L'inizio della perdizione

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  1. Kenta93
     
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    vorrei raccontarvi di come la mia vita si sia stravolta, nel giro di un anno a questa parte, senza che io abbia potuto avere il tempo di ragionarci sopra.
    Vivo in una cittadina di provincia della campania non molto distante da Napoli, ho 40 anni, sono sposato e felicemente papà. Insomma una persona che conduce una vita normale da impiegato come quella di tanti altri che, per gioco o curiosità, si è trovato a "fare un giro" su questo bellissimo sito.
    Ho 2 sorelle più piccole, Sonia di 38 anni e Laura di 36 (naturalmente non si tratta dei loro veri nomi) entrambe sposate e mammine premurose.
    Proprio a loro 2 debbo questa svolta così drastica e repentina della mia vita.
    Abito non molto distante dalla scuola elementare che frequentano i loro figli per cui spesso, rincasando, le incontro e mi intrattengo a farci quattro chiacchiere. Sia Sonia che Laura sono donne dall'aspetto mediterraneo, sia nei colori quanto nelle forme. Non sono mai state particolarmente grasse, ma di certo sono prosperose e "ciacione" in maniera marcata.
    Entrambe hanno una quinta piena, cosce belle tornite e tondette e culetti abbondanti ma non cadenti.
    Insomma quelle che si possono volgarmente definire "due belle porche".
    Al di la delle doti di prosperosità, che madre natura ha gentilmente dato loro, entrambe sono sempre state molto discrete, riservate, coperte, insomma donne che se non le hai viste in costume da bagno, nemmeno immagineresti fornite di tutto quel ben di dio.
    Nell'ultimo anno Laura si è interstardita pesantemente e si è affidata ad un dietologo che l'ha aiutata a perdere almeno una 15ina di chili.
    Ne è uscita praticamente stravolta nell'aspetto, magra ma con delle cosce, un seno ed un culetto veramente da urlo.
    Con il cambiare del suo aspetto fisico è venuto a cambiare di conseguenza anche il suo modo di porsi nei confronti degli altri. Ha acquisito una sicurezza ed una sfrontataggine che ben presto ha trasferito nel suo modo di vestirsi.
    I tacchi sono iniziati ad essere sempre più alti, le scollature sempre più profonde e "sapientemente" sfoggiate mentre le gonne sono diventate talmente corte da sembrare più adatte ad una cubista che ad una premurosa mammina.
    Proprio il suo atteggiamento sfrontato, l'ha portata ad isolarsi nei nostri confronti e d'improvviso è diventata la donna del mistero.
    Sempre in giro, irragiungibile al telefono, quelle poche volte che il suo cellulare squillava finiva col riattaccarti la chiamata dando il segnale di occupato.
    Questo suo atteggiamento aveva fatto crescere in me dei sospetti sul suo essere "moglie e madre irreprensibile". Ormai ero sempre più convinto che avesse una storia con qualcuno e decisi di parlare della cosa con Sonia.
    Anche Adv lei si sfogò con me, raccontandomi dei suoi sospetti e decidemmo assieme di indagare sul suo conto.
    A quel punto non ci restava che pedinarla per capire cosa facesse.
    Presi una macchina a nolo in modo da non essere riconoscibile nel traffico e l'indomani iniziammo a pedinarla.
    I suoi spostamenti sembravano quelli classici: panettiere, lattaio e quanto le fosse necessario per la spesa di casa.
    Ciò che ci sorprese fu il fatto che una volta terminata la spesa, invece di tornarsene a casa, puntò diretta fuori città dirigendosi verso il litorale.
    La zona è piena di alberghetti ad ore e lei entrò decisa nel parcheggio di uno di questi.
    Ormai il nostro sospetto era diventato beffarda certezza, si incontrava clandestinamente con qualcuno. Entrammo anche noi nel parcheggio ma ci sistemammo in una zona a discreta distanza dalla sua auto in modo che non potesse scorgerci.
    Li la nostra sorpresa fu enorme, non si incontrava con un lui ma addirittura con una coppia!
    Entrarono nell'albergo con estrema disinvoltura e complicità, segno che per loro non doveva essere il primo incontro.
    Ci facemmo coraggio e decidemmo di entrare a nostra volta, decisi a coglierla sul fatto.
    Alla reception l'imbarazzo era enorme anche perchè si notava una certa somiglianza con mia sorella Sonia.
    Feci la faccia tosta e chiesi una camera comunicante con quella di alcuni amici che erano appena arrivati (ebbene si, confesso di aver frequentato molto quello stesso albergetto quando ancora non ero sposato).
    Ci fu data la chiave con estrema tranquillità e discrezione ma il portiere ci avvisò che per ovvi motivi non poteva darci la chiave del divisorio fra le camere.
    C'incamminammo con imbarazzo ed un discreto disagio verso la nostra camera.
    Entrammo veloci e furtivi e nel chiderci dentro subentrò un pizzico di sollievo da una situazione alquanto surreale.
