Quella Porca della professoressa

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    La domenica successiva, avevamo organizzato come d’accordo una gita fuori porta in bicicletta. Era l’inizio della primavera e il clima ideale per appezzare le prime tiepide giornate di sole dopo un lungo inverno. Carla e io la sera precedente, ci accordammo per organizzare qualcosa di piccante durante la nostra gita. L’accordo prevedeva di indossare qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo che fosse anche sexy. Decidemmo per un leggero vestito di cotone, un paio d’autoreggenti velate e naturalmente niente biancheria intima. Convincemmo inoltre i nostri mariti a portare le loro macchine fotografiche. Dopo pranzo Luca e io caricammo le biciclette sulla macchina e ci recammo dai nostri amici, durante il tragitto mio marito Luca, non fece caso più di tanto al mio look. Era esattamente quello che volevo, la sorpresa doveva essere svelata solo quando io e la mia amica avremmo voluto. Arrivammo a casa di Carla e Marco, scaricammo le biciclette e c’inoltrammo nelle campagne circostanti senza una meta ben precisa. Poco dopo decidemmo di deviare verso il Parco del Ticino, all’improvviso una leggera brezza, fece alzare le nostre gonne, mettendo in bella mostra le gambe. La cosa naturalmente non passò inosservata, subito Marco e Luca si lasciarono andare a dei commenti notevolmente spinti, inoltre avvicinandosi continuavano entrambi ad accarezzarci le cosce, incuranti dello spettacolo che stavamo offrendo alle persone che ignare ci passavano vicino. Io ero molto eccitata nell’essere esibita in quel modo, avevo la figa in fiamme, finalmente arrivammo in un luogo appartato con una fitta vegetazione, era l’ideale per appartarci tutti insieme. Lasciammo le biciclette sul ciglio della strada e ci addentrammo tra i cespugli e gli alberi, alla ricerca di un posto tranquillo. Arrivammo in una radura circondata da cespugli, sentii la mano di mio marito infilarsi sotto alla gonna, subito le sue dita frugavano nella mia figa ormai grondante di desiderio. “ Spogliati troia, voglio immortalarti così come sei, una gran puttana in calore” mi disse Luca eccitatissimo. Non aspettavo altro, mi sfilai il vestito e rimasi con addosso solo le autoreggenti e le scarpe. “Accarezzati troia, voglio fotografarti mente ti esibisci per noi”. Nel frattempo Carla e Marco assistevano a quanto stava accadendo lì vicino accarezzandosi e baciandosi. Luca continuava a fotografarmi mentre mi accarezzavo le tette e aprivo per bene la figa grondante di piacere. Nel frattempo anche Marco sfilò il vestito a Carla, prese la sua macchina digitale e iniziò a fotografare la moglie. Sia Carla che io a quel punto eravamo eccitate fuori misura, anche i nostri uomini lo erano a giudicare dal rigonfiamento dei loro pantaloni. Mi avvicinai a Carla, i suoi capezzoli erano turgidi, aspettavano solo di essere succhiati. Con le labbra mi avvicinavo alle tette di Carla, sentii la sua mano che mi frugava tra le gambe, i nostri mariti nel frattempo continuavano a scattare foto e a ricoprirci d’insulti. Era proprio un pomeriggio fantastico quello che stavamo trascorrendo tutti insieme. M’inginocchiai per leccare la figa della mia amica, poco dopo Marco il marito di Carla si avvicinò, si slacciò i pantaloni e ne tirò fuori il cazzo già duro da farmi succhiare.Mi staccai dalla figa della mia amica e feci scivolare lentamente nella mia bocca il cazzo duro del marito, avevo appena iniziato a spompinarlo, mentre Luca mio marito continuava a scattare foto, quando in lontananza sentimmo dei rumori sordi simili a tuoni. Speriamo che non finisca a piovere, ci rovinerebbe tutto, pensai per un momento, poi ripresi a spompinare Marco con ancora più desiderio. Nel frattempo, mio marito aveva fatto mettere Carla a pecorina appoggiata ad un tronco tagliato e si preparava a scoparsela, adesso era la volta di Marco di immortalare con la sua macchina digitale la moglie che si faceva fottere. Passò pochissimo tempo e purtroppo cominciammo a sentire la prime gocce di pioggia cadere sulle foglie. Ci rivestimmo in fretta e cercammo un posto riparato per aspettare il passaggio di quel temporale. Ci avviammo verso un casolare mezzo diroccato, ma che in ogni caso poteva offrirci un minimo di riparo. Quando arrivammo, ci accorgemmo che non eravamo i soli ad essere stati sorpresi dal l’improvviso temporale, infatti, c’erano altre biciclette lì vicino, e dall’interno del casolare si sentivano delle voci.
