In Piscina

Racconto Gay

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  1. LastOfTheWilds
     
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    Ciao a tutti miei lettori… è un po’ che non vi faccio più sapere delle mie scopate con i bei maschioni. Quella che sto per raccontarvi è un fatto accaduto in una piscina assieme ad un bel maschio sulla trentina
    L’uomo in questione si chiama Simone. È un bell’uomo, magro, glabro, un culetto fantastico che quando tiene gli slip del costume un po’ bassi si nota la differenza di colore data dall’abbronzatura nel punto dove “non batte il sole”, un cazzone fantastico! Moscio sarà lungo più di 10cm!
    Questo uomo, felicemente sposato, da qualche anno frequenta la piscina dove sono solito io ad andare e ogni volta che mi vede viene lì con me.
    Iniziamo a chiacchierare sempre del più e del meno. Intanto che parliamo, siccome lui è un patito del sole, si sdraia sempre a pancia in su con gli occhi chiusi. Mettendosi in questa posizione molte volte mette in evidenza in suo cazzo moscio che spunta soffocato della stoffa del costume e slip. All’inizio non ci feci molto caso ma poi andando avanti iniziai ad innamorarmi di quel corpo! Il cazzo, il culo, la faccia!!! Non smetterei mai di leccargli il naso! Ce l’ha fantastico!
    Quando sono a casa la sera prendo sempre in mano il mio cazzo e mi tiro una sega pensando al suo corpo, al suo fisico e al suo cazzo che deve far eccitare tantissimo sua moglie quando scopano!
    Ogni giorno che passo in sua compagnia il mio amore per lui diventa tantissimo. Lo guardo mentre che arriva, mentre che va via e spero sempre che gli cada qualcosa così io posso ammirare ancora di più il suo culetto tondo e sodo da sballo!!
    Un giorno di luglio che ero in piscina io mi sono sistemato sul mio asciugamano e stavo prendendo il sole quando tutto d’un tratto mi compare davanti agli occhi lui.
    “Fabio?” disse lui. Io che ero tra il dormiveglia sobbalzai e lui capii che mi ero spaventato. “Minchia che spavento! Non ti avevo riconosciuto! Mi hai fatto prendere un colpo!” gli dissi io “Oh beh- riprese lui- scusa, non pensavo di spaventarti! Ti ho poi chiamato!” Intanto che io annuivo e mi stiracchiavo essendo stato destato dal sonno, lui mise il spugnone per terra si sdraiò sopra a pancia all’aria. Era sempre sorridente! Anche quando dormiva per prendere il sole sorrideva sempre. Quel giorno si era messo un po’ più vicino a me e le mie fantasie perverse iniziarono ad affiorare nella mia mente.
    Prima di sdraiarsi completamente si mise un po’ seduto come me con le gambe rannicchate. Notai immediatamente nell’interno coscia che il costume non riusciva a coprirgli tutta la pelle e s’intravedeva la pelle delle Adv palle e i peli. Mi ero eccitato tantissimo tanto che dovetti cambiare posizione per non essere scoperto.
    Dopo una decina di minuti ininterrotti di chiacchiere lui mi disse che avrebbe dormito un po’ essendo anche stanco della giornata; dicendo questo si passò una mano sul pacco e se lo strizzò un po’, scostando ulteriormente il costume. Ero riuscito a vedergli la base del suo cazzone. Era enorme.
    Io gli risposi che anche io sarei tornato a dormire, ma non potevo; l’mmagine del suo cazzo chiuso tra la stoffa che cercava di scappare continuava ad materializzarsi nella mia mente. Ero eccitstissimo. Siccome non riuscivo a prendere sonno iniziai a guardarmi in giro e a dir la verità non è che ci fosse in giro tanta gente bensì fosse una giornata calda e afosa. Saranno stati tutti in acqua. Lanciai uno sguardo alle vasche e infatti pullulavano di gente.
