Comandante Cappellini

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  1. Ottavo Elemento
     
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    Descrizione Generale:
    Tipo: sommergibile
    Classe: Marcello
    Cantiere: OTO - Muggiano
    Impostazione: 25 aprile 1938
    Varo: 14 maggio 1939
    Completamento: 23 settembre 1939
    Destino finale: catturato dagli americani e portato ad affondare al largo di Kobe il 16 aprile 1946

    Dislocamento: in superficie 1060t __ in immersione 1313 t
    Propulsione: 2 motori principali Diesel da 3000HP __ 2 motori secondari Diesel da 1100HP
    Velocità in superficie 17,4nodi __ in immersione 8 nodi
    Autonomia in superficie 7500 miglia a 9,4nodi __ in immersione 120 miglia a 3nodi
    Equipaggio: 7 ufficiali
    50 sottufficiali e comuni

    Armamento artiglieria alla costruzione:
    2 cannoni da 100/47mm
    4 mitragliere AA da 13,2mm
    siluri:8 tls , metà a prua, da 533mm con 16 siluri



    Edited by Ottavo Elemento - 18/11/2009, 19:03
     
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  2. metal of honor 95
     
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    cs centra questo??
     
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  3. Ottavo Elemento
     
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    Il sommergibile Comandante Cappellini appartenente alla Classe Marcello, venne costruito nei cantieri OTO di Muggiano presso La Spezia dove venne impostato il 25 aprile 1938 e varato il 14 maggio 1939 entrando in servizio nella Regia Marina il successivo 23 settembre. Prese il suo nome dal Comandante Alfredo Cappellini caduto nella Battaglia di Lissa.


    Attività Bellica
    Allo scoppio della seconda guerra mondiale il Cappellini era inquadrato nel Comando Flotta sommergibili nella II Squadriglia del I Gruppo di base alla Spezia. Al comando del battello, il Capitano di Corvetta Cristiano Masi. Allo scoppio delle ostilità, durante la prima missione, partito da Cagliari fu costretto a rifugiarsi nel porto spagnolo di Ceuta, fingendo delle avarie, per eludere, grazie anche alla compiacenza delle autorità spagnole, la Convenzione dell'Aja, che consentiva alle unità di paesi belligeranti una sosta massima di 24 ore in porti di paesi neutrali. Rientrato alla base della Spezia, ad assumerne il comando fu il Capitano di Corvetta Salvatore Todaro. Destinato alla base di BETASOM a Bordeaux nell'Atlantico, il Cappellini partì per la sua destinazione il 29 settembre 1940.


    Servizio In Atlantico

    Attraversato lo stretto di Gibilterra e raggiunto Bordeaux, il Cappellini affondò il 15 ottobre 1940 il piriscafo belga Kabalo mettendone in salvo parte dell'equipaggio e trasportando i sopravvissuti alle Azzorre.

    Il 5 gennaio 1941, in un combattimento nel quale perse la vita il Sergente Ferruccio Azzolin, affondò il piroscafo inglese Shakespeare, recuperandone i superstiti, che vennero trasportati dallo stesso sommergibile alle isole Capo Verde.

    Il successivo 14 gennaio affondò il piroscafo armato inglese Emmaus, in un combattimento nel corso del quale persero la vita il Sergente Francesco Moccia, il comune Giuseppe Bastino e il Tenente Genio Navale Danilo Stiepovich, che aveva preso il posto, durante il combattimento, di un mitragliere ferito ed al quale sarebbe poi stata conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

    Alla fine del combattimento, danneggiato da due aerei britannici, il battello si rifugiò alle Canarie, dove sbarcò i feriti e dove venne riparato, grazie alla compiacenza delle autorità spagnole . Nel luglio 1941 Salvatore Todaro ne lasciò il comando per arruolarsi nella Xª Flottiglia MAS. A sostituirlo al comando del battello fu nominato il Tenente di Vascello Aldo Lenzi, sotto il cui comando il Cappellini danneggiò, durante la sua sesta missione, il mercantile britannico Miguel de Larringa.

    Il 19 maggio 1942, dopo che ad assumere il comando del battello era stato il Tenente di Vascello Marco Revedin, il Cappellini affondò la motonave svedese Tisnaren salvandone tutti i 40 uomini dell'equipaggio ed il successivo 31 maggio silurò la petroliera inglese Dinsdale causandone l'affondamento.



