Vita vissuta

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  1. rm93
     
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    Vita… vissuta Mi chiamo marco, ho 20 anni appena compiuti, sono veramente carino e gentile, purtroppo un grave problema mi ha colpito tempo fa ed ora sono costretto su una sedia a rotelle e per i piccoli spostamenti sono legato all’uso del bastone…la mia sessualità è intatta, il mio fratellino è forte e duro, ma non riesco a far colpo sulle ragazze che mi dimostrano una certa indifferenza…ho invece un amico carissimo,cresciuto con me, alto, forte, muscoloso, bello, che mi sta vicino e mi aiuta in tutto..pensate che mi fa anche i massaggi per evitarmi le temute piaghe da decubito…siamo affiatatissimi..ed io nei suoi confronti mi sento molto, molto legato…per gli altri ho indifferenza…lui addirittura sembra quasi trattarmi come se io fossi il suo amato bene, quasi fossi una fidanzata…e qualcuno pettegolo maligna pure….sulla natura dei nostri rapporti…in effetti io nascondo nel profondo della mia anima un quale strana tendenza che mi spinge ad assumere comportamenti da timida fanciulla indifesa..solo per legarlo sempre più a me….
    Venne il gran giorno..dovevamo partire per la montagna, ospiti di una associazione benefica che ci avrebbe accolto in un rifugio in camere a due letti: il portatore di handicap e l’accompagnatore. Quasi tutte le coppie erano formate o da una ragazza con madre o un ragazzo con padre, unica eccezione una donna giovane dai grandi seni e con una bocca tumida e grande, accompagnata dal marito , un tipino insignificane ed io con Vincenzo, il mio fedele accompagnatore…vi erano poi quattro donne di servizio ed un portiere che a prima vista ci sembrò veramente un grosso orco. Subito cominciarono le grandi manovre: infatti tutti si conoscevano già ed erano già ben decisi a divertirsi..a fondo..io e vincenzo preferimmo defilarci , era evidente che almeno due ragazze, una madre e forse anche un padre si interessavano troppo a noi, nel chiaro intento di coinvolgerci in giochi di sesso, e ciò fin dal primo pranzo assieme…. ci chiudemmo in stanza per vedere gli sviluppi , fingendo di riposare…nella stanza affianco alla nostra si cominciarono subito a sentire voci e sospiri..non sapemmo resistere e sbirciammo da un foro in una delle pareti in legno….vedemmo la signora totalmente nuda che succhiava il cazzo del maritino tutto addossato a lei, nudo a sua volta, e che veniva inculato in modo violento e , direi , barbaro dal custode, un vero orco, peloso, grosso, dal membro enorme,,membro che entrava ed usciva senza soste dal largo buco del culo dell’ometto..non potemmo fare a meno di eccitarci..i nostri cazzi ebbero bisogno di uscire all’aperto..per la prima volta vedevo il grosso arnese di vincenzo, molto più grosso del mio, che pure si era impennato.. l’uomo poi si staccò dall’ometto, lo scaraventò sul letto poi addossata a lui buttò la moglie…il culo della donna era un cratere ..l’orco lo penetrò con vera furia, mentre la vescica della donna, sollecitata dal grande randello si contraeva irrorando di piscio caldo ed odoroso il viso e la bocca del povero maritino…che sembrò goderne da matto…ci ritirammo sul nostro letto..eravamo ancora..eccitati..molto eccitati..il cazzo di vincenzo sembrava avermi ipnotizzato..e vincenzo ne sembrava sempre più cosciente.. sembrava però voler resistere..io non ..sapevo decidermi.. stetti a guardarlo, mi girai sul letto a pancia sotto e lo pregai con voce tremante di farmi il solito massaggio contro le piaghe da decubito…mentre glielo chiedevo mi rendevo conto di provocarlo, di comportarmi quasi come la verginella che provoca il fidanzatino…ma ero talmente eccitato che speravo, temevo, invocavo che capisse che il mio legame per lui era ormai amore, desiderio, voglia di sesso, anche se per pudore, per rispetto di certi tabù, mai avrei osato di appalesarmi..vincenzo sembrava in trance, nudo, con il randello che sporgeva dal l’elastico dei boxer, violaceo, teso..ebbe una esitazione..poi mi sfiorò la testa con una mano…scese ad accarezzarmi le spalle, la nuca ..la schiena..arrivò agli slip..prese l’elastico a due mani e con sicurezza lo fece scendere..e questa volta me li tolse completamente..non lo aveva mai fatto..poi mi disse che si sarebbe tolto i boxer perché il suo cazzo non accennava a calmarsi e gli davano troppo fastidio..poi dopo aver messo un po’ di unguento, non la solita miscela di alcool e olio canforato, mi prese ambedue i glutei, uno per mano e si inginocchiò fra le mie gambe..io mi ero aperto senza aspettare richieste, mi unse non solo le chiappe, ma con grande cura anche il buchetto..dentro il buchetto..…..le due mani spinsero in avanti facendomi alzare un po’ il culetto e mettendolo in mostra, il mio buchetto ormai palpitava ebbro di desiderio e voglia..volevo essere amato posseduto..le mani salirono fino alle spalle mentre il movimento in avanti del corpo di vincenzo portava inevitabilmente la punta del suo cazzo, rosso e caldo, a spingere contro il mio culetto..