X agosto e Lavandare

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  1. Mimmux121
     
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    commento delle due poesie del pascoli se riuscite...thx :(
     
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  2. ||max||
     
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    Lavandare


    Il poeta si ispira alle Bucoliche di Virgilio per dare una chiave di lettura valida per “Myricae”, una raccolta di vicende semplici e quotidiane, come il ciclo delle stagioni, la vita domestica, gli amori delle ragazze. Appartiene a questa raccolta “Lavandaie”. IL tema fondamentale tratto dal poeta è la solitudine evidenziata da un paesaggio autunnale e triste dove gli elementi della natura vengono paragonati alle persone (una donna sola e abbandonata). Nella prima strofa il poeta descrive un aratro diverso dal consueto, poiché privo di buoi, fermo in mezzo a un campo arato a metà, che sembra dimenticato da tutti in mezzo alla nebbia. Nella seconda strofa il poeta mette in risalto i suoni caratteristici di questo scenario. Ciò che si sente è il lungo sciabordare delle lavandaie e i tonfi frequenti dei panni nell'acqua accompagnati da lunghe cantilene. Nella terza strofa vengono esaminati contemporaneamente suoni ed immagini. Al rumore dell'acqua, ai tonfi frequenti e alle lunghe cantilene si aggiunge il vento che soffia, lo scenario, inoltre, è arricchito dalla caduta delle foglie simili a fiocchi di neve. E mentre il tempo scorre inesorabilmente si avverte la sensazione di qualcuno che ha abbandonato la propria moglie proprio come i contadini hanno abbandonato l'aratro in mezzo al campo. Il titolo della poesia “Lavandare” crea una situazione di semplicità e verismo poiché descrive una realtà quotidiana. Nell'ultimo verso le parole chiavi, che rievocano l'idea di solitudine e di abbandono sono “dimenticato”e “vapore leggero” , ma l'aspetto più importante è l'immagine dell'aratro che Apre e chiude la poesia. Nell'ultima strofa il poeta crea una similitudine della donna e l'abbandono dell'aratro, entrambi accomunati dalla legge universale. Il metro usato è il madrigale formato da due terzine e una quartina di endecasillabi. Le figure retoriche utilizzate sono le enjambements. Nel corso del componimento egli adotta un lessico semplice, quotidiano e comprensibile.
    Questa è la parafrasi
    Lavandare”, tratto dalla sezione <<l’ultima passeggiata>> di Myricae, è un madrigale costituito da due terzine ed una quartina.

    Nel campo mezzo aratro e mezzo non,
    vi è un aratro che sembra essere stato
    abbandonato nella leggera nebbia.

    E in modo ritmico sopraggiunge dal canale
    Il rumore prodotto dalla lavandaie
    Che sbattono i panni con suoni sordi e frequenti e cantano:

    spira il vento e le foglie cadono dagli alberi
    e tu sei ancora lontano, non torni!
    Quando sei andato via sono rimasta
    Come un aratro nel mezzo di un terreno lasciato a riposo.

    ANALISI (SE TI DOVESSE SERVIRE):
    Il quadro è costituito da tre elementi che sono collocati fuori dallo spazio e dal tempo e assumono il valore assoluto di simboli della condizione esistenziale dell’uomo.
    Nella prima terzina il poeta descrive un aratro diverso dal consueto, poiché privo di buoi, fermo in mezzo ad un campo arato a metà, che sembra dimenticato da tutti in mezzo alla nebbia. In essa prevalgono le sensazioni visive.
    Nella seconda terzina il poeta mette in risalto i suoni caratteristici di questo scenario. Ciò che si sente è il lungo sciabordare delle lavandaie e i tonfi frequenti dei panni nell'acqua accompagnati da lunghe cantilene. Quindi, alle sensazioni visive si sostituiscono quelle uditive. Questa seconda strofa delinia un’altra scena che si affianca alla precedente ma che è del tutto autonoma rispetto ad essa, come dimostra la congiunzione coordinante e con cui si apre il periodo.
    Nella quartina vengono esaminati contemporaneamente suoni ed immagini. Al rumore dell'acqua, ai tonfi frequenti e alle lunghe cantilene si aggiunge il vento che soffia, lo scenario, inoltre, è arricchito dalla caduta delle foglie simili a fiocchi di neve. E mentre il tempo scorre inesorabilmente si avverte la sensazione di qualcuno che ha abbandonato la propria moglie proprio come i contadini hanno abbandonato l'aratro in mezzo al campo. L’aratro, quindi, ricompare alla fine del componimento, racchiudendolo in una struttura circolare, e diviene il simbolo dell’abbandono e della solitudine.

