Giornata al mare

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  1. Kenta93
     
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    Un pomeriggio pieno di sole di metà giugno. La spiaggia leggermente ventilata, tranquilla come può esserlo in un giorno lavorativo.
    Sono in topless, la parte superiore del costume l'ho tolta dopo un bagno rifrescante.
    Frugo nella borsa alla ricerca del flacone di crema solare.
    Un ragazzo si alza dal suo lettino, si avvicina, e la sua figura mi fa ombra. Mi giro verso di lui e lo guardo in viso.
    Restiamo in silenzio per qualche istante, poi prende dalle mie mani il flacone di crema solare.
    Senza parlare mi giro.
    Inizia a cospargermi di crema la schiena, con gesti leggeri ma sicuri mi massaggia il collo, le spalle, poi scende lungo la spina dorsale sfiorando appena la pelle. Un brivido mi corre per il corpo.
    Con entrmbe le mani mi afferra i fianchi, come per attirarmi a se, io senza volerlo inarco leggeremente il sedere.
    Le sue mani accarezzano le natiche, i pollici si insinuano sotto lo slip e scivolano lentamente lungo il solco delle natiche, indugiando con una leggera pressione sul buco del culo. Ho un sussulto.
    E’ solo un attimo e le sue mani morbide di crema stanno già massaggiando le mie gambe.
    Intorno a noi le poche persone presenti non sembrano accorgersi o sono troppo distanti.
    Le sue labbra sfiorano il mio orecchio mentre mi sussurra “adesso voglio l’altra parte”; il suo fiato è caldo e la mia fica comincia a bagnarsi.
    Lascia cadere alcune gocce di crema su miei seni, poi con la punta delle dita la cosparge, disegnando lentamente dei cerchi.
    Il contatto con le sue dita mi provoca l’indurimento dei capezzoli.
    Mi sorride, le mani a coppa intorno al seno. Afferra i capezzoli tra pollice e indice e inizia a stringerli; un sottile dolore che mi fa sussultare, sussulti brevi ma incontrollabili ogni volta che prende e lascia i capezzoli.
    Ora le sue mani stanno esplorando il mio ventre fino a raggiungere il pube.
    Come per un riflesso condizionato divarico le gambe.
    Le sue mani scivolano dall'esterno verso l'interno infilandosi fra le cosce fino a raggiungere l'inguine.
    La sua mano aperta preme sul monte di venere, si insinua nel costume ormai completamente intriso dei miei umori.
    Le dita salgono e scendono, come se non riuscissero a scegliere la meta: la fica ormai completamente aperta e grondante o il culo che freme al ricordo del precedente contatto?
    Un suono gutturale mi sfugge dalla bocca quando con prepotenza infila le dita nella fica.
    Spinge con forza quasi volesse infilare tutta la mano, su e giù quasi cercasse di toccare con la punta delle dita un segreto dentro di me.
    Non riesco più a stare ferma, mi aggrappo al bordo del lettino mentre onde di calore mi Adv salgono dal profondo delle viscere. Sento il liquido caldo tra le cosce che scendere a formare sulla tela un a piccola pozza.
    Lui senza smettere di frugare nella mia fica si allunga verso di me e comincia dolcemente a baciarmi prima il collo, poi il seno; con la lingua segue il contorno dell’areola fino ai capezzoli, ne prende uno in bocca: morde, succhia, tira, lecca.
    Sono eccitatissima, chiudo gli occhi per non urlare il mio godimento.
    Ma le altre persone non vedono cosa sta succedendo o si stanno godendo la scena?
    Non lo so e non mi interessa!
    In questo momento voglio solo poter toccare il suo cazzo, prenderlo in mano e infilarlo nella mia fica, sentire che diventa sempre più duro dentro di me, la mia fica che si allarga un pò di più ad ogni sua spinta.
    Poi più niente, niente mani, niente dita che frugano.
    Apro di colpo gli occhi ed eccolo lì, in piedi davanti a me, io sdraiata sul lettino fra le sue gambe divaricate, il suo cazzo a pochi centimetri dalla mia bocca.
    La cappella è liscia come può esserlo solo al massimo dell’accitazione, qualche goccia luccica al sole, segno che anche lui resisterà ancora poco a questo gioco.
    L’asta è dura, turgida, tesa verso il cielo.
    Inizio a leccargli le palle, risalgo lungo l’asta dando piccoli colpi con la lingua, ma la sua voglia è oramai incontrollabile. Prende il suo uccello e lo infila con foga nella mia bocca. Mi afferra il viso tra le mani e incomincia a scoparmi la bocca, avanti e indietro, con misura, senza soffocarmi, ma ogni volta sempre un pò più giu, cercando di far entrare tutto il cazzo nella mia bocca.
    Lo lascio fare, mi lascio scopare, certa di sentire da un momento all’altro il suo sperma colarmi in gola.
    E invece no, ancora una volta tutto finisce come era cominciato, senza preavviso.
    Arretra di qualche passo, mi solleva le gambe, si siede sul lettino a gambe divaricate, poggiando poi le mie gambe sulle sue cosce.
    Lentamente scivolo vero di lui a gambe larghe, il suo cazzo puntato verso di me.
    Quando sono a pochi centrimetri dall’oggetto del desiderio, afferra saldamente i miei fianchi e tirando bruscamente verso il basso mi fa cadere,con tutta la forza del mio peso, sul suo cazzo ormai duro più del marmo.
    Vengo subito, senza controllo, e continuo a venire mentre mi solleva e mi fare ricadere ancora su di lui, mentre mi blocca per le spalle e spinge, spinge il suo cazzo sempre più su dentro di me.
    Il tempo di girami e il suo cazzo riempie nuovamente la mia fica: entra ed esce, entra ed esce, con un ritmo frenetico, il mio sedere che sbatte sulle sue palle, le sue mani che strizzano i mie capezzoli.
    Improvvisamente, infilandomi due dita nel culo, sfila il cazzo dalla mia fica ormai stremata e mi inonda la schiena di sperma caldo e denso.
    Resto così, immobile, rivoli di sperma scivolano dalla mia schiena, si infilano tra le mie natiche solleticando il mio culo ancora dilatato, la fica che ancora si contrae spasmodicamente.
    Silenzio, mi giro. Cerco con lo sguardo.
    Non c’è nessuno. Il sole comincia a tramontare. Qualche bagnante distratto si sta preparando ad andare via. Il flacone della crema solare è al suo posto nella borsa.
     
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0 replies since 23/3/2010, 16:29   10005 views
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