    Ci precipitammo all’interno anche noi nella speranza di trovare ancora posto al coperto, i nostri vestiti erano ormai quasi completamente bagnati. Quando entrammo nel casolare, ci trovammo di fronte un gruppo di sei cicloamatori anch’essi alla ricerca di un riparo. Cercammo un posto per sederci, nel frattempo sia Carla che io, venivamo radiografati dagli sguardi di tutti quei maschi, la pioggia aveva reso quasi completamente i nostri abiti, mettendo in risalto i nostri seni e ogni altra nostra curva, non ci voleva molta fantasia da parte loro per immaginarci nude. Superato il primo momento d’imbarazzo, ci sedemmo tutti e quattro in un angolo, cercando di scaldarci e di asciugarci. I sei ciclisti, nel frattempo continuavano seppur a bassa voce a squadrarci ed ad esprimere giudizi sui nostri corpi, incuranti della presenza dei nostri mariti. Poi il più intraprendente del gruppo, si alzò e avvicinandosi si offrì di recuperare del materiale per accendere un fuoco e permetterci così di riscaldarci e di asciugare i nostri vestiti. Quando fu vicino, non potei fare a meno di notare che dai pantaloni attillati da ciclista si vedeva benissimo il suo cazzo duro tra le gambe, evidentemente quello spettacolo imprevisto lo aveva arrapato. La cosa naturalmente non sfuggi nemmeno a Carla e ai nostri mariti, mi stavo nuovamente eccitando, quella situazione cosi strana e inaspettata era veramente molto intrigante, senza contare quanto era gratificate vedere la reazione di quei maschi dopo che entrammo nel casolare. Carla e io ci guardammo negli occhi scorgendo l’una nello sguardo dell’altra una certa libidine per la situazione che stavamo vivendo. Carla e io, una volta superato l’imbarazzo iniziale, iniziammo a scrutare meglio quei maschi, per vedere se anche in loro, avevamo provocato la stessa reazione. Erano evidentemente un gruppo d’amici tutti tra i 40 e i 50 anni, fisicamente ben messi, niente d’eccezionale, ma sicuramente in ottima forma, anche in un paio di loro si poteva chiaramente vedere un’erezione sotto ai pantaloni. Sia Carla che io allargammo leggermente le gambe, per permettere ai cinque estranei di meglio sbirciare sotto alle nostre gonne. I cinque uomini si godevano lo spettacolo, ora si erano fatti più intraprendenti e i loro commenti ormai erano fatti ad alta voce incuranti della presenza dei nostri mariti. Passarono pochi istanti e il primo ciclista, fu di ritorno portando con sé alcuni pezzi di legno che aveva ritrovato in un altro angolo del capanno. Quando entrò gli amici lo ragguagliarono sull’evolversi della situazione “ guarda quelle due troie, sedute a gambe aperte, sembra proprio che abbiano una gran voglia di scopare” disse il più anziano di loro e mentre lo diceva fissava negli occhi sia mio marito sia Marco, i quali intenti ad accendere il fuoco, ebbero una reazione di consenso facendo di sì con la testa. La situazione si stava facendo sempre più intrigante, quando i nostri mariti ebbero finito di accendere il fuoco, si avvicinarono e ci fecero alzare, iniziarono a sfilarci il vestiti per poterli fare asciugare al calore del falò. Carla e io rimanemmo nude in mezzo al locale con addosso solo le autoreggenti e le scarpe, Marco e Luca si avvicinarono e mentre ci accarezzavano ci chiesero se avessimo voglia di divertirci con tutti quei cazzi. Era la prima volta che mio marito, mi chiedeva di farmi scopare da dei perfetti sconosciuti, mi sentivo il cuore in gola e i battiti a mille, non sapevo se sarei stata pronta ad un’esperienza del genere. Poi con lo sguardo cercai Carla che evidentemente aveva già vissuto un’esperienza del genere, si vedeva che era più disinvolta e a suo agio, infatti, con il marito Marco si era avvicinata al gruppo di ciclisti e stava offrendo il proprio corpo alle carezze di quei maschi. “E tu troia cosa fai li impalata, non