120 preti uccisi (piccola parte) dai partigiani comunisti

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  1. herr comrade
     
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    Don Giuseppe Amateis - parroco di Coassolo (Torino), ucciso a colpi di ascia dai partigiani comunisti il 15 marzo 1944, perché aveva deplorato gli eccessi dei guerriglieri rossi.

    Don Gennaro Amato - parroco di Locri (Reggio Calabria), ucciso nell'ottobre 1943 dai capi della repubblica comunista di Paulonia.

    Don Ernesto Bandelli - parroco di Bria, ucciso dai partigiani slavi a Bria il 30 aprile 1945.

    Don Medardo Barbieri - parroco di Qualto. Ucciso nell'inverno 1944 nel bolognese.

    Don Vittorio Barel - economo del seminario di Vittorio Veneto, ucciso il 26 ottobre 1944 dai partigiani comunisti.

    Don Stanislao Barthus - della Congregazione di Cristo Re (Imperia), ucciso il 17 agosto 1944 dai partigiani perché in una predica aveva deplorato le "violenze indiscriminate dei partigiani".

    Don Duilio Bastreghi - parroco di Cigliano e Capannone Pienza, ucciso la notte del 3 luglio 1944 dai partigiani comunisti che lo avevano chiamato con un pretesto.

    Don Carlo Beghè - parroco di Novegigola (Apuania), sottoposto il 2 marzo 1945 a finta fucilazione che gli produsse una ferita mortale.
    Don Giuseppe Beotti - arciprete di Sidolo (Piacenza). Ucciso il 20 luglio 1944.

    Don Francesco Bonifacio - curato di Villa Gardossi (Trieste), catturato dai miliziani comunisti iugoslavi l'11 settembre 1946 e gettato in una foiba.

    Don Luigi Bordet - parroco di Hone (Aosta), ucciso il 5 marzo 1946 perché aveva messo in guardia i suoi parrocchiani dalle insidie comuniste.

    Don Sperindio Bolognesi - parroco di Nismozza (Reggio Emilia), ucciso dai partigiani comunisti il 25 ottobre 1944.
    Don Giuseppe Borea- parroco di Obolo (Piacenza). Ucciso il 9 febbraio 1945.

    Don Pasquino Borghi - parroco di Corriano (Reggio Emilia). Fucilato il 30 gennaio 1944.

    Don Corrado Bortolini - parroco di S. Maria in Duno (Bologna), prelevato dai partigiani il 1° marzo 1945 e fatto sparire.

    Don Raffaele Bortolini - canonico della Pieve di Cento, ucciso dai partigiani la sera del 20 giugno 1945.

    Don Luigi Bovo - parroco di Bertipaglia (Padova), ucciso il 25 settembre 1944 da un partigiano comunista poi giustiziato.

    Don Umberto Bracchi. Congregaz. Preti della Missione di Piacenza. Ucciso il 19 luglio 1944.

    Don Miroslavo Bulleschi - parroco di Monpaderno (diocesi di Parenzo e Pola), ucciso il 23 agosto 1947 dai comunisti iugoslavi.

    Don Tullio Calcagno - Direttore di "Crociata Italica", fucilato dai partigiani comunisti a Milano il 29 aprile 1945.

    Padre Martino Capelli - missionario del Sacro Cuore. Ucciso il 1° ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Ferdinando Casagrande - parroco a Gugliata. Ucciso il 9 ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Sebastiano Caviglia - cappellano della Gnr, ucciso il 27 aprile 1945 ad Asti.

    Don Crisostomo Ceraiolo - o.f.m., cappellano militare decorato al valor militare, prelevato il 19 maggio 1944 da partigiani comunisti nel convento di Montefollonico e trovato cadavere in una buca con le mani legate dietro la schiena.

    Don Elia Comini - salesiano. Ucciso il 1° ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Aldemiro Corsi - parroco di Grassano (Reggio Emilia), assassinato nella sua canonica, con la domestica Zeffirina Corbelli, da partigiani comunisti, la notte del 21 settembre 1944.

    Don Ferruccio Crecchi - parroco di Levigliani (Lucca), fucilato all'arrivo delle truppe di colore nella zona su false accuse dei comunisti del luogo.

    Don Antonio Curcio - cappellano dell'11° Btg. Bersaglieri, ucciso il 7 agosto 1941 a Dugaresa da comunisti croati.

    Don Sigismondo Damiani o.f.m. - ex cappellano militare, ucciso dai comunisti slavi a S. Genesio di Macerata l'11 marzo 1944.

    Don Teobaldo Dapporto - arciprete di Castel Ferrarese (Diocesi di Imola), ucciso da un comunista nel settembre 1945.

    Don Edmondo De Amicis - cappellano, pluridecorato della prima guerra mondiale, venne ucciso dai "gappisti" a Torino, sulla soglia della sua abitazione il 24 aprile 1945 e spirò dopo 48 ore di atroce agonia.

    Don Francesco Delnevo - parroco di Porcigatone (Piacenza). Ucciso il 20 luglio 1944.

    Don Aurelio Diaz - cappellano della Sezione Sanità della divisione "Ferrara", fucilato nelle carceri di Belgrado nel gennaio del '45 da partigiani "titini".

    Don Adolfo Dolfi - canonico della Cattedrale di Volterra, sottoposto il 28 maggio 1945 a torture che lo portarono alla morte l'8 ottobre successivo.

    Don Giuseppe Donadelli - parroco di Vallisnera (Reggio Emilia). Ucciso il 2 luglio 1944.

    Don Enrico Donati - arciprete di Lorenzatico (Bologna), massacrato il 23 maggio 1945 sulla strada di Zenerigolo.

    Don Giuseppe Donini - parroco di Castagneto (Modena). Trovato ucciso sulla soglia della sua casa la mattina del 20 aprile 1945.

    Don Giuseppe Dorfmann - fucilato nel bosco di Posina (Vicenza) il 27 aprile 1945.

    Don Vincenzo D'Ovidio - parroco di Poggio Umbricchio (Teramo), ucciso nel maggio '44 sotto accusa di filo-fascismo.

