Al Palatino la casa di Augusto riaperta al pubblico

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  1. ¦ Morgan ¦
     
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    Una delle quattro splendide sale affrescate, mai viste prima, dell'ala est della casa di Augusto al Palatino, saranno aperte per la prima volta al pubblico il 2 marzo. Si tratta di tre sale al piano inferiore, alle quali si aggiunge un piccolo studiolo al piano superiore che, secondo le ipotesi degli studiosi, dovrebbero appartenere a una domus abitata da Augusto quando non era ancora diventato imperatore



    ROMA - La cosa più straordinaria è lo 'studiolo', intimo e prezioso, le pareti e la volta ricoperti da affreschi raffinati, con i decori a motivi architettonici, le figure delicate, l'equilibrio di colori che rimandano alla terra. Eccola la casa dove viveva Augusto prima di diventare imperatore. Scoperte alla fine degli anni '70, da Gianfilippo Carettoni, per anni oggetto di restauri minuziosi, queste sale saranno finalmente aperte al pubblico, annunciano insieme il ministro della Cultura Rutelli e il sindaco di Roma Veltroni, il 2 marzo. In tutto sono quattro ambienti (sebbene la domus fosse naturalmente piu' grande), tre al piano di sotto, dove si è ricostruito un ingresso con una grande rampa, una sala da pranzo (oecus) e un cubicolo, uno al piano di sopra, accessibile attraverso un terrazzo, il cosiddetto studiolo, perché gli studiosi ritengono ospitasse lo studio privato di Augusto. L'epoca, ricostruiscono, deve essere quella tardo repubblicana, quando Augusto non era ancora imperatore. Anni più tardi, proprio per costruirsi una dimora più ricca, fu proprio lui a far seppellire questa casa, che forse proprio per questo si è conservata. Sono ambienti collegati tra loro e privi di finestre, che prendevano luce quindi solo dalla porta, con un affaccio allora su un grande giardino (oggi però sono chiusi da un muro d'epoca neroniana).

    A decorarli, affreschi di grande qualità, ritenuti, sottolinea una delle restauratrici, "tra gli esempi più belli, insieme con quelli di Palazzo Massimo e della casa di Livia, del cosiddetto secondo stile". Pitture raffinate, anche se in qualche modo domestiche, che nel tempo erano cadute in terra, ridotte in frammenti anche piccolissimi. E che sono state ricostruite, in almeno dieci anni di lavoro (il tempo passato è molto di più, ma gli interventi si fermavano spesso per carenza di finanziamenti) e certosina pazienza dagli esperti della sovrintendenza, che si sono succeduti. "Il puzzle più affascinante dell'epoca contemporanea", commenta Rutelli. E anche il sindaco di Roma è strabiliato: "rendere pubblico tutto questo è un grande servizio per l'umanità", sorride Veltroni. In tutto, precisa il soprintendente Bottini, sono stati spesi 1 milione e 540 mila euro a cui si aggiungono altri 250mila euro per la casa di Livia. In realtà proprio lo studiolo, seppure non ancora restaurato, era stato già aperto al pubblico per un breve periodo nel 1985. Ma è stata solo una parentesi. La vera apertura sarà a marzo, con il pubblico che dovrà essere accompagnato a piccoli gruppi da personale specializzato della soprintendenza. Si pagherà anche un biglietto di 8 euro, che servirà però per entrare oltre che in tutta la zona dei Fori (ora libera) anche al Colosseo e al Palatino. Resterà invece chiusa ancora per qualche mese, l'ala nord della casa di Augusto, quella con le celeberrime sale delle maschere e dei pini, già aperte anni fa al pubblico.

    Qui i lavori sono ancora in corso, la riapertura sarà possibile alla fine del 2008, forse all'inizio del 2009. E un'altra riapertura è prevista,a fine 2008, per la casa di Livia, chiusa negli anni '90. Per il momento ci sara' da godersi la casa di Augusto. Per la quale arriveranno anche i soldi di Maratonarte (3 milioni di euro da dividere nei sette siti per i quali è stata lanciata l'iniziativa) e i 300mila euro dell'americano World Monuments Found, che andranno a finanziare restauri pittorici. Rutelli e Veltroni insieme - con loro c'é anche Claudio Baglioni, che è stato uno dei testimonial di Maratonarte - sottolineano il merito di archeologi, storici, architetti, "i più bravi del mondo". E ricordano la campagna di aperture che ha portato in questi anni a Roma, a far crescere il turismo del 35-40%. Anche in futuro, concludono, le novità sono assicurate, perché Roma, sottolinea Veltroni, "E come una meravigliosa scatola a sorpresa".

    >> Altre immagini della Casa di Augusto <<

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