Suocero e nuora

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    Salve a tutti, ci chiamiamo Carla e Piero, 33 e 65 anni, nuora e suocero e vorremmo raccontarvi il nostro rapporto.
    Tutto cominciò quando Anna, moglie di Giuseppe, morì dopo un incidente; io (Carla), su consiglio di mio marito, telefonai a Piero dicendogli che mi offrivo ad andare da lui per aiutarlo in casa, so che è uno che a casa non sa fare niente. Mi ringraziò e disse che non aveva bisogno di brevi interventi ma che le sue necessità richiedevano la presenza costante di una donna, mi ringraziava dell’interessamento e che già stava cercando una colf per le intere 24h.
    Poiché mio marito doveva partire per il Brasile per ragioni di lavoro e rimanervi almeno 6 mesi, gli dissi che non c'era bisogno di un’estranea, mi sarei trasferita io da lui.
    Ha accettato con entusiasmo e il giorno dopo la partenza di mio marito mi sono trasferita da lui.
    La mattina seguente, mentre riordinavo, non ricordo come, il discorso si indirizzò sui vestiti e il mio desiderio di averne di eleganti ma mio marito non voleva spendere per quelli. lui volle che gli spiegassi meglio, modelli, stoffe, lunghezze; dimostrava una notevole competenza, poi scendemmo anche sull’intimo (fu lui a portarmici), quando, secondo lui, ebbe la situazione chiara: mi disse che in un armadio della cantina aveva dei vestiti della moglie di quando erano più giovani e che lei indossava per fargli piacere, mi chiese se volevo provarmene qualcuno.
    Carla: “certo, anche se mi piacerebbe acquistarli qualcuno”
    Piero: “beh per ricompensarti ti darò i soldi per compratene uno ora te ne faccio vedere qualcuno”
    Quando torna ha una scatola di una marca elegante, me la porge “Guarda se ti piace”.
    Apro e tiro fuori un vestito lungo nero di pizzo a prima vista attillatissimo e scollatissimo sia davanti che dietro.
    Carla: “e tua moglie indossava cosa simili?”
    Piero “come ti ho detto sono vestiti che le compravo con un fine, a me piaceva farla desiderare e a lei essere guardata e desiderata, vuoi provartelo?"
    Sono andata nella mia camera e l’ho indossato, uscendo col vestito:
    “Essendo tua moglie più alta di me la scollatura mi arriva all'ombelico mentre copre di più la coscia”
    Piero: “si vedo ma dietro ti sta da favola, peccato quell'intimo”
    Non mi ero resa conto che la scollatura profondissima dietro per me arrivava a metà sedere
    Piero: “quel vestito va indossato senza intimo”
    Ho sentito il desiderio di accontentarlo e ho tolto l’intimo consapevole che sia il seno che il sedere sarebbero stati in bella vista
    Quando tornai mi ricopri di complimenti, volle che mi facessi vedere bene facendomi girare e rigirare, pian piano stava nascendo tra noi una sorta di complicità, Adv lui che tentava di dirmi cosa avrebbe voluto da me, io che non vedevo l’ora di provare quello che aveva provato mia suocera.
    Parlavano della stessa cosa ma la definivamo in modo diverso, io dicevo che desideravo piacere agli uomini lui che sarei stata una provocatrice perfetta.
    Carla: “sai che è un discorso molto interessante, pensi che ne sarei capace??”
    Piero: Sicuramente, vuoi provarne un altro?
    Carla: “Si ma mi piacerebbe che uscissimo e me ne comprasti di miei”
    Andò a prenderlo e quando tornò mi diede un completino da cameriera ridottissimo, mi copriva appena il seno e metà natiche
    Carla “scusa ma questo non si può portare in giro”
    Piero: “questo si porta in occasioni speciali per il padrone e per qualche amico”
    Lo indossai rimettendomi gli slip e tornai da lui, mi guardò e fece la faccia delusa
    Carla: “mi sta bene come misura, che c’è che non va?”
    Piero: “no, niente è che hai voluto aggiungerci qualcosa che col vestito stona”
    Disse che con quel vestito gli slip non andavano che ci voleva un peri, non ne usavo, me lo portò lui, un micro peri, lo indossai e mi disse che ora ero perfetta, oltre al perizoma non avrei mai dovuto indossare altro di intimo, meno che mai il reggiseno.
