Sesso con la zia nel parco

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  1. Kenta93
     
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    La casa dei miei vecchi era un porto di mare e quand’ero bambino, chiamavo tutti zio o zia; l’unica vera era zia maria, che cito in questa mia avventura. aveva avuto la fortuna di sposare un uomo facoltoso che viveva in riviera in una bella villa e si era trasferita in quel paradiso.
    immersa in un bel parco, clima ideale sia in estate e specialmente in inverno.
    era rimasta vedova giovane e viveva con l’unica figlia che chiamerò lea. il marito le aveva lasciato un ricco patrimonio che le consentiva di vivere agiatamente. avevo conservato di lei un bel ricordo (mi faceva sempre dei bei regali) e c’incontravamo solo quando per lavoro ero da quelle parti, a volte approfittavo per andarle a trovare perché la zia, anche se aveva una certa età, era molto giovanile ed era ancora una bella donna sempre affamata di cazzo. la figlia frequentava l’università e non avendo problemi economici, se la prendeva molto comoda, studiava con una voglia... in compenso era una gran bella fighetta. siccome ci vedevamo saltuariamente, ogni volta mi sembrava più figa. ero andato a casa loro un venerdì pomeriggio, le due donne mi avevano accolto con baci ed abbracci, abbiamo bevuto qualcosa di fresco e poi lea è uscita.
    è venuta a salutarmi, indossava un paio di calzoni attillatissimi a vita bassissima, un top che le copriva appena il seno. ci siamo scambiati un bacio sulla guancia, ma non ho resistito, accarezzandole l’addome ho infilato una mano nei calzoni e con il dito medio le ho toccato l’inizio della vagina. non se l’aspettava e sorridendo ha sussurrato “ti piacerebbe ehhh?“ e se n’è andata
    non mi vergogno a raccontarlo, zia maria aveva dieci anni più di me e quando andavo a trovarla non mi facevo pregare per scoparla.
    ero arrivato stanco e sudato ed avevo chiesto di fare la doccia. in quella casa tutto era faraonico. dopo la doccia mi ero messo un paio di bermuda ed un maglietta. la zia aveva preparato delle bevande che abbiamo consumato al fresco adagiati su delle poltrone di vimini.
    zia indossava un abito corto mezzo sbottonato, ha sempre avuto un seno prosperoso che il reggiseno conteneva a fatica.
    dalla vita in giù era aperto, una mutandina bianca nascondeva il triangolo pubico le cosce erano in bella vista, non riuscivo a staccare gli occhi da quello spettacolo. zia se n’era accorta ma non ha fatto niente per coprirsi. mi ha preso sottobraccio facendomi fare un giro nel parco. sentivo una bella tettona sul mio corpo, il mio socio si è agitato, la zia l’ha notato, si è seduta su di una panchina, ha visto il cazzo in tiro ed da sotto i bermuda ha infilato Adv una mano.
    “sei ben fornito“ mi sono abbassato per darle un bacio sulla guancia ma la porca mi ha baciato
    a lingua in bocca. ad ogni bacio la sua mano lo stringeva, aveva voglia.
    l’ho fatta alzare mi guardava con uno sguardo da porca “cosa vorresti?“
    “quello che sto palpando, è bello duro chissà che bello sentirselo nella figa“ le ho sbottonato l’abito un capezzolo stava uscendo e me lo sono succhiato. mi smanettava piano il cazzo, ho infilato una mano nelle mutandine, le fessura era umida e non ho fatto altro che infilare un dito. al primo tocco si è irrigidita strozzandomi il membro
    “se lo stringi così non posso dartelo, me lo stacchi“
    senza dire niente si è tolta l’abito e le mutande, si è girata mettendosi in ginocchio sulla panchina offrendomi lo spettacolo del suo bel culo. in mezzo alle cosce spuntava la barbetta di peli scuri.