    Il vociare dall'altra stanza era già copioso e lascivo, il che ci fece capire che si erano messi subito "all'opera". La voce ed il mugolare di nostra sorella Laura si fece subito sentire dall'altra stanza e la cosa ci riportò al motivo per cui eravamo li. Mi avvicinai alla porta che divideva le due stanze facendo molta attenzione a non toccare la maniglia. Mi misi a sbirciare dalla serratura ma per quanto mi sforzassi riuscivo a vedere solo una piiccola parte del letto.
    Il clima nella stanza accanto s'era ormai fatto di fuoco ed ormai si intravedevano i corpi intrecciati di loro tre. Mi comparve subito l'immagine di mia sorella, nuda, china a fare un pompino al suo compagno di merende mentre la compagna di quest'ultimo si adoperava a toccare le tette ed il culo di mia sorella Laura. Uno strano brivido mi percorse per tutto il corpo e, nonostante cercassi di reprimerla, un'emorme eccitazione mi stava travolgendo.
    Sonia mi fece cenno di lasciarla guardare ed io le lasciai, con enorme dispiacere, il mio posto.
    Si mise a guardare con attenzione mentre sentivo che i rumori erano sempre più forti ed intensi. Con voce bassa le chiesi cosa stesse succedendo e lei, con voce decisamente alterata e roca, mi disse che l'uomo stava scopandola alla pecorina mentre lei affondava la faccia tra le cosce della donna. Chiuso gli occhi e l'immaginarmi quella scena scatenò in me un qualcosa che non riuscivo a descrivere e a controllare. Ero eccitatissimo, sentivo la patta dei calzoni esplodere sotto la pressione del mio cazzo che si era indurito come mai mi era capitato.
    Riaprii di colpo gli occhi e solo allora guardai mia sorella Sonia che continuava imperterrita a sbirciare dalla serratura. Era messa a pecora con le mani appoggiate alla porta, le gambe leggermente divaricate ed il viso attaccato al buco della serratura mentre era intenta ad osservare tutto quello che capitava nella stanza accanto. Il vestitino grigio di maglina (che indossava sopra un paio di pantaccolant neri) era risalito sulla schiena, lasciando il culo fare bella mostra di se. Osservandoli con attenzione, i pantacollant in trasparenza, lasciavano intravedere le forme del perizoma che Sonia indossava. Fu la goccia che fece traboccare il vaso, non capii più nulla e come in preda ad un raptus mi avvicinai alle sue spalle, lasciando scorrere la mie mani su quel bel culone! Non sapevo che reazione potesse avere, ma ormai ero disposto a tutto, anche al peggio! Rimasi senza parole quando lei impassibile mi lasciò fare. Le mie carezze si fecero sempre più audaci, al pari della mia eccitazione che ormai aveva raggiunto delle punte mai conosciute in precedenza. Lasciai scorrere le mani lungo i glutei arrivando fino alla zona della fica. A quel punto sentii decisamente del bagnato sotto le mani. Era talmente fradicia che aveva inzuppato sia il perizoma che il pantaccolant stesso. Questa consapevolezza rimosse ogni mio ulteriore freno inibitorio e iniziai a calarle il pantacollant denudandola piano piano. Man mano che scoprivo quel culo grosso ma sodo avevo come dei colpi di adrenalina talmente forti che mi sembrava di essere lì lì per impazzire. Il perizoma spariva come ingoiato da quelle chiappe sode ed invitanti, per poi ricomparire sulla fica dove qualche peletto faceva bella mostra di se.
    Iniziai ad accarezzarle la fica, lasciando scorrere le mani sul perizoma, ormai fradicio di umori mentre con le dita disegnavo quella strada che andava dal clitoride all'ano. I miei gesti si facevano sempre più decisi e all'improvviso iniziai a percepire l'ansimare di Sonia che ormai s'era lasciata andare del tutto. Le spostai il perizoma per scoprirle sia il buco del culo che la fica ed iniziai a lavorare con piacere con la lingua, fra ano e grandi labbra. Non ho mai visto una fica tanto bagnata e cremosa. Il suo nettare era talmente denso che potevo addirittura percepirne la cremosità sulla lingua. Ormai eravamo partiti del tutto, perciò la presi con decisione per le braccia e la feci alzare. Non appena fu possibile, la feci girare verso di me e guardandola fissa negli occhi iniziai a baciarla avidamente in bocca, mentre osservavo che lei lasciandosi limonare chiudeva gli occhi in preda ad un piacere sempre più intenso.
    La presi in braccio e la portai sul letto, lei iniziò a spogliarsi velocemente liberandosi dei vestiti e dell'intimo in maniera spicciola. Quando si liberò del reggiseno, mostrandomi delle tette enormi e dei capezzoli ancora più indescrvibilmente grossi e turgidi, mi venne da dirgli spontaneamente "che gran bella porcona che sei!". Lei mi guardò con gli occhi socchiusi in una smorfia mista di eccitazione e di soddisfazione ed io mi lanciai a baciarle avidamente quelle tette che avevo ormai conquistato con piacere. ero ancora vestito per intero per cui senza che me ne rendessi conto, mi ritrovai steso sulla schiena mentre lei con le mani e la bocca, armeggiava tra patta e pantaloni per slacciarmeli del tutto e liberare il mio cazzo.
