SEX TOYS: I GIOCATTOLI DELL’AMORE

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    あしたのジョー

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    Introduzione

    L’esperienza erotico-sessuale non può essere finalizzata ad un semplice “compito” svolto regolarmente, o meno, all’interno del menage di coppia; questa potrebbe cadere vittima, troppo precocemente, di atteggiamenti routinari e monotoni. Il comportamento sessuale maschile e femminile deve essere compreso in una più ampia visuale del “piacere”. L’attività sessuale ha l'obbligo di portare alla soddisfazione personale con il raggiungimento del piacere orgasmico e deve essere vista sotto una prospettiva di tipo ludico. Il giocare, l’improvvisare comportamenti fantasiosi, dare spazio ai propri desideri e bisogni, può e deve rappresentare un nuovo modo di vivere l’attività erotico-sessuale. Riuscire a non incastrarsi in forme “perverse”, che inevitabilmente spingono la coppia ad entrare in quella routine fastidiosa e a volte responsabile di quelle somatizzazioni psicosessuali, diventa il primo elemento necessario per il buon andamento della vita a due. Vista la grande importanza che acquista il “gioco” nella sfera sessuale è necessario, quindi comprendere l’utilità dei noti “sex toys”, che da sempre sollevano, in una società tendenzialmente ipocrita e perché no bigotta, curiosità e sciocche incomprensioni. Prima di fare un inquadramento preciso di questi giocattoli “speciali” è necessario ricordare comunque che la chiave utile ad aprire le porte per una “sana” ed efficace relazione intimo-sessuale rimane la “comunicazione”. Infatti, una buona interazione con il partner è necessaria a prescindere dall’utilizzo o meno dei sex toys!

    Uno sguardo alla storia

    I “giocattoli” per il piacere sessuale non sono un’idea nuova e legata al business della trasgressione degli ultimi tempi, anzi, pur non avendo chiare testimonianze dell’utilizzo dei dildos (oggetti di forma fallica, costruiti con vari materiali) nelle donne dell’età della pietra, ci sono invece documenti importanti a partire dal periodo della Grecia classica. In Danimarca al Museo Nazionale di Copenaghen, ad esempio, le raffigurazioni di un vaso greco mostrano una donna che pratica attività autoerotica per mezzo di un dildo . Anche i romani si avvalsero di questo tipo di oggetti erotici utilizzando per la loro costruzione vari materiali come il cuoio, l’osso e il legno. Inoltre, come non dimenticare Pompei e le stanze dove sono raffigurate scene di sesso: alcune di esse mostrano giochi erotici con i dildos e altre scene particolarmente piccanti. Durante il medioevo (XII secolo) un vescovo europeo rimproverò severamente alcune donne della sua comunità religiosa per avere costruito uno strumento molto simile al membro maschile, di una taglia particolarmente consistente, per soddisfare i propri desideri. Quello che rese però più scandaloso il fatto fu la modalità con cui l’oggetto veniva utilizzato. Il dildo era infatti adoperato per commettere la “fornicazione” tra donne! Le parole del vescovo non sembrano aver avuto particolare effetto, infatti l’utilizzo del dildo continuò insindacabilmente ad essere adottato per tutti i secoli seguenti. Per esempio nel 1750 la Duchessa di Tanis provocò un enorme scandalo in Germania sposandosi con una donna travestendosi da uomo e facendo l’amore utilizzando un dildo .

    Con la Rivoluzione Industriale e l’avvento di nuove tecnologie e nuovi materiali viene dato il via alla reale commercializzazione dei sex toys. L’utilizzo del lattice consentì la produzione di dildo s con questo materiale e anche quella dei primi stimolatori clitoridei. Una ditta francese che vendeva sex toys per corrispondenza ideò dei “foderi” di gomma aventi delle punte molli simili ad una cresta. Questo “fodero” poteva essere indossato sulle dita ed utilizzato per una stimolazione autoerotica oppure di coppia. L’idea sembrò molto interessante al punto di creare anche degli “stimolatori-duplici” che indossati sul pene, potevano essere utilizzati dalla coppia durante il coito. L’unione del dildo alla possibile vibrazione dette l’avvio ai primi “vibratori” o “vibromassaggiatori”. I primi apparvero nel 1869, quando un medico americano George Taylor brevettò un oggetto, che produceva un massaggio tramite una vibrazione fornita da un motore. Purtroppo, i materiali utilizzati erano particolarmente costosi per l’epoca, quindi di difficile accessibilità. Ecco perché l’oggetto venne introdotto sul mercato solamente per uso medico. Infatti, fino ai primi anni del 900, l'uso dei vibratori fu ristretto ai medici che li impiegarono terapeuticamente in un "massaggio” per alleviare i sintomi dell’isteria.