    Don Giovanni Errani - cappellano militare della G.N.R., decorato al valor militare, condannato a morte dal CNL di Forlì, salvato dagli americani e deceduto in seguito a causa delle sofferenze subite.

    Don Colombo Fasce - parroco di Cesino (Genova), ucciso nel maggio del '45 da partigiani comunisti.

    Don Giovanni Fausti - Superiore generale dei Gesuiti in Albania, fucilato il 5 marzo 1946 perché italiano. Con lui furono trucidati altri sacerdoti dei quali non si è mai potuto conoscere il nome.

    Don Fernando Ferrarotti - o.f.m. - cappellano militare reduce dalla Russia, ucciso nel giugno 1944 a Champorcher (Aosta) da partigiani comunisti.

    Don Gregorio Ferretti - parroco di Castelvecchio (Teramo), ucciso dai partigiani slavi ed italiani nel maggio 1944.

    Don Giovanni Ferruzzi - arciprete di Campanile (Imola), ucciso dai partigiani il 3 aprile 1945.

    Don Achille Filippi - parroco di Maiola (Bologna), ucciso la sera del 25 luglio 1945 perché accusato di filo-fascismo.

    Don Sante Fontana - parroco di Comano (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 16 gennaio 1945.

    Don Giovanni Fornasini - viceparroco di Sperticano. Ucciso il 13 ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Mauro Fornasari - diacono. Ucciso il 5 ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Giuseppe Gabana - della diocesi di Brescia, cappellano della VI legione della guardia di Finanza, ucciso il 3 marzo 1944 da un partigiano comunista.

    Don Giuseppe Galassi - arciprete di S. Lorenzo in Selva (Imola), ucciso il 1° maggio 1945 perché sospettato di filo-fascismo.

    Don Tiso Galletti - parroco di Spazzate Passatelli (Imola), ucciso il 9 maggio 1945 perché aveva criticato il comunismo.

    Don Domenico Gianni -cappellano militare in Jugoslavia, prelevato la sera del 21 aprile 1945 e soppresso dopo 3 giorni.

    Don Giovanni Guicciardi - parroco di Mocogno (Modena), ucciso il 10 giugno 1945 nella sua canonica dopo sevizie atroci da chi aveva compiuto nella zona una lunga serie di rapine e delitti.

    Don Virginio Icardi - parroco di Squaneto (Aqui), ucciso il 4 luglio 1944 a Preto da partigiani comunisti.

    Don Luigi Ilariucci - parroco di Garfagnolo (Reggio Emilia), ucciso il 19 agosto 1944 da partigiani comunisti.

    Don Giuseppe Jemmi - cappellano di Felina (Reggio Emilia), ucciso il 19 aprile 1945 perché aveva denunciato "gli eccessi inumani di quanti disonoravano il movimento partigiano".

    Don Antonio Lanzoni - parroco di Montecchio (Faenza). Fucilato nel marzo 1944.

    Don Ilario Lazzeroni - Fu ucciso il 25 luglio 1944 a Montegranelli (Bologna).

    Don Serafino Lavezzari - seminarista di Robbio (Piacenza), ucciso il 25 febbraio 1945 dai partigiani, insieme alla mamma e a due fratelli.

    Don Luigi Lenzini - parroco di Crocette di Pavullo (Modena), trucidato il 20 luglio 1945. Nobile, autentica figura di martire della fede. Prelevato nottetempo da un'orda di criminali, strappato dalla sua chiesa, torturato, seviziato, fu ucciso dopo lunghissime ore di indescrivibile agonia, quale raramente si trova nella storia di tutte le persecuzioni.

    Don Giuseppe Lodi - suddiacono. Ucciso il 29 settembre 1944 nel bolognese.

    Don Giuseppe Lorenzelli - priore di Corvarola di Bagnone (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 27 febbraio 1945, dopo essere stato obbligato a scavarsi la fossa.

    Don Luigi Manfredi - parroco di Budrio (Reggio Emilia), ucciso il 14 dicembre 1944 perché aveva deplorato gli eccessi partigiani.

    Don Ubaldo Marchioni - parroco di S. Martino di Caparra (Bologna). Ucciso il 29 settembre 1944.

    Don Dante Mattioli - parroco di Coruzzo (Reggio Emilia), prelevato dai partigiani rossi la notte dell'11 aprile 1945.

    Don Fernando Merli - mensionario della Cattedrale di Foligno, ucciso il 21 febbraio 1944 presso Assisi da iugoslavi istigati da comunisti italiani.

    Don Angelo Merlini - parroco di Fiamenga (Foligno), ucciso il 21 febbraio 1944 presso Foligno.

    Don Armando Messeri - cappellano delle suore della S. Famiglia in Marino, ucciso dai partigiani comunisti il 18 giugno 1944.

    Don Ildebrando Mezzetti - parroco di S. Martino in Pedriolo (Bologna). Ucciso il 20 settembre 1944.

    Don Elio Monari - assistente G. maschile. Ucciso dalla banda "Carità" nel modenese.

    Don Natale Monticelli - parroco di Monzone (Modena). Fucilato a Bologna.

    Don Giacomo Moro - cappellano militare in Jugoslavia, fucilato da comunisti titini a Micca di Montenegro.

    Don Adolfo Nannini - parroco di Cercina (Firenze), ucciso il 30 maggio 1944 da partigiani comunisti.

    Don Simone Nardin - dei benedettini olivetani, tenente cappellano dell'ospedale militare "Belvedere" in Abbazia di Fiume, prelevato dai partigiani iugoslavi nell'aprile 1945 e fatto morire tra orrende sevizie.

    Don Luigi Obid - economo di Podsabotino e San Mauro (Gorizia), ucciso il 15 gennaio 1945.

    Don Antonio Padoan - parroco di Castel Vittorio (Imperia), ucciso da partigiani l'8 maggio 1944 con un colpo di pistola al cuore e uno in bocca.

    Don Settimio Patuelli - parroco di Ostra (Imola). Ucciso il 25 settembre 1945.

