Storie di Sandra ( Il dentista )

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  1. Kenta93
     
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    Non avrei dovuto andare quella sera, sapevo che entrare nel suo ufficio dopo le sette, era come dire” scopami”, ma a venticinque anni, si ha voglia di provare e io, quando trovavo uno che mi adulava e civettava con me, mi scioglievo fisicamente.
    Ormai conoscevo il mio corpo e conoscevo le mie reazioni.
    Tutto era iniziato per curiosità, sapevo che quel dentista ci provava con tutte e si diceva che fosse uno scopatore eccezionale.
    Io ero fidanzata da diversi anni con colui che poi è diventato mio marito, quindi, credevo di potere resistere al suo fascino mieloso, invece, ancora una volta, il piacere ebbe il sopravvento sull’intelligenza.
    Ricordo la prima volta che entrai nell’ambulatorio, lui era insieme a una sua dipendente, vedendomi, sorrise, lanciandomi uno sguardo che mi fece sentire nuda, poi, si rivolse alla sua assistente;
    - Vada a preparare il signore nella stanza attigua, qui ci penso io-
    Appena soli,mi fece accomodare sul lettino;
    - Si chiama Sandra? Vero?
    Si
    - Prima volta che controlla i denti?
    - Si.
    - Vediamo che problemi ha una ragazza così bella, apra la bocca…
    Le sue mani si appoggiarono alle mie labbra e con la scusa di controllare i denti, entrò diverse volte dentro la bocca, guardandolo negli occhi, avevo capito che stava simulando un coito, ma non ebbi il coraggio di svincolarmi da quella situazione;
    - Una bocca perfetta…
    Le dita tornarono a scivolare sulle labbra;
    - Labbra scolpite. Adesso, provi a stringere le labbra attorno al dito mentre entro, devo sentire se i denti sono al posto giusto!
    Non sapevo come fare, mi rendevo conto dell’assurdità della richiesta, eppure, feci come mi aveva chiesto, lasciai che il suo dito mi entrasse tra le labbra strette;
    - Le stringa ancora di più, faccia finta di avere un lecca lecca…
    E io strinsi.
    Il dito si fece strada diverse volte;
    - Brava, credo riusciremo a fare un bel lavoro, ci sono tutte le premesse affinché tutto si metta a posto, ma potrebbe essere un lavoro impegnativo, l’ideale sarebbe che lei venga dopo le sette di domani sera, così avremo tutto il tempo per sistemare la sua bocca…
    Fece uscire il dito;
    Non ebbi il coraggio di parlare, feci solo un cenno d’assenso con la testa odiandomi, avevo lo slip fradicio di umori, cercai di non fargli intuire il mio stato emozionale, ma era evidente che lui aveva capito tutto;
    - Se vuole, può venire anche domattina, scelga lei.
    - No, va bene domani sera…
    - Brava, vedrà che rimarrà soddisfatta dei risultati.
    Il suo sguardo era sceso sui miei seni e poi sul mio inguine, voleva che non ci fossero dubbi sulle sue intenzioni se fossi andata li Adv il giorno dopo.
    Uscii dall’ambulatorio, ero completamente sconvolta, eccitatissima e nello stesso tempo infuriata con me, quello sconosciuto mi aveva scopata mentalmente e aveva toccato i miei desideri più nascosti. tornai a casa in tutta fretta e buttandomi sul letto, mi masturbai, pensando a cosa sarebbe potuto succedere il giorno dopo; in poco tempo ebbi un orgasmo fantastico.
    “Sono una troia” pensavo mentre entravo di nuovo in quella stanza ambulatoriale
    Non era la prima volta che tradivo il mio ragazzo, tutte le volte che un uomo mi faceva delle proposte erotiche, io mi lasciavo andare, ormai ero convinta facesse parte del mio essere donna.
    - Ecco la mia fata, prego, accomodati sulla poltrona che ti do un'altra controllata.
    Mentre mi parlava, i suoi occhi avevano scorazzato su tutto il mio corpo spolpandomi dei vestiti, immaginavo i suoi pensieri ludici, subito cominciai a bagnarmi nel basso ventre.
    Mi sedetti e aspettai;
    - Apri la bocca più che puoi e tira fuori la lingua.
    Mentre eseguivo quella sua nuova richiesta, pensai a come mi ero vestita per quel incontro, ero stata sobria, non volevo rischiare di avere interpretato male i suoi segnali, quindi, così vestita, ne sarei uscita pulita se il dentista non avesse portato avanti le sue iniziative verbali.
    - Adesso, mi raccomando non muoverti, devo sentire se il cuore è a posto per eventuali operazioni!
    Prese uno stetoscopio e cominciò ad appoggiarlo sopra il seno sinistro, mentre lo faceva, un suo ginocchio si era messo tra le mie gambe e stava spingendo verso il mio inguine, ad ogni mossa fatta sul seno, corrispondeva una leggera pressione sulle mie intimità;