    Tragedia Del Laconia

    Il Cappellini prese poi parte il successivo settembre, al salvataggio dei sopravvissuti del Laconia, un transatlantico inglese convertito in mercantile armato, che era stato affondato il 12 settembre presso l'Isola di Ascensione, dal sommergibile tedesco U-156 al comando del Capitano di Corvetta Werner Hartenstein. Nell'incidente persero tragicamente la vita circa 1400 prigionieri di guerra italiani reduci della prima battaglia di El Alamein che si trovavano a bordo del naviglio Alleato. A generare la tragedia fu il comportamento degli Inglesi, che, dopo esser stati silurati, chiusero le stive dove si trovavano i prigionieri, che così colarono a picco con la nave affondata. I militai Inglesi respinsero con le armi alcune centinaia di prigionieri italiani che erano riusciti a raggiungere la tolda e, tuffatisi in mare tentavano di salvarsi dagli squali che infestavano quelle acque aggrappandosi alle scialuppe di salvataggio, arrivando a mozzar loro le mani con asce e accette, . Il comandante tedesco, rendendosi conto della presenza di italiani dopo aver chiesto istruzioni a Berlino, ottenne dall’ammiraglio Dönitz il soccorso di altri due U-Boote tedeschi e del Cappellini, che navigavano in zona, ma che lontani impiegarono due giorni per accorrere sul posto. Il sommergibile del comandante Hartenstein che trainava decine di scialuppe cariche di naufraghi ed aveva disteso sulla tolda una bandiera con una croce rossa di 4m², la mattina del 16 settembre venne attaccato da un B-24 americano. Nonostante i messaggi radio inviati dal comandante tedesco che informava gli avieri Usa della presenza di numerosi naufraghi militari inglesi, oltre a civili, donne e bambini, gli americani sganciarono cinque bombe ed il comandante Hartenstein fu costretto a porsi in salvo inabissandosi dopo aver troncato la cima con cui trainava le scialuppe. Il Cappellini giunto poi in zona raccolse i naufraghi sopravvissuti. La vicenda turbò profondamente l'animo di Salvatore Todaro quando seppe della vicenda, lui che tante volte aveva messo a repentaglio persino il suo equipaggio per salvare i naufraghi delle navi affondate.



    Destinazione Estrem Oriente
    Nel 1943 venne trasformato in sommergibile da trasporto per l'estremo oriente insieme ai sommergibili Tazzoli, Barbarigo, Bagnolini (ribattezzato dai tedeschi U. IT. 22), Cagni, Finzi, Giuliani e Torelli e venne ribattezzato Aquila III. I primi due sommergibili furono affondati subito dopo la partenza, mentre gli altri furono sorpresi dall'armistizio mentre erano in oriente o in viaggio, come il Cagni che si rifugiò a Durban, consegnandosi agli alleati. Il Finzi, che nel settembre 1943 si trovava ancora a Bordeaux in attesa di completamento dei lavori di ristrutturazione, venne incorporato nella Kriegsmarine e ribattezzato U. IT. 21, ma non venne mai utilizzato come trasporto e venne autoaffondato dagli stessi tedeschi a Bordeaux il 25 agosto 1944, poco prima che arrivassero gli alleati.



    Al servizio della Kriegsmarine e della Marina Imperiale Giapponese
    Partito da Bordeaux il 13 maggio 1943 al comando del Capitano di Corvetta Walter Auconi il Cappellini, raggiunse l'Estremo Oriente il 9 luglio successivo e venne raggiunto qualche giorno dopo dal Giuliani e dal Torelli. I battelli fecero appena in tempo a sbarcare il loro carico nel porto di Singapore, e non avevano ancora stivato tutto il quantitativo di gomma, stagno e metalli rari destinati all'industria bellica italo-tedesca che alla notizia dell'armistizio dell'8 settembre i loro equipaggi vennero fatti prigionieri dai Giapponesi. Dopo alcune settimane di dura segregazione, disobbedendo alle indicazioni degli ufficiali, la quasi totalità dell'equipaggio dei tre battelli decise di continuare a combattere a fianco degli ex-alleati tedeschi e giapponesi, aderendo di fatto alla Repubblica Sociale Italiana.

    Incorporati nella Kriegsmarine con equipaggio italo-tedesco il Cappellini venne ribattezzato U. IT. 24 mentre il Giuliani e il Torelli vennero ribattezzati rispettivamente U. IT. 23 e U. IT. 25. Il Giuliani venne affondato dal sommergibile inglese Tallyho nel febbraio 1944.

    Con la resa della Germania avvenuta l'8 maggio 1945 le due unità vennero catturate dai Giapponesi ed incorporate nella Marina Imperiale Giapponese. Il Torelli venne rinominato I 503 ed il Cappellini I 504. Il Cappellini, con un equipaggio misto italo-giapponese continuò a combattere nel Pacifico e con le mitragliere Breda da 13,2mm riusci ad abbattere, il 22 agosto 1945, un bimotore da bombardamento USA a Kobe, mentre il 30 agosto 1945 nelle acque Giapponesi le armi antiaeree del Torelli riuscirono ad abbattere un bombardiere statunitense 25 Mitchell. Dopo la resa del Giappone i pochi marinai italiani superstiti vennero imprigionati dagli americani, mentre gli scafi del Torelli e del Cappellini vennero portati ad affondare nelle acque al largo di Kobe il 16 aprile 1946. Il Cappellini e il Torelli furono le uniche unità militari ad aver servito sotto tutte e tre le bandiere dell'Asse.

     
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  4. Ottavo Elemento
     
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    CITAZIONE (metal of honor 95 @ 18/11/2009, 15:29)
    cs centra questo??

    sai com'è, nella sezione "Aeronautica,Armi e altri mezzi militari" potrebbe anche succederti di trovare un topic su un mezzo militare...

     
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  5. metal of honor 95
     
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    an ok
     
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4 replies since 18/11/2009, 14:54   328 views
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