…sembrò esitare..poi stringendomi a sé e mormorandomi all’orecchio parole dolcissime e leccatine arrapanti prese a spingere e a penetrarmi..lento, inesorabile..il mio sfintere tentò di resistere..poi prese a cedere dolcemente..come se aduso alla penetrazione da tempo….il cazzo di vincenzo entrò, caldo ,mi allagò, mi massaggiò dall’interno..prendemmo a gemere e a uggiolare insieme..lui mi gratificava di dolci parole d’amore..io rispondevo e lo incitavo a penetrarmi sempre di più.. la voglia prese il soppravento..fui pompato a fondo, con colpi lunghi e ritmati, cui si sostituivano per brevi periodi entrate ed uscite frenetiche..le parole d’amore vennero sostituite da eccitantissime esortazioni ad essere una cagna in calore, la sua puttana..la sua troia…cui io rispondevo incitandolo a sfottermi sempre più a fondo urlando tutto il mio piacere…giungemmo all’orgasmo insieme..il mio intestino, il mio culetto era pieno della sua sborrata e del suo cazzo che mnon sembrava aver voglia di disarmare..io avevo sporcato tutto il lenzuolo..rimanemmo attaccati come due cani mentre le nostre bocche si univano e le nostre lingue si legavano assieme in un incredibile bacio d’amore e di sesso..quando ci staccammo io piangendo gli confessai il mio amore, tanto a lungo represso..e vincenzo mi confessò che mi aveva sempre desiderato, ma aveva temuto di farmi male…invece gli era addirittura sembrato che non fossi più vergine..io piangendo mi strinsi a lui e gli confessai la mia storia, storia che per paura, vergona, e incapacità a decidermi avevo sempre taciuto..anche a mia madre..devi sapere che per il periodo della scuola è starto terribile, presi a raccontare ero sempre solo…la mia infermità mi faceva evitare dalle ragazze e non potevo neanche fare gruppo con i ragazzi cui giochi erano sempre molto fisici..strinsi amicizia con un ragazzo bellino.direi, forse un po’ effeminato, ma che come me odiava i giochi violenti e mi diceva di non sopportare le sdolcinatezze delle nostre compagne..e siccome stavamo sempre assieme fra i ragazzi cominciarono a circolare strane battute, allusioni più o meno esplicite..di fatto ci bollavano come.finocchi….Luigino mi confessò che un maturo avvocato lo aveva iniziato ai piaceri omo…..mi confessò quanto la cosa gli piacesse e lo soddisfacesse..poi con calma mi aprì la patta, mi tirò fuori il cazzo e prese a succhiarmelo…mi piacque talmente che non solo non lo feci smettere…ma ripetevamo l’esperienza ogni volta che rimanevamo soli….lui inoltre cercava di convincermi a dare il culetto..mi rappresentava paradisiaci scenari di piacere….ma io non intendevo assolutamente cedere. Avevo troppa paura del dolore fisico!.Un pomeriggio i nostri compagni, che già si prendevano tante libertà con noi..tipo fingerci di montarci, accarezzarci i culetti..farci vedere di nascosto il cazzo..(e luigino se poteva ne approfittava..subito)…e non volevano capire la mia ritrosia…e arrivavano a minacciarmi di stupro.,.ci invitarono a vedere una partita della scuola in una palestra un po’ decentrata..decidemmo di accettare per non essere sempre più isolati..al nostro arrivo ci aspettava Roberto, il più grosso, volgare e sguaiato dei nostri compagni, ci invitò ad affrettarci, per far prima ci fece prendere un corridoio semibuio e che sembrava andare agli scantinati..girato l’angolo ci trovammo faccia a faccia con altri nostri compagni che ci ccolsero con vero entusiasmo…oggi si tromba, ci facciamo le nostre due checchine….luigino sembrò quasi felice…io cercai di scappare..mi agguantarono subito e mi legarono gambe e braccia ad un vecchio cavallo da ginnastica..roberto mi calò subito i pantaloni egli slip, mentre Luigino iniziava volontariamente un morbido spogliarello..perfortuna che Luigino seppe attrarre tutte le attenzioni su di sé e fece godere , e godette, ii suoi persecutori..io pagai pegno..quel porco di Roberto mi sfondò il culetto, in pratica fu un proprio stupro,continuò a scoparmi facendomi sbattere i coglioni contro le mie morbide chiappette, incurante dei miei pianti e dei miei lamenti…quasii mezz’ora il porco godette dentro di me..quando uscì, facendomi ancora tanto male..non era finita. Mi costrinse a inghiottire iil cazzo ancora sporco e tenendomi fermo per i capelli mi sborrò dentro, in gola..ebbi dei conati di vomito..ridendo mi disse che da quel momento Luigino sarebbe stata la puttana della classe e io sua moglie..io , uno volta libero, mi rifiutai di rincontrare uligini e stetti po’ afinocnegozio con mia madre, felice che lasciassi gli studi per qualcosa di serio…..lì ti ho conosciuto , caro vincenzo e ne sono felice..lui mi riabbracciò di scatto ed in breve riprendemmo ad amarci..io femminuccia timida e riservata, lui stallone sicuro e padrone della sua donna…..ormai tale per la vita..
     
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