vuoi anche tu la tua dose di cazzo?” disse uno degli sconosciuti, Luca allora mi afferrò per mano e mi accompagno fino ai sei uomini eccitati, quando fui lì vicino mi disse “mettiti in ginocchio e fai vedere loro come sei brava nel fare i pompini”. Superai con un certo imbarazzo quel primo momento, aiutata anche dalle amorevoli carezze del mio uomo, poi abbassai i pantaloni al maschi che avevo di fronte, né usci un bel cazzo già quasi duro, era di dimensioni normali, ma con una bella cappella gonfia di voglia. Cominciai a spompinarlo con calma senza fretta, volevo godermi a pieno quella situazione, poiché poi era mio marito a chiedermelo. Poco alla volta tutti i maschi si sfilarono i pantaloni e a turno si avvicinavano per farsi succhiare il cazzo. Poi dopo essersi fatti spompinare per qualche minuto, si rivolsero a mio marito e quasi in coro dissero “hai proprio ragione, questa troia di tua moglie li fa proprio bene i pompini, sei molto fortunato”. Non mi sono mai sentita così gratificata da tutti quei complimenti, adesso ero completamente a mio agio in quella situazione, mi sentivo padrona del gioco, tutti quei cazzi che avevo attorno m’inebriavano.
    Carla nel frattempo era stata messa a pecorina e a turno i maschi le leccavano la figa, poi a turno iniziarono a scoparla, mi avvicinai alla mia amica, accarezzandola sulla schiena che ad ogni spinta s’inarcava sempre di più. Mi misi a pecorina proprio di fianco a Carla, anch’io volevo avere la mia dose di cazzo, e naturalmente fui subito accontentata, a turno un maschio mi scopava mentre un altro m’infilava il cazzo in bocca, era tutto fantastico, essere al centro dell’attenzione con la mia amica da parte di tutti quei maschi. Sentire tutti quei cazzi che si alternavano tra me e Carla senza tregua, sentire quel mix di sapori sui cazzi duri che ricevevo in bocca dopo essere usciti dalla mia figa do da quella di Carla, mi mandava in estasi. Continuammo a scopare in quel modo per parecchio tempo, avevano proprio una buona resistenza quei maschi. Poi all’improvviso il più brillante tra i ciclisti si rivolse a Marco il marito di Carla e disse “che ne dici se adesso sbattessi il mio cazzo nel culo di quella gran troia di tua moglie?” Marco non si stupì molto della richiesta e guardò negli occhi Carla prima di rispondere, negli occhi della mia amica si poteva scorgere un misto di eccitazione e di perplessità. Si vedeva benissimo che a Carla piaceva farsi inculare ma l’idea che fossero otto i cazzi pronti a divertirsi con il suo buchino anale la intimoriva un po’. “Certo che potete incularla, non aspetta altro questa puttana che soddisfare le vostre voglie” disse Marco. Allora il ciclista si avvicinò alla mia amica e dopo averle inumidito per bene con la saliva il suo buchino, ci puntò contro la cappella, una sola spinta, senza un minimo di pietà s’infilò completamente dentro al culo della mia amica. Io ero lì vicino a Carla che prendeva quel cazzo duro nel suo culo, la vidi inarcarsi e dalla sua bocca uscì un gemito di dolore, il suo respiro era affannoso, temevo che stesse per svenire dal dolore che quel cazzo le aveva provocato sfondandole il culo in quel modo. Per fortuna tutto durò un attimo, Carla si riprese immediatamente, iniziava a muoversi allo stesso ritmo del cazzo che la pompava, poi si rivolse al maschio che aveva alle spalle e disse “stronzo bastardo mi hai fatto male ad entrarmi nel culo in quel modo, adesso però continua a spingere mi piace farmi inculare”. Fissavo Carla sbalordita, sapevo che era molto esperta con i cazzi ma non pensavo che si sarebbe spinta a tanto, stava godendo come una porca mentre tutti quei cazzi si alternavano nel suo culo. “Adesso tocca a te puttana, farci divertire con il tuo buchino” disse un ciclista togliendo il suo cazzo dallo sfintere di Carla. Ero timorosa di dover ricevere tutti quei cazzi di forma e dimensione diverse, tra le mie chiappe, avevo paura di provare dolore, visto con quale foga sfondavano il culo di Carla. Poi uno di loro si avvicinò, mi prese per un braccio e mi accompagno verso un altro suo amico, mi fece inginocchiare e chiese al compare di mettermi il cazzi in bocca per non farmi strillare mentre lui mi sfondava lo sfintere. Mio marito Luca seguiva molto interessato quanto stava accadendo, poi prese la macchina fotografica per immortalare l’evento, nel mio sguardo doveva trasparire una certa paura.