Sabrina, la mia piccola cugina

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  1. dargheon
     
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    L'estate dell'83 fù un regalo particolarmente dolce per il sottoscritto. Per chi non avesse letto il precedente racconto, in breve: Io giovane di 16 anni, cotto e pazzo di desiderio per mia cugina Sabrina.. ero riuscito a godere delle mani della mia bella cugina. Io alto quasi 1,80 mt lei piccola, circa 1,50 mt, capelli neri ricci, occhi grandi e verdi, belle tette a coppa di champagne, credo una seconda misura ed un culetto solo ed alto che avrebbe fatto resuscitare un morto... figurati me che avevo il cazzo perennemnte in tiro.
    Sono, anzi siamo con i miei genitori a casa della zia Giovanna, mamma di Sabrina, in vacanza a Catania.
    Dopo l'episodio suddetto per qualche giorno, fù come se non fosse successo nulla. Poi una mattina venne a trovare Sabrina, la sua amica Stella, che abitava due piani sopra; anche lei uno schianto di bambolina, credo che avesse più o meno la mia età, era un po' più alta di Sabrina, ma il corpo era da favola: tette grosse, forse una quarta misura, bionda ed occhi verdi anche lei, un viso bello, ma un po' "puttanesco". pensai: " questa il cazzo lo ha già assaggiato"; devo avero pensato così fortemente che le due ragazze arrossirono sotto i miei occhi, oppure avevano guardato il mio "pacco", sotto i pantaloncini e null'altro. forse dalla loro angolazione si poteva intravedere la mia cappella circoncisa, ancora non in tiro.
    Le vidi così andare via, appena in tempo, per nascondere sotto al tavolo il mio cazzo che stava crescendo. cavolo, eravamo tutti seduti a fare colazione. cercai di pensare a cose brutte per farlo ritornare al suo posto; c'ero quasi riuscito, quando sabrina e Stella tornaro in cucina, annunciando di voler fare colazione anche loro, si sedettero accanto a me, una a destra, l'altra a sinistra, ridacchiando tra di loro.
    "Cazzo" pensai e mi infilai un po' più sotto al tavolo, le ragazze si scambiarono battute e mi chiesero se volevo accompagnarle a fare compere.
    non è che impazzivo dalla voglia di andare a guardare chissà che cosa dovessero acquistare, però l'idea di uscire con due belle fighette, non mi dispiaceva e poi, non si sà mai!
    Così unaa mezz'oretta dopo eravamo in macchina
    (di mio zio) una centoventisei bianca che aveva un mare di chilometri, ma che forse non aveva mai toccato o sognato gli 80 km/ora. accanto a me l'amica e dietro la cuginetta.
    "andiamo a comperare dei costumi da bagno" disse ridendo Sabrina; un brivido mi percorse tutto
    "Cazz... le vedrò in costume" pensai, ed il cazzo inizio a muoversi e si spostò proprio verso destra, dentro i jeans morbidi e sbiaditi, crescendo deciso e tirando sino
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    alla sua massima estensione. stavo impazzendo, eccitato ed imbarazzato, pensavo che avrebbero pensato che ero un maniaco ma mentre pensavo a queste cose, la mano di Stella, si appoggio sulla mia coscia a pochi centimetri dal mio arnese che adesso dette dei colpi decisi ai jeans, come se volesse uscire fuori bucando il tessuto. ricordai una battuta di un mio amico "c'è l'ho talmente duro, che potrei spaccare le noci" e mi venne da ridere, le ragazze mi chiesero il perchè di questa risata, mi salvai dicendo che "non era mica male iniziare la giornata, guardando due belle ragazze in costume da bagno". alchè ridendo, mi risposero "e chi ti dice che ci vedrai in costume, eh?". rimasi secco e dovevo avere la faccia di chi gli è caduto il mondo addosso, perchè risero ancora più allegramente, poi, sempre ridendo, mi dissero: "dai, vedremo, vedremo". poi dopo qualche altra risata, Stella, mi chiese "perchè non ne comperi uno anche tu ?!". Cazzo, Che idea!
    Ed il cazzo non accennava a ritornare a dormire anzi, l'idea era proprio intrigante.
