Controllo testicoli autopalpazione maschile,VARICOCELE,SVILUPPO

sviluppo dei genitali nel maschio

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    L'autopalpazione

    E' un controllo da fare almeno una volta al mese. Dopo una doccia tiepida, s'insapona lo scroto e lo si fa scivolare delicatamente tra il pollice e l'indice. Il testicolo deve essere liscio e privo d'irregolarità: perfettamente ovale, come un uovo senza guscio.
    E' normale "sentire" una pallina in cima al testicolo e una sotto: si tratta dell'inizio e della fine dell'epididimo, il primo tratto della via seminale che permette agli spermatozoi di fuoriuscire dal testicolo. Non si devono invece notare piccole masse o indurimenti sospetti, variazioni di volume, di consistenza o di forma.
    In questo caso è consigliata una visita dal medico di fiducia.

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    Come si fa l'autopalpazione

    A partire dai 15 anni, un esame una volta al mese consente di individuare l’eventuale insorgenza di una formazione sospetta. Ecco le raccomandazioni del National Cancer Institute per l’autopalpazione (l'esame andrebbe effettuato dopo una doccia o un bagno caldo, che rilassano lo scroto):

    1.

    Porsi di fronte a uno specchio e verificare che non vi siano rigonfiamenti sullo scroto.
    2.

    Esaminare ogni testicolo con entrambe le mani, mettendo indice e medio nella zona inferiore e pollice in quella superiore. Eseguire un movimento rotatorio delicato (non bisogna sentire alcun dolore) e non allarmarsi se un testicolo sembra un po’ più grosso dell’altro: è del tutto normale.
    3.

    Trovare l’epididimo, cioè la morbida struttura tubulare che si trova dietro al testicolo e che trasporta lo sperma e che a un occhio inesperto potrebbe essere scambiato per una massa sospetta. Ricordare che nell’epididimo non si formano tumori, quindi non preoccuparsi se si trovano piccole passerelle.
    4.

    Se invece le formazioni sono nella parte posteriore (molto più frequentemente) o in quella anteriore del testicolo, chiedere subito parere al medico. L’anomalia può essere dovuta a un’infezione, ma se fosse causata da un tumore non bisogna perdere tempo.
    5.

    Ricordarsi che tutte le masse che possono muoversi liberamente all’interno del testicolo non sono di origine maligna.

    Video visita urologica maschile
     
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    Il varicocele consiste in vene che contengono valvole difettose,può essere sentito e a volte visto,come una massa tortuosa sulla superfice dello scroto.
    Varicocele

    DEFINIZIONE
    Il Varicocele è la dilatazione varicosa delle vene nello scroto. I testicoli ricevono il sangue dall'arteria testicolare che è situata all'interno dell'addome; il sangue viene quindi trasportato via attraverso una serie di piccole vene localizzate nello scroto (plesso pampiniforme). Da qui il sangue refluisce nella vena spermatica interna (vena testicolare) (vedi disegno a destra), che a sua volta trasporta il sangue indietro sino al cuore. In alcuni uomini le vene attorno al testicolo possono allargarsi o dilatarsi; le vene dilatate sono definite come varicocele. Anche se più raramente tale patologia, determinata da una incontinenza congenita delle vene ovariche e definita Varicocele pelvico, può essere causa di dolore pelvico cronico nel sesso femminile.

    EPIDEMIOLOGIA

    Insorge solitamente tra i 15 e 25 anni, eccezionalmente prima, assai di rado nella vecchiaia. Presenta una incidenza elevata (circa il 15% dei giovani visitati alla leva); nell’85% dei casi è localizzato a SN, nell’11% è bilaterale e solo nel 4% a DX.

    CONSEGUENZE

    Le vene dilatate determinano un innalzamento di pochi gradi della temperatura del testicolo che se si mantiene per lungo tempo può causare infertilità. Infertilità significa difficoltà alla riproduzione. Nei maschi è quasi sempre dovuta alla produzione di spermatozoi. Gli spermatozoi sono prodotti nei testicoli e la produzione degli stessi è molto sensibile anche a piccole variazioni di temperatura. Perciò se la produzione di spermatozoi è disturbata la funzionalità, il numero e la densità degli spermatozoi può subire notevoli alterazioni. Se lo sperma non è normale la gravidanza può essere impossibile. Dopo la cura del varicocele (che sia chirurgica o radiologica) la funzionalità e il numero degli spermatozoi mostra un netto miglioramento con una crescita significativa della probabilità di gravidanza. Il Varicocele può anche interferire con la produzione di sperma causando una atrofia del testicolo. Anche questa situazione patologica è in relazione all'innalzamento della temperatura.