    Don Attilio Pavese - parroco di Alpe di Gorreto (Tortona), ucciso il 6 dicembre 1944 da partigiani dei quali era cappellano perché confortava alcuni prigionieri tedeschi condannati a morte.

    Don Luigi Pelliconi - parroco di Poggiolo (Imola). Ucciso il 14 aprile 1945.

    Don Francesco Pellizzari - parroco di Tagliolo (Aqui), chiamato nella notte del 10 maggio 1945 e fatto sparire per sempre.

    Don Pombeo Perai - parroco dei Ss. Pietro e Paolo di Città della Pieve, ucciso per rappresaglia partigiana il 16 giugno 1944.

    Don Enrico Percivalle - parroco di Varriana (Tortona), prelevato dai partigiani e ucciso a colpi di pugnale il 14 febbraio 1944.

    Don Vittorio Perkan - parroco di Elsane (Fiume), ucciso il 9 maggio 1945 da partigiani mentre celebrava un funerale.

    Don Aladino Petri - pievano di Caprona (Pisa), ucciso il 2 giugno 1944 perché ritenuto filo-fascista.

    Don Nazzareno Pettinelli - parroco di S. Lucia di Ostra di Senigallia, fucilato per rappresaglia partigiana l'11 luglio 1944.

    Don Umberto Pessina - parroco di S. Martino di Carreggio, ucciso il 18 giugno 1946 da partigiani comunisti.

    Seminarista Giuseppe Pierami - studente di teologia della diocesi di Apuania, ucciso il 2 novembre 1944 sulla Linea Gotica da partigiani comunisti.

    Don Battista Pigozzi - parroco di Cervaiola (Reggio Emilia). Ucciso il 20 marzo 1944.

    Don Ladislao Pisacane - vicario di Circhina (Gorizia), ucciso da partigiani slavi il 5 febbraio 1945 con altre 12 persone.

    Don Antonio Pisk - curato di Canale d'Isonzo (Gorizia), prelevato da partigiani slavi il 28 ottobre 1944 e fatto sparire per sempre.

    Don Nicola Polidori - della diocesi di Nocera e Gualdo, fucilato il 9 giugno 1944 a sefro da partigiani comunisti.

    Don Giuseppe Preci - parroco di Montalto (Modena). Chiamato di notte col solito tranello, fu ucciso sul sagrato della chiesa il 24 maggio 1945.
    Don Giuseppe Rasori - parroco di S. Martino in Casola (Bologna), ucciso la notte del 2 luglio 1945 nella sua canonica, sotto accusa di filo-fascismo.

    Don Alfonso Reggiani - parroco di Amola di Piano (Bologna), ucciso da marxisti la sera del 5 dicembre 1945.

    Seminarista Rolando Rivi - di Piane di Monchio (Reggio Emilia), di 16 anni, ucciso il 10 aprile 1945 da partigiani comunisti solo perché indossava la veste talare.

    Don Pietro Rizzo - parroco di Jolanda di Savoia (Ferrara), fucilato il 28 marzo 1944.

    Don Giuseppe Rocco - parroco di Santa Maria, diocesi di S. Sepolcro, ucciso da slavi il 4 maggio 1945.

    Don Angelico Romiti o.f.m. - cappellano degli allievi ufficiali della Scuola di Fontanellato, decorato al valor militare, ucciso il 7 maggio 1945 da partigiani comunisti.

    Padre Mario Ruggeri - carmelitano. Ucciso l'8 ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Leandro Sangiorgi - salesiano, cappellano militare decorato al valor militare, fucilato a Sordevolo Biellese il 30 aprile 1945.

    Don Alessandro Sanguanini - della congregazione della Missione, fucilato a Ranziano (Gorizia) il 12 ottobre 1944 da partigiani slavi.

    Don Lodovico Sluga - vicario di Circhina (Gorizia), ucciso insieme al confratello Don Pisacane il 5 febbraio 1944.

    Don Luigi Solaro - di Torino, ucciso il 4 aprile 1945 perché congiunto del federale di Torino Giuseppe Solaro anch'egli soppresso.

    Don Alessandro Sozzi - parroco di Strela (Piacenza). Ucciso il 19 luglio 1944.

    Don Emilio Spinelli - parroco di Campogialli (Arezzo), fucilato il 6 maggio 1944 dai partigiani sotto accusa di filo-fascismo.

    Don Eugenio Squizzato o.f.m. - cappellano partigiano ucciso dai suoi il 16 aprile 1944 fra Corio e Lanzo Torinese perché, impressionato dalle crudeltà che essi commettevano, voleva abbandonare la formazione.

    Chierico Italo Subacchi, delle missioni estere. Ucciso nel piacentino il 20 luglio 1944.

    Don Ernesto Talè - parroco di Castelluccio Formiche (Modena), ucciso insieme alla sorella l'11 dicembre 1944.

    Don Giuseppe Tarozzi - parroco di Riolo (Bologna), prelevato la notte del 26 maggio 1945 e fatto sparire. Il suo corpo fu bruciato in un forno di pane, in una casa colonica.

    Don Angelo Taticchio - parroco di Rovigno (Pola), ucciso dai partigiani iugoslavi nell'ottobre 1943 perché aiutava gli italiani.

    Don Carlo Terenziani - prevosto di Ventoso (Reggio Emilia), fucilato la sera del 29 aprile 1945 perché ex Cappellano della milizia.

    Don Alberto Terilli - arciprete di Esperia (Frosinone), morto in seguito a sevizie inflittegli dai marocchini, eccitati da partigiani, nel maggio 1944.

    Don Andrea Testa - parroco di Diano Borrello (Savona), ucciso il 16 luglio 1944 da una banda partigiana perché osteggiava il comunismo.

    Mons. Eugenio Corradino Torricella - della Diocesi di Bergamo, ucciso il 7 gennaio 1944 ad Agen (Francia) da partigiani comunisti per i suoi sentimenti d'italianità.

    Don Rodolfo Trcek - diacono della diocesi di Gorizia, ucciso il 1° settembre 1944 a Montenero d'Idria da partigiani comunisti.

