, completamente bagnata, ciò conferma che il piacere ha avuto il sopravvento. Le cosce divaricate gli consentono di impossessarsi, con estrema facilità, dell’umida fessura, dove sapientemente guido la sua mano nel chiaro intento di farmi masturbare.
    Agevolo il diretto contatto con la folta peluria, anzi sono io che mi possiede la clitoride sospingendo le mie dita nel mio intimo, contemporaneamente spingo, provocatoriamente, il corpo contro la sua mazza. Ansimo sottovoce, quasi con vergogna, ma la mia eccitazione supera ogni pudore.
    Con le mie dita infilate nella fica fradicia di umori che, abbondanti scorrono tra le gambe, muovo il culo contraendo i muscoli delle chiappe mandandolo in estasi.
    I mugolii di piacere si sono fatti continui ed intensi, la lussuria ha definitivamente sconfitto la morale, ad occhi chiusi, senza vergogna, ansimando e mordendomi le labbra, per il forte piacere che si è impossessata di me, guido il cazzo sino al piccolo foro di un culo splendido e lentamente comincio a spingergli contro.
    Marco allarga, con entrambe le mani le sode chiappe e, senza foga appoggia, dopo averlo ben bene lubrificato, il duro cazzo nello scuro orifizio. Titubante spinge, solo un attimo e dopo, sconvolto dall’eccitazione, con un colpo fermo si impadronisce dell’intimo corpo di sua mamma.
    “AAAAAGGGHHH!!!!”
    Uno strozzato gemito accompagna la sua penetrazione. Subito afferra i miei fianchi per cadenzare i miei movimenti, mentre agevolo con tutto il corpo la sua azione.

    È stupendo!!
    Ormai stravolta dal piacere gli offro il meglio di me, dimenandomi come una troia in calore che la mancanza, per lungo tempo, di un bel cazzo ha trasformato nella gran puttana che ora sta offrendo il culo al proprio figlio!
    Governo lenta senza alcuna fretta il suo uccello con tutto il corpo, le labbra serrate e gli occhi chiusi sono la certezza di un piacere da tanto tempo agognato, contemporaneamente le sue mani possiedono con trasporto la mia fica. Con due dita mi sditalina appassionatamente.
    “Marco tuo padre sta per arrivare”
    La mia non è paura, bensì un insano invito al suo godere
    “vengo prima io”
    La risposta perentoria!
    Continuiamo ad assistere alla scopata dei due davanti a noi ma solamente per acuire il nostro piacere, complici anche noi godiamo, Peppe all’apice del suo godimento, inonda di piacere il corpo di quel troione di Mariateresa, mentre le mani di Marco stringono con forza l’opulento mio seno, reso vellutato dalla forte eccitazione. Lo sento irrigidirsi. Un colpo secco di bacino e, in un impeto di forte libidine, contemporaneamente scarica, il suo caldissimo piacere nel provocante mio culo. Una enorme quantità di sborra. Uno, due tanti ed ancora, ogni fiotto è accompagnata da sottili mugolii di piacere che palesano anche il mio orgasmo che, tangibile sento scorrere tra le mie cosce.
    Vedo lo scooter di Gianni risalire la piccola traversa
    “tuo padre è arrivato…..”
    “mamma fammi sentire anche il calore della tua bocca… dai succhiami”
    Mi chino come un automa davanti a lui, schiava della mia lussuria. Repentina ingoio le ultime gocce della calda sborra che ancora schizzano da un superbo muscolo. Ne raccolgo l’essenza con la desiderosa lingua, faccio sparire tutto il cazzo nella mia avida e calda bocca.
    “siii maaaammmmaaa… succhiami……”
    Mi è difficile tenerlo in bocca mentre continuo a sditalinarmi la ormai fradicia fica.
    Sento Gianni parcheggiare lo scooter
    “tuo padre è qui”
    “DIO QUANTO SEI TROIA!!!!!…..”
    Incosciente continuo a spompinarlo, incurante delle sue offese.
    Ormai ho perso il pudore di mamma!

    “dove la mia troietta?”
    Gianni sta salendo le scale mentre finisco di gustare il caldo nettare del piacere. adesso è sul ballatoio mentre seguo il mio ragazzo che, di soppiatto, si ritira in camera sua.
    È alle mie spalle
    “dove eravamo rimasti?”
    mentre con dito raccolgo un rivolo di calda sborra che scivola dalle labbra
    “mi hai aspettato… sei la più grande zoccola che conosco”
    le sue mani già sollevano la corta gonna
    “sei ancora bagnata… ti sei gustata il bel cazzo di quel ragazzo… DIO sei tutta bagnata… ti sei toccata! Splendida porca! Hai goduto?”
    “ORA SCOPAMI!!”
    Con una devastante eccitazione mi offre al suo di cazzo!
    Eccitato come un maiale mi possiede. È forsennato mentre stantuffa sulla ospitale fica.
    Pochi minuti di una sveltina morbosa
    “SSSII… VENNNNNGGGOOO”
     
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