    SINTOMI

    Molte persone ammalate di varicocele non accusano nessun sintomo (molto spesso si accorgono di averlo perché non riescono ad avere figli!); questo dipende spesso dalle sue dimensioni. Quando le dimensioni siano sufficienti a causare sintomi questi sono sostanzialmente due:

    * dolore
    * problemi di infertilità

    Il dolore associato al varicocele è dovuto all'eccessiva pressione del sangue all'interno delle vene dilatate. Tale aumento pressorio così come il dolore aumentano quando si sta in piedi per lunghi peiodi di tempo, nell'attività sportiva o sollevando pesi. Il varicocele pelvico femminile è spesso causa di una sintomatologia dolorosa cronica nella donna che si può accentuare durante il ciclo mestruale e dopo i rapporti sessuali; è comune che la diagnosi in questi casi venga posta tardivamente per la relativa rarità della patologia che, per tale motivo, viene sospettata solo dopo che altre patologie femminili più frequenti sono state escluse.

    DIAGNOSI

    Generalmente la diagnosi di Varicocele non è difficile. Il Medico di base facilmente diagnostica il Varicocele semplicemente con la visita. E' comunque indispensabile una corretta e approfondita valutazione delle cause e dell'entità per le quali non è sufficiente la sola visita clinica. Un esame del Liquido Seminale e un Eco-Doppler sono necessari. L'Eco-Doppler è un esame non-invasivo che impega gli ultrasuoni molto simile all'Ecografia. L'Eco-Doppler viene solitamente eseguito con il paziente in piedi in modo tale che le vene ripiene di sangue sono più agevolmente visibili. L'intero esame non richiede più di 20 minuti. Tali esami, associati anche alla Ecografia transvaginale e alla TAC e/o RM, permettono generalmente di effettuare la diagnosi anche del Varicocele pelvico femminile che, tuttavia, viene posta tardivamente perché tale patologia non si manifesta esternamente e perché essendo più rara viene sospettata dal medico meno frequentemente.

    TERAPIA

    Esistono attualmente due opzioni di trattamento per i pazienti ammalati di varicocele sintomatico.La Prima opzione è la scleroembolizzazione percutanea attraverso catetere che viene eseguita da un Radiologo Interventista. La Seconda opzione è l'intervento chirurgico che viene eseguito dal Chirurgo o dall'Urologo.Qualora il varicocele non arrechi disturbi soggettivi e non sia causa di infertilità non appare consigliabile alcun tipo di terapia (a volte è sufficiente che il paziente indossi gli “slip” invece che i “boxer”!).

    PATOGENESI

    La patogenesi del Varicocele non è chiaramente conosciuta; il fatto più probabile è che sia determinato da una congenita debolezza delle pareti venose associata ad una incontinenza delle valvole ; la pressione del sangue determinata dalla posizione eretta a lungo andare determina la dilatazione delle vene.
     
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    Lo sviluppo dei genitali nel maschio


    È importante che i genitori conoscano esattamente come avviene lo sviluppo dei genitali del proprio figlio per conoscere sia  i vari stadi dello sviluppo, sia per  evitare errori .

    Nelle due  tabelle vengono riassunte le varie fasi dello sviluppo e le età in cui avvengono.

    La conoscenza di queste fasi ha una importanza pratica per controllare l’evoluzione della crescita e dello sviluppo sessuale del proprio figlio.

     

    LO SVILUPPO DI PENE E TESTICOLI


    In base a queste informazioni si possono trarre alcune conclusioni pratiche.


    FIMOSI

    Come si vede il pene aumenta notevolmente di dimensioni, sia per lunghezza sia per volume.

    Alla nascita tutti i bambini presentano quel fenomeno che si chiama fimosi,cioè hanno “chiusa”  la pelle che ricopre la sommità del pene che si chiama prepuzio.
    Nell'uomo adulto il prepuzio può scorrere scoprendo il glande che è una parte ricca di terminazioni sensitive, durante l'atto sessuale. Nel bambino non c'è motivo perché il glande si scopra, anzi è opportuno che resti coperto e chiuso per proteggerne la superficie che è molto delicata. Quando al momento dell'adolescenza si ha un ingrossamento e un allungamento del pene, automaticamente tutte le aderenze si scolleranno e così si avrà la normale apertura del glande. Per questo i genitori non devono cercare di aprire il pene del bambino nemmeno quando gli fanno il bagno o per pulirlo.