    Ci accordammo che avrei sempre indossate le cose che mi dava e poi saremmo usciti per acquistarne di mie..
    Erano ormai due o tre giorni che ci dedicavamo al mio addestramento, inchinarmi, scosciarmi, piegarmi in avanti offrendo lo spettacolo delle mie intimità, ogni mia azione era comandata dal suo cenno. Quel giorno eravamo in casa, io vestita da servetta applicavo quello che mi aveva insegnato, quando squillò il campanello della porta d’ingresso.
    Piero: “va ad aprire”
    Carla: “Così vestita? E poi chi sarà?”
    Piero: “Ok prima guarda dall'occhiolino e dimmi chi è”
    Vado alla porta e dall’occhiolino vedo un uomo con un pacchetto in mano, torno da mio suocero: “Sembra un postino”
    “Aprigli e senti cosa vuole”
    “ma non posso farmi vedere così”
    “che male c'è? sei la mia nuova cameriera vediamo che effetto ti fa mostrarti, sapessi come ha vista tua suocera”
    “ok ma deve andare subito via”: “No! Vediamo che reazioni ha”
    Apro la porta e chiedo: “Prego, mi dica”
    Mi guarda con aria stralunata poi: “Ho un pacchetto per il sig. Piero.
    Cerco di farmelo dare ma mi risponde che non posso firmare io ma deve farlo il sig. Piero in persona, sono costretta a farlo entrare, “mi segua prego”
    Postino: “sei nuova?”
    Carla: “Nuova? In che senso scusi”
    Postino: “La nuova cameriera intendo”
    Carla: “Veramente sono la nuora”
    Fa una faccia strana, arrivati dove sta Piero mi metto in disparte aspettando di ricevere ordini, mio suocero mi fa uno dei segni stabiliti e fa cadere la penna.
    Piero: “Carla me la raccogli?”
    il cenno è chiaro, per raccoglierla devo piegarmi col culo verso il postino a gambe dritte, divento rossa in viso e non so come fare, provo a farlo cercando di far vedere il meno possibile ma è impossibile, la raccolgo e la porgo a mio suocero e poi cerco di scappar via
    Piero: “Dove vai Carla, devi riaccompagnare il signore alla porta”
    Torno indietro “si prego mi segua”
    Il postino bofonchia un “in capo al mondo ti seguirei”
    Chiudo e ritorno da mio suocero
    Piero: “Com'è stato il battesimo? che mi dici? Hai visto come ti guardava il culo?”
    Carla: “Si ho visto, chissà cosa avrà pensato di me, mi vergogno moltissimo”
    “che sei bellissima e lasci godere della vista del tuo bel corpo, ma tu oltre alla vergogna cosa hai provato?”
    “beh indubbiamente quegli sguardi mi hanno gratificata”
    “ d'altronde è solo la prima volta e con un rozzo, ci sono situazioni che ti faranno sentire la più bella del mondo”
    Stiamo ancora parlando di quello che è appena successo quando squilla ancora il campanello
    Mi fa cenno di andare, guardo dall’occhiolino è ancora il postino, lo dico a mio suocero e lui
    “Prendi la scaletta e salici sopra, spolvera il mobile qui vicino a me”
    Piero: “Ah è lei? Cosa c’è ancora?”
    Postino: “ho lasciato il blocco consegne”
    “non ci ho fatto caso, venga controlliamo”
    Carla hai visto dove ha lasciato il blocco?”
    Entrando nella stanza c’è uno spettacolo favoloso.
    Carla sulla scaletta, piegata, ha il culo completamente scoperto, il perizoma quasi non si vede
    senza voltarsi: “No sig. Piero”
    Il movimento di passare lo straccio le fa ondeggiare il culo in modo eccitantissimo il postino la guarda e: “ma veramente è sua nuora?” “Si perché?” “niente così, ah ecco il blocco”
    Carla continua come niente fosse e fa benissimo quello che deve, sporge in dietro moltissimo.
    Il postino, uscendo dalla stanza si volta e con la scusa di salutarla lancia un ultimo sguardo a quel culo, mi ringrazia e se ne va.
    Carla si sente eccitata e la sua figa è fradicia di umori e Piero capisce che è giunta l’ora di iniziare l’opera di trasformare la nuora in una porca senza freni nè inibizioni.
     
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