    con una mano le ho stretto un seno e con l’altra le sbattevo il cazzo duro sul culo. ha girato il viso sorridente “invece di sbatterlo sul culo sbattilo dentro“ “in che buco lo preferisci“
    ho sentito una risata sguaiata “me lo devi mettere in tutt’e due scegli tu dove cominciare“
    con una mano ho aperto la figa già bagnata, ho infilato il pene per bagnarlo bene, ha cominciato subito a muoversi, ma quando l’ho sentito bello bagnato l‘ho sfilato sbattendoglielo letteralmente in culo. “fai piano me lo sfondi!“ che porca, aveva un buco che ci passava un treno e faceva la verginella. l’ho posseduta con forza, lo spingevo dentro finchè il mio ventre si scontrava con le sue chiappe, tutto il suo corpo vibrava scosso dai miei colpi micidiali, la sentivo gemere oscenamente, vedevo le tettone ballonzolare da tanto la pompavo. mi sono fermato un momento per prendere fiato, sentivo il suo ano pulsare da solo.
    “come sei porca zia, hai il culo fremente“ e ridendo ancora sguaiatamente
    “lo so che sono porca, ma il tuo cazzo mi fa godere, continua, sfondami e sborrami dentro“
    me la sono montata con tutta la forza e voglia che avevo. si gustava l’inculata, vedevo quel culo ondeggiare da tutte le parti finchè sono venuto annaffiandolo.
    si è fermata piegata respirando affannata, il suo corpo era scosso e quando si è calmata
    “ che bella sborrata mi hai scaricato, avevi la scorta del cammello “ si è seduta velocemente prendendo in bocca il cazzo e pulendolo accuratamente. si è alzata per baciarmi, mi sono ritratto
    “non voglio la mia sborra in bocca“ le ho succhiato i capezzoli tesi e turgidi per il piacere. abbiamo continuato a passeggiare nel parco, le tenevo una mano sul culo palpeggiandola.
    “ti ho fatto male“ “nooo, mi hai fatto godere, però mi sento ancora la figa bagnata“
    tra passeggiare e sostare siamo stati nel parco un’ora. in una fontanella c’era un putto di pietra e dal pene usciva uno zampillo. si è bagnata una mano passandola sulle grandi labbra e nell a figa ed io mi sono sporto per sciacquarmi il cazzo impastato dalla sborra residua. ha assistito alla scena sorridendo e leccandosi le labbra “chissà adesso com’ è bello fresco“ si è seduta sul bordo della fontana stringendo il pene tra le labbra, con la lingua leccava la cappella, ha alzato gli occhi sorridenti e vogliosi “posso spompinarti?“ e senza attendere risposta se l’è infilato in bocca succhiando, leccando e strapazzando quella povera cappella. con una mano lo smanacciava velocemente e con l’altra spremeva i coglioni facendomi quasi male, se lo picchiava sulle labbra, ma la sua bocca era una macchina aspirante. tanto ha fatto e succhiato, ho sentito la sborra salire e ho mimato la chiavata nella sua bocca “ lascialo sborrare, la voglio tutta in bocca “ ma il lancio è stato violento, in parte è andato sul viso, dopo avere ingoiato sensualmente quella che aveva in bocca, con un dito ha raccolto l’altra gustandola...“che bello gigi una bella sborrata in bocca fa sempre bene“ mi ha preso sottobraccio per andare in casa ed ha voluto fare la doccia insieme
    “zia solo la doccia, non sono capace di venire a raffica“
    nonostante l’età aveva un corpo tonico, le tette belle grosse e sode non erano cascanti. l’ho insaponata tutta infilando un dito in culo e lavandolo accuratamente, le ho lavato la figa facendo entrare lo spruzzo della doccia e con un dito la lavavo dentro.
    “sai gigi che sei un porco, vuoi lavarmi e me la stimoli“
    a sua volta mi ha lavato il cazzo, puliti freschi e rivestiti, ha preparato la cena.
    si era vestita in modo semplice ma di buon gusto, si era truccata sembrava più bella e più giovane di quanto l’avevo vista arrivando. ”come ti sei fatta bella“ ha posato le labbra sulle mie
    “l’ho fatto per il mio bel nipote che mi fatto godere come una troia“ in poco tempo ha organizzato un’ottima cenetta ed ha gradito i complimenti. abbiamo mangiato su un terrazzo da cui si godeva un panorama incantevole, il tetto era fatto da piante rampicanti c’era un’arietta deliziosa. abbiamo bevuto il caffè per poi parlare a lungo e di cose serie. come ho già detto, ci vedevamo saltuariamente, lei faceva vita ritirata ed era l’occasione per metterla al corrente delle novità.