    Ordinare per corrispondenza oggetti ludici per l’attività erotica era il modo standard di vendere vibratori nella prima metà del XX secolo, successivamente le vendite iniziarono ad esseri anche al dettaglio con i primi sexy shop introdotti negli anni 60. Oggi la crescita della vendita dei sex toys trova spazio non solo nei sexy shop o boutique erotiche, ma sicuramente anche on line, quindi accedendo ancora più anonimamente via internet. Le invenzioni più nuove includono stimolatori clitoridei radiocomandati, galvanizzatori elettrici e vibratori da dita di nuova generazione tecnologica. Tutto questo porta a pensare quanto nel futuro prossimo i giocattoli del sesso saranno sempre più controllati dal computer e quindi saranno ancor più capaci di soddisfare le necessità più disparate dei loro utenti. Come non pensare eventualmente anche a possibili sex toys che, per mezzo della realtà virtuale, prendendo spunto dalle nostre più profonde fantasie, ci gratificheranno avvicinando l’immaginazione al dato di realtà!

    Una possibile classificazione

    L’“uomo” ha da sempre ben chiara l’importanza del divertimento all’interno dell’attività erotico-sessuale e dei giocattoli erotici come elementi di complemento anche della relazione di coppia, ma probabilmente alcune resistenze psicologiche, imposizioni sociali e culturali lo hanno condotto costantemente a negare, ovvero ribellarsi a tutto questo. Sicuramente nell’evoluzione dell’individuo e dei suoi comportamenti sessuali l’oggetto erotico più conosciuto rimane il dildo, che nei tempi moderni acquista ulteriore importanza con la “vibrazione”. Sono molti i toys che possono riprodurre non solo il divertimento di uomini e donne, bensì la rappresentazione “piccante” di molte delle fantasie erotiche. Si prova a dare una chiara classificazione in merito.

    L’abbigliamento e gli accessori

    La “lingerie” femminile è sempre stata considerata come particolarmente eccitante e stimolante nell’immaginario maschile. Non importa quale sia il tessuto di fabbricazione (seta, pizzo, raso…), quanto la possibilità di fantasticare su ciò che si vede e quello che si deve immaginare. Acquistano particolare interesse quegli indumenti intimi prodotti solamente in strass o, nella modalità più preziosa, con dei veri gioielli. Gli indumenti più ricercati riguardano culotte, baby dolls, corsetti, jarretières , e stravaganti perizomi . Anche gli uomini possono usufruire di particolari indumenti intimi esaltando, quando indossati, parti dell’anatomia intimo-maschile. La maggior parte degli indumenti riguarda curiosi perizomi spesso di materiale lucido e apparentemente aggressivo come il cuoio, la pelle e il cotone intrecciato come una rete. Altro indumento particolarmente eccitante è il pantalone in cuoio che copre totalmente o parzialmente parti di gamba e di genitali, lasciando totalmente scoperta la zona dei glutei. Anche se appartenenti ad un preciso immaginario come quello feticistico varietà di tacchi e modelli di scarpa possono rappresentare particolari eccitanti durante i giochi erotici.