    Don Mario Turci - parroco a Madonna dell'Albero (Ravenna). Strangolato nel settembre 1944.

    Don Francesco Venturelli - parroco di Fossoli (Modena), ucciso il 15 gennaio 1946 perché inviso ai partigiani.

    Don Gildo Vian - parroco di Bastia (Perugia), ucciso dai partigiani comunisti il 14 luglio 1944.

    Don Giuseppe Violi - parroco di S. Lucia di Madesano (Parma), ucciso il 31 novembre 1945 da partigiani comunisti.

    Don Antonio Zoli - parroco di Morra del Villar (Cuneo), ucciso da partigiani comunisti perché, durante la predica del Corpus Domini del 1944, aveva deplorato l'odio tra fratelli come una maledizione di Dio
     
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  2. Deadly_NOJH
     
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    QUOTE (herr comrade @ 18/10/2009, 13:08)
    Don Giuseppe Amateis - parroco di Coassolo (Torino), ucciso a colpi di ascia dai partigiani comunisti il 15 marzo 1944, perché aveva deplorato gli eccessi dei guerriglieri rossi.

    Don Gennaro Amato - parroco di Locri (Reggio Calabria), ucciso nell'ottobre 1943 dai capi della repubblica comunista di Paulonia.

    Don Ernesto Bandelli - parroco di Bria, ucciso dai partigiani slavi a Bria il 30 aprile 1945.

    Don Medardo Barbieri - parroco di Qualto. Ucciso nell'inverno 1944 nel bolognese.

    Don Vittorio Barel - economo del seminario di Vittorio Veneto, ucciso il 26 ottobre 1944 dai partigiani comunisti.

    Don Stanislao Barthus - della Congregazione di Cristo Re (Imperia), ucciso il 17 agosto 1944 dai partigiani perché in una predica aveva deplorato le "violenze indiscriminate dei partigiani".

    Don Duilio Bastreghi - parroco di Cigliano e Capannone Pienza, ucciso la notte del 3 luglio 1944 dai partigiani comunisti che lo avevano chiamato con un pretesto.

    Don Carlo Beghè - parroco di Novegigola (Apuania), sottoposto il 2 marzo 1945 a finta fucilazione che gli produsse una ferita mortale.
    Don Giuseppe Beotti - arciprete di Sidolo (Piacenza). Ucciso il 20 luglio 1944.

    Don Francesco Bonifacio - curato di Villa Gardossi (Trieste), catturato dai miliziani comunisti iugoslavi l'11 settembre 1946 e gettato in una foiba.

    Don Luigi Bordet - parroco di Hone (Aosta), ucciso il 5 marzo 1946 perché aveva messo in guardia i suoi parrocchiani dalle insidie comuniste.

    Don Sperindio Bolognesi - parroco di Nismozza (Reggio Emilia), ucciso dai partigiani comunisti il 25 ottobre 1944.
    Don Giuseppe Borea- parroco di Obolo (Piacenza). Ucciso il 9 febbraio 1945.

    Don Pasquino Borghi - parroco di Corriano (Reggio Emilia). Fucilato il 30 gennaio 1944.

    Don Corrado Bortolini - parroco di S. Maria in Duno (Bologna), prelevato dai partigiani il 1° marzo 1945 e fatto sparire.

    Don Raffaele Bortolini - canonico della Pieve di Cento, ucciso dai partigiani la sera del 20 giugno 1945.

    Don Luigi Bovo - parroco di Bertipaglia (Padova), ucciso il 25 settembre 1944 da un partigiano comunista poi giustiziato.

    Don Umberto Bracchi. Congregaz. Preti della Missione di Piacenza. Ucciso il 19 luglio 1944.

    Don Miroslavo Bulleschi - parroco di Monpaderno (diocesi di Parenzo e Pola), ucciso il 23 agosto 1947 dai comunisti iugoslavi.

    Don Tullio Calcagno - Direttore di "Crociata Italica", fucilato dai partigiani comunisti a Milano il 29 aprile 1945.

    Padre Martino Capelli - missionario del Sacro Cuore. Ucciso il 1° ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Ferdinando Casagrande - parroco a Gugliata. Ucciso il 9 ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Sebastiano Caviglia - cappellano della Gnr, ucciso il 27 aprile 1945 ad Asti.

    Don Crisostomo Ceraiolo - o.f.m., cappellano militare decorato al valor militare, prelevato il 19 maggio 1944 da partigiani comunisti nel convento di Montefollonico e trovato cadavere in una buca con le mani legate dietro la schiena.

    Don Elia Comini - salesiano. Ucciso il 1° ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Aldemiro Corsi - parroco di Grassano (Reggio Emilia), assassinato nella sua canonica, con la domestica Zeffirina Corbelli, da partigiani comunisti, la notte del 21 settembre 1944.

    Don Ferruccio Crecchi - parroco di Levigliani (Lucca), fucilato all'arrivo delle truppe di colore nella zona su false accuse dei comunisti del luogo.

    Don Antonio Curcio - cappellano dell'11° Btg. Bersaglieri, ucciso il 7 agosto 1941 a Dugaresa da comunisti croati.

    Don Sigismondo Damiani o.f.m. - ex cappellano militare, ucciso dai comunisti slavi a S. Genesio di Macerata l'11 marzo 1944.

    Don Teobaldo Dapporto - arciprete di Castel Ferrarese (Diocesi di Imola), ucciso da un comunista nel settembre 1945.

    Don Edmondo De Amicis - cappellano, pluridecorato della prima guerra mondiale, venne ucciso dai "gappisti" a Torino, sulla soglia della sua abitazione il 24 aprile 1945 e spirò dopo 48 ore di atroce agonia.

    Don Francesco Delnevo - parroco di Porcigatone (Piacenza). Ucciso il 20 luglio 1944.

    Don Aurelio Diaz - cappellano della Sezione Sanità della divisione "Ferrara", fucilato nelle carceri di Belgrado nel gennaio del '45 da partigiani "titini".