    “zia vieni in braccio, ho voglia di baciarti“ ha alzato la gonna mostrando le cosce e sedendosi su di me, ci siamo baciati sensualmente. la sua lingua sembrava di fuoco tanto saettava nella mia bocca, mi accarezzava, ha infilato una mano nella camicia pizzicandomi il petto. le ho messo una mano tra le gambe aveva indossato un perizoma che le passava proprio sulle grandi labbra, ho messo un dito “ non ti fa male sulla figa “ con uno sguardo da porca “ dici che può farmi male ? “
    si è alzata sfilandoselo e stando in piedi me l’ha offerta. il boschetto la ricopriva, ma l’ho coperta di bacetti, con due dita se l’è aperta, così era un bel succhiare. le ho slacciato il reggiseno: “come sei appetitosa zia“ i suo occhi splendevano vogliosi. l’ho stretta a me palpandole il culo bello sodo. i seni avevano delle grandi aureole ed i capezzoli tondi, li ho tormentati con la lingua, il mio socio si è impennato, lei con una coscia lo sfregava
    “ stenditi voglio gustarla tutta “ tenendola aperta con due dita, riuscivo a gustarmela, ad ogni leccata era un gemito. il clito era nascosto da due lembi di pelle rosea come la figa, le ho scostate. con la punta della lingua lo stimolavo ed è uscito, l’ho stretto tra le labbra, il suo corpo è sembrato scosso dalla corrente
    “sìì gigi, sììì ti prego mi piace continua, mi è sempre piaciuto sentirmelo leccare“
    con le labbra lo slinguavo, lo succhiavo, spingeva l’addome per farselo succhiare
    “ sto venendo. è meglio di una chiavata “ i suoi brevi spruzzetti mi bagnavano le labbra, ho cercato di spostarmi per darle in mano il cazzo, lo scappellava piano, la cappella era coperta di goccioline “ gigi ci facciamo un bel 69?“ abbiamo dovuto andare sul letto per stare comodi, come ha visto il cazzo impennato l’ha fatto sparire in bocca, si divertiva con la labbra a stringere la base della cappella, era un piacere straordinario che mi stimolava a succhiarle la vagina come meglio so fare. si muoveva facendola scorrere su tutta la bocca, continuava a venire muovendosi ed ansimando.
    “ ti piace zia, la prossima volta me la prepari rasata, con questi peli non riesco a succhiarla “
    si è girata a cosce spalancate per godersi una pecorina “ mi rinfreschi la porcellina ? “ le ho fatto succhiare il cazzo per poi infilarlo nel suo ventre vibrante cercando di stare fermo e facendolo pulsare, si muoveva piano per gustarselo, le facevo scorrere un dito nel solco anale, un fremito l’ha scossa tutta “ ti darò anche quello, prima finiamo quello che stiamo facendo “ tenendola per quel gran culo che aveva, la sbattevo con forza infilando quasi tutta la cappella per poi spingerla dentro, tutto il suo corpo era scosso dalle penetrazioni. la sentivo sbuffare, gemere, m’incitava a chiavarla “ forte gigi, forte, spingi sfondami che voglio godereee “
    ha abbassato le spalle alzando il culo, ma il cazzo più di quello non poteva entrare... la tenevo contro me sbattendola, ma sopportava i colpi che le davo. “ gigi sto venendo come una fontana, lo senti il mio lago “
    “ zia vegooo anch’io, ti sborro tutto dentroooo “ ha spinto indietro il corpo per non perdere il liquido vizioso...il pene si è sfilato da solo, si è stesa su di me baciandomi, coccolandomi.
