Una settimana in ritiro 5

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    CAPITOLO QUINTO

    Francesca non nasconde la sua preoccupazione per la promessa minacciosa del priore. Ma entrambe, pur essendo impensierite per la notte che ci aspetta- la mia ultima notte al convento - siamo estremamente eccitate. La giornata odierna non passa piu’, le ore sembrano mesi e la mia micetta e’ in uno stato di continuo umidore. Non riesco a distrarmi, ne’ a leggere. Il pensiero corre continuamente al priore ed alla sua promessa , gli occhi guardano in continuazione l’orologio , nella speranza di veder scorrere il tempo piu’ velocemente. Pur essendo un uomo odioso e prepotente, confesso di avere apprezzato i suoi gochi perversi, la sua lussuria incontenibile, il suo cazzo grosso ed eccitato. Finalmente giunge l’ora della cena , scendo a mangiare indossando il terzo paio di mutandine pulite. Oggi ho dovuto cambiarmi spesso, per colpa di quel laghetto birichino che si nasconde fra le mie cosce. Dopo il caffe’ fuggo in camera , lanciando un’occhiata a Francesca , che sta riordinando la sala da pranzo. Anche lei e’ ansiosa di raggiungermi e certamente si dara’ da fare per liberarsi dei suoi compiti al piu’ presto. Stasera e’ una serata speciale, una serata inattesa, quindi accendo solo un paio di candele e indosso una camiciola trasparente, dopo essermi sfilata reggiseno e slip. Mi sdraio sul copriletto e sono costretta a carezzarmi per lenire la voglia che di nuovo mi assale, ora che il grande momento e’ arrivato.Francesca non si fa attendere, entra e mi sussurra tutta la sua paura , la abbraccio e le prometto che faro’ in modo di condurre il gioco a nostro vantaggio, le prometto che non verra’ maltrattata ne’ violentata. Lei infatti teme la presenza dell’amico del priore, oggi le e’sembrato di vedere una gossa mercedes varcare i cancelli del monastero. Siamo abbracciate sul letto a bisbigliare i nostri segreti , La ragazza ha notato la mia camiciola trasparente e, fingendo di coccolarmi, sta gia’ passando la sua lingua sopra la seta per titillare uno dei miei capezzoli che, pronto, si erge e si offre alle sue labbra ingorde. Mentre le sfilo la cuffietta e le sollevo il camicione scuro e ruvido che e’ costretta ad indossare,sento uno scalpiccio alla porta. Un tuffo al cuore. I passi sono certamente quelli di piu’ persone. Il priore ha mantenuto la sua promessa e ha deciso che la nostra nottata sara’ lunga ed estenuante. Mi alzo per aprire . Dietro alla figura imponente di lui , scorgo il viso dei due seminaristi , quei due giovani e timidi che avevo giudicato gay. La mia sorpresa e’ grande. Mi aspettavo un altro uomo , maturo ed esigente come il priore, ed ecco invece entrare in camera , molto timidamente, i due ragazzi. Francesca rimane immobile sul letto . Il priore spiega, in modo autoritario, come sempre , che i due giovanottini sono inesperti e hanno bisogno di essere accompagnati sulla retta via, da due puttane brave ed affamate di sesso come noi. Prende l’unica seggiola e si accomoda, ordina a me e Francesca di incominciare a fare spettacolo , di eccitare i due “froci” , cosi’ li definisce. Sappiamo di dover obbedire senza esitazioni e lo sanno anche i due timidi giovanotti , che si posizionano addossati al muro , nel punto piu’ lontano dal letto, quasi per paura di venire anche solo sfiorati da me e Francesca. Ma un pensierino bizzarro mi accende per un attimo la fantasia. Provo a proporlo , anche se temo che la mia idea fara’ imbufalire il priore. “Eccellenza,vorrei fare un gioco nuovo,questa notte. Ha mai provato ad essere legato , mentre due donne la eccitano ?” Lui non sembra contrario all’idea, con mille moine lo convinco e, prima che cambi