    Don Adolfo Dolfi - canonico della Cattedrale di Volterra, sottoposto il 28 maggio 1945 a torture che lo portarono alla morte l'8 ottobre successivo.

    Don Giuseppe Donadelli - parroco di Vallisnera (Reggio Emilia). Ucciso il 2 luglio 1944.

    Don Enrico Donati - arciprete di Lorenzatico (Bologna), massacrato il 23 maggio 1945 sulla strada di Zenerigolo.

    Don Giuseppe Donini - parroco di Castagneto (Modena). Trovato ucciso sulla soglia della sua casa la mattina del 20 aprile 1945.

    Don Giuseppe Dorfmann - fucilato nel bosco di Posina (Vicenza) il 27 aprile 1945.

    Don Vincenzo D'Ovidio - parroco di Poggio Umbricchio (Teramo), ucciso nel maggio '44 sotto accusa di filo-fascismo.

    Don Giovanni Errani - cappellano militare della G.N.R., decorato al valor militare, condannato a morte dal CNL di Forlì, salvato dagli americani e deceduto in seguito a causa delle sofferenze subite.

    Don Colombo Fasce - parroco di Cesino (Genova), ucciso nel maggio del '45 da partigiani comunisti.

    Don Giovanni Fausti - Superiore generale dei Gesuiti in Albania, fucilato il 5 marzo 1946 perché italiano. Con lui furono trucidati altri sacerdoti dei quali non si è mai potuto conoscere il nome.

    Don Fernando Ferrarotti - o.f.m. - cappellano militare reduce dalla Russia, ucciso nel giugno 1944 a Champorcher (Aosta) da partigiani comunisti.

    Don Gregorio Ferretti - parroco di Castelvecchio (Teramo), ucciso dai partigiani slavi ed italiani nel maggio 1944.

    Don Giovanni Ferruzzi - arciprete di Campanile (Imola), ucciso dai partigiani il 3 aprile 1945.

    Don Achille Filippi - parroco di Maiola (Bologna), ucciso la sera del 25 luglio 1945 perché accusato di filo-fascismo.

    Don Sante Fontana - parroco di Comano (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 16 gennaio 1945.

    Don Giovanni Fornasini - viceparroco di Sperticano. Ucciso il 13 ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Mauro Fornasari - diacono. Ucciso il 5 ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Giuseppe Gabana - della diocesi di Brescia, cappellano della VI legione della guardia di Finanza, ucciso il 3 marzo 1944 da un partigiano comunista.

    Don Giuseppe Galassi - arciprete di S. Lorenzo in Selva (Imola), ucciso il 1° maggio 1945 perché sospettato di filo-fascismo.

    Don Tiso Galletti - parroco di Spazzate Passatelli (Imola), ucciso il 9 maggio 1945 perché aveva criticato il comunismo.

    Don Domenico Gianni -cappellano militare in Jugoslavia, prelevato la sera del 21 aprile 1945 e soppresso dopo 3 giorni.

    Don Giovanni Guicciardi - parroco di Mocogno (Modena), ucciso il 10 giugno 1945 nella sua canonica dopo sevizie atroci da chi aveva compiuto nella zona una lunga serie di rapine e delitti.

    Don Virginio Icardi - parroco di Squaneto (Aqui), ucciso il 4 luglio 1944 a Preto da partigiani comunisti.

    Don Luigi Ilariucci - parroco di Garfagnolo (Reggio Emilia), ucciso il 19 agosto 1944 da partigiani comunisti.

    Don Giuseppe Jemmi - cappellano di Felina (Reggio Emilia), ucciso il 19 aprile 1945 perché aveva denunciato "gli eccessi inumani di quanti disonoravano il movimento partigiano".

    Don Antonio Lanzoni - parroco di Montecchio (Faenza). Fucilato nel marzo 1944.

    Don Ilario Lazzeroni - Fu ucciso il 25 luglio 1944 a Montegranelli (Bologna).

    Don Serafino Lavezzari - seminarista di Robbio (Piacenza), ucciso il 25 febbraio 1945 dai partigiani, insieme alla mamma e a due fratelli.

    Don Luigi Lenzini - parroco di Crocette di Pavullo (Modena), trucidato il 20 luglio 1945. Nobile, autentica figura di martire della fede. Prelevato nottetempo da un'orda di criminali, strappato dalla sua chiesa, torturato, seviziato, fu ucciso dopo lunghissime ore di indescrivibile agonia, quale raramente si trova nella storia di tutte le persecuzioni.

    Don Giuseppe Lodi - suddiacono. Ucciso il 29 settembre 1944 nel bolognese.

    Don Giuseppe Lorenzelli - priore di Corvarola di Bagnone (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 27 febbraio 1945, dopo essere stato obbligato a scavarsi la fossa.

    Don Luigi Manfredi - parroco di Budrio (Reggio Emilia), ucciso il 14 dicembre 1944 perché aveva deplorato gli eccessi partigiani.

    Don Ubaldo Marchioni - parroco di S. Martino di Caparra (Bologna). Ucciso il 29 settembre 1944.

    Don Dante Mattioli - parroco di Coruzzo (Reggio Emilia), prelevato dai partigiani rossi la notte dell'11 aprile 1945.

    Don Fernando Merli - mensionario della Cattedrale di Foligno, ucciso il 21 febbraio 1944 presso Assisi da iugoslavi istigati da comunisti italiani.

    Don Angelo Merlini - parroco di Fiamenga (Foligno), ucciso il 21 febbraio 1944 presso Foligno.

    Don Armando Messeri - cappellano delle suore della S. Famiglia in Marino, ucciso dai partigiani comunisti il 18 giugno 1944.

    Don Ildebrando Mezzetti - parroco di S. Martino in Pedriolo (Bologna). Ucciso il 20 settembre 1944.

    Don Elio Monari - assistente G. maschile. Ucciso dalla banda "Carità" nel modenese.

    Don Natale Monticelli - parroco di Monzone (Modena). Fucilato a Bologna.

    Don Giacomo Moro - cappellano militare in Jugoslavia, fucilato da comunisti titini a Micca di Montenegro.