    Per quanto riguarda gli accessori è possibile individuare tra quelli più singolari l’occhio di capra: un anello elastico dove su tutta la circonferenza sono incollati dei filamenti morbidi e particolarmente solleticanti. Questo anello viene posizionato sull’asta del pene eretto e durante la penetrazione stimola nella donna le zone esterne della vagina e il clitoride donandole particolari intense sensazioni. Anche i profilattici ad oggi hanno subito una particolare evoluzione al fine di poter rendere meno artificiale e molto più ludico il rapporto intimo-sessuale. Infatti, oltre alle varie colorazioni, ai possibili gusti e sapori, si possono osservare profilattici ritardanti e stimolanti e perché no, anche ironici e divertenti. Anche i piercing rappresentano una variante erotico-trasgressiva all’interno degli accessori sex toys. Sono spesso associati a comportamenti particolarmente sado-masochisti o, cosa molto più superficiale in linea con tendenze e mode socio-culturali. I piercings come sex toys sono rappresentati sia negli uomini che nelle donne sui capezzoli e anche sui genitali. Nelle donne sono presenti sulle grandi labbra oppure sul cappuccio del clitoride, negli uomini oltre alla zona scrotale si osservano anche sul glande in corrispondenza dell’apertura dell’orifizio uretrale (Prince Albert), il frenulo (Frenum) e la corona del glande (Dydoes). Ultimo, ma non in ordine d’importanza è il Rosebud (bottone di rosa), un bijou per l’orifizio anale che permette una costante stimolazione dovuta alla dilatazione dello sfintere una volta indossato.

    I sostituti

    Tra i sex toys definiti “sostituti” spicca sicuramente il dildo, che durante l’evoluzione storica, come già commentato, è passato da forme molto similari dell’organo maschile a designer più hi-tech e rivoluzionari.
    Un particolare dildo è quello doppio spesso utilizzato nei rapporti omosessuali femminili, o la cintura alla cui estremità è fissato un dildo, anche questa d’interesse lesbico, ma perché no, anche di curiosità e trasgressione eterosessuale. Altro importante toys degno dei sostituti è il vibromassaggiatore. Piccolo apparecchio elettrico che se posizionato sulla zona clitoridea può procurare intenso piacere e molto probabilmente l’esperienza degli orgasmi multipli femminili. Anche questi toys hanno subìto trasformazioni simili ai dildo nel tempo, nello specifico, proprio per favorire una maggiore conoscenza alle donne del piacere orgasmico, è stata fatta una campagna pubblicitaria che vede possibile l’acquisto di questi oggetti anche nelle farmacie. Altri oggetti che possono essere utilizzati durante l’attività autoerotica sono le dita cinesi: ditali in lattice dalle forme bizzarre, rivestiti di protuberanze (creste) molli e/o dure necessarie alla stimolazione e solleticazione clitoridea. Anche le perle della geisha rivestono un ruolo molto importante nella pratica masturbatoria femminile, ma, se accolte dalla coppia, possono rivelarsi divertenti e molto eccitanti. Queste sfere collegate da un filo come le perle devono essere inserite nella cavità vaginale e/o anale e successivamente sfilate. La dilatazione e costrizione degli orifizi procurerà intenso piacere.

    Gli ostacolanti

    Questo termine decisamente ambiguo se riferito al gioco, quindi al piacere erotico-sessuale, vuole rappresentare tutti quegli oggetti che, una volta scelti dalla coppia, procurano piacere in quanto vanno facilmente ad ostacolare, o comunque a porre forte resistenza tra le dinamiche sessuali dei partner. Quello più conosciuto è caratterizzato dal “legare”, quindi pratiche essenzialmente di bondage . A tale riguardo si possono menzionare dei lacci, che possono essere di seta, raso, corda… e che se utilizzati per immobilizzare alcune parti del corpo (mani, braccia, piedi, gambe) possono stimolare una particolare eccitazione dovuta al ruolo passivo subito. In fondo lasciarsi andare fidandosi del partner può essere non solo eccitante, ma sicuramente di rinforzo alla coppia stessa! Similmente possono essere utilizzate delle manette che, oltre a sollecitare una particolare passività nel ruolo sessuale giocato, vanno a stimolare fervidamente fantasie legate ai giochi di ruolo. Spingendosi verso un immaginario più tipicamente sado-masochista si possono osservare oggetti quali le catene, i collari, o i morsi a palla. Anche i cockring di varie dimensioni e materiali possono essere annoverati tra i toys ostacolanti. Questi anelli, infatti vanno a costringere la zona scrotale e la base dell’asta del pene procurando una consistente erezione (compressione del sangue nei corpi cavernosi) e un’eventuale possibilità di ritardo eiaculatorio. Una versione esclusiva per i testicoli, ma simile ai cockring è la ballstretchers.