    LE DIMENSIONI DEL PENE

    Anche le dimensioni non hanno importanza, senz'altro l'aspetto dei genitali del bambino non può essere indicativo della futura virilità. Perciò non hanno importanza le dimensioni, ma devono essere fatte due precisazioni. Il bambino sovrappeso o obeso può avere un pene di dimensioni molto piccole, ancora inferiori ai dati riportati nella tabella, ma solo perché l'abbondanza del grasso dell'addome ingloba una parte del pene. In ogni caso l'eccesso di so deve essere eliminato non certo per far aumentare di dimensioni il pene, ma per gli effetti negativi sulla salute dell'individuo.


    LE DIMENSIONI DEI TESTICOLI

    Come per il pene, non sono importanti le dimensioni dei testicoli, ma si deve avvertire il medico se hanno un volume diverso fra loro, cioè se uno è più piccolo dell'altro, perché in questo caso ci potrebbe essere una sofferenza di uno dei due. Ugualmente va avvertito il medico se nella borsa scrotale i testicoli sono assenti o ce n'è uno solo.


    LO SVILUPPO DELLA PELURIA PUBICA

    Anche la comparsa della peluria del pube segue una precisa evoluzione  in armonia con lo sviluppo di pene e testicoli.
    Ecco le tre tappe.

     

     

    A cura di:

    Italo Farnetani: Pediatra, Giornalista pubblicista e Docente Università Bicocca di Milano




     
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    Principali Patologie ai testicoli




    Testicolo ritenuto o criptorchidismo:

    Si definisce criptorchidismo la mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale. Il criptorchidismo può associarsi ad altre anomalie del tratto genito-urinario. Questa patologia rappresenta l’anomalia più frequente dell’apparato urogenitale in età pediatrica.
    La “discesa” dei testicoli si realizza nel giro di sei-sette mesi nel corso della gravidanza, a partire dalla sesta settimana circa per terminare talvolta nei primi mesi dopo la nascita.
    Si definisce, invece, "ritenzione testicolare" la condizione per cui i testicoli sono localizzati in una delle regioni percorse normalmente nella loro "discesa" nello scroto ed "ectopia testicolare" quando invece si arrestano in un punto al di fuori del tragitto del percorso previsto per la loro “migrazione” dalla cavità addominale allo scroto.
    Il testicolo anomalo si trova in un punto qualsiasi del tragitto che normalmente compie durante la vita fetale dal polo inferiore del rene allo scroto attraversando il canale inguinale. L'interruzione di questo cammino fisiologico porta ad avere il testicolo situato in una loggia diversa da quella normale che è quella costituita dallo scroto: il più delle volte il testicolo nel sottocutaneo della regione inguinale od in sede sottofasciale in pieno canale inguinale. In tali casi nello scroto esiste un solo testicolo (quello disceso normalmente) e quindi l'altro è "nascosto ( dal greco cryptos, nascosto)".

    La torsione testicolare:
    La torsione del testicolo, meglio definita torsione del funicolo spermatico, rappresenta una vera e propria emergenza urologica, un cosiddetto quadro di "scroto acuto" in quanto se la diagnosi e la terapia non vengono fatte rapidamente si può arrivare alla atrofia testicolare.
    Con la torsione completa i tubuli seminiferi può subire un danno già entro 1 o 2 ore; questo peggiora dopo 4 ore, mentre il testicolo risulta non vitale spesso dopo 6 ore.Il testicolo può torcersi e detorcersi, in base a quanto lasso è il legamento che lo ancora allo scroto, impedendogli normalmente movimenti anomali.Quando la condizione di torsione perdura da meno di 24 ore vi sono maggiori probabilità di salvare il testicolo rispetto a pazienti che hanno i sintomi da più di 24 ore.
    Nella maggior parte dei casi (si calcola intorno ai due terzi) la torsione avviene tra 12 e 18 anni, con una incidenza lentamente decrescente con l’aumentare dell’età, anche se la torsione può presentarsi in epoca prenatale, neonatale, e in qualunque periodo dell’età adulta.
    Le cause non sono sempre chiare: ad esempio nel periodo prima e subito dopo la nascita la torsione ha è legata al fatto che il testicolo è abnormemente mobile all’interno dello scroto, a causa della lassità o della totale mancanza di supporti anatomici di fissazione allo scroto (torsione extravaginale). Nelle successive età della vita, in alcuni casi vi è una predisposizione alla torsione a causa di una anormalità dell’innesto della tunica vaginale sul funicolo (torsione intravaginale), mentre fattori scatenanti possono risultare una attività, come uno sforzo, i traumatismi, l’attività sessuale.
    Il paziente affetto da torsione del funicolo avverte solitamente un improvviso dolore in sede testicolare, seguito da tumefazione scrotale e da rossore. Il dolore si può propagare lungo il canale inguinale e nel basso addome. Spesso sono presenti altri segni comuni a patologie acute come una appendicite o una colica renale, cioè la nausea e il vomito.
    Visibilmente, il testicolo appare gonfio e molle e di solito è retratto in alto ed inoltre difficilmente mobilizzabile lungo il proprio asse per l’eccessivo dolore.
    E’ di vitale importanza per la salvaguardia della integrità anatomica e funzionale del testicolo che la condizione di torsione testicolare sia trattata al più presto ovvero non appena di manifestano i sintomi , perché fatta la diagnosi è necessario eseguire la detorsione e l’orchidopessi (posizionamento ed ancoraggio del testicolo in sede scrotale).
    Anche nei casi dubbi, in cui la diagnosi di torsione non viene posta in maniera certa, il paziente che presenta una sintomatologia acuta scrotale , deve essere sottoposto alle varie indagini (eco-color Doppler scrotale, ecografia scintigrafia scrotale con radioisotopi etc) del caso. La storia clinica di un dolore improvviso unilaterale ed ingravescente accompagnato o no da dolore addominale nausea e vomito, con risalita evidente ed obiettivabile del testicolo interessato spesso anche ingrossato, devono sempre far sospettare tale evenienza.