    Don Adolfo Nannini - parroco di Cercina (Firenze), ucciso il 30 maggio 1944 da partigiani comunisti.

    Don Simone Nardin - dei benedettini olivetani, tenente cappellano dell'ospedale militare "Belvedere" in Abbazia di Fiume, prelevato dai partigiani iugoslavi nell'aprile 1945 e fatto morire tra orrende sevizie.

    Don Luigi Obid - economo di Podsabotino e San Mauro (Gorizia), ucciso il 15 gennaio 1945.

    Don Antonio Padoan - parroco di Castel Vittorio (Imperia), ucciso da partigiani l'8 maggio 1944 con un colpo di pistola al cuore e uno in bocca.

    Don Settimio Patuelli - parroco di Ostra (Imola). Ucciso il 25 settembre 1945.

    Don Attilio Pavese - parroco di Alpe di Gorreto (Tortona), ucciso il 6 dicembre 1944 da partigiani dei quali era cappellano perché confortava alcuni prigionieri tedeschi condannati a morte.

    Don Luigi Pelliconi - parroco di Poggiolo (Imola). Ucciso il 14 aprile 1945.

    Don Francesco Pellizzari - parroco di Tagliolo (Aqui), chiamato nella notte del 10 maggio 1945 e fatto sparire per sempre.

    Don Pombeo Perai - parroco dei Ss. Pietro e Paolo di Città della Pieve, ucciso per rappresaglia partigiana il 16 giugno 1944.

    Don Enrico Percivalle - parroco di Varriana (Tortona), prelevato dai partigiani e ucciso a colpi di pugnale il 14 febbraio 1944.

    Don Vittorio Perkan - parroco di Elsane (Fiume), ucciso il 9 maggio 1945 da partigiani mentre celebrava un funerale.

    Don Aladino Petri - pievano di Caprona (Pisa), ucciso il 2 giugno 1944 perché ritenuto filo-fascista.

    Don Nazzareno Pettinelli - parroco di S. Lucia di Ostra di Senigallia, fucilato per rappresaglia partigiana l'11 luglio 1944.

    Don Umberto Pessina - parroco di S. Martino di Carreggio, ucciso il 18 giugno 1946 da partigiani comunisti.

    Seminarista Giuseppe Pierami - studente di teologia della diocesi di Apuania, ucciso il 2 novembre 1944 sulla Linea Gotica da partigiani comunisti.

    Don Battista Pigozzi - parroco di Cervaiola (Reggio Emilia). Ucciso il 20 marzo 1944.

    Don Ladislao Pisacane - vicario di Circhina (Gorizia), ucciso da partigiani slavi il 5 febbraio 1945 con altre 12 persone.

    Don Antonio Pisk - curato di Canale d'Isonzo (Gorizia), prelevato da partigiani slavi il 28 ottobre 1944 e fatto sparire per sempre.

    Don Nicola Polidori - della diocesi di Nocera e Gualdo, fucilato il 9 giugno 1944 a sefro da partigiani comunisti.

    Don Giuseppe Preci - parroco di Montalto (Modena). Chiamato di notte col solito tranello, fu ucciso sul sagrato della chiesa il 24 maggio 1945.
    Don Giuseppe Rasori - parroco di S. Martino in Casola (Bologna), ucciso la notte del 2 luglio 1945 nella sua canonica, sotto accusa di filo-fascismo.

    Don Alfonso Reggiani - parroco di Amola di Piano (Bologna), ucciso da marxisti la sera del 5 dicembre 1945.

    Seminarista Rolando Rivi - di Piane di Monchio (Reggio Emilia), di 16 anni, ucciso il 10 aprile 1945 da partigiani comunisti solo perché indossava la veste talare.

    Don Pietro Rizzo - parroco di Jolanda di Savoia (Ferrara), fucilato il 28 marzo 1944.

    Don Giuseppe Rocco - parroco di Santa Maria, diocesi di S. Sepolcro, ucciso da slavi il 4 maggio 1945.

    Don Angelico Romiti o.f.m. - cappellano degli allievi ufficiali della Scuola di Fontanellato, decorato al valor militare, ucciso il 7 maggio 1945 da partigiani comunisti.

    Padre Mario Ruggeri - carmelitano. Ucciso l'8 ottobre 1944 nel bolognese.

    Don Leandro Sangiorgi - salesiano, cappellano militare decorato al valor militare, fucilato a Sordevolo Biellese il 30 aprile 1945.

    Don Alessandro Sanguanini - della congregazione della Missione, fucilato a Ranziano (Gorizia) il 12 ottobre 1944 da partigiani slavi.

    Don Lodovico Sluga - vicario di Circhina (Gorizia), ucciso insieme al confratello Don Pisacane il 5 febbraio 1944.

    Don Luigi Solaro - di Torino, ucciso il 4 aprile 1945 perché congiunto del federale di Torino Giuseppe Solaro anch'egli soppresso.

    Don Alessandro Sozzi - parroco di Strela (Piacenza). Ucciso il 19 luglio 1944.

    Don Emilio Spinelli - parroco di Campogialli (Arezzo), fucilato il 6 maggio 1944 dai partigiani sotto accusa di filo-fascismo.

    Don Eugenio Squizzato o.f.m. - cappellano partigiano ucciso dai suoi il 16 aprile 1944 fra Corio e Lanzo Torinese perché, impressionato dalle crudeltà che essi commettevano, voleva abbandonare la formazione.

    Chierico Italo Subacchi, delle missioni estere. Ucciso nel piacentino il 20 luglio 1944.

    Don Ernesto Talè - parroco di Castelluccio Formiche (Modena), ucciso insieme alla sorella l'11 dicembre 1944.

    Don Giuseppe Tarozzi - parroco di Riolo (Bologna), prelevato la notte del 26 maggio 1945 e fatto sparire. Il suo corpo fu bruciato in un forno di pane, in una casa colonica.

    Don Angelo Taticchio - parroco di Rovigno (Pola), ucciso dai partigiani iugoslavi nell'ottobre 1943 perché aiutava gli italiani.