    I punitivi

    Come implicito nel nome questi oggetti sono strettamente legati alle pratiche sado-maso. Implicano nel rispetto e nel consenso tra i partner di stimolare alcune zone del corpo procurando sensazioni di lieve dolore che successivamente si trasformano in forte eccitazione e piacere erotico. Tra i più diffusi si trovano fruste e frustini, racchette o palette, pinze per capezzoli, piumini e non ultime le candele.

    I commestibili

    Probabilmente tra i sex toys sono quelli più divertenti e diffusi in quanto suscitano ilarità e ironia. Nella maggior parte dei casi vengono utilizzati per fare dei regali originali e divertenti (feste di nozze, compleanni, anniversari…), ma anche per divertirsi in coppia utilizzando nello specifico il senso del gusto. Tra quelli più conosciuti si ricorda gli indumenti intimi fatti con le caramelle (candy g-string), l’inchiostro al gusto di cioccolato, la pasta e le caramelle fatte a forma di organo genitale maschile.

    I giochi da tavolo

    Chi l’ha detto che i giochi di società non possono essere legati anche al divertimento erotico-sessuale? Alla base di questo tipo di sex toys, quando non vengono praticati esclusivamente dalla coppia, si osserva una libertà del comportamento erotico-sessuale che va in linea con un certo equilibrio psicocorporeo e un forte abbattimento degli stereotipi socio-culturali. Negli ultimi tempi sono molti i giochi che evidenziano caratteristiche tipicamente erotiche. Giochi fatti con le carte (strip poker, hot memory ), oppure quelli con i dadi. Tutti giochi che stimolano le fantasie di uomini e donne pronti a divertirsi e godere dei piaceri del corpo.

    Non catalogabili (singolari)

    In questa categoria si descrivono tutti quegli oggetti che difficilmente potrebbero essere annoverati nelle precedenti descrizioni, nonostante, per alcune caratteristiche sia facile identificarne l’eventuale appartenenza. Curiosamente è semplice notare che nella maggior parte dei seguenti toys è rappresentato il piacere al maschile. Si tratta infatti di pompe a pressione per l’ingrossamento del pene, vagine in lattice (anche vibranti) e bambole gonfiabili. Probabilmente gli uomini che utilizzano tali sex toys potrebbero nascondere particolari caratteristiche psicologiche, ovvero, senza addentrarsi in spiegazioni specifiche, è possibile notare elementi comportamentali con chiare caratteristiche di insicurezza, timidezza e difficoltà di affermazione nel sociale, quindi anche con eventuali partner.

    Conclusioni

    La varietà dei sex toys può stimolare realmente l’interesse ludico ed erotico degli individui e allo stesso tempo può condurre i componenti della coppia a confrontarsi costantemente. Questo porta la coppia a maturare interessi e impegni diversi abbattendo sciocche routine e soprattutto stimolando un continuum erotico e sessuale. Spesse volte però può non essere così facile e scontato riconoscere il bisogno e/o l’utilità di elementi ludici come quelli sopra descritti. A tale riguardo può essere necessario abbattere falsi preconcetti e stupidi moralismi, o comunque riconoscere, dando spazio ai bisogni del partner che, molto probabilmente, quelle necessità potrebbero non essere così distanti dalle proprie. Dall’esperienza clinica è facile riconoscere alcuni imbarazzi quando si propone di visitare un sexy shop o una boutique erotica alla coppia con disagi sessuali, ma, dopo il superamento della resistenza iniziale, è altrettanto facile riconoscere l’input necessario che avvia quel processo di cambiamento nella psicologia degli individui. La sessualità viene vista da un’angolazione diversa, probabilmente molto più libera e divertente. Il piacere viene sentito come parte necessaria e importante da condividere con il partner, ma cosa più importante da sperimentare senza freni inibitori. Unica regola insindacabile è quella di divertirsi e giocare liberamente nel rispetto di se stessi e degli altri.

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