idea,afferro dei nastri colorati ,che uso per legare i capelli. Velocemente fisso le sue caviglie alle gambe della sedia ,lego i polsi dietro la sua schiena e gli alzo la tonaca , fino a scoprire il cazzo , gia’ parzialmente eccitato. I due ragazzi guardano,senza riuscire a respirare, sempre piu’ addossati alla parete. Rivolgo loro un sorriso tranquillizzante e chiedo al priore , nostro signore e padrone, cosa dobbiamo fare. Ci ordina di andare sul letto e leccarci. Spoglio del tutto Francesca,sfilo la mia camicia leggera e inizio a carezzare e baciare la mia amica, che ricambia , dapprima timidamente , ma con sempre maggiore passione , i miei baci e le mie carezze. Presto scendo ai suoi seni,passando lentamente sul collo.La sento rabbrividire, ma la sua manina ,senza perdersi d’animo, comincia a frugarmi con dolcezza fino a trovare il mio bottoncino ed a massaggiarlo con estrema bravura. In breve assumiamo la nostra posizione preferita, ovvero quella del sessantanove. Francesca e’ sopra di me e mi offre la sua fica aperta e rorida di umori. Nel contempo sta gia’ abilmente succhiando il mio bottoncino duro. Sento gemere sommessamente il priore, vedo il suo cazzo , ormai durissimo , ergersi nella penombra. I due non si muovono, credo abbiano cessato anche di respirare, rimangono impalati, in piedi , a fissarci. Io e Francesca continuiamo la nostra danza estremamente erotica e certamente non tratteniamo i mugolii di piacere anche se, purtroppo, siamo costrette a fare molto piano.Il priore ci stimola , sospira frasi senza senso ma certamente cogliamo un “ scopala, dai,scopala quella troietta in calore, fate vedere ai ragazzi come possono scopare due donne” Afferro due oggetti. Passo il grosso cero a Francesca e tengo per me il flacone di profumo. Mi rimetto in posizione e apro le gambe in modo osceno.Il priore ed i suoi piccoli amici dovranno gustare lo spettacolo della mia fica penetrata, senza perdersi neppure un particolare. Succhio il flaconcino e lo insalivo bene, mi abbasso di nuovo sulla fica di Francesca e, continuando a slinguettarle il clitoride , spingo piano il flacone dentro di lei. La sento irrigidirsi e gemere,la sento poi accogliere quel cazzo artificiale tutto dentro di se’.Lei fa lo stesso con me. Mi lecca con diligenza tutta la fica e ,quando ritiene che sia sufficientemente bagnata, inizia a spingere dentro quel cero gigantesco , tornando, con la lingua e la bocca a masturbarmi il clito.Il piacere non si fa attendere ed entrambe iniziamo a mugolare e a gemere. Il priore e’ scatenato , ora vorrebbe avere le mani libere per carezzare un poco il suo enorme bastone , ma niente e nessuno mi costringera’ a liberarlo, dovra’ guardare e soffrire senza neppure potersi masturbare ne’ tantomeno sfiorare noi. I due ragazzi , dei quali mi ero quasi dimenticata , compiono qualche movimento nella semi oscurita’. Mi rendo conto che si stanno toccando sotto la tonaca. Ma la sorpresa e’ che la mano di uno e’ sotto la tonaca dell’altro. Dunque non sono indifferenti alla bellezza femminile,anche se continuano a darsi il piacere l’un l’altro.Ritorno al mio gioco perverso e per un po’ mi lascio andare a godere il corpo della novizia , senza curarmi del priore , ormai eccitato al parossismo , che scuote la sedia come per staccarsela dal corpo e balzarci addosso. Dopo un altro , ennesimo orgasmo , ho il tempo di osservare i nostri giovani ospiti.Uno dei due si e’ inginocchiato e sta succhiando il cazzo dell’amico. E’ uno spettacolo nuovo ,per me, ed e’ terribilmente eccitante. Il priore li insulta e li minaccia.Vuole essere liberato, ma nessuno di noi quattro ha intenzione di ridare la liberta’ al nostro aguzzino. Faccio un cenno a Francesca affinche’ guardi