    E' fù così che entrammo in un negozio: io, con le due ragazze che mi tenevano per mano ed il mio cazzo impazzito e teso all'inverosimile, tanto che la commessa che ci venne incontro era arrossita guardando in mezzo alle mie gambe, poi con uno sforzo di volontà, alzò gli occhi e ci chiese in cosa poteva esserci utile.
    le mie bimbe espossero il loro entusiasmo e forse anche un po' di eccitazione o chissà che altro e dissero che volevamo provare dei costumi... e così fù!
    Misero quella povera commessa in uno stato di agitazione ed anche me, perchè iniziarono a farmi vedere come stavano nei vari costumi da bagno. non sò se lo fecero apposta, ma le misure mi parvero almeno una taglia o due più piccole del dovuto, però ragazzi, che spettacolo... e il mio cazzo era sempre lì, duro e credo proprio in bella vista, dato che ogni tanto, sia loro che la commessa lo puntavano attentamente. anche qualche altra signora che intanto era entrata, credo proprio fosse impossibile non notarlo, comunque finalmente decisero e comperarono due costumi ognuna. "Adesso tocca a te!" dissero.
    Cavolo... e dove lo metto pensai; poi anche la commessa, che ormai era bella rossa in viso, mi indirizzo verso il reparto maschile ed iniziò a farmi vedere dei costumi.
    Per chi è più giovane, in quegli anni i costumi da uomo erano ridotti ad un triangolino davanti, uno dietro ed un "filo interdentale" che li teneva uniti, a parte il classico costume a mutandina - la commessa mi ricordo che i costumi si provavano lasciando addosso gli slip. cominciai con dei costumi a mutandina, cercando taglie anche più grandi, iniziai finalmente a provare un costume nero che copriva a stento il mio cazzo in erezione, tutto messo in obbliguo, facendo una diagonale, in modo da recuperare più spazio. tutte e tre ridacchiavano complici, guardandosi negli occhi "è troppo grande" disse Stella; "è troppo grosso" disse Sabrina.
    la commessa ormai confusa, disse "No, no è proprio enorme"; alchè non capiì più se parlavano del costume o del mio cazzo, però
    "lui" ebbe un sussulto che non passò inosservato. le ragazze andarono a scegliere dei costumi più piccoli, sia di misura che come modello e mi portarono dei costumi veramente piccoli, uno arancione e due bianchi. quando li vidi, dissi che erano troppo piccoli, che non potevo metterli la, tutte e tre insistetterò, così pensai "lo volete proprio vedere allora";
    è fù così che provai subito il costume bianco, tipo tanga, tenendo le mutande sotto ma il costume riusciva malappena a coprirmi oltre i testicoli, solo uno o due centimetri, gli altri, almeno sedici erano tenuti a stento dagli slip bianchi..però leggermente trasparenti. ridendo dissi "ragazze non posso uscire, datemi un altro costume"; loro, ormai eccitate da questo gioco, invece spalancarano la tenda, così di sorpresa. le vidi tutte e tre, ammutolite, bocca spalancata ed occhi sgranati. il mio cazzo decise allora che non ne poteva più di stare sacrificato dentro gli slip, si impennò di più raddrizzandosi completamente e sbordando fuori dall'elastico delle mutande di almeno se non più di dieci, dodici centimetri. Restammo così per un'eternità, quasi; poi le ragazze, declutendo, si guardarono in faccia non sapendo cosa fare. la commessa era ormai in ginocchio a pochi centrimentri,davanti al mio cazzo tesissimo, appoggiò le mani sulle mie coscie muscolose e poi si riprese, purtroppo per me. si alzò rossa in viso, barbottando scuse, parole senza senso; le due amiche invece, si misero a ridere, facendomi i complimenti "che bel cannolo che hai" e naturalmente risposi: "è tutto da succhiare". purtroppo Sabrina, forse per gioco forza, dovette fare la cugina; non sò con quale sforzo, si riprese e mettendosi tra me e la sua amica Stella, le disse di tenere la mani a posto, che il gioco era finito, almeno adesso che c'era anche lei ma intanto appoggio il suo culetto sul mio cazzo, la sua amica la spinse verso di me, scherzando, dicendole, che non poteva essere gelosa di me, suo cugino e che anch'io avrei voluto fare qualcosa con lei, la spinta non era eccessivamente forte, ma ne approffittai per fare scivolare il mio cazzo tra le ciappe sode di Sabrina, sino a sentire il buchino della sua passerina, quasi a penetrarla con tutte le mutandine. anche quì andò male, lei si svincolo scivolando all'indietro e lasciando a bella vista a Stella tutto il mio cazzo che ormai era violaceo dalla voglia...
