una notte di pioggia

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    Piove a dirotto, si sente lo scroscio dell’acqua contro i vetri e sulle foglie degli alberi, mi stringo a lui sotto le coperte, le nostre mani e i nostri corpi sono ansiosi di fare tutto, ma preferiamo tenerli a freno per assaporare il piacere lentamente, aspettando; nel frattempo mi piace immaginare che la pioggia scrosci sui nostri corpi nudi ed evapori come su un ferro incandescente.
    Lui abbassa le lentamente le coperte dalla mia parte e mi scopre fino alle ginocchia, ci baciamo e intanto le sue mani mi percorrono lentamente sul viso, sul collo, sulle spalle e poi accarezzano e stringono i miei seni. Io ho voglia di toccarlo, ma resto immobile a godere di quelle sensazioni che le sue meravigliose mani riescono a darmi. Poi le sue mani scendono più giù...giù... e comincia a baciarmi dove prima mi aveva accarezzata, io lo abbraccio e gli accarezzo i capelli e la schiena, contando le sue vertebre ad una ad una mentre lui mi bacia i seni. Quanto sono belli due corpi allacciati per fare l’amore... ma quando sento la sua mano farsi strada in mezzo alle mie gambe lo fermo:
    - No, se mi tocchi così vengo subito e invece voglio godere con te, voglio che i tuoi gemiti siano anche i miei, voglio che questa stanza risuoni di un unico respiro!
    Adesso sono io che accarezzo lui, le sue braccia, il suo petto, mi fermo solo un attimo per guardare la delicata bellezza del suo corpo sottile, poi scendo più giù, quasi intimorita tocco il suo sesso che sento rigido e caldo e mi chino per baciarlo. Poi ci stringiamo e ci baciamo a lungo sulla bocca, ma ormai sentiamo che è ora, i nostri corpi non possono più restare separati, vogliono unirsi, anche contro la nostra volontà. Lui si sdraia sopra di me, io allargo le gambe, lui non fa troppa fatica a entrare: la porta è aperta, vieni amico mio, vieni nelle mie stanze.
    Gli chiedo di non muoversi subito ma di rimanere un po’ immobile dentro di me. Sento il suo sesso pulsare, ma penso che quella piccola parte del suo corpo è troppo poco, non mi basta, vorrei entrare dentro di lui come lui è entrato dentro di me, mescolare il mio sangue con il suo, respirare con i suoi stessi polmoni, diventare un’unica carne. Comincia a muoversi con movimenti lenti e profondi ed è come se mi accarezzasse in territori inesplorati, vergini, dove nessuno era mai stato prima, luoghi che nemmeno io conosco e di cui ignoro l’esistenza.
    Arriva il buio, un breve distacco dalla realtà e poi mi accorgo che sto gemendo insieme a lui per il Adv piacere che è arrivato come un torrente in piena, come un temporale d’estate, come un’onda che ci travolge. Apro ancora di più il mio corpo perché voglio essere inondata dal suo seme, voglio tutto di lui: le sue labbra, le sue braccia, le sue mani ed ogni goccia del suo sperma.
    Siamo esausti, sfiniti in un mare di sudore. Io gli chiedo di rimanere ancora un po’ dentro di me, di non lasciarmi e lo accarezzo, voglio mescolare il mio sudore con il suo. Poi sento che lentamente si rimpicciolisce, esce e si sdraia accanto a me. Lo guardo, il suo viso stanco è bellissimo, mi perdo nei suoi occhi malinconici e profondi...come sei bello amico mio, come sei bello...le tue tenerezze sono più dolci del vino.
    -Stanotte sono diventata immortale, ho fatto l’amore con un dio! Dimmi in quale isola dell’Egeo sei nato? E chi ti ha insegnato a fare l’amore in questo modo? Venere in persona?
    Lui mi guarda, mi dà un pizzicotto su una guancia e mi sorride.
    Mi avvolge tra le sue braccia ed io appoggio la testa sul suo petto e posso ascoltare il suo cuore, accarezzare il suo sesso, che è ancora un po’ rigido e mi sembra l’oggetto più prezioso di questo mondo, un ponte tra i nostri corpi e le nostre anime. Mi stringe ancora di più a sé, come se volesse tenermi prigioniera, per paura che fugga, ma come potrei mai fuggire da una prigione così dolce?
    - Questo letto è troppo grande- mi dice- ho paura che ti allontani
    Rimaniamo in silenzio per un po’ ad ascoltare la pioggia che cade oltre i vetri. Poi quasi all’improvviso mi dice:
    -Ti voglio.. .tutta...-
    Solo in un secondo momento capisco cosa vuole dire e rimango stupita dal modo un po’ brutale con cui me l’ha chiesto, in contrasto con la sua dolcezza; ma in fondo ci sono altri modi per chiederlo?
    - Se lo vuoi tu, lo voglio anch’io...ma non farmi male...
    -No, non ti farei del male in nessun modo, no mai... e poi solo se lo vuoi veramente!
    -Sì lo voglio... ho un po’ paura ma so che non mi farai mai del male
    Mi distendo con la schiena all’insù, lui mi accarezza e mi bacia lungo la schiena e poi mi solleva per i fianchi e mi mette a carponi, è esperto, chissà come e da chi ha imparato. Mi penetra, sento un po’ di dolore che passa subito. E’ bellissimo essere completamente sua, non avere nessuna remora, nessun pudore; essere la sua amica, confidente, amante e puttana; solo chi ama con il contagocce si chiede cosa è decente e cosa no, e come si deve comportare una coppia perbene. Il suo piacere diventa di riflesso il mio. alla fine ci accasciamo sul letto sfiniti, uno nelle braccia dell’altra. Questa volta siamo veramente stanchi, ci infiliamo sotto le coperte e ci addormentiamo abbracciati. Buonanotte amore mio, buonanotte...
    Vengo risvegliata all’alba da un suo leggerissimo bacio sulla fronte. Mi alzo per andare in bagno e mi guardo allo specchio, nuda, mi sembra che il mio corpo per effetto delle sue mani risplenda e i miei seni siano due fari luminosi. Mi guardo il ventre e penso che potrebbe contenere un figlio suo.
    Torno a letto, anche lui è sveglio, ci baciamo e ci accarezziamo in un modo quasi casto, come due animali che devono stare vicini per scaldarsi o per vincere la paura. Lui ha lo sguardo triste, pensa che tra un po’ dovrà andare mentre io sento un senso di oppressione dentro al petto, vorrei piangere ma non ci riesco.
    Ci alziamo e ci vestiamo, lo accompagno alla porta, vorrei trattenerlo...non andartene, non andartene via...ma non posso.
    Guardo dalla finestra la sua figura alta ed elegante allontanarsi, ha smesso di piovere, la strada è tutta bagnata e si sente in lontananza il rumore del camion che svuota i cassonetti.
    Penso che questa notte gli dei, o chi per loro, ci hanno fatto grande e bellissimo dono, ma simili regali si ricevono una volta sola nella vita.
     
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