    Come gli altri madrigali di << L’ultima passeggiata>>, è un quadretto di vita rustica, di vita semplice. Ciò è ulteriormente sottolineato anche dal titolo “lavandare”, che si riferisce ad un’azione quotidiana svolta in un ambiente semplice.
    Dal punto di vista fonico, assumono un’importanza particolare le parole onomatopeiche come “cadenzato, sciabordare, tonfi spessi, cantilene” che rischiarano nella nostra mente l’intera scena. Un altro rilievo particolare è assunto dalle rime interne “ scibordare, lavandare” e dai fonemi R ed S “gora, sciabordare, lavandare, spessi” che imprimono un ritmo cadenzato ai versi. Nell’ultima strofa, il poeta adotta, invece della rima, un’assonanza “frasca-rimasta” e una struttura sintattica lineare nella quale ogni frase coincide con la misura del verso. Tutto ciò è stato fatto per riprodurre le forme del canto popolare e, quindi, per dare un’impressione di monotona semplicità.
    Per quanto riguarda la retorica, al verso vv. 7 è presente un’analogia molto ardita “nevica la frasca”, che ci dà l’idea delle foglie che cadono dagli alberi come fiocchi di vene. Un po’ più in giù, ai vv . 9/10 è presente una similitudine, in cui la donna abbandonata è paragonata all’aratro in mezzo al campo deserto. Ad ogni fine verso è presente l’enjambement che dà un ritmo particolare all’intero componimento.
    A livello lessicale, la sintassi è molto semplice e lineare; ci sono espressioni della lingua più usuale e non soltanto nella seconda terzina col canto delle lavandaie, bensì anche negli altri versi, nell’analogia e nella similitudine. Quindi, a differenza di “Arano” in cui vi sono termini attinti anche da un linguaggi classicheggiante, qui il Pascoli se ne discosta a favore di un linguaggio semplice che riprende e rappresenta la realtà quotidiana.

    X Agosto

    Le stelle che cadono durante la notte di S. Lorenzo non sono altro che per il poeta le lacrime del cielo sulla malvagità degli uomini. Per pascoli il 10 agosto è una data emblematica dato che è l'anniversario della morte del padre. Egli dice di sapere perché un cos' gran numero di stelle sembra incendiarsi e cadere nel cielo: è perché tante stelle che cadono così fitte sembrano le lacrime di un pianto dirotto che splendono nella volta celeste. Poi immagina una rondine che, mentre tornava al suo nido fu uccisa e cadde tra i rovi: ella aveva un insetto nella bocca cioè i cibo dei suoi piccoli. Qui Pascoli, con una metafora, intende dirci che la rondine era l'unica fonte di sostentamento per i suoi piccoli così come suo padre lo era per lui. Descrive la rondine trafitta sui rovi spinosi con le ali aperte quasi come se fosse in croce. Poi, afferma che i suoi rondinotti rimangono in una vana attesa del cibo. Dopo passa a descriverci un uomo, suo padre, che mentre tornava a casa fu ucciso ma, aggiunge, mentre era in punto di morte pronunziò parole di perdono verso i suoi assassini. Negli occhi rimase la volontà di emettere un grido. Invece Pascoli, con il particolare delle due bambole che l' uomo portava, voleva alludere alla tenerezza che avrebbe caratterizzato l'arrivo del padre a casa e delinea un mondo di consuetudini affettuose che la morte interruppe. Adesso, nella casa “solitaria”, i suoi familiari lo attendono inutilmente come in precedenza avevano fatto i rondinotti. Il povero uomo con gli occhi impietriti dalla morte indica le bambole al cielo che è descritto dal poeta molto distaccato e indifferente al dolore umano. E infine, dice che il cielo, visto come una divinità, dall'alto della sua serenità lascia cadere fitte lacrime su questa piccola parte dell'universo, che è il regno del male. Pascoli insomma in questa poesia dà come esempio la morte del padre a simbolo dell'ingiustizia e del male. Il dolore del poeta diventa il dolore di tutti....
     
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  3. Mimmux121
     
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    grz 1000
     
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2 replies since 9/3/2009, 20:19   3563 views
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