    - Allarga bene!
    Cercai di aprire ancora di più la bocca;
    Lui mi guardò, gli occhi erano pieni di desiderio, facevano quasi paura da quanto erano intensi e passionali;
    - Intendevo le cosce, allargale bene…
    Quella frase diretta, senza tante finzioni, mi aveva eccitata immensamente, sospirai e eseguii la sua richiesta, subito dopo, una sua mano mi stava accarezzando sopra i calzoni, poi, chiusi gli occhi mentre sentivo che mi slacciava i calzoni e mi entrava con la mano sotto gli stessi.
    - Abbassati i calzoni e lo slip!
    Ero come ipnotizzata, mi alzai e feci quello che voleva;
    - Non toglierli!
    - Che bella figa, depilata e stretta…
    Subito dopo, le sue dita accarezzavano le mie grandi labbra e qualche attimo dopo entravano dentro: la mia vulva fradicia;
    - Allarga bene le cosce!
    Cercai di allargarle al massimo, mentre i calzoni mi tenevano stretti i polpacci, poi, qualcosa di caldo, duro, mi riempì la vagina, fu una penetrazione decisa e dolorosa, cominciò a scoparmi senza pietà, pensando solo al suo piacere, mi mise le mani sulle natiche e spinse al massimo dentro di me, lo sentivo toccarmi punti intimi a cui nessuno era mai arrivato, capii che nessun sesso di quelle dimensioni si era spinto così tanto prepotentemente in me.
    Comincia a urlare proprio mentre sentivo le sue frasi;
    - Stretta come piace a me, sembri una verginella, urla pure che mi eccito ancora di più…
    E così dicendo, mi diede una stoccata pazzesca che mi fece tremare tutta, poi decise di uscire e, mentre io riprendevo fiato, mi alzò le gambe e se le mise sopra le sue spalle mettendomi alla sua mercè, le piegò verso il mio stomaco divaricandomi e rientrò a sfogare il suo piacere.
    In quella posizione riusciva a penetrarmi al massimo, mi sentivo spaccare in due, le sue mani sulle mie spalle mi tenevano stretta mentre il suo corpo, spingendo contro le gambe, mi immobilizzava facendo di me quello che voleva: mi sentivo completamente devastata e, nello stesso tempo, passato il primo dolore, cominciava a esplodere il piacere, mi sentivo piena come non mai e mi sentivo bruciare tutta, ma adesso, il piacere era di tutti e due;
    - Dai bastardo, scopami!!
    - Non ti preoccupare( mi disse guardandomi intensamente) quando uscirai di qui farai fatica a camminare!
    Presi le sue braccia e cominciai a stringerle e a graffiarle, era talmente focoso che facevo fatica a seguire il suo ritmo, poi, improvvisamente, senza che me lo aspettassi, uscì veloce e abbassandomi le gambe, mi venne davanti al viso;
    - Apri le labbra e fammi godere!
    In vita mia, avevo fatto diversi pompini, ma mai fino in fondo, ossia, mai tenendolo in bocca mentre usciva lo sperma, ma in quel momento, ero talmente eccitata, che tutto mi sembrava normale, presi il suo sesso e succhiai forte, toccandogli lo scroto e quando venne, lo tenni in me ingurgitando tutto il suo liquido vischioso;
    Lo sentivo gemere, mentre mi stringeva i capelli spingendomi il sesso fino all’impossibile dentro la gola, infine, con un ultimo urlo strozzato, si lasciò andare sul mio corpo;
    - Sei proprio una troietta, nata per il sesso, sei andata ben oltre le mie aspettative…
    Stavo cercando di riprendere fiato, stavo per rispondergli per le rime, quando sentii la sua lingua forzare le mie grandi labbra e impossessarsi del mio clitoride; in dieci minuti mi fece letteralmente impazzire, venni diverse volte e mi sentii pregarlo di smettere che non ce la facevo più.
    Lui, ancora una volta mi ignorò e imperterrito, continuò a succhiarmi l’anima, mi prese oralmente come mai nessuno e venni come mai ero venuta. Alla fine esausta e tremante mi fece rivestire, mi accarezzò i seni ancora coperti dal maglione e scendendo sui glutei, li strinse soddisfatto, si rivestì insieme a me e mi disse;
    - La prossima volta proviamo anche il lato B.
    Mi aprì la porta e mi fece uscire.
    Non tornai mai più da quel dentista, le sue ultime parole mi avevano fatto paura; a quel tempo ero ancora vergine nel sedere e la mia mentalità era ancora troppo immatura, un rapporto anale, mi sembrava un rapporto contro natura. col tempo, ebbi modo di ricredermi, ma queste, sono altre storie…
     
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  2. Sserpentelo
     
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    xDDDDDDDDDDDDDDD
     
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1 replies since 23/3/2010, 16:32   4094 views
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