    Fu li che disse le sue prime parole "Ho voglia del tuo cazzo, lo voglio ingoiare prima con la bocca e poi con tutto il resto!". A quel punto afferrò il cazzo con le mani e vi si calò sopra con la bocca ingoiandolo di colpo ed avvolgendolo con le labbra e la lingua. I suoi lunghi capelli neri e ricci le coprirono del tutto il volto mentre da abile pompinara mi stava facendo provare le delizie di quella bocca e di quella lingua abilmente usate. Non contenta, si scostò i capelli dal volto, afferrò il cazzo con entrambe le mani e iniziò a leccarlo e a ciucciarlo guardandomi fisso negli occhi, mentre ormai io non reggevo più al piacere che mi faceva provare ad ogni suo movimento socchiudendo gli occhi o chiudendoli del tutto. Con uno sforzo di volontà notevole, tra un mugolio, un ansimare ed un godere riuscii a dire tutto d'un fiato solo una parola. 69! Lei mi capì al volo e si posizionò sopra di me in uno dei 69 meglio fatti nella mia vita. Avevo quell'enorme fica cremosa a portata di lingua, mentre lei ormai ingoiava e leccava il cazzo come un'ossessa. Si aiutava con le mani, che avvolgevano l'asta e stringevano le palle in un'alternanza di movimenti che non mi dava tregua. A quel punto ne imitai la gestualità, leccandola ed aiutandomi con le dita per penetrarla, giocare con il clitoride, aprirne le grandi labbra e incularla sapientemente.
    Il mio modo di toccarla e di leccarla aveva fatto effetto, ormai aveva lasciato la presa dal mio cazzo e usava la bocca solo per guaire come la più vogliosa delle cagne in calore. Mi divincolai dalla posizione, la feci girare e le dissi "Fatti una cavalcata sul mio cazzo!". Non se lo fece ripetere! Si sistemò sopra di me e iniziò una cavalcata goduriosa nella quale il mio cazzo affondava per intero in una fica che ormai era un lago. Le sue tette enormi ballonzolavano in tutte le direzioni mentre io, afferrandola per i fianchi, l'aiutavo nei suoi movimenti di salita e di discesa. Le nostre voci e il nostro gemere animato avevano ormai coperto tutti i rumori che provenivano dalla stanza accanto. Eravamo talmente presi dal goderci la nostra bella scopata che ci eravamo persino dimenticati di Laura e di quello che facesse. Sonia ormai mi guardava fisso negli occhi con lo sguardo lascivo di chi gode enormemente. La fermai e la feci girare in modo che mi dess le spalle, continuai a farla cavalcare dando ancora più intensità con le mani al suo movimento sussultorio. Mi fermai ulteriormente e con le mani inumidite di saliva, iniziai a lubrificarle l'ano. Delicatamente piantai la cappella sul suo ano e dolcemente feci scivolare dentro. Un suo sussulto di piacere misto a dolore mi fece capire che era pronta per un'ulteriore galoppata, e come prima iniziai a guidarne i movimenti per i fianchi. Fu una scopata di quelle memorabili e il suo modo di godere diventò sempre più colorito e lascivo. Ormai gridava come una pazza chiamandomi per nome e chiedendomi di fargli arrivare il cazzo sempre più a fondo. L'accontentai volentieri e mi godetti per intero anche i suoi orgasmi che sentivo arrivare prepotentemente accompagnati da contrazioni della fica e dell'ano. A quel punto volevo anche io venire e lei mi chiese di accontentare una sua fantasia nel farlo. Accettai senza nemmeno cheidere cosa. Si stese e iniziò a masturbarmi per farmi venire sulle sue tette. Si adoperò con tale foga e dedizione che l'orgasmo fu quasi immediato.
    Un fiotto caldo di sperma andò a coprire le sue tette. A quel punto guardandomi in faccia mi fà: "Raccogli il tui sperma con bocca e lingua e poi baciami in modo che io possa succhiarlo ed ingoiarlo tutto." Li per li fui un pò spiazzato da quel genere di richiesta ma la concitazione degli eventi, l'eccitazione e l'atmosfera mi portarono ad accontentarla.
    Assaporai per la prima volta il gusto del mio sperma, non era disgustoso come immaginavo ma il baciarla, con lei che mi ciucciava labbra e lingua avidamente come una ossessa, mi fecero provare un piacere tanto forte che ebbi un nuovo principio di eccitazione.
    A quel punto però ci fù qualcosa che ci scosse notevolmente, qualcuno bussò alla nostra camera. Sonia si nascose sotto le lenzuola, mentre io afferrando un'asciugamano dal bagno mi avvicinai alla porta per capire di chi si trattasse.
    Non immaginavo che aprire quella porta mi avesse poi condotto ad un delirio di piacere e di perdizione che ancora oggi attanaglia costantemente la mia esistenza.
    Ma di questo vi scriverò prossimamente.
     
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