    Questa condizione si associa ad una alterazione del funzionamento del testicolo con effetti non solo sulla produzione degli spermatozoi, ma per la maggiore tendenza allo sviluppo di tumori maligni del testicolo

    Il criptorchidismo può essere sostenuto da diverse cause, come quelle anatomiche rappresentate principalmente dalla brevità congenita dell’arteria spermatica, dall’inserzione anomala del gubernaculum testis, dall’agenesia dell’orifizio inguinale e da un’insufficiente pressione intraddominale del feto. Nella maggior parte dei casi peraltro si ritiene che il criptorchidismo si presenti in soggetti affetti da disgenesia gonadica, cioè un quadro complesso di anomalie dello sviluppo dell’apparato sessuale e urinario nel corso della gravidanza. In molti testicoli criptorchidi infatti si rilevano lesioni istologiche già alla nascita, suggerendo che l’anomalia è intrinseca al testicolo piuttosto che essere secondaria alla sua localizzazione anomala. La sua incidenza sembra essere aumentata in questi ultimi 30 anni, verosimilmente a causa di anomale esposizioni ambientali, soprattutto agli estrogeni, pesticidi, radiazioni etc. Questo aumento, sarebbe anche correlato anche ad un aumento di incidenza di cancro del testicolo, ad una riduzione della qualità seminale e ad un incremento dei casi di ipospadia.
    La diagnosi precoce ed una corretta gestione del testicolo non disceso sono necessari per preservare la fertilità e per migliorare le possibilità diagnostiche precoci di malignità testicolari.


    Nell’età giovanile, ma anche in quella adulta, un’aggravante frequentissima di danni al sistema urogenitale, consiste nell’uso di abbigliamenti, slip e pantaloni in particolare, troppo aderenti.
    Molti casi d’infertilità sono stati attribuiti a questo meccanismo.
    Nella stragrande maggioranza gli adolescenti – che come già detto tendono a sviluppare un istintivo, ferreo pudore, anche a volte soprattutto nei confronti dei genitori, finiscono per sottovalutare fino ad ignorare i loro problemi a carico dei genitali impedendo, di fatto, una visita di controllo se questa non venga loro comunque imposta.
    Ciò non toglie che la loro “diversità”, la cui gravità non sono in grado di giudicare, è spesso vissuta come un complesso, una tara, una vergogna che influenza negativamente, a volte molto pesantemente la loro maturazione sessuale.

    Questa “diversità”, affrontata nell’età adulta, magari in occasione di un progetto matrimoniale o di un importante episodio sentimentale, anche se risolta clinicamente in maniera brillante, può continuare a inquinare in maniera a volte difficilmente riparabile la vita sessuale di chi ne è stato affetto.


    Idrocele:

    Anche l’idrocele è una malattia del tescicolo dei neonati: è un ingrossamento della sacca dello scroto a causa dell’accumulazione di liquido attorno al testicolo. Se non si riassorbe naturalmente, necessita di un piccolo intervento chirurgico.
    Il sarcocele è la malattia che si contraddistingue per le eccessive dimensioni dei testicoli alla nascita. È una delle forme in cui si manifesta la sifilide in età prenatale.
    La monorchidia è la presenza di un solo testicolo, mentre la poliorchidia è il sovrannumero dei testicoli. Nessuna delle due dà problemi di fertilità, così come la microrchidia, la dimensione troppo piccola dei testicoli.
    L’orchite consiste nell’infiammazione dei testicoli ed è di origine batterica o epatica. Si manifesta con forti dolori localizzati e aumento delle dimensioni dello scroto.
     
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3 replies since 25/9/2008, 12:43   178806 views
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