    Don Carlo Terenziani - prevosto di Ventoso (Reggio Emilia), fucilato la sera del 29 aprile 1945 perché ex Cappellano della milizia.

    Don Alberto Terilli - arciprete di Esperia (Frosinone), morto in seguito a sevizie inflittegli dai marocchini, eccitati da partigiani, nel maggio 1944.

    Don Andrea Testa - parroco di Diano Borrello (Savona), ucciso il 16 luglio 1944 da una banda partigiana perché osteggiava il comunismo.

    Mons. Eugenio Corradino Torricella - della Diocesi di Bergamo, ucciso il 7 gennaio 1944 ad Agen (Francia) da partigiani comunisti per i suoi sentimenti d'italianità.

    Don Rodolfo Trcek - diacono della diocesi di Gorizia, ucciso il 1° settembre 1944 a Montenero d'Idria da partigiani comunisti.

    Don Mario Turci - parroco a Madonna dell'Albero (Ravenna). Strangolato nel settembre 1944.

    Don Francesco Venturelli - parroco di Fossoli (Modena), ucciso il 15 gennaio 1946 perché inviso ai partigiani.

    Don Gildo Vian - parroco di Bastia (Perugia), ucciso dai partigiani comunisti il 14 luglio 1944.

    Don Giuseppe Violi - parroco di S. Lucia di Madesano (Parma), ucciso il 31 novembre 1945 da partigiani comunisti.

    Don Antonio Zoli - parroco di Morra del Villar (Cuneo), ucciso da partigiani comunisti perché, durante la predica del Corpus Domini del 1944, aveva deplorato l'odio tra fratelli come una maledizione di Dio

    :mena:
     
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  3. Rex_in_vertice
     
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    Che vergogna. Una delle tante pagine buie delle bestie partigiane.
     
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    Ti aspetti che qualcuno legga tutta questa lista? Io dopo i primi 10 sono crollato . Comunque sia, i partigiani hanno certo avuto delle colpe, ma anche quelli della Rep. di Salò non scherzavano
     
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  5. herr comrade
     
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    CITAZIONE (TheWizardOfDarkness @ 18/10/2009, 19:23)
    Ti aspetti che qualcuno legga tutta questa lista? Io dopo i primi 10 sono crollato . Comunque sia, i partigiani hanno certo avuto delle colpe, ma anche quelli della Rep. di Salò non scherzavano

    Non mi aspetto nulla da una certa parte incapace di rispettare i morti,di distinguere vittime innocenti,e sopratutto di argomentare con risposte sensate.
    Inutile leggere la lista tanto per voi son soltanto morti.
     
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  6. flins
     
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    sonoo morti dei preti,niente di che .
    parlalndo seriamente in una guerra civile è normale che ci siano i morti,ache innocenti
     
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  7. herr comrade
     
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    senti flins..se muori te non sarà niente di che perchè sei un nemico e un parassita sulle spalle dello stato,ma quella era gente che faceva del bene e in ogni caso non era in guerra,quindi non puoi liquidarmi l'accaduto come "casualities" tipo quelle dei tuoi cari amici USA un peso una misura!
     
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  8. flins
     
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    CITAZIONE (herr comrade @ 18/10/2009, 19:55)
    senti flins..se muori te non sarà niente di che perchè sei un nemico e un parassita sulle spalle dello stato,ma quella era gente che faceva del bene e in ogni caso non era in guerra,quindi non puoi liquidarmi l'accaduto come "casualities" tipo quelle dei tuoi cari amici USA un peso una misura!

    1modera i termini ,chiaro
    2i morti non erano operai,ma preti ,in più cattolici,e molti di questi appoggiavano il fascismo,quindi gente da reprimere con ogni mezzo
    3gli usa non sono miei amici
     
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  9. herr comrade
     
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    CITAZIONE (flins @ 18/10/2009, 19:59)
    CITAZIONE (herr comrade @ 18/10/2009, 19:55)
    senti flins..se muori te non sarà niente di che perchè sei un nemico e un parassita sulle spalle dello stato,ma quella era gente che faceva del bene e in ogni caso non era in guerra,quindi non puoi liquidarmi l'accaduto come "casualities" tipo quelle dei tuoi cari amici USA un peso una misura!

    1modera i termini ,chiaro
    2i morti non erano operai,ma preti ,in più cattolici,e molti di questi appoggiavano il fascismo,quindi gente da reprimere con ogni mezzo
    3gli usa non sono miei amici

    I termini li modero con gente educata e rispettosa,e questo di certo non è il tuo caso.
    I preti cattolici appoggiavano il fascismo? cambia pusher perchè ad argomentazioni sei proprio alla frutta!
    inoltre nessuno è da reprimere ad ogni mezzo,è la solita becera mentalità comunista di figli di borghesucci annoiati :D andate a scuola che è meglio! :D
     
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  10. Rex_in_vertice
     
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    Il Comunismo è un atto suicida delle masse borghesi. I poveri operai non c'entrano nulla, anzi, sono quelli che per primi hanno patito le perversioni del cancro rosso.
     
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  11. flins
     
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    CITAZIONE (herr comrade @ 18/10/2009, 20:03)
    CITAZIONE (flins @ 18/10/2009, 19:59)
    1modera i termini ,chiaro
    2i morti non erano operai,ma preti ,in più cattolici,e molti di questi appoggiavano il fascismo,quindi gente da reprimere con ogni mezzo
    3gli usa non sono miei amici