    “ a volte gigi mi ricordo quando venivo a casa tua a trovarti, eri un trottolino che correva per casa e la tua mamma come mi voleva bene “ si era fatto tardi, ma la zia ha detto
    “ facciamone ancora una, l’ultima così dormo felice e soddisfatta “
    il suo bel culo sodo e armonioso mi attraeva e prima me l’aveva promesso
    “ zia mi avevi promesso il culo, adesso lo voglio “ e ridendo sorniona “ trattalo con delicatezza “
    si è messa bene in ginocchio, ho infilato il pene nella vagina per bagnarlo, l’ho spennellato nel solco anale, sul buco ed ho appoggiato la cappella luccicante sul buco magico tenendo aperte le chiappe. alla prima spinta la cappella è entrata, in quell’antro del piacere
    “oh gigi che bello come l’hai infilato bene, continua vieni dentro tutto“ mi piace sempre far godere le mie partner senza premura, tutto il suo corpo era scosso dalle mie infilate e dal piacere, sentivo il respiro affannoso. ho messo un dito sulle grandi labbra della figa, erano umide, le ho accarezzate “hai la figa che sbrodola“
    “lo so, la sento, godo in tutti i buchi, non fermarti, montami voglio godereeee“
    alle nostre spalle c’era la porta, l’ho sentita aprire e mi è venuto un accidente. la zia aveva il capo chino ed era nel mondo dei sogni, è passata vicino a me lea la figlia e mi ha fatto segno di stare zitto sorridendo. si è spogliata, questo sì era uno spettacolo, un corpo da favola, la fighetta completamente rasata e rosea sembrava quella di una bimba e le tette, sode e ben fatte.mi ha dato una bacio sulla bocca, le ho accarezzato la figa poi è andata davanti a sua mamma per baciarla sulla bocca. ho sentito il culo della zia stringersi e strozzarmi il cazzo...lea passandomi vicino
    “ gigi ti aspetto dopo “ ed è sparita.
    nonostante la sorpresa ho finito “ diligentemente “ il mio compito di sfondamento eseguendo un’inculata con i fiocchi. povera zia la stavo martoriando sbattendo il mio ventre contro le sue chiappe con forza, ad ogni botta il suo corpo vibrava, la sentivo respirare ansimando ma finalmente sono venuto allagandole il culo. ho sfilato il pene, zia è rimasta ferma in ginocchio respirando a fatica, le massaggiavo l’addome baciandole la schiena... mi faceva quasi pena, cercava il piacere e l’avevo sbattuta come una qualsiasi troia. quando si è rilassata, mi ha baciato sulla labbra “ gigi mio mi hai distrutto ma mi hai fatto godere come una...è stata un po’ tranquilla e poi “ gigi mi sbaglio o è passata lea “ ha riso divertita “
    ci ha visto al lavoro, ci ha baciati ed è andata a dormire “
    l’ho accarezzata, baciata “ per oggi zia sei a posto “ “ sì tesoro mio riposati e carica le batterie “ l’ha detto palpandomi il cazzo. dire che ero sfinito è dire poco. avevo lavorato tutta la giornata, zia maria mi aveva spompinato, strapazzato e spremuto tutta la sborra che avevo nei testicoli... sono andato in camera mia per prendere l’accappatoio e farmi una salutare e prolungata doccia. passando davanti alla camera di lea ho visto l’abatjour accesa e sono entrato.
    era stesa sul letto nuda, mi ha sorriso e accarezzandomi una coscia “ vorrei provarti anch’io “
    “ lea dolcezza, puzzo di tutto, sono sfinito, lasciami fare una bella doccia “
    il getto dell’acqua quasi fredda mi ha dato una scossa e mi ha tonificato, dopo essermi lavato per bene e a fondo, sono stato sotto il getto per gustarmi le sferzate dell’acqua.
    dopo essermi asciugato, nudo sono andato davanti allo specchio per pettinarmi.
    ho visto specchiato il voto di lea, ha appoggiato il mento su una mia spalla ed il suo corpo nudo su di me accarezzandomi e baciandomi dolcemente, ha preso il cazzo in mano delicatamente.
    “come sei bello gigi, lo so che sei stanco e distrutto, dammi solo un bacio, uno solo“ mi sono girato, che piacere sentirmi contro il suo giovane corpo, profumava di fresco e di pulito, ci siamo baciati con passione palpandoci.
    che piacere sentirmela tutto vicino. le nostre lingue si cercavano, il cazzo si è impennato e se l’è messo tra le cosce gustandolo. poi si è ritratta
    “buonanotte gigi, ricordati che domani sei solo per me“.

    Tratto da EroticiRacconti.it

    Edited by <geniv> - 14/1/2015, 01:34
     
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