Rozza e volgare

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    Chissà perchè ho dei gusti così particolari! Mi piacciono le belle ragazze, fresche, giovani, per una storia seria. Ma per un incontro di sano sesso senza freni, preferisco le tardone. Ma nemmeno le semplici signore mature: mi fanno impazzire quelle donnone appassite, incolte, volgari, che m'ispirano senza ombra di dubbio trattamenti molto particolari. Penso ad esempio ad una che vedo spesso nella metrò, a prima mattina. Dev'essere sulla sessantina, con un bel fisico anche se molto maturo. Ha i capelli tinti, bruni, è sempre molto truccata. Parla sempre ad alta voce, con quel suo timbro rozzo e rauco, e senza rendersi conto che tutti la sentono o forse chissà, volutamente,parla dei fatti suoi, ovvero quasi sempre degli incontri con uomini delle età e delle condizioni più diverse. Alle parole accompagna delle risate sguaiate e spalancando la bocca si vede una dentatura abbastanza disgustosa: alcuni denti sono ingialliti, altri addirittura scuri o incapsulati. Eppure spesso, sentendola raccontare, mi viene duro, e ancora di più al pensiero di quel fisico cadente e di quella brutta dentatura, ma ciononostante non era mia intenzione di entrare in relazione con lei. Non che mi fosse dispiaciuto, ma il fatto che desse tanto nell'occhio non m'incoraggiava: ho sempre preferito che i miei incontri siano discreti e riservati. E l'altro giorno si è verificata l'occasione che faceva al caso mio. Ero alla stazione ad aspettare la metrò, ch'era in ritardo. Non c'era anima viva. Poi appare lei. Mi guarda: deve avermi riconosciuto, in fondo ci conosciamo di vista. Mi viene vicino e mi fa, col suo classico tono di voce:"bello, è da molto che non passa la metropolitana?"
    "Sì, c'è un po' di ritardo"
    Non avevo intenzione d'incoraggiare la discussione, eppure lei continua a parlarmi, io a risponderle e così cominciamo ad attaccare. Intanto compare altra gente e sinceramente mi secca essere visto in compagnia di quella donna così rozza e volgare, anche se segretamente sento di desiderarla. Lei al contrario manifesta un evidente entusiasmo: diventa anche più rumorosa del solito, come se le piacesse che la gente pensasse che ci sia qualcosa tra noi. Arriva la metrò. Salgo quasi col desiderio di seminarla, ma lei viene a sedersi di fronte a me e continua a parlarmi. Accavalla pure le gambe e in questo modo mi mostra lo spettacolo del suo slip nero. Difficilmente sono stato così combattuto tra la voglia di levarmi di torno una donna e quella più nascosta di scoparmela. Scendiamo alla stessa fermata.
    "Accompagnami, abito qui vicino" ed io non so dirle di no. Arriviamo al portone e mi chiede: "Vuoi salire?"
    Comincio a sentirmi a mio agio, in fondo siamo soli. Una volta nell'appartamento, mi dice senza mezzi termini: "Spogliati, voglio Adv farlo subito. Io mi vado a fare un bidet, tu fatti trovare pronto!"
    Mi spoglio interamente e resto ad aspettare che esca dal bagno. Quando esce da quella porta è già tutta nuda. Appena vede il mio pene duro mi spinge sul letto e si siede in mezzo alle mie gambe, mettendosi il mio pisello in quella passerona pelosa e cominciando ad agitarsi come un'invasata. Sto godendo come un pazzo. Sento il mio coso entrare nella sua carne e farla rabbrividire dal piacere. Si sbatte senza darmi tregua, sembra intenzionata a ridurmi come un rifiuto umano. All'improvviso se lo tira dalla figa e se lo mette nel culo, in un buco bello largo e arrotondato. E' bello, troppo bello, lei urla tantissimo, ma non certo dal dolore. Si volta su di me e mi morde un capezzolo, poi mi mette la lingua in bocca e inizio a succhiarla, mentre il mio uccello continua a fare il suo dovere. Finalmente lo caccio fuori e lei prende a succhiarlo con una voglia terribile, a tratti me lo morde anche: a momenti ho avuto quasi paura che volesse staccarmelo. Ma era troppo furba per fare una cazzata del genere. Ha continuato a lavorare di bocca per un bel po', poi ci ha sputato su, lasciandosi un fiotto di bava appeso al mento ed io mi sono affrettato a raccoglierlo nella mia bocca. Poi ho cominciato a succhiarle le tette. Era tutta sudata e sentivo una forte puzza venire dalle sue ascelle pelose, allora le ho fatto alzare un braccio e ho preso a leccarle delicatamente proprio il punto da cui veniva la puzza. L'eccitazione la rendeva ancora più volgare. Ha cominciato a dire una serie di parolacce, incitandomi a scoparla ancora. Allora gliel'ho messo di nuovo dentro, con una foga pazzesca, mentre con la bocca coprivo di baci quel viso decrepito e raggrinzito. Le piacevano i baci. Gliene ho dato uno lungo in bocca, confondendo la mia saliva con la sua. Le sono venuto dentro e ci siamo rilassati, l'uno nelle braccia dell'altra. Mi ha detto di avere una sorella, un pochino più grande di lei. Mi ha chiesto se mi andava di organizzare una cosina a tre. Le ho risposto che si può fare!
     
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