“ Guarda questa troia come sembra spaventata, dal dover prendere nel culo il tuo cazzo” disse l’uomo che mi aveva messo il cazzo in bocca, “vedrai che dopo che l’avrò sfondata le piacerà, è anche lei una vacca pronta da scopare ovunque proprio come la sua amica” disse il maschi dietro di me. Non finì nemmeno la frase che sentii la sua cappella puntare contro il mio buchino, una spinta decisa, forte e tutto il cazzo a fatica s’infilò dentro di me. Con la spinta che mi diede il maschio che m’inculava, mi spinse verso il cazzo dell’amico, che entro completamente nella mia bocca, lo sentivo in fondo alla gola, sentivo i conati di vomito salirmi verso la bocca, non potevo far nulla, avevo un cazzo piantato nel culo che spingeva fino in fondo e l’altro in gola, mi sentivo uno spiedo. Non riuscivo ad emettere nessun suono, sentivo solo un sudore freddo scorrermi sulla schiena, il buco del culo mi faceva male, fortunatamente il cazzo che mi riempiva non era tanto grosso, ma molto lungo, lo sentivo nelle viscere. Poi quasi d’incanto allentarono entrambi la spinta dei loro cazzi, ripresi finalmente fiato appena prima di vomitare sul cazzo che avevo in bocca, mentre l’altro placato l’impeto dell’inculata adesso mi pompava con più calma, mio marito aveva fotografato tutto e sembrava molto soddisfatto della mia prestazione. “Sei fantastica, mi disse, sei veramente strepitosa quando ti lasci andare e scopi in questo modo” mi disse. “sei proprio fortunato ad aver sposato una donna come lei” disse il maschio che mi sbatteva nel culo il suo cazzo. Stavo godendomi il piacere che quella situazione mi dava, essere inculata da uno sconosciuto mentre mio marito mi riprendeva, mi mandava letteralmente fuori di testa.
    Sentii il cazzo del primo maschi uscire lentamente dal mio culo, poco dopo un altro uomo si mise alle mie spalle, ormai la via era tracciata e in un attimo infilò il suo arnese tra le mie chiappe, pompandomi con foga. Uno dopo l’altro tutti gli uomini presenti infilarono il loro cazzo a turno nel mio culo ormai sfondato. Mi fecero alzare, avevo proprio bisogno di un attimo di pausa, sentivo il mio sfintere enorme e pulsante, per la continua dilatazione, la mia figa era grondante di piacere, penso di aver avuto almeno un paio di orgasmi, ora i maschi, mi accarezzavano e baciavano le tette, mentre con le loro mani, frugavano nella mia figa. Carla invece era ancora impegnata a dispensare pompini, aveva almeno tre cazzi che si alternavano nella sua bocca. Fecero rialzare anche lei, la fecero venire accanto a me e ci chiesero di accarezzarci e di baciarci, i maschi si allontanarono leggermente per meglio vedere lo spettacolo. Nel frattempo i nostri mariti leggermente in disparte stavano parlottando con alcuni di quelli sconosciuti, sicuramente stavano pensando a qualche altra sorpresa da farci. Carla e io continuavamo a baciarci e ad accarezzarci, gli uomini presenti sembrava proprio che apprezzassero lo spettacolo che stavamo dando, visti i commenti che si scambiavano su di noi. Luca e marco si avvicinarono, seguiti dagli altri uomini. Carla e io ci guardammo negli occhi, non ci voleva molta a capire quali fossero le loro intenzioni, nello sguardo di Carla si vedeva chiaramente la libidine che stava provando. Dopo un ultimo bacio