anche lei. E’ sconvolta ed arrossisce, soffoca un singhiozzo , ma continua a guardare, rapita , il cazzo che scivola dentro e fuori la bocca del ragazzo inginocchiato. Il giovane che sta in piedi ha gli occhi chiusi , le sue mani tengono la tonaca sollevata ed il suo bacino si muove per spingere il cazzo nella gola dell’amico , quest ‘ ultimo e’ in ginocchio ma intuiamo che la sua mano destra sta masturbando il proprio membro, semi nascosto dall’abito. Io e Francesca fissiamo, rapite, lo spettacolo,ignorando gli insulti e i movimenti disordinati del porco che si dimena sulla sedia. Sussurro qualcosa alla mia giovane amica. Scendiamo dal letto e, muovendoci lentamente a quattro zampe, ci avviciniamo ai ragazzi. Passo fugacemente la lingua sul cazzo duro del priore sussurrandogli che stanotte dovra’ solo guardare. Il suo membro si impenna e sento i suoi insulti , sussurrati a basa voce.Senza curarmi di lui, vado con Francesca accanto ai giovanotti. Immediatamente si immobilizzano e ci guardano , con aria colpevole. Io mi avvicino a quello inginocchiato , mentre Francesca afferra il membro del ragazzo in piedi.Hanno capito certamente quali siano le nostre intenzioni e sono spaventati come due cuccioli. Ma la voglia di godere , forse di provare un’esperienza nuova , li sovrasta. Docili come agnellini , si lasciano guidare e presto essi si ritrovano entrambi in piedi , con i cazzi eretti davanti ai nostri visi. Siamo in ginocchio dinnanzi a loro e tutte e due, all’unisono , iniziamo a dare piccoli colpi di lingua sulle loro aste durissime. Poi, dolcemente , sia io che la novizia , prendiamo fra le labbra il glande e muoviamo il capo su e giu’ per ingoiarne il piu’ possibile, senza smettere di far guizzare la nostra lingua sul pene. Il gioco procede per pochi minuti , mi rendo conto che il mio giovane amico non resistera’ a lungo e sta per venire. Mi fermo. Fermo anche Francesca. La prendo per mano e la guido verso il letto. Ci appoggiamo con le braccia ed il busto alla branda , offrendo ai due i nostri culetti all’aria e le fiche in bella vista. Non sappiamo se intuiranno l’esplicito invito , ma in cuor mio credo che lo faranno. Presto li sentiamo posizionarsi alle nostre spalle e muoversi convulsamente per penetrarci. Dobbiamo essere noi a guidare i loro cazzi , dobbiamo aiutarli perche’ loro sono cosi’ goffi ed agitati che potrebbero eiaculare sul pavimento. Il priore sembra una belva chiusa in gabbia. E’ costretto a vedere senza poter condurre il gioco. Impazzisce. Presto sento il cazzo del giovane seminarista entrare tutto , con prepotente violenza in me e muoversi con colpi feroci , che mi lasciano senza fiato. Assecondo i suoi movimenti con il bacino per gustare la penetrazione in profondita’. Sento le sue spinte,sempre piu’ frenetiche e godo in modo quasi animalesco. Mi muovo anche io sempre di piu’ e probabilmente i miei sinuosi colpi di bacino accelerano la sua eiaculazione. Lo sento venire e pulsare dentro di me con forza inaudita, sento il suo caldo sperma che cola fuori da me. Anche Francesca ha goduto, cosi’ come il suo giovane accompagnatore. E il priore, mio malgrado , ha schizzato il pavimento con il suo piacere. E’ riuscito a venire , purtroppo , solo guardando quello spettacolo incredibile e senza potersi toccare.Maledetto. Sottovoce lo sento ansimare e minacciare che ce la fara’ pagare. Purtroppo sara’ solo la povera Francesca a pagare le nostre colpe , io domattina partiro’. E proprio per questo motivo , poiche’ la notte e’ ancora lunghissima, ora andro’ a lavarmi , poi vedremo come portare avanti questo giochino e rendere felici ,ancora una volta , i nostri due timidissimi “gay”.
     
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