    I termini li modero con gente educata e rispettosa,e questo di certo non è il tuo caso.
    I preti cattolici appoggiavano il fascismo? cambia pusher perchè ad argomentazioni sei proprio alla frutta!
    inoltre nessuno è da reprimere ad ogni mezzo,è la solita becera mentalità comunista di figli di borghesucci annoiati :D andate a scuola che è meglio! :D

    non meriti neanche risposta,fatti curare ,da uno serio
     
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  12. herr comrade
     
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    CITAZIONE (flins @ 18/10/2009, 20:06)
    CITAZIONE (herr comrade @ 18/10/2009, 20:03)
    I termini li modero con gente educata e rispettosa,e questo di certo non è il tuo caso.
    I preti cattolici appoggiavano il fascismo? cambia pusher perchè ad argomentazioni sei proprio alla frutta!
    inoltre nessuno è da reprimere ad ogni mezzo,è la solita becera mentalità comunista di figli di borghesucci annoiati :D andate a scuola che è meglio! :D

    non meriti neanche risposta,fatti curare ,da uno serio

    Strano,da uno come te,come cura mi sarei aspettato qualche grammo di erbetta magica e qualche annetto in un gulag. :D
    Di' piuttosto che non hai argomentazioni ciccio,sai bene di venire da un tessuto di borghesucci annoiati,e anzi,immagino anche che tu vada ancora a scuola (a scaldare i banchi ovviamente),magari hai perso anche un paio d'anni cambiato indirizzo vero? :D Hai ancora quella maglietta del che tutta bella sudata e olezzosa?
    per voi non bastano neppure le miniere del sulcis.
     
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  13. flins
     
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    CITAZIONE (herr comrade @ 18/10/2009, 20:10)
    CITAZIONE (flins @ 18/10/2009, 20:06)
    non meriti neanche risposta,fatti curare ,da uno serio

    Strano,da uno come te,come cura mi sarei aspettato qualche grammo di erbetta magica e qualche annetto in un gulag. :D
    Di' piuttosto che non hai argomentazioni ciccio,sai bene di venire da un tessuto di borghesucci annoiati,e anzi,immagino anche che tu vada ancora a scuola (a scaldare i banchi ovviamente),magari hai perso anche un paio d'anni cambiato indirizzo vero? :D Hai ancora quella maglietta del che tutta bella sudata e olezzosa?
    per voi non bastano neppure le miniere del sulcis.

    bello vedrre che quando io faccio qualche commento cattivo ,vengo richiamato giutamente,però quando subisco il contrario o certa gente offende non sì fà niente
     
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    CITAZIONE (herr comrade @ 18/10/2009, 19:43)
    CITAZIONE (TheWizardOfDarkness @ 18/10/2009, 19:23)
    Ti aspetti che qualcuno legga tutta questa lista? Io dopo i primi 10 sono crollato . Comunque sia, i partigiani hanno certo avuto delle colpe, ma anche quelli della Rep. di Salò non scherzavano

    Non mi aspetto nulla da una certa parte incapace di rispettare i morti,di distinguere vittime innocenti,e sopratutto di argomentare con risposte sensate.
    Inutile leggere la lista tanto per voi son soltanto morti.

    Intendevo dire che leggerli tutti sarebbe inutile, dicono più o meno le stesse cose: sacerdote Tizio ucciso il giorno dal partigiano Caio e altri paricolari. Non ho detto che non rispetto questi morti, che non avevano poi alcuna colpa. E comunque sì, per me sono soltanto morti, uccisi innocentemente, ma sempre e solo morti circa 60' anni fa, che non ho mai conosciuto. Inoltre, i partigiani li avevano uccisi probabilmente perché per loro costituivano una minaccia alla liberazione. Non sto dicendo che questa sia una scusante, anzi, dico solo che pensavano di ucciderli per una giusta causa.
     
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  15. herr comrade
     
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    CITAZIONE (flins @ 18/10/2009, 20:16)
    CITAZIONE (herr comrade @ 18/10/2009, 20:10)
    Strano,da uno come te,come cura mi sarei aspettato qualche grammo di erbetta magica e qualche annetto in un gulag. :D
    Di' piuttosto che non hai argomentazioni ciccio,sai bene di venire da un tessuto di borghesucci annoiati,e anzi,immagino anche che tu vada ancora a scuola (a scaldare i banchi ovviamente),magari hai perso anche un paio d'anni cambiato indirizzo vero? :D Hai ancora quella maglietta del che tutta bella sudata e olezzosa?
    per voi non bastano neppure le miniere del sulcis.

    bello vedrre che quando io faccio qualche commento cattivo ,vengo richiamato giutamente,però quando subisco il contrario o certa gente offende non sì fà niente

    A me non sembra di aver pianto per le tue offese,in verità non mi tangono per nulla.Ma se c'è una cosa che mi fà girare i c****i è la tua assoluta mancanza di rispetto verso i morti,unita alla tua cieca e ignorantissima visione della storia. Come si dovrebbe giudicare una persona che scrive ciò che tu hai scritto?

    CITAZIONE (TheWizardOfDarkness @ 18/10/2009, 20:18)
    CITAZIONE (herr comrade @ 18/10/2009, 19:43)
    Non mi aspetto nulla da una certa parte incapace di rispettare i morti,di distinguere vittime innocenti,e sopratutto di argomentare con risposte sensate.
    Inutile leggere la lista tanto per voi son soltanto morti.

    Intendevo dire che leggerli tutti sarebbe inutile, dicono più o meno le stesse cose: sacerdote Tizio ucciso il giorno dal partigiano Caio e altri paricolari. Non ho detto che non rispetto questi morti, che non avevano poi alcuna colpa. E comunque sì, per me sono soltanto morti, uccisi innocentemente, ma sempre e solo morti circa 60' anni fa, che non ho mai conosciuto. Inoltre, i partigiani li avevano uccisi probabilmente perché per loro costituivano una minaccia alla liberazione. Non sto dicendo che questa sia una scusante, anzi, dico solo che pensavano di ucciderli per una giusta causa.

    Non è assolutamente così documentati bene.Loro sono stati uccisi per il solo fatto di essere preti,o come molta gente è stata infoibata per il solo fatto di essere italiani,o nel caso di alcuni partigiani,non essere comunisti.

    Quello che non volete capire voi comunistelli con le NIKE ai piedi da 200 euro :D è che il comunismo è stato e sempre sarà la rovina dell'uomo, è anacronistico,illiberale e và combattuto con tulle le forze NON GIUSTIFICATO!
     
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54 replies since 18/10/2009, 12:08   2403 views
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