seguimmo i nostri mariti che ci accompagnarono verso due uomini che nel frattempo si erano sdraiati sul pavimento, sventolando i loro cazzi duri per aria, ci fecero salire sopra a quei due totem, in quella posizione con il cazzo di uno sconosciuto, ben piantato nella figa e il culo per aria, Carla e io stavamo aspettando di essere riempite anche nel culo. Cosa che puntualmente avvenne, mentre quei maschi sconosciuti mi stavano pompando in quella posizione, Luca m’infilava il suo cazzo in bocca, “succhiamelo troia sei fantastica con tutti i tuoi buchi pieni di cazzo” mi disse, mentre spingeva il suo cazzone in fondo alla gola. A turno sentivo alternarsi i vari cazzi, prima nel mio culo e poi in bocca. Godevo come un porca, era tutto fantastico, poi all’improvviso sentii Carla che gridava “ ne voglio due, ne voglio due insieme, nella figa”, “ ti accontento subito troia” le disse il maschio che la stava inculando, le disse tolse il suo cazzo le disse e lo avvicinò alla figa della mia amica, con una spinta decisa infilò tutto il cazzo dentro. Carla emise un gemito misto di dolore e di piacere, poi iniziò a godersi i due cazzi che aveva nella figa, spronando i due maschi a pomparla per bene. Vuoi provare anche tu? Mi chiese mio marito, “non so, non so se ne sarei capace, ma se vuoi provaci tu” risposi. Luca mi tolse il cazzo dalla bocca e si mise alle mie spalle, avvicinò la sua cappella alla mia figa e iniziò a spingere il suo cazzo dentro di me. Lo stava facendo con molta delicatezza, come solo un uomo innamorato sa fare. Sentivo il cazzo di mio marito che lentamente mi dilatava la figa e ci scivolava dentro, mi sentivo completamente aperta, poi dopo un’iniziale dolore stavo godendomi quei due cazzi che mi riempivano la figa, mio marito mi stava proprio facendo godere con il suo cazzo. Poi dopo avermi massaggiato per bene la figa, Luca tolse il suo cazzo e lo infilò fino in fondo nel mio culo, pompandomi con una foga che poche volte gli vidi usare. “Voglio godetti nel culo, voglio essere il primo a riempirti il culo con una bella sborrata” mi sussurro nell’orecchio mio marito ormai fuori da ogni controllo. Quando un altro grido arrivava da Carla. Che cazzo le staranno facendo ora? Mio marito e io ci fermammo per cercare di capire cosa stesse accadendo. Carla si era alzata e adesso i maschi che la circondavano la costrinsero a sedersi sul cazzo duro di uno di loro, la nostra amica si stava accovacciando per impalarsi quel grosso cazzo nel culo, quando il cazzone le scomparve tutto nel culo, la nostra amica strillava e si dibatteva per liberarsi , mentre un uomo alle sue spalle la spingeva per farle entrare ancora di più il cazzo tutto nel culo. Poi quando tutto sembrava esseri calmato un altro maschio prese le gambe di Carla e le sollevò, questa mossa fece entrare ancor di più se possibile il cazzo nel culo. La mostra amica adesso era completamente bloccata, mentre due uomini tenevano aperte e alte le gambe della nostra amica, un altro maschio le s’inginocchiò davanti e le infilo il cazzo nella figa, Carla si dibatteva, per cercare di liberarsi da quella posizione che doveva essere parecchio scomoda e dolorosa. Poi quando tutto sembrava essersi calmata e rilassata, il maschio che la stava scopando nella figa le sfilò il cazzo. “ Adesso troia ci divertiremo davvero, ci divertiamo come vogliamo noi. Vedrai come ti faremo godere puttana”. Le tolse il cazzo dalla figa e lo appoggiò allo sfintere di Carla già riempito dal tarello di un ciclista.
    “ Che cazzo hai intenzione di farmi figlio di puttana. Non vorrai infilarmi anche il tuo cazzo nel culo. Bastardi figli di puttana mi state facendo male, mi romperete il culo in quel modo, non voglio, non voglio farmi rompere il culo da degli stronzi come voi” gridò Carla mentre si dibatteva per uscire da quella situazione.