    Ci fù un po' di marasma tra di noi, poi vedendo la commessa ferma in mezzo al negozio. ritornammo tutti nei ranghi, chiedemmo scusa a Rosy, la commessa (ma mi proposi di tornare a trovarla... ma questa è un'altra storia) pagammo ed andammo via. Stella volle a tutti i costi prendere l'autobus per tornare a casa, così io e Sabrina restammo soli, in macchina da soli.
    Per diversi minuti non parlammo, poi lei si fece coraggio ed inizio chiedendomi scusa. ero sorpreso, pensavo che mi avrebbe detto di tutto, restai in silenzio attendendo il resto, se c'era! riprese a fatica dicendo che era stata Stella ad inventarsi tutta la situazione. a casa aveva visto il "mio coso" sotto i pantaloncini ed aveva pensato di farmi eccitare da matto...anche lei aveva accettato di partecipare a questo gioco un po' perverso...avevano visto che ero eccitatissimo ma poi dal gioco dalla voglia di prendermi in giro. la situazione si era ribaltata: Stella voleva e quì un po' imbarazzata disse quella parola "succhiartelo" lì in negozio davanti alla commessa, oppure anche solo davanti a lei ma "non aveva più retto al gioco" perchè Stella è una troietta, e quando vede un bel ragazzo, se può se lo fà, anche se interessa qualche sua amica.
    Mi fermai su un lato della strada, quasi nascosti dalle piante, le presi le mani e con il cuore impazzito le sussurrai dolcemente
    "tesoro, io sono pazzo di Te! sono io che devo chiederti scusa per quello che ho fatto, per quello che ti ho fatto vedere ". mi guardò negli occhi è disse "anche tu mi piaci tantissimo ma sei mio cugino, non possiamo... che scandalo, i nostri genitori ci avrebbero ammazzati piuttosto che.."
    L'interruppi: "Non è così strano" le dissi "ci sono stati e ci saranno dei cugini che si innnamorano e si sposano pure tra di loro" e dopo un pausa "Io ti sposerei anche domani..."
    Rimase così, a bocca aperta, incantanta, sognatrice, chiusi gli occhi e la baciai, lentamente, poi sempre più profondamente, lasciandola senza fiato, riacciuffandola, riprendendo la sua bocca ,la sua lingua avidamente, lasciandola senza fiato, le accarezzai le tette, anche quì lentamente, poi con forza sino a stringerle, quasi a farle male, mugulò di piacere, lepresi le mani e le portai sul mio cazzo duro, umido che non vedeva l'ora di liberarsi di tutta quella tensione. lei restò un attimo interdetta, confusa, poi sorridendo, lo prese con entrambe le mani, tirandolo fuori dai pantaloni: "che bello" "ma sono tutti così?". io emisi un sospiro di liberazione di piacere, di gioia "lui" si stirò in tutta la sua potenza e Sabrina, la mia dolce cugina iniziò ad accarezzarlo, massaggiarlo; intanto mi tirai sù la maglietta e dopo qualche minuto, la mia cuginetta mi regalò una esposione di sperma senza precedente. inondai lei, me, i pantaloni e la macchina di mio zio mentre lei continuava a masturbarlo, tirandomi fuori tutto sino all'ultima goccia di sperma. restammo così incantati, lei con il mio cazzo in mano, sino a che non prendemmo coscenza che eravamo parcheggiati su una strada. ci ricomponemmo, pulito quanto possibile e decidemmo di andare a fare una doccia nelle docce pubbliche... ma questa è ancora un'altra storia!
     
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