    Togliendo lo sguardo dalle vasche per tornare sdraiato appoggiai gli occhi sul pacco di Simone. La tentazione era forte però anche il rischio. Mi avvicinai con le orecchie e sentivo che dormiva profondamente perché aveva un respiro affannoso. Ero tentato ma desistii un’altra volta.
    Il sole bruciava, avevo la testa che mi scottava e decidetti di andare un po’ in acqua. Andai alle piscine, feci la doccia gelata e mi buttai in acqua. Anche l’acqua della piscina era calda, sia dalla giornata sia dalle molte persone che c’erano. Feci un paio di vasche e poi uscii. Mi feci un’altra doccia ghiacciata. Tornai sul prato, sull’asciugamno. Simone dormiva ancora. Mi distesi al sole per asciugarmi a pancia in giù. Mi girai con la testa verso di lui cosicchè potevo ammirarlo. Era bellissimo. Il suo cazzo moscio emergeva trattenuto dagli slip come se fosse in prigione e chiedeva libertà; libertà che avrei tanto voluto dargli. Lo squadrai ancora una volta, mi girai intorno per controllare che nessuno stesse guardando e poi mi feci coraggio: allungai la mano sul suo pacco. Sentivo il suo respiro chiaro segno che stava ancora dormendo. Appena appoggiai la mano sul cazzo moscio appoggiato alle palle provai una sensazione intensa. Lo impugnai un po’; era morbido e grande. Ritirai la mano per paura. Mi sdraiai per “far calmare le acque” sia la mia eccitazione sia per la paura di essere scoperto. Non ce la facevo: il suo cazzo, il suo culo, il suo corpo dovevano essere miei. Allungai di nuovo la mano e lo impugnai un’altra volta sollevandolo un po’. Era bellissimo: morbido, malleabile e emanava un odore stupendo.
    Lui sbuffò con il naso chiaro segno che si stava svegliando. Ritirai immediatamente la mano. Infatti lui si girò a panciai ingiù senza aprire gli occhi. Magari dormiva ancora.
    La sua seconda che doveva essere mia bellezza era a dieci cm da me: il suo culo. era perfetto: rotondo, grosso, e sodo. Vedevo la linea che lasciava il sole dove non poteva arrivare: ero ancora più eccitato. Allungai di nuovo la mano e la appoggiai sulla sua chiappa. Era così bello. Strinsi un po’ per assaporare ancora di più il suo culo. volevo infilare una mano dentro gli slip ma demorsi.
    Continuai questo andi rivieni con la mano sul suo culo per altre cinque o sei volte. Dopodichè un bambino cacciò un urlo che ci fece sobbalzare entrambi destando lui dal sonno. “Ma chi cazzo è che urla? Mi ha svegliato!” esclamò Simone. “Oh non preoccuparti, è solo uno stupido ragazzino!” lui si stiracchiò un po’ e poi si mise seduto. Il suo custume seguiva la forma del suo cazzo. Era un segno che qualcuno avesse fatto qualcosa. “Cazzo che dormita che ho fatto! Mai dormito così bene!”. Fiuuuuu allora non aveva sentito niente. “Già, sono andato anche a fare un bagno ma dormivi come un angioletto e non ti ho svegliato” ribattei io. “E’ solo che ho avuto come l’impressione che qualcuno mi stesse palpando il culo”. Sobbalzai. Il mio cuore batteva tantissimo. “C-cosa?” – “Si, è come se qualcuno mi stesse palpando”.
    Si girò verso di me, mi fece un sorriso e divaricò completamente le gambe. La vista era stupenda. Il suo cazzo in semi-erezione pendolava intrappolato dal costume con le palle sotto. Quasi svenivo. Si girò, mi guardo negli occhi e mi stampò un mega baio sulla bocca. “Me ne sono accorto che sei stato tu! Mica dormivo; mi stavo godendo la scena!”. Io ci rimasi di merda. “M-ma c-cioè i-io” dissi io “Schhhht! Sono contento che sei attratto dalle mie meraviglie”. Mi si sollevò il cuore: sapeva in buona fede il mio segreto. Allargò di nuovo le gambe, mi prese la mia mano e me la mise sul suo pacco “Ohhhhh” sclamò lui. Io iniziai a spremerlo un po’ e sentivo che s’ingrossava. “Non qui, andiamo in uno spogliatoio” esclamò lui. Ci alzammo assieme. Il cuore mi batteva tantissimo, ormai stavo per scoprire l’oggetto dei miei desideri. Lui era davanti e io dietro così che potessi ammirare il suo culetto rotondo che sbatteva qua e là. Ormai dovevo camminare veloce e in malo modo per nascondere la mia erezione. Entrammo in uno dei tanti spogliatoi studiati però per una sola persona e quindi stavamo un po’ stretti. Entrò prima lui. Siccome eravamo stretti stavamo appiccicati l’uno all’altro. Sentivo sulla mia coscia il suo cazzo che premeva. Ci baciammo, ci baciammo e ci baciammo. Gli leccai tutta la faccia da quanto ero eccitato. Mi abbassai, gli leccai la pancia e i capezzoli e poi passai la lingua sugli slip che ancora per poco contenevano il cazzo. Glieli abbassai e fece capolino un bellissimo cazzo ormai completamente in erezione. Saranno stati 22cm buoni. Lo scappelai e iniziai a fargli una sega piano. Volevo gustarmi ogni cm di quel cazzo. Lo presi in bocca e iniziai un feroce dentro-fuori. “Ah, ah ah ah come succhi ah ah ah oh siii ah oh sii che bellooooo” godeva lui. Io godevo doppiamente: dal suo cazzo e dalla sua voce che godeva. Lo feci girare ed iniziai a leccargli quelle due belle chiappe sode. Iniziai la ricerca del buchetto e quando lo trovai gli divaricai le gambe e mi gettai sul suo buco. Con una mano gli palpai le palle e gli tirai indietro il cazzo. Alternavo una leccata al cazzo e una leccata al suo divin buco del culo. Ormai eccitatissimo anche lui mi alzò, mi tolse il costume, mi prese in mano il cazzo e fece lo stesso servizio anche a me. Avevo il mio cazzo nella sua magnifica bocca. Mi fece alzare, girare e con un colpo secco m’infilò tutto il suo cazzone nel culo. era bellissimo. Entrava a fondo e usciva per poi rientrare. Il movimento era regolare e forte. Lui digrignava i denti dall’eccitazione. Urlavamo tutt’e due. Sentivo la sua verga che dopo una ventina di minuti non ce la faceva più. Mi girai, mi abbassai, lui mi puntò il suo cazzo in faccia, due colpi e “Ahhh si bevila tutta” 10…12…13 fiotti di puro sperma mi finirono direttamente in bocca. Non avevo mai bevuto così bene. Gli ripulii il cazzo, lo feci girare e gli infilai il mio cazzo dritto su per il suo culo. le sue chiappe risucchirono come una ventosa il mio cazzo. Il piacere era sublime. Il suo culo era bello, caldo e accogliente. Iniziai un feroce su e giù. Urlavamo tutt’e due come pazzi. Ero riuscito ad avere le sue tre meraviglie. Dal dietro iniziai a leccargli le orecchie intanto che lo inculavo. Sentivo che stavo per venire. Lo feci girare e gli puntai il mio cazzo dritto sul suo petto. Uscirono tanti schizzi di sborra “Ah ah ah ah ah che sborrata ah ah”. Lui mi ripulì il mio cazzo, ci rimettemmo il costume. Era davvero un sogno diventato realtà. Prima di uscire gli palpai il cazzo da sopra il costume. Era bellissimo. Aveva appena sborrato e scopato ma era ancora semi turgido.
    Uscimmo dallo spogliatoio che eravamo sudati. Decidemmo di fare un bagno in piscina che nel frattempo si era riempita ancora di più
     
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