    Marco il marito di Carla era lì in piedi inebetito, non riusciva ad intervenire, sembrava in trance per quello che quei bastardi stavano facendo alla moglie. Cercai con mio marito di intervenire per interrompere quella situazione, “ stai al tuo posto e goditi lo spettacolo troia, altrimenti dopo toccherà anche a tè lo stesso trattamento” tuonò uno dei porci che teneva spalancate le gambe della mia amica. Il maschio che stava in ginocchio davanti a Carla, spingeva la cappella del suo cazzo nel tentativo di entrare anche lui nel buco del culo della mia amica già pieno. “Fermati bastardo pezzo di merda, sei uno stronzo, mi stai facendo male mi stai rompendo, non puoi entrarmi anche tu nel culo bastardo” continuava a ripetere Carla, ma il maschio sembrava sordo ai suoi lamenti, anzi sembrava quasi che gli insulti lo eccitassero ancor di più. Continuava a spingere e poco alla volta si faceva spazio con il suo cazzo nel culo di Carla, ormai la mia amica non aveva più neanche la forza di lamentarsi, aveva uno sguardo stravolto dal dolore, accettava con rassegnazione quella situazione, poi con un ultimo colpo di reni il maschi le infilò quasi completamente anche il suo cazzo nel culo di Carla. La mia amica ebbe un sussulto e lanciò l’ennesimo urlo di dolore, ma i due porci che avevano il loro cazzo nel suo culo non accennarono minimamente a fermarsi. “Basta bastardi le state facendo male, non è così che ci si diverte stronzi” sbottai. “Fai stare zitta quella puttana, altrimenti ……..” Impreco uno di quello sconosciuti. Un paio di loro mi presero e mi misero a pecorina, cominciando nuovamente a sbattermi alternandosi con i loro cazzi nel mio culo e nella bocca, gli altri invece si davano il cambio nel culo ormai sfondato di Carla, che dal canto suo stava poco alla volta riprendendosi, ora non era più paralizzata dal dolore e dalla paura. Con mia gran sorpresa sembrava essersi completamente rilassata, non potevo crederci Carla aveva superato anche quella prova. “Dai figlio di puttana pompami, comincia a piacermi avere due cazzi nel culo insieme, continua a spingere non fermarti, mi stai facendo godere stronzo.” Rimasi sbalordita dalla capacità di dilatazione dello sfintere della mia amica, ero talmente sbalordita che non sentivo più il cazzo che mi sbatteva nel culo, Marco il marito di Carla, adesso sembrava essersi ripreso, si mise in fila e quando fu il suo turno, infilò tutto il suo cazzo nel culo della moglie, “ sei uno schifoso cornuto, quando avevo bisogno di te eri li impalato e adesso ti sei unito a questi bastardi per rompermi il culo” mentre Carla lo diceva il marito raggiunse l’orgasmo nel suo culo. Subito dopo fu il momento del maschio che le stava sotto sborrare nell’intestino della mia amica. Carla finalmente era libera da quella situazione, si rimise a fatica in piedi, si avvicinò al marito e dopo avergli sputato in faccia, lo abbracciò di slancio, “ sei un fottuto cornuto bastardo, ma ti amo da impazzire”. Dalla mia posizione potevo vedere il buco del culo della mia amica, era dilatato in modo esagerato, penso che avrei potuto infilarle dentro la mia mano senza fatica, e vedevo lo sperma dei due maschi che le avevano sborrato dentro colare, era uno spettacolo da togliere il fiato. Proprio in quel momento anch’io sentii godermi nel culo il maschio che mi stava inchiappettando, non sapevo chi fosse, non m’importava saperlo, mi piaceva sentire che a turno tutti quei maschi mi stavano sborrando dentro al culo, sentire che poco alla volta mi riempivano l’intestino con il loro sperma, mi gratificava, persi il conto di quanti fossero, quando all’improvviso un altro cazzo si avvicinò alla mia bocca, alzai gli occhi e vidi che era Luca , mio marito, aprii la bocca e il suo cazzo in un sol colpo arrivo in fondo alla gola, poche spinte e anche lui raggiunse l’orgasmo. Era l’ultimo a godere dentro di me, ingoiai golosamente il suo sperma, era buonissimo, poi leccai avidamente la cappella per ripulirla completamente. Che stupendo pomeriggio avevo passato con i miei amici e quegli sconosciuti, Carla e io ci rivestimmo, mentre dai nostri buchi del culo sfondati colava lo sperma di quei maschi. In disparte intanto quel gruppo di sconosciuti si erano riuniti accanto ai nostri mariti si complimentavano con loro, per quanto Carla e